Le storie di Suor Sandra per i bambini.
In diretta Facebook dal Monastero di Santa Cristiana – Santa Croce sull’Arno.
La storia di cui parla suor Sandra è di Gianni Rodari e si intitola La torre pendente.
Il professor Grammaticus, una volta, andò a Pisa, salì sulla Torre Pendente, aspettò che gli passasse il capogiro e cominciò a gridare:
– Cittadini! Pisani! Amici miei!
I Pisani guardarono per aria e si rallegrarono: – Oh, la Torre s’è messa a parlare e a fare i discorsi.
Poi videro il professore, e lo udirono continuare:
– Sapete perché la vostra torre pende? Ve lo dirò io. Non date retta a quelli che vi parlano di cedimenti del sottosuolo, e cosi via. C’è, è vero, nelle fondamenta un piccolo errore, ma è di tutt’altro genere. Gli architetti di una volta non erano assai forti in ortografia. Così è successo loro di costruire una torre che stava in “ecuilibrio”, anziché in “equilibrio”. Mi spiego? In “ecuilibrio” sulla “c” non ci starebbe nemmeno uno stecchino: figuriamoci un campanile. Ecco dunque pronta la soluzione. Iniettiamo nelle fondamenta una piccola dose di “q”, e la torre si raddrizzerà in un attimo.
– Mai sia! – gridarono ad una voce i Pisani. – Torri diritte ce ne sono in ogni angolo del mondo. Quella pendente ce l’abbiamo solo noi, e dovremmo raddrizzarla? Arrestate quel pazzo. Accompagnatelo alla stazione e mettetelo sul primo treno.
Il professor Grammaticus fu preso per le braccia da due guardie, accompagnato alla stazione e messo sul primo treno: un omnibus per Grosseto che si fermava ad ogni passo e impiegò mezza giornata a fare cento chilometri. Così il professore ebbe modo di meditare sull’ingratitudine umana. Egli si sentiva abbattuto come Don Chisciotte dopo la battaglia con i mulini a vento. Ma non si scoraggiò. A Grosseto studiò le coincidenze e tornò a Pisa di nascosto, deciso a fare la sua iniezione di “q” alla Torre Pendente a dispetto dei Pisani. Per caso, quella sera, c’era la luna. (Anzi, non per caso: c’era perché ci doveva essere). Al chiaro di luna la torre era così bella, pendeva con tanta grazia, che il professore rimase lì estatico a rimirarla e intanto pensava: “Ah, come sono belle, certe volte, le cose sbagliate!”
Gianni Rodari
Riprese video di “A tutto Live” info@atuttolive.it
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