Le nozze di Cana โ€“ Segno di amore e di fede

Data:

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Spunti della conferenza tenuta per โ€˜Sabato Marianoโ€™ alla Basilica di S. Maria in Via Lata, Via del Corso 306, Roma, il 6 dic 2006 da DENIS S. KULANDAISAMY, OSMPontif. Facoltร  Teol. ยซMarianumยป .

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INDICE

Introduzione

  1. Il testo di Gv 2,1-12
  2. Le difficoltร  dellโ€™interpretazione
  3. Varie interpretazioni
    • Interpretazione allegorica;
    • Interpretazione Storica;
    • Interpretazione storico-critica;
    • Interpretazione simbolica e teologica;
    • Interpretazione Cristologia;
    • Interpretazione sacramentale;
    • Interpretazione escatologica;
    • Interpretazione Mariologica;
  4. Ambientazione e il Contesto
  5. Esegesi del brano
  6. Il significato teologico della pericope
    • La dinamica della fede
    • Le dimensioni dellโ€™amore

Conclusione

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Introduzione

Lโ€™unico evangelista che narra questo evento del nozze di Cana รจ Giovanni. Il vocabolario del quarto vangelo รจ noto per il suo significato duplice e a volte anche molteplice. Il vangelo di Giovanni รจ ricco e denso di significati teologici. Questo brano Gv 2.1-12 ha un ruolo importantissimo nella struttura del quarto evangelo e anche offre una chiave di lettura per capire il piano narrativo dellโ€™evangelista.

Il tema che stiamo per trattare รจ: โ€œLe nozze di Cana: Segno di amore e di fedeโ€. Ogni parola di questo titolo รจ sovraccarica di significato profondo. Per esempio, si vedi il significato delle parole seguente in qualche dizionario biblico: โ€œle nozzeโ€, โ€œCanaโ€, โ€œSegnoโ€, โ€œAmoreโ€, โ€œfedeโ€ โ€“ ogni parola รจ enciclopedica che richiederebbe una vita intera per capire questi concetti importanti di Giovanni. Lo vedremo piรน avanti nella parte centrale di questo articolo.

1.  Il testo Gv 2.1-12

1 Tre giorni dopo ci fu una festa di nozze in Cana di Galilea e cโ€™ era lร  la madre di Gesรน.

2 Fu invitato alle nozze anche Gesรน con i suoi discepoli.

3 Ed essendo venuto a mancare il vino, la madre di Gesรน gli dice: ยซNon hanno piรน vinoยป.

4 Le dice Gesรน: ยซChe vi รจ fra me e te, o donna? Non รจ ancora venuta la mia ora?ยป.

5 Sua madre dice ai servi: ยซFate quello che vi dirร ยป.

6 Cโ€™ erano lร  sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, capaci da due a tre metrรจte ciascuna.

7 Dice loro Gesรน: ยซRiempite le giare di acquaยป. Le riempirono fino allโ€™ orlo.

8 Dice loro: ยซOra attingete e portatene al direttore di mensaยป. Essi ne portarono.

9 Come il direttore di mensa ebbe gustata lโ€™ acqua divenuta vino (egli non sapeva donde veniva, mentre lo sapevano i servi che avevano attinto lโ€™ acqua), chiama lo sposo

10 e gli dice: ยซTutti presentano dapprima il vino buono e poi, quando si รจ brilli, quello scadente. Tu hai conservato il vino buono fino ad oraยป.

11 Questo inizio dei segni fece Gesรน in Cana di Galilea e rivelรฒ la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

12 Dopo questo fatto, discese a Cafarnao: lui, sua madre, i fratelli e i suoi discepoli, e rimasero lร  non molti giorni.

2.  Le difficoltร  dellโ€™interpretazione:

Lโ€™episodio di Cana รจ un testo, a prima vista, molto semplice e di carattere narrativo, ma in realtร , ricco di significato teologico. Eโ€™ apparentemente semplice ma abbastanza difficile e complesso da interpretare. Perรฒ qui non cโ€™รจ niente da meravigliarsi di questo, in quanto la Bibbia come la parola di Dio ha dimostrato sempre questo problema. Parlando di questo, il documento โ€œLโ€™interpretazione della Bibbia nella Chiesaโ€ preparato dalla Pontificia Commissione Biblica dice:

โ€œIl problema dellโ€™interpretazione della Bibbia non รจ unโ€™invenzione moderna, come talvolta si vorrebbe far credere. La Bibbia stessa attesta che la sua interpretazione presenta varie difficoltร . Accanto a testi limpidi contiene passi oscuri. Leggendo certi passi di Geremia, Daniele sโ€™interrogava a lungo sul loro significato (Dn 9, 2). Secondo gli Atti degli Apostoli, un etiope del I secolo si trovava nella stessa situazione a proposito di un passo del libro di Isaia (Is 53 7-8), riconoscendo di aver bisogno di un interprete (At 8, 30-35). La seconda lettera di Pietro dichiara che ยซnessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazioneยป (2Pt 1, 20) e osserva, dโ€™altra parte, che le lettere dellโ€™apostolo Paolo contengono ยซalcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano al pari delle altre Scritture, per loro propria rovinaยป (2Pt 3, 16). Il problema รจ perciรฒ antico, ma col passar del tempo si รจ accentuato: venti o trenta secoli separano ormai il lettore dai fatti e detti riferiti nella Bibbia, e questo non manca di sollevare varie difficoltร . Dโ€™altra parte, a causa del progresso delle scienze umane, i problemi concernenti lโ€™interpretazione sono divenuti nei tempi moderni piรน complessi. Sono stati messi a punto metodi scientifici per lo studio di testi dellโ€™antichitร . In che misura questi metodi si possono considerare appropriati allโ€™interpretazione della Sacra Scrittura? A questo interrogativo, la prudenza pastorale della Chiesa ha per molto tempo risposto in modo molto reticente, perchรฉ spesso i metodi, nonostante i loro elementi positivi, si trovavano legati a opinioni opposte alla fede cristiana.โ€2

Il nostro brano (Gv 2,1-12) non fa eccezione. Anche questo episodio ha le sue difficoltร  nel campo delle interpretazioni. Vedremo queste difficoltร  quando arriveremo allโ€™esegesi di ogni versetto. Nella quarta parte, percorreremo i dodici versetti del nostro racconto, per spiegare alcuni termini o espressioni che possono rappresentare difficoltร  e per scoprire gli eventuali indizi di unโ€™intenzione teologica di San Giovanni. La difficoltร  sta nel fatto che le parole del quarto vangelo hanno doppio senso. Per comprendere bene questi versetti (1,1-12), โ€œรจ importante richiamare il principio fondamentale che regola la comprensione di questo vangelo: la presenza dei due livelli di lettura. Ogni pagina del testo sacro, cioรจ contiene un livello storico, che รจ quello dei precisi ricordi storici di cui lโ€™evangelista nel narrare la sua catechesi, e un livello teologico, che รจ quello sottointeso al testo e presente nella mente dellโ€™autore che scrive, intraprendendo il fatto alla luce dellโ€™evento pasquale. Storia e teologia si legano e si compenetranoโ€.3

3.  Varie interpretazioni:

La pericope delle nozze di Cana viene interpretata in tanti modi. Alcune di esse sono riportate come segue:

โ€œInterpretazione allegorica:

nei Padri della Chiesa e nel medioevo domina lโ€™interpretazione allegorica (=dire unโ€™altra cosa). Ogni cosa narrata ha un senso diverso. Per esempio le sei giare di pietra di Gv 2,6 sono considerate come lโ€™immagine dei sei periodi della storia del mondo. Le due o tre misure che le giare contenevano indicano o il Padre e il Figlio oppure la Trinitร .

Interpretazione storica:

era in voga alla fine del secolo scorso e allโ€™inizio di questo secolo. Si faceva una pura descrizione del miracolo.

Interpretazione storico-critica:

si preoccupa di fare la genesi del testo determinare quando e come si รจ formato il testo.

Interpretazione simbolica e teologica:

รจ praticata da moli esegeti contemporanei. Si colgono temi teologici facendo riferimento ai testi biblici alla letteratura giudaica.

Altre interpretazioni:

alcuni propongono unโ€™interpretazione cristologica (per es. R. Schnackenburg), altri unโ€™interpretazione sacramentale (in riferimento al vino eucaristico: Gรคchter, Bultmann, Galot), altri, infine, unโ€™interpretazione mariologica (Braun, Mc Hugh, Serra)โ€. 4

Noi, in questa riflessione, cercheremo di interpretare il testo dal punto di vista cristologico e mariologico, mettendo in rilievo il significato delle parole-chiave e il loro senso simbolico.

4.  Ambientazione e contesto:

Mons. Diego Coletti descrive il contesto di questo brano in queste parole seguenti:

โ€œIl racconto del miracolo di Cana si trova, allโ€™interno del vangelo di Giovanni, in una posizione particolare e significativa, che non puรฒ essere trascurata se si vuole capire il messaggio contenuto in questa pagina evangelica.

  • Si puรฒ notare anzitutto che lโ€™episodio delle nozze di Cana รจ uno di quelli narrati soltanto dal vangelo di Giovanni e sconosciuti ai Sinottici. Come negli altri casi di questo genere (per esempio: il dialogo con la samaritana, il miracolo del cieco nato e la resurrezione di Lazzaro), dovremo quindi aspettarci che lโ€™evangelista, avendo personalmente scelto di raccontare proprio questo episodio, abbia inteso inserire nel racconto un particolare significato in ordine alla manifestazione del mistero di Cristo.
  • La nostra attesa viene confermata da due dati molto importanti:
  • lโ€™evangelista nota che quello di Cana fu il primo miracolo compiuto da Gesรน. Non รจ uno dei tanti, ma quello che inaugura la manifestazione di Gesรน (cf 2,11: ยซmanifestรฒ la sua gloriaยป). Si tratta perciรฒ di una primizia che contiene in sรฉ quasi il preludio e lโ€™anticipo di tutto quello che verrร  in seguito;
  • facendo attenzione al โ€œritornelloโ€ con il quale Giovanni scandisce i vari episodi di questa prima parte del vangelo, ci accorgiamo che il miracolo di Cana รจ posto non a caso in un โ€œsettimo giornoโ€ a partire dalla prima testimonianza del Battista su Gesรน al

Questa รจ chiaramente unโ€™allusione sia al completamento della creazione, sia alla celebrazione della Pasqua. In ogni caso attira la nostra attenzione sul significato cosmico e pasquale dellโ€™episodio che verrร  raccontato.

  • Possiamo cosรฌ apprezzare in tutta la sua importanza il cenno di Gesรน alla sua โ€œoraโ€ (2,4). Questa parola, che costituisce nel vangelo di Giovanni un motivo di grande importanza, spesso ripetuto nei momenti piรน significativi della vita del Maestro e qui usato per la prima volta, indica chiaramente il momento pasquale della missione del Figlio di Dio (cf, per esempio, 13,1). Rispondendo a sua madre, Gesรน afferma fin dallโ€™inizio che egli รจ venuto a compiere la volontร  del Padre nella โ€œoraโ€ stabilita (12,27). Viene cosรฌ ulteriormente confermato il significato pasquale di questo episodio evangelico.
  • Lโ€™ambiente tematico del miracolo di Cana รจ segnato da un ultimo tratto caratteristico. Lโ€™episodio si conclude con questa notazione dellโ€™evangelista: ยซโ€ฆ e i suoi discepoli credettero in luiยป (2,11). Siamo idealmente proiettati verso il fine ultimo della manifestazione del mistero di Cristo: lโ€™atto di fede da parte dei discepoli. Con questo atto di fede si concludono quasi tutti gli altri episodi rilevanti del vangelo di Giovanni, a conferma del fatto che lโ€™intenzione dellโ€™evangelista รจ proprio quella di condurci, attraverso lโ€™esperienza dei discepoli, a condividerne la fede.โ€ 5

5.  Esegesi:

La maggior parte degli esegeti sono dโ€™accordo che questa pericope ha una struttura chiastica (A-B-Aโ€™). Dividiamo il brano in tre parti in modo seguente:

  • Introduzione ambientale del segno (vv.1-3a) Il dialogo tra Maria e Gesรน (vv. 3b-5)
  • Il dialogo tra Gesรน e i servi (vv. 6-8)
  • Il dialogo tra maestro di tavola e lo sposo (vv. 9-10)
  • Conclusione della narrazione (vv. 11-12)

Lโ€™introduzione ambientale del segno (vv. 1-3a)

v.1.: โ€œNel terzo giorno ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea ed era lรฌ la madre di Gesรน.โ€

Il terzo giorno รจ un โ€œapax giovanneo, nel NT รจ impiegata in formule kerigmatiche. Ha origine nellโ€™AT e nelle letture sinagogali per indicare il giorno della salvezzaโ€.6 Il terzo giorno qui significa il settimo giorno. Aristide Serra scrive: โ€œIl segno di Cana รจ datata al ยซterzo giornoยป. Questa annotazione cronologica ha lo scopo di porre in relazione il primo miracolo di Gesรน col Sinai e con la Risurrezione.โ€7

  1. 1,29: ยซil giorno dopoยป
  2. 1,35: ยซil giorno dopoยป
  3. 1,43: ยซil giorno dopoยป
  4. 2,1: ยซtre giorni dopoยป.

Siamo dunque al โ€œsettimo giornoโ€. Da notare che questo episodio inizia con un indicazione temporale (il terzo giorno; v.1) e anche finisce con una indicazione temporale (non dopo molti giorni cfr. v. 12). โ€œOra la fonte alla quale si ispira Giovanni per tale schema cronologico รจ, molto probabilmente, unโ€™antica tradizione giudaica, la quale era solita distribuire in piรน giorni i fatti che accompagnarono la rivelazione del monte Sinai, quando YHWH strinse lโ€™alleanza con Israele e gli diede la Legge, tramite Mosรจ (Es 19-24)โ€.8 Secondo Serra, il terzo giorno riferisce anche alla risurrezione di Gesรน nel vangelo di Giovanni.9

Da notare ancora che questo primo segno di Gesรน avviene in un contesto di matrimonio. Sappiamo che nei Sinottici, la parola โ€˜gamosโ€™ (matrimonio) allude al regno di Dio (Mt 8,11; 22,2; 25,1; Lc 12,36). Dove ha luogo questo matrimonio? A Cana. Giovanni riferisce a Cana nei vv. 1 e 11. Il motivo di precisare il luogo potrebbe essere di ordine geografico, ma non dobbiamo tralasciare anche il significato teologico. Secondo lโ€™estimazione comune, dalla Galilea non puรฒ venire un profeta. I farisei rispondono a Nicodemo, โ€œSei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea!โ€ (Gv 7,52). Eco qui nel v. 1, abbiamo la ironia teologica del quarto vangelo.10

v. 1b: โ€œโ€ฆe cโ€™era la โ€˜madre di Gesรนโ€™โ€:

La prima ad essere menzionata รจ la madre di Gesรน. Nel v. 4 Gesรน la chiama โ€˜donnaโ€™. โ€œLo stesso fenomeno si ripete in Gv 19,25.26, cioรจ nella scena del Calvario. Questa funge da grande inclusione con quella di Canaโ€.11 Si nota che Giovanni non menziona mai il nome di Maria nel suo vangelo. Queste due episodi sono tra loro strettamente legati e si illuminano lโ€™un lโ€™altro. Maria viene presentata sempre con questa espressione โ€œmadre di Gesรนโ€. A. Serra commenta che โ€œevidentemente, piรน che al nome proprio della Vergine (ยซMariaยป), lโ€™evangelista รจ interessato al ruolo che le compete, significato dai titoli: ยซmadre di Gesรนยป e ยซDonnaยปโ€.12

v. 2: โ€œโ€ฆanche Gesรน fu invitato alle nozze, come pure i suoi discepoliโ€.

Qui in questo versetto vengano presentati altri personaggi dellโ€™episodio. Vedremo piรน avanti che Gesรน รจ il personaggio principale e anche i discepoli giocano un ruolo molto importante in questo episodio.

Il dialogo tra Maria e Gesรน: (vv. 3b-5)

3b la madre di Gesรน gli dice: ยซNon hanno piรน vinoยป.

4 Le dice Gesรน: ยซChe vi รจ fra me e te, O donna? Non รจ ancora giunta la mia oraยป.

5 Sua madre dice ai servi: ยซFate quello che vi dirร ยป.

La mancanza di vino determina una situazione imbarazzante in una festa di matrimonio. โ€œLa madre di Gesรน non solo รจ stata menzionata per prima ma anche per prima prende lโ€™iniziativa nel segnalare la mancanza del vino. Sembra che la madre di Gesรน non sia solo una invitata, ma anche che e veglia sul buon andamento della festa. La madre di Gesรน, in un certo modo รจ allโ€™origine del miracoloโ€.13

Ma qui, il testo (v. 3) non รจ abbastanza chiaro. โ€œSi รจ incerti se intendere queste parole della Vergine come una semplice segnalazione di quanto sta accadendo, oppure come una domanda vera e propria di un intervento miracoloso da parte di Gesรน. Il testo non offre evidenze per concludere che Maria stia chiedendo un prodigioโ€.14 Per questa domanda, A. Serra ci offre una via di soluzione intravedendo nella struttura letteraria dei miracoli nel Vangelo di Giovanni (cfr. Gv 4,47; Gv 11, 3. 21-22).15

ยซChe vi รจ fra me e te, O donna? Non รจ ancora giunta la mia oraยป

 Questa risposta di Gesรน viene molto discussa. Se vediamo le varie versioni della Bibbia nelle lingue moderne, possiamo notare che ci sono tantissime diversitร  della traduzione di questa espressione idiomatica: โ€œTi emoi kai soi?โ€ Letteralmente traducendo, la traduzione sarebbe: โ€œChe vi รจ tra me e te, donna?โ€.16

Il problema รจ che si puรฒ capire in tutti e due sensi: โ€œtanto nella letteratura greco- romana che in quella semitica, di per sรฉ puรฒ esprimere accordo o disaccordo tra due o piรน persone:

  • accordo, cioรจ: ยซChe vi รจ fra me e te che non sia comune?ยป (consenso pieno):
  • disaccordo, cioรจ: ยซChe vi รจ di comune fra me e te?ยป (negazione di rapporto)โ€.17

A. Serra spiega questa problema facendo riferimento ai testi Giud 11,121-3; II Sm 16,10; I Re 17, 17-18.18

I. de la Potterie commenta che โ€œnon vi รจ alcuna traccia di ostilitร  in queste poche parole, nemmeno alcun rimprovero, contrariamente a quanto hanno pensato talvolta i Padri Greci (Per esempio, Ireneo e Crisostomo). Dicendo a sua madre ยซChe cโ€™รจ tra te e me, Donna?ยป, Gesรน lascia intendere che egli si pone su un piano diverso da quello di Maria e in unโ€™altra prospettiva: questa pensa ancora al vino della festa, Gesรน pensa ormai alla sua missione messianica che inizia. Quindi tra loro cโ€™รจ una certa incomprensione, un equivoco. Molte volte in san Giovanni si ripete una situazione del genere: lโ€™interlocutore di Gesรน si preoccupa unicamente di realtร  materiali; ma per Gesรน queste sono il segno dei beni salvifici che egli โ€19

Eโ€™ problematica anche la seconda parte della risposta di Gesรน. Come tradurre? La maggior parte di esegeti la traducano โ€œLa mia ora non รจ ancora giuntaโ€. Perรฒ grammaticalmente questa espressione si puรฒ capire anche come una domanda retorica, โ€œNon รจ ancora giunta la mia ora?โ€. Allora la traduzione sarebbe โ€œLa mia ora รจ giร  giuntaโ€.20 Al mio parere, nella stessa linea di esegeta Stramare e il grande esegeta cardinale Vanhoye, come scrive anche G. Zevini, il versetto 4 deve essere โ€œletto in forma interrogativa e non in forma negativa. Utilizzando questa lettura che vede a Cana iniziato il tempo della manifestazione messianica di Gesรน, si comprende meglio lโ€™atteggiamento di Maria (2,5.11).21 T. Stramare, traduce v. 4 cosรฌ: โ€œCiรฒ che รจ mio รจ tuo. Donna, รจ giunta la mia oraโ€.22

Cโ€™รจ da capire che la novitร  che Gesรน porta รจ legata alla sua โ€˜oraโ€™, che รจ ormai giunta. Lโ€™evangelista non dice espressamente qual รจ il significato dellโ€™ora nellโ€™economia di questo primo segno operato da Gesรน. Lโ€™ora di Gesรน รจ un tema ben approfondito dai vari esegeti. Lโ€™ora di Gesรน riferisce alla sua ora di passione, morte e risurrezione. โ€œLโ€™ora รจ venutaโ€ รจ una espressione che si trova in Gv 12,23; 13,1; 17,1.

Leggiamo nel v.5 che la madre di Gesรน disse ai servi, โ€œQuanto egli vi dirร , fateloโ€. Eโ€™ molto importante riconoscere il fatto che โ€œnon avendo compreso quali siano esattamente le intenzioni del Figlio, Maria si rimette totalmente alla volontร  di lui, e trasmette ai servi questa sua fede aperta sullโ€™incognito, prima che intervenga lโ€™evidenza del segno: ยซQuanto Egli vi dirร , fateloยปโ€.23 Ecco, la profonditร  della fede della madre di Gesรน !

I. de la Potterie scrive: โ€œquesta risposta di Maria mostra che Gesรน non le ha opposto un rifiuto. Piena di confidenza e di speranza, con una disponibilitร  totale, ella dice ai servi: ยซ Fate tutto quello che egli vi dirร  ยป. Questa formula viene dallโ€™Antico Testamento, ma la sua risonanza varia secondo i contestiโ€ฆ. Ecco la formula che si trova nellโ€™Esodo, prima e dopo lโ€™Alleanza del Sinai:

ยซTutto ciรฒ che Jahvรจ ha detto, noi lo faremoยป (Es 19,8; 24,3.7). Le parole di Maria a Cana sono come la ripresa di questi impegno solenni, assunti da tutta lโ€™assemblea dโ€™Israeleโ€.24

Il dialogo tra Gesรน e i servi (vv. 6-8)

6 Cโ€™ erano lร  sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, capaci da due a tre metrรจte ciascuna.

7 Dice loro Gesรน: ยซRiempite le giare di acquaยป. Le riempirono fino allโ€™ orlo.

8 Dice loro: ยซOra attingete e portatene al direttore di mensaยป. Essi ne portarono.

Dopo il dialogo tra Maria e Gesรน, Giovanni presenta quello tra Gesรน e i servi. Eโ€™ minuziosa la descrizione delle giare per lโ€™acqua necessaria alla purificazione dei giudei. Mons. Coletti scrive, โ€œGli esperti arrivano a calcolare la capacitร  di questi sei contenitori: si tratterebbe di qualcosa come duecentocinquanta litri! Ci troviamo di fronte ad una sovrabbondanza che potrebbe sembrarci esagerata se dimenticassimo che qui Gesรน intende offrire una pallida idea della ricchezza e magnificenza della gioia messianica che si effonderร  da lui crocifisso e risorto, dal suo costato aperto da cui scaturiscono sangue-ed-acqua sparsi sulla croce, per dissetare il mondo intero. Lโ€™acqua contenuta nelle sei giare era stata predisposta da mani umane โ€œper la purificazione dei giudeiโ€ (2,6). Gesรน prende spunto da questo segno dellโ€™antica legge (รจ un segno giร  troppo usato o trascurato: infatti le giare vanno ora riempite!) e lo trasforma nel segno della nuova ed eterna alleanza, nel vino nuovo della vera gioia del banchetto delle nozze eterne di Dio con lโ€™umanitร โ€.25

A. Serra interpreta le presenza dei sei giare in modo simbolico in queste parole seguente: โ€œLe โ€˜sei giareโ€™ stanno in rapporto col โ€˜sesto giornoโ€™ (=il terzo), in cui Gesรน dona il vino nuovo delle nozze messianiche, come figura profetica della sua Parola di rivelazioneโ€ฆ e in prospettiva escatologica, le โ€˜sei giareโ€™ del banchetto di Cana puntano sul โ€˜sesto giornoโ€™ della passione di Cristo, che si sublima poi nel โ€˜terzo giornoโ€™ della Risurrezione. Cristo invase il mondo con la luce che emanava dal suo Vangelo rivelato in pienezza. Cosรฌ le giare furono colmate โ€˜fino allโ€™orloโ€™โ€.26 Alcuni esegeti dicono che il materiale (cioรจ pietra), si riferisce   a Es 36,26.    Alcuni altri esegetici commentano che le sei giare simbolizzano le antiche legge Torah.

โ€œโ€˜Attingete e portateneโ€ฆโ€™: Come nella moltiplicazione dei pani, anche a Cana Gesรน sollecita e quasi attende la collaborazione umana. Essa risulta sempre sproporzionata rispetto allโ€™esito miracoloso della volontร  divina. Eppure questโ€™ultima โ€“ pur potendolo โ€“ non fa tutto da sola. Certo Gesรน avrebbe potuto riempire direttamente di vino le sei giare senza chiedere nulla a nessuno; ma egli desidera che i discepoli ricordino la loro responsabilitร  e la vivano con generosa fedeltร : toccherร  a loro โ€œriempire, attingere e portareโ€ la bevanda della salvezza e della gioia, sapendo bene che la loro obbedienza alla Parola non ha prodotto il miracolo (2,9), ma lo ha semplicemente accolto nella fede e ne ha veicolato i frutti verso la custodia e la promozione della piena felicitร  di tutti i commensali al banchetto delle nozze dellโ€™agnello (Apc 19,9)โ€27.

Dialogo tra il maestro di tavola e lo sposo (vv. 9-10) 

9 Come il maestro di mensa ebbe gustata lโ€™ acqua divenuta vino (egli non sapeva donde veniva, mentre lo sapevano i servi che avevano attinto lโ€™ acqua), chiama lo sposo

10 e gli dice: ยซTutti presentano dapprima il vino buono e poi, quando si รจ brilli, quello scadente. Tu hai conservato il vino buono fino ad oraยป.

Il miracolo รจ giร  avvenuto. Il Vangelo non dice come e quando รจ avvenuto. โ€œIl vino di Gesรน รจ misterioso nella sua origine. Simboleggia il mistero della sua Persona e la sua opera rivelatrice, i beni promessi per lโ€™era messianica, accompagnati da un clima di gioia e di obbedienza; in una parola, la relazione di amore tra Dio e lโ€™uomo, che si inaugura con la Nuova alleanzaโ€.28 In questi versetti, Giovanni usa โ€˜Ironiaโ€™ come un tecnico narrativo dellโ€™episodio. Il maestro di Tavola attribuisce il buon vino allo sposo, e non a Gesรน. Cosรฌ lโ€™evangelista fa notare che il vero sposo รจ Gesรน. Questo viene esplicitamente espresso piรน avanti in Gv 3,29. Se Gesรน รจ lo sposo, allora Maria diventa la sposa.29

Conclusione della narrativa (vv. 11-12)

11 Questo inizio dei segni fece Gesรน in Cana di Galilea e rivelรฒ la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

12 Dopo questo fatto, discese a Cafarnao: lui, sua madre, i fratelli e i suoi discepoli, e rimasero lร  non molti giorni.

Questi ultimi due versetti concludono lโ€™episodio di Cana e presentano in breve lโ€™interpretazione che lโ€™evangelista offre del fatto.30 Le parole chiave che sono importantissime del testo sono i seguenti: segni, inizio (archetipo), gloria, rivelare e credere.

A. Serra spiega perchรฉ Giovanni chiama il miracolo di Cana lโ€™ยซarchetipoยป (in greco archรช) dei prodigi operati di Gesรน:

La voce ยซ archรช ยป, in Giovanni, [โ€ฆ] sembra puntualizzare il momento nel quale Gesรน cominciรฒ a rivelarsi ai discepoli (cfr. Gv 15,27; 16,4; I Gv 1, 1-3). Ora questo ยซ inizio ยป di rivelazione progressiva ebbe il suo avvio a Cana di Galilea e si prolungherร  nel corso di tutto il vangelo. [โ€ฆ] il vino nuovo di Cana, oltre ad essere il ยซ primo ยป segno, รจ anche il prototipo, lโ€™archetipo degli altri segni. A somiglianza di quello di Cana, anche i prodigi successivi sono ordinati a ยซ manifestare ยป la gloria di Gesรน, a suscitare la fede in Lui, e preludono al segno del ยซ terzo giorno ยป, dellโ€™ยซ Ora di Cristo ยป, quello cioรจ della morte-risurrezione, suggello e vertice di tutta la sua azione redentrice.31

In questo episodio di Cana, Gesรน offre โ€˜un saggio della sua ยซgloriaยปโ€™, una auto- rivelazione della sua gloria che riflette anche lo shekina di YHWH.

Il tema della fede e amore viene trattato nei paragrafi seguenti.

6.  Il Significato teologico della pericope La dinamica della fede

Il tema della fede รจ molto importante e fondamentale nel vangelo di Giovanni. Eโ€™ interessante da notare che il sostantivo โ€˜pistisโ€™ non occorre mai nel IV vangelo, ma usa il verbo โ€˜credereโ€™ (โ€˜pisteuรดnโ€™ 98 volte. Questo indica la caratteristica attiva della fede giovannea. Cioรจ la fede (sostantivo) non esiste se uno non crede. La โ€˜fedeโ€™ non รจ una cosa stagnante ma indica unโ€™azione. Un elemento fondamentale nel vangelo di Giovanni รจ che la fede giovannea รจ fondamentalmente cristocentrico cioรจ Giovanni mette in luce la fede in Cristo.32 Per questa evangelista, lโ€™atto di credere essenzialmente riferisce a Gesรน.

Verso la fine del Vangelo, leggiamo che โ€œquesti fatti sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo e il Figlio di Dio. Se crediate in lui, avrete la vitaโ€ (Gv 20,31). Allora, Giovanni scrisse tutto il vangelo per portare i suoi lettori a credere in Cristo.

In Gv 2.11, si legge โ€œepisteusan eis ton autonโ€. Che cosa significa questa espressione? A. Serra ci offre tre modi di usare il verbo โ€˜pisteueinโ€™:

  • (โ€œpisteuein tiniโ€) significa credere โ€œa qualcunoโ€. Cioรจ accettare come vera la sua parola: 2,22; 4,21-50; 1 Gv 3,23.
  • (โ€œpisteuein eis tinaโ€) significa credere โ€œin qualcunoโ€. Questo implica lโ€™adesione alla persona; 2,11 (รจ il nostro brano); 3,16. 18. 36; 4,39.
  • (โ€œpisteuein eis to onoma tinosโ€) รจ la formula piรน perfetta della fede.
    Significa โ€œcredere nel nome di qualcunoโ€33

Nel v. 12 leggiamo โ€œโ€ฆdiscese a Cafarnao lui, sua madre, i suoi fratelli e i suoi discepoliโ€ฆโ€

โ€œLโ€™inizio del racconto presentava la Vergine da una parte, Gesรน e i suoi discepoli dallโ€™altra, come due gruppi, che sembravano sopraggiungere alla festa per vie diverse. Al termine dellโ€™episodio, la Vergine, i fratelli e i discepoli di Gesรน appaiono invece come un solo gruppo, stretto attorno a lui. Con molta probabilitร , lโ€™evangelista sembra voler dire che il motivo di tale fusione รจ la fede in Gesรน, dimostrata sia dalla Vergine (v. 5), sia dai discepoli (v. 11). Anzi, sul piano della fede non vโ€™รจ differenza tra i parenti (madre e fratelli) e i discepoliโ€.34 Siamo consapevole che Maria รจ la prima credente. Per questo i sinottici dicono: โ€œBeata Colei che ha credutoโ€. Naturalmente, il punto di partenza, per chi vuol salvarsi lโ€™anima, รจ di aver fede. La fede รจ come gli occhi dellโ€™anima.

Le dimensioni dellโ€™amore

Ora raccogliamo dalla pagina evangelica che abbiamo meditato alcuni spunti di riflessione sulle dinamiche dellโ€™amore.

Qui voglio riportare un riassunto delle parole dellโ€™enciclica โ€˜Deus Caritas estโ€™ del Santo Padre Benedetto XVI:

โ€œโ€ฆlโ€amoreโ€ รจ il valore fondamentale della vita dellโ€™uomo. La psicologia ci ricorda che lโ€™uomo viene al mondo per amare ed essere amato e la sua felicitร  dipende dalla possibilitร  che gli viene offerta di attingere allโ€™amore. Oggi si parla sovente di amore. Questa parola รจ usata con molteplici significati: lโ€™amore di patria, lโ€™amore tra amici, lโ€™amore per la professione e il lavoro, lโ€™amore tra i genitori e i figli โ€ฆ Il significato piรน alto, perรฒ, รจ connesso al rapporto uomo-donna, comunione di corpo e di anima, portatore di una irresistibile promessa di felicitร . Allโ€™esperienza dellโ€™amore si collegano anche delle deviazioni che vanno sotto il nome di erotismo, quali la pornografia, lโ€™esposizione del corpo, lโ€™esaltazione del piacere, il rapporto fisico tra partner slegato da ogni responsabilitร . Il cristianesimo viene spesso sollecitato da domande sullโ€™amore, molte delle quali si potrebbero riassumere nellโ€™accusa che Friedrich Nietzsche fa al cristianesimo di aver dato da bere del veleno allโ€™โ€œerosโ€, che pur non morendone, ne avrebbe tratto la spinta a degenerare in vizio. Altri si chiedono se possa esistere un elemento unificante delle varie accezioni del termine โ€œamoreโ€ o se queste sono destinate a restare delle realtร  totalmente divise tra di loroโ€35

Conclusione

Lโ€™episodio di Cana ha un ruolo fondamentale nellโ€™intero vangelo di Giovanni. Questo episodio รจ programmatico, e perciรฒ in stretto parallelo con Gv 19,25-27 (Gesรน al Calvario) in cui Gesรน da compimento alla sua opera. In 2,1-2 Gesรน inizia la sua opera e in 19,25-27 la compie. In tutte due scene la madre di Gesรน รจ presente. Giovanni, presentando la madre di Gesรน in queste scene importantissime, ci fa capire il ruolo che Maria riveste nella vita di Gesรน.

Questo episodio รจ un invito a credere in Gesรน. La fede รจ la risposta allโ€™amore di Dio manifestato in Gesรน. Siamo chiamati ad aderirsi a Gesรน. Maria ci ha lasciato un grande esempio di seguire Gesรน con amore e fede.

Note

1 Per il testo piรน elaborato, cfr. DENIS S. KULANDAISAMY, โ€œThe first โ€˜Signโ€™ of Jesus at the wedding at Cana. An Exegetical Study on the Function and Meaning of John 2.1-12โ€, in Marianum 68 (2006) 17-116.

2 Cfr. lโ€™introduzione del documento: PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, Lโ€™interpretazione della Bibbia nella Chiesa, Cittร  del Vaticano 1993.

3 G. ZEVINI, Vangelo Secondo Giovanni. Vol. I, Roma 1984, 105.

4 L. ORLANDO, Il Vangelo di Giovanni. Lettura Teologica, Taranto 2003, 115.

5 Mons. D. COLETTI, โ€œVi fu uno sposalizio a Cana di Galileaโ€: Lectio divina su Gv 2.1-12, in www.chiesadimilano.it/or/ADMI/esy/objects/docs/72924/Coletti.doc (13 dic 2006).

6 L. ORLANDO, Il Vangelo di Giovanni. Lettura Teologica, Taranto 2003, 116.

7 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, Terza edizione, Roma 1991, 13-14.

8 Ibid. (Cfr. Es 19,1; Es 19, 10-11. 16).

9 Ibid.

10 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 54.

11 Ibid, 55.

12 Ibid.

13 L. ORLANDO, op. cit., 115-116.

14 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 55.

15 Ibid, 56.

16 Si veda a questo riguardo, DENIS S. KULANDAISAMY, โ€œThe first โ€˜Signโ€™ of Jesus at the wedding at Cana. An Exegetical Study on the Function and Meaning of John 2.1-12โ€, in Marianum 68 (2006), nota 12, p. 23: โ€œDown through the years, there has been a lot of disagreement among the scholars upon the translation of v. 4. Most scholars, seeing the indicative mood of the verb ฤ“kei, prefer to render the translation as follows: โ€˜My hour has not yet comeโ€™. But this contradicts the fact that Jesus acts positively to the request of his mother. In order to resolve this problem, some take these words of Jesus as a rhetorical question and translate: โ€˜Has not my hour come?โ€™. T. Stramare (BibOr 44 [2002] 179-192) suggests that given the context, the correct translation would be: โ€œCiรฒ che รจ mio รจ tuo. Donna, รจ giunta la mia ora!โ€. Though this translation of T. Stramare (Eโ€™ giunta la mia ora) seems to contradict the majority of the translations (โ€˜My hour has not yet comeโ€™), it is grammatically correct and also fits well in the context. E. J. Goodspeed (BT 3 [1952] 70-71) suggests that the word โ€˜gunaiโ€™ be left untranslated, because in his opinion there is no adequate English translation for โ€˜gunaiโ€™. And he translates: โ€œDo not try to direct me. It is not yet time for me to actโ€. H. M. Buck (BT 7 [1956] 149-50) suggests that it be translated, โ€œMadam, why is that our concern?โ€. Here is a list of a few different translations from various versions: Latin Vulgate: quid mihi et tibi est mulier?; Luther Unrevidierte (1545) (German): Weib, was habe ich mit dir zu schaffen?; King James Version (1611): Woman, what have I to do with thee?; Peshitta โ€“ James Murdock Translation (1852): What is [in common] to me and thee?; Youngโ€™s Literal Translation (1862/1898): What to me and to thee, woman?; The Douay-Rheims American Edition (1899): Woman, what is that to me and to thee?; The New American Bible: Woman, how does your concern affect me?; Revised Standard Version (1951): O woman, what have you to do with me?; The Bible in Basic English (1949/64): Woman, this is not your business?; New King James Version (1982): Woman, what does your concern have to do with Me?; New International Version (1984) (US): Dear woman, why do you involve me?; Revidierte Lutherbibel (1984) (German): Was gehtโ€™s dich an, Frau, was ich tue? La Biblia de Las Americas (1986): Mujer, ยฟquรฉ nos va a ti y a mรญ en esto?; Reina-Valera Actualizada (1989): ยฟQuรฉ tiene que ver eso conmigo y contigo, mujer?; New American Standard Bible (1995): Woman, what does that have to do with us?; Spanish Reina-Valera Update (1995): ยฟQuรฉ tiene que ver esto con nosotros, mujer?; NVB San Paolo Edizione (1995) (Italian): Che vuoi da me, o donna?; French Bible en franรงais courant (1997): Mรจre, est-ce ร  toi de me dire ce que jโ€™ai ร  faire?; Mรผnchener NT (1998) with Strongโ€™s: Was (ist zwischen) mir und dir, Frau?; English Standard Version (2001): Woman, what does this have to do with me?; New Living Translation: How does that concern you and me?; New Revised standard Version: Woman, what concern is that to you and to me?; For further details regarding the translation of this verse, see C. P. CEROKE, โ€œThe problem of Ambiguity in John 2.4โ€, CBQ 21 (1959) 316-40; J. MICHL, โ€œBemerkungen zu Jo. 2.4โ€, Bib 36 (1955) 492-509; J. C. QUIRANT, โ€œLas Bodas de Canร : La respuesta de Cristo e su Madre: Jn 2.4โ€, Mar 20 (1958) 157-58; J. N. RHODES, โ€œWhat do you want from me? (John 2.4)โ€, BT 52 (2001) 445-47; A. VANHOYE, โ€œInterrogation johannique et exรจgรฉse de Cana (Jn 2,4)โ€, Bib 55 (1974) 157-67.
E. ZOLLI, โ€œQuid mihi et tibi, mulier?โ€ Mar 8 (1946) 3-15โ€.

17 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 55.

18 Per un ulteriore approfondimento, cfr. A. Serra, Maria a Cana e presso la croce, 56ss.

19 I. DE LA POTTERIE, โ€œLa Madre di Gesรน e il mistero di Canaโ€, in La Civiltร  Cattolica, 130/4 (1979) 431.

20 T. STRAMARE, โ€œLa risposta di Gesรน a Maria alle nozze di Cana. Il test della ragionevolezzaโ€, in Biblica et Orientalia 44 (2002) 179-192

21 G. ZEVINI, op. cit., 107, nota 46.

22 T. STRAMARE, art. cit., 44 (2002) 179-192.

23 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 61.

24 I. DE LA POTTERIE, art. cit., 433.

25 D. COLETTI, art. cit., 3.

26 A. SERRA, โ€œVi erano lร  sei giareโ€ฆโ€™ in IDEM, Nato da donnaโ€ฆ, Roma 1992, 141-188.

27 D. COLETTI, art. cit., 3-4.

28 G. ZEVINI, op. cit., 111.

29 Si veda a tal riguardo, DENIS S. KULANDAISAMY, art. cit., 73-75.

30 G. ZEVINI, op. cit., 113.

31 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 66.

32 G. MLAKUZHYIL, The Christocentric Literary Structure of the Fourth Gospel, Roma 1987, 288.

33 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 70.

34 Ibid., 71.

35 SEVERINO POLETTO, โ€œSintesi della Lettera enciclica di Benedetto XVI presentata allโ€™Arcidiocesi di Torino come Messaggio per la Quaresima 2006โ€, in http://www.diocesi.torino.it/archivio2006/poletto_messaggio_quaresima.htm (13 dic 2006)

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