Spunti della conferenza tenuta per โSabato Marianoโ alla Basilica di S. Maria in Via Lata, Via del Corso 306, Roma, il 6 dic 2006 da DENIS S. KULANDAISAMY, OSMPontif. Facoltร Teol. ยซMarianumยป .
INDICE
Introduzione
- Il testo di Gv 2,1-12
- Le difficoltร dellโinterpretazione
- Varie interpretazioni
- Interpretazione allegorica;
- Interpretazione Storica;
- Interpretazione storico-critica;
- Interpretazione simbolica e teologica;
- Interpretazione Cristologia;
- Interpretazione sacramentale;
- Interpretazione escatologica;
- Interpretazione Mariologica;
- Ambientazione e il Contesto
- Esegesi del brano
- Il significato teologico della pericope
- La dinamica della fede
- Le dimensioni dellโamore
Conclusione
- Pubblicitร -
Introduzione
Lโunico evangelista che narra questo evento del nozze di Cana รจ Giovanni. Il vocabolario del quarto vangelo รจ noto per il suo significato duplice e a volte anche molteplice. Il vangelo di Giovanni รจ ricco e denso di significati teologici. Questo brano Gv 2.1-12 ha un ruolo importantissimo nella struttura del quarto evangelo e anche offre una chiave di lettura per capire il piano narrativo dellโevangelista.
Il tema che stiamo per trattare รจ: โLe nozze di Cana: Segno di amore e di fedeโ. Ogni parola di questo titolo รจ sovraccarica di significato profondo. Per esempio, si vedi il significato delle parole seguente in qualche dizionario biblico: โle nozzeโ, โCanaโ, โSegnoโ, โAmoreโ, โfedeโ โ ogni parola รจ enciclopedica che richiederebbe una vita intera per capire questi concetti importanti di Giovanni. Lo vedremo piรน avanti nella parte centrale di questo articolo.
1. Il testo Gv 2.1-12
1 Tre giorni dopo ci fu una festa di nozze in Cana di Galilea e cโ era lร la madre di Gesรน.
2 Fu invitato alle nozze anche Gesรน con i suoi discepoli.
3 Ed essendo venuto a mancare il vino, la madre di Gesรน gli dice: ยซNon hanno piรน vinoยป.
4 Le dice Gesรน: ยซChe vi รจ fra me e te, o donna? Non รจ ancora venuta la mia ora?ยป.
5 Sua madre dice ai servi: ยซFate quello che vi dirร ยป.
6 Cโ erano lร sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, capaci da due a tre metrรจte ciascuna.
7 Dice loro Gesรน: ยซRiempite le giare di acquaยป. Le riempirono fino allโ orlo.
8 Dice loro: ยซOra attingete e portatene al direttore di mensaยป. Essi ne portarono.
9 Come il direttore di mensa ebbe gustata lโ acqua divenuta vino (egli non sapeva donde veniva, mentre lo sapevano i servi che avevano attinto lโ acqua), chiama lo sposo
10 e gli dice: ยซTutti presentano dapprima il vino buono e poi, quando si รจ brilli, quello scadente. Tu hai conservato il vino buono fino ad oraยป.
11 Questo inizio dei segni fece Gesรน in Cana di Galilea e rivelรฒ la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
12 Dopo questo fatto, discese a Cafarnao: lui, sua madre, i fratelli e i suoi discepoli, e rimasero lร non molti giorni.
2. Le difficoltร dellโinterpretazione:
Lโepisodio di Cana รจ un testo, a prima vista, molto semplice e di carattere narrativo, ma in realtร , ricco di significato teologico. Eโ apparentemente semplice ma abbastanza difficile e complesso da interpretare. Perรฒ qui non cโรจ niente da meravigliarsi di questo, in quanto la Bibbia come la parola di Dio ha dimostrato sempre questo problema. Parlando di questo, il documento โLโinterpretazione della Bibbia nella Chiesaโ preparato dalla Pontificia Commissione Biblica dice:
โIl problema dellโinterpretazione della Bibbia non รจ unโinvenzione moderna, come talvolta si vorrebbe far credere. La Bibbia stessa attesta che la sua interpretazione presenta varie difficoltร . Accanto a testi limpidi contiene passi oscuri. Leggendo certi passi di Geremia, Daniele sโinterrogava a lungo sul loro significato (Dn 9, 2). Secondo gli Atti degli Apostoli, un etiope del I secolo si trovava nella stessa situazione a proposito di un passo del libro di Isaia (Is 53 7-8), riconoscendo di aver bisogno di un interprete (At 8, 30-35). La seconda lettera di Pietro dichiara che ยซnessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazioneยป (2Pt 1, 20) e osserva, dโaltra parte, che le lettere dellโapostolo Paolo contengono ยซalcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano al pari delle altre Scritture, per loro propria rovinaยป (2Pt 3, 16). Il problema รจ perciรฒ antico, ma col passar del tempo si รจ accentuato: venti o trenta secoli separano ormai il lettore dai fatti e detti riferiti nella Bibbia, e questo non manca di sollevare varie difficoltร . Dโaltra parte, a causa del progresso delle scienze umane, i problemi concernenti lโinterpretazione sono divenuti nei tempi moderni piรน complessi. Sono stati messi a punto metodi scientifici per lo studio di testi dellโantichitร . In che misura questi metodi si possono considerare appropriati allโinterpretazione della Sacra Scrittura? A questo interrogativo, la prudenza pastorale della Chiesa ha per molto tempo risposto in modo molto reticente, perchรฉ spesso i metodi, nonostante i loro elementi positivi, si trovavano legati a opinioni opposte alla fede cristiana.โ2
Il nostro brano (Gv 2,1-12) non fa eccezione. Anche questo episodio ha le sue difficoltร nel campo delle interpretazioni. Vedremo queste difficoltร quando arriveremo allโesegesi di ogni versetto. Nella quarta parte, percorreremo i dodici versetti del nostro racconto, per spiegare alcuni termini o espressioni che possono rappresentare difficoltร e per scoprire gli eventuali indizi di unโintenzione teologica di San Giovanni. La difficoltร sta nel fatto che le parole del quarto vangelo hanno doppio senso. Per comprendere bene questi versetti (1,1-12), โรจ importante richiamare il principio fondamentale che regola la comprensione di questo vangelo: la presenza dei due livelli di lettura. Ogni pagina del testo sacro, cioรจ contiene un livello storico, che รจ quello dei precisi ricordi storici di cui lโevangelista nel narrare la sua catechesi, e un livello teologico, che รจ quello sottointeso al testo e presente nella mente dellโautore che scrive, intraprendendo il fatto alla luce dellโevento pasquale. Storia e teologia si legano e si compenetranoโ.3
3. Varie interpretazioni:
La pericope delle nozze di Cana viene interpretata in tanti modi. Alcune di esse sono riportate come segue:
โInterpretazione allegorica:
nei Padri della Chiesa e nel medioevo domina lโinterpretazione allegorica (=dire unโaltra cosa). Ogni cosa narrata ha un senso diverso. Per esempio le sei giare di pietra di Gv 2,6 sono considerate come lโimmagine dei sei periodi della storia del mondo. Le due o tre misure che le giare contenevano indicano o il Padre e il Figlio oppure la Trinitร .
Interpretazione storica:
era in voga alla fine del secolo scorso e allโinizio di questo secolo. Si faceva una pura descrizione del miracolo.
Interpretazione storico-critica:
si preoccupa di fare la genesi del testo determinare quando e come si รจ formato il testo.
Interpretazione simbolica e teologica:
รจ praticata da moli esegeti contemporanei. Si colgono temi teologici facendo riferimento ai testi biblici alla letteratura giudaica.
Altre interpretazioni:
alcuni propongono unโinterpretazione cristologica (per es. R. Schnackenburg), altri unโinterpretazione sacramentale (in riferimento al vino eucaristico: Gรคchter, Bultmann, Galot), altri, infine, unโinterpretazione mariologica (Braun, Mc Hugh, Serra)โ. 4
Noi, in questa riflessione, cercheremo di interpretare il testo dal punto di vista cristologico e mariologico, mettendo in rilievo il significato delle parole-chiave e il loro senso simbolico.
4. Ambientazione e contesto:
Mons. Diego Coletti descrive il contesto di questo brano in queste parole seguenti:
โIl racconto del miracolo di Cana si trova, allโinterno del vangelo di Giovanni, in una posizione particolare e significativa, che non puรฒ essere trascurata se si vuole capire il messaggio contenuto in questa pagina evangelica.
- Si puรฒ notare anzitutto che lโepisodio delle nozze di Cana รจ uno di quelli narrati soltanto dal vangelo di Giovanni e sconosciuti ai Sinottici. Come negli altri casi di questo genere (per esempio: il dialogo con la samaritana, il miracolo del cieco nato e la resurrezione di Lazzaro), dovremo quindi aspettarci che lโevangelista, avendo personalmente scelto di raccontare proprio questo episodio, abbia inteso inserire nel racconto un particolare significato in ordine alla manifestazione del mistero di Cristo.
- La nostra attesa viene confermata da due dati molto importanti:
- lโevangelista nota che quello di Cana fu il primo miracolo compiuto da Gesรน. Non รจ uno dei tanti, ma quello che inaugura la manifestazione di Gesรน (cf 2,11: ยซmanifestรฒ la sua gloriaยป). Si tratta perciรฒ di una primizia che contiene in sรฉ quasi il preludio e lโanticipo di tutto quello che verrร in seguito;
- facendo attenzione al โritornelloโ con il quale Giovanni scandisce i vari episodi di questa prima parte del vangelo, ci accorgiamo che il miracolo di Cana รจ posto non a caso in un โsettimo giornoโ a partire dalla prima testimonianza del Battista su Gesรน al
Questa รจ chiaramente unโallusione sia al completamento della creazione, sia alla celebrazione della Pasqua. In ogni caso attira la nostra attenzione sul significato cosmico e pasquale dellโepisodio che verrร raccontato.
- Possiamo cosรฌ apprezzare in tutta la sua importanza il cenno di Gesรน alla sua โoraโ (2,4). Questa parola, che costituisce nel vangelo di Giovanni un motivo di grande importanza, spesso ripetuto nei momenti piรน significativi della vita del Maestro e qui usato per la prima volta, indica chiaramente il momento pasquale della missione del Figlio di Dio (cf, per esempio, 13,1). Rispondendo a sua madre, Gesรน afferma fin dallโinizio che egli รจ venuto a compiere la volontร del Padre nella โoraโ stabilita (12,27). Viene cosรฌ ulteriormente confermato il significato pasquale di questo episodio evangelico.
- Lโambiente tematico del miracolo di Cana รจ segnato da un ultimo tratto caratteristico. Lโepisodio si conclude con questa notazione dellโevangelista: ยซโฆ e i suoi discepoli credettero in luiยป (2,11). Siamo idealmente proiettati verso il fine ultimo della manifestazione del mistero di Cristo: lโatto di fede da parte dei discepoli. Con questo atto di fede si concludono quasi tutti gli altri episodi rilevanti del vangelo di Giovanni, a conferma del fatto che lโintenzione dellโevangelista รจ proprio quella di condurci, attraverso lโesperienza dei discepoli, a condividerne la fede.โ 5
5. Esegesi:
La maggior parte degli esegeti sono dโaccordo che questa pericope ha una struttura chiastica (A-B-Aโ). Dividiamo il brano in tre parti in modo seguente:
- Introduzione ambientale del segno (vv.1-3a) Il dialogo tra Maria e Gesรน (vv. 3b-5)
- Il dialogo tra Gesรน e i servi (vv. 6-8)
- Il dialogo tra maestro di tavola e lo sposo (vv. 9-10)
- Conclusione della narrazione (vv. 11-12)
Lโintroduzione ambientale del segno (vv. 1-3a)
v.1.: โNel terzo giorno ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea ed era lรฌ la madre di Gesรน.โ
Il terzo giorno รจ un โapax giovanneo, nel NT รจ impiegata in formule kerigmatiche. Ha origine nellโAT e nelle letture sinagogali per indicare il giorno della salvezzaโ.6 Il terzo giorno qui significa il settimo giorno. Aristide Serra scrive: โIl segno di Cana รจ datata al ยซterzo giornoยป. Questa annotazione cronologica ha lo scopo di porre in relazione il primo miracolo di Gesรน col Sinai e con la Risurrezione.โ7
- 1,29: ยซil giorno dopoยป
- 1,35: ยซil giorno dopoยป
- 1,43: ยซil giorno dopoยป
- 2,1: ยซtre giorni dopoยป.
Siamo dunque al โsettimo giornoโ. Da notare che questo episodio inizia con un indicazione temporale (il terzo giorno; v.1) e anche finisce con una indicazione temporale (non dopo molti giorni cfr. v. 12). โOra la fonte alla quale si ispira Giovanni per tale schema cronologico รจ, molto probabilmente, unโantica tradizione giudaica, la quale era solita distribuire in piรน giorni i fatti che accompagnarono la rivelazione del monte Sinai, quando YHWH strinse lโalleanza con Israele e gli diede la Legge, tramite Mosรจ (Es 19-24)โ.8 Secondo Serra, il terzo giorno riferisce anche alla risurrezione di Gesรน nel vangelo di Giovanni.9
Da notare ancora che questo primo segno di Gesรน avviene in un contesto di matrimonio. Sappiamo che nei Sinottici, la parola โgamosโ (matrimonio) allude al regno di Dio (Mt 8,11; 22,2; 25,1; Lc 12,36). Dove ha luogo questo matrimonio? A Cana. Giovanni riferisce a Cana nei vv. 1 e 11. Il motivo di precisare il luogo potrebbe essere di ordine geografico, ma non dobbiamo tralasciare anche il significato teologico. Secondo lโestimazione comune, dalla Galilea non puรฒ venire un profeta. I farisei rispondono a Nicodemo, โSei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea!โ (Gv 7,52). Eco qui nel v. 1, abbiamo la ironia teologica del quarto vangelo.10
v. 1b: โโฆe cโera la โmadre di Gesรนโโ:
La prima ad essere menzionata รจ la madre di Gesรน. Nel v. 4 Gesรน la chiama โdonnaโ. โLo stesso fenomeno si ripete in Gv 19,25.26, cioรจ nella scena del Calvario. Questa funge da grande inclusione con quella di Canaโ.11 Si nota che Giovanni non menziona mai il nome di Maria nel suo vangelo. Queste due episodi sono tra loro strettamente legati e si illuminano lโun lโaltro. Maria viene presentata sempre con questa espressione โmadre di Gesรนโ. A. Serra commenta che โevidentemente, piรน che al nome proprio della Vergine (ยซMariaยป), lโevangelista รจ interessato al ruolo che le compete, significato dai titoli: ยซmadre di Gesรนยป e ยซDonnaยปโ.12
v. 2: โโฆanche Gesรน fu invitato alle nozze, come pure i suoi discepoliโ.
Qui in questo versetto vengano presentati altri personaggi dellโepisodio. Vedremo piรน avanti che Gesรน รจ il personaggio principale e anche i discepoli giocano un ruolo molto importante in questo episodio.
Il dialogo tra Maria e Gesรน: (vv. 3b-5)
3b la madre di Gesรน gli dice: ยซNon hanno piรน vinoยป.
4 Le dice Gesรน: ยซChe vi รจ fra me e te, O donna? Non รจ ancora giunta la mia oraยป.
5 Sua madre dice ai servi: ยซFate quello che vi dirร ยป.
La mancanza di vino determina una situazione imbarazzante in una festa di matrimonio. โLa madre di Gesรน non solo รจ stata menzionata per prima ma anche per prima prende lโiniziativa nel segnalare la mancanza del vino. Sembra che la madre di Gesรน non sia solo una invitata, ma anche che e veglia sul buon andamento della festa. La madre di Gesรน, in un certo modo รจ allโorigine del miracoloโ.13
Ma qui, il testo (v. 3) non รจ abbastanza chiaro. โSi รจ incerti se intendere queste parole della Vergine come una semplice segnalazione di quanto sta accadendo, oppure come una domanda vera e propria di un intervento miracoloso da parte di Gesรน. Il testo non offre evidenze per concludere che Maria stia chiedendo un prodigioโ.14 Per questa domanda, A. Serra ci offre una via di soluzione intravedendo nella struttura letteraria dei miracoli nel Vangelo di Giovanni (cfr. Gv 4,47; Gv 11, 3. 21-22).15
ยซChe vi รจ fra me e te, O donna? Non รจ ancora giunta la mia oraยป
Questa risposta di Gesรน viene molto discussa. Se vediamo le varie versioni della Bibbia nelle lingue moderne, possiamo notare che ci sono tantissime diversitร della traduzione di questa espressione idiomatica: โTi emoi kai soi?โ Letteralmente traducendo, la traduzione sarebbe: โChe vi รจ tra me e te, donna?โ.16
Il problema รจ che si puรฒ capire in tutti e due sensi: โtanto nella letteratura greco- romana che in quella semitica, di per sรฉ puรฒ esprimere accordo o disaccordo tra due o piรน persone:
- accordo, cioรจ: ยซChe vi รจ fra me e te che non sia comune?ยป (consenso pieno):
- disaccordo, cioรจ: ยซChe vi รจ di comune fra me e te?ยป (negazione di rapporto)โ.17
A. Serra spiega questa problema facendo riferimento ai testi Giud 11,121-3; II Sm 16,10; I Re 17, 17-18.18
I. de la Potterie commenta che โnon vi รจ alcuna traccia di ostilitร in queste poche parole, nemmeno alcun rimprovero, contrariamente a quanto hanno pensato talvolta i Padri Greci (Per esempio, Ireneo e Crisostomo). Dicendo a sua madre ยซChe cโรจ tra te e me, Donna?ยป, Gesรน lascia intendere che egli si pone su un piano diverso da quello di Maria e in unโaltra prospettiva: questa pensa ancora al vino della festa, Gesรน pensa ormai alla sua missione messianica che inizia. Quindi tra loro cโรจ una certa incomprensione, un equivoco. Molte volte in san Giovanni si ripete una situazione del genere: lโinterlocutore di Gesรน si preoccupa unicamente di realtร materiali; ma per Gesรน queste sono il segno dei beni salvifici che egli โ19
Eโ problematica anche la seconda parte della risposta di Gesรน. Come tradurre? La maggior parte di esegeti la traducano โLa mia ora non รจ ancora giuntaโ. Perรฒ grammaticalmente questa espressione si puรฒ capire anche come una domanda retorica, โNon รจ ancora giunta la mia ora?โ. Allora la traduzione sarebbe โLa mia ora รจ giร giuntaโ.20 Al mio parere, nella stessa linea di esegeta Stramare e il grande esegeta cardinale Vanhoye, come scrive anche G. Zevini, il versetto 4 deve essere โletto in forma interrogativa e non in forma negativa. Utilizzando questa lettura che vede a Cana iniziato il tempo della manifestazione messianica di Gesรน, si comprende meglio lโatteggiamento di Maria (2,5.11).21 T. Stramare, traduce v. 4 cosรฌ: โCiรฒ che รจ mio รจ tuo. Donna, รจ giunta la mia oraโ.22
Cโรจ da capire che la novitร che Gesรน porta รจ legata alla sua โoraโ, che รจ ormai giunta. Lโevangelista non dice espressamente qual รจ il significato dellโora nellโeconomia di questo primo segno operato da Gesรน. Lโora di Gesรน รจ un tema ben approfondito dai vari esegeti. Lโora di Gesรน riferisce alla sua ora di passione, morte e risurrezione. โLโora รจ venutaโ รจ una espressione che si trova in Gv 12,23; 13,1; 17,1.
Leggiamo nel v.5 che la madre di Gesรน disse ai servi, โQuanto egli vi dirร , fateloโ. Eโ molto importante riconoscere il fatto che โnon avendo compreso quali siano esattamente le intenzioni del Figlio, Maria si rimette totalmente alla volontร di lui, e trasmette ai servi questa sua fede aperta sullโincognito, prima che intervenga lโevidenza del segno: ยซQuanto Egli vi dirร , fateloยปโ.23 Ecco, la profonditร della fede della madre di Gesรน !
I. de la Potterie scrive: โquesta risposta di Maria mostra che Gesรน non le ha opposto un rifiuto. Piena di confidenza e di speranza, con una disponibilitร totale, ella dice ai servi: ยซ Fate tutto quello che egli vi dirร ยป. Questa formula viene dallโAntico Testamento, ma la sua risonanza varia secondo i contestiโฆ. Ecco la formula che si trova nellโEsodo, prima e dopo lโAlleanza del Sinai:
ยซTutto ciรฒ che Jahvรจ ha detto, noi lo faremoยป (Es 19,8; 24,3.7). Le parole di Maria a Cana sono come la ripresa di questi impegno solenni, assunti da tutta lโassemblea dโIsraeleโ.24
Il dialogo tra Gesรน e i servi (vv. 6-8)
6 Cโ erano lร sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, capaci da due a tre metrรจte ciascuna.
7 Dice loro Gesรน: ยซRiempite le giare di acquaยป. Le riempirono fino allโ orlo.
8 Dice loro: ยซOra attingete e portatene al direttore di mensaยป. Essi ne portarono.
Dopo il dialogo tra Maria e Gesรน, Giovanni presenta quello tra Gesรน e i servi. Eโ minuziosa la descrizione delle giare per lโacqua necessaria alla purificazione dei giudei. Mons. Coletti scrive, โGli esperti arrivano a calcolare la capacitร di questi sei contenitori: si tratterebbe di qualcosa come duecentocinquanta litri! Ci troviamo di fronte ad una sovrabbondanza che potrebbe sembrarci esagerata se dimenticassimo che qui Gesรน intende offrire una pallida idea della ricchezza e magnificenza della gioia messianica che si effonderร da lui crocifisso e risorto, dal suo costato aperto da cui scaturiscono sangue-ed-acqua sparsi sulla croce, per dissetare il mondo intero. Lโacqua contenuta nelle sei giare era stata predisposta da mani umane โper la purificazione dei giudeiโ (2,6). Gesรน prende spunto da questo segno dellโantica legge (รจ un segno giร troppo usato o trascurato: infatti le giare vanno ora riempite!) e lo trasforma nel segno della nuova ed eterna alleanza, nel vino nuovo della vera gioia del banchetto delle nozze eterne di Dio con lโumanitร โ.25
A. Serra interpreta le presenza dei sei giare in modo simbolico in queste parole seguente: โLe โsei giareโ stanno in rapporto col โsesto giornoโ (=il terzo), in cui Gesรน dona il vino nuovo delle nozze messianiche, come figura profetica della sua Parola di rivelazioneโฆ e in prospettiva escatologica, le โsei giareโ del banchetto di Cana puntano sul โsesto giornoโ della passione di Cristo, che si sublima poi nel โterzo giornoโ della Risurrezione. Cristo invase il mondo con la luce che emanava dal suo Vangelo rivelato in pienezza. Cosรฌ le giare furono colmate โfino allโorloโโ.26 Alcuni esegeti dicono che il materiale (cioรจ pietra), si riferisce a Es 36,26. Alcuni altri esegetici commentano che le sei giare simbolizzano le antiche legge Torah.
โโAttingete e portateneโฆโ: Come nella moltiplicazione dei pani, anche a Cana Gesรน sollecita e quasi attende la collaborazione umana. Essa risulta sempre sproporzionata rispetto allโesito miracoloso della volontร divina. Eppure questโultima โ pur potendolo โ non fa tutto da sola. Certo Gesรน avrebbe potuto riempire direttamente di vino le sei giare senza chiedere nulla a nessuno; ma egli desidera che i discepoli ricordino la loro responsabilitร e la vivano con generosa fedeltร : toccherร a loro โriempire, attingere e portareโ la bevanda della salvezza e della gioia, sapendo bene che la loro obbedienza alla Parola non ha prodotto il miracolo (2,9), ma lo ha semplicemente accolto nella fede e ne ha veicolato i frutti verso la custodia e la promozione della piena felicitร di tutti i commensali al banchetto delle nozze dellโagnello (Apc 19,9)โ27.
Dialogo tra il maestro di tavola e lo sposo (vv. 9-10)
9 Come il maestro di mensa ebbe gustata lโ acqua divenuta vino (egli non sapeva donde veniva, mentre lo sapevano i servi che avevano attinto lโ acqua), chiama lo sposo
10 e gli dice: ยซTutti presentano dapprima il vino buono e poi, quando si รจ brilli, quello scadente. Tu hai conservato il vino buono fino ad oraยป.
Il miracolo รจ giร avvenuto. Il Vangelo non dice come e quando รจ avvenuto. โIl vino di Gesรน รจ misterioso nella sua origine. Simboleggia il mistero della sua Persona e la sua opera rivelatrice, i beni promessi per lโera messianica, accompagnati da un clima di gioia e di obbedienza; in una parola, la relazione di amore tra Dio e lโuomo, che si inaugura con la Nuova alleanzaโ.28 In questi versetti, Giovanni usa โIroniaโ come un tecnico narrativo dellโepisodio. Il maestro di Tavola attribuisce il buon vino allo sposo, e non a Gesรน. Cosรฌ lโevangelista fa notare che il vero sposo รจ Gesรน. Questo viene esplicitamente espresso piรน avanti in Gv 3,29. Se Gesรน รจ lo sposo, allora Maria diventa la sposa.29
Conclusione della narrativa (vv. 11-12)
11 Questo inizio dei segni fece Gesรน in Cana di Galilea e rivelรฒ la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
12 Dopo questo fatto, discese a Cafarnao: lui, sua madre, i fratelli e i suoi discepoli, e rimasero lร non molti giorni.
Questi ultimi due versetti concludono lโepisodio di Cana e presentano in breve lโinterpretazione che lโevangelista offre del fatto.30 Le parole chiave che sono importantissime del testo sono i seguenti: segni, inizio (archetipo), gloria, rivelare e credere.
A. Serra spiega perchรฉ Giovanni chiama il miracolo di Cana lโยซarchetipoยป (in greco archรช) dei prodigi operati di Gesรน:
La voce ยซ archรช ยป, in Giovanni, [โฆ] sembra puntualizzare il momento nel quale Gesรน cominciรฒ a rivelarsi ai discepoli (cfr. Gv 15,27; 16,4; I Gv 1, 1-3). Ora questo ยซ inizio ยป di rivelazione progressiva ebbe il suo avvio a Cana di Galilea e si prolungherร nel corso di tutto il vangelo. [โฆ] il vino nuovo di Cana, oltre ad essere il ยซ primo ยป segno, รจ anche il prototipo, lโarchetipo degli altri segni. A somiglianza di quello di Cana, anche i prodigi successivi sono ordinati a ยซ manifestare ยป la gloria di Gesรน, a suscitare la fede in Lui, e preludono al segno del ยซ terzo giorno ยป, dellโยซ Ora di Cristo ยป, quello cioรจ della morte-risurrezione, suggello e vertice di tutta la sua azione redentrice.31
In questo episodio di Cana, Gesรน offre โun saggio della sua ยซgloriaยปโ, una auto- rivelazione della sua gloria che riflette anche lo shekina di YHWH.
Il tema della fede e amore viene trattato nei paragrafi seguenti.
6. Il Significato teologico della pericope La dinamica della fede
Il tema della fede รจ molto importante e fondamentale nel vangelo di Giovanni. Eโ interessante da notare che il sostantivo โpistisโ non occorre mai nel IV vangelo, ma usa il verbo โcredereโ (โpisteuรดnโ 98 volte. Questo indica la caratteristica attiva della fede giovannea. Cioรจ la fede (sostantivo) non esiste se uno non crede. La โfedeโ non รจ una cosa stagnante ma indica unโazione. Un elemento fondamentale nel vangelo di Giovanni รจ che la fede giovannea รจ fondamentalmente cristocentrico cioรจ Giovanni mette in luce la fede in Cristo.32 Per questa evangelista, lโatto di credere essenzialmente riferisce a Gesรน.
Verso la fine del Vangelo, leggiamo che โquesti fatti sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo e il Figlio di Dio. Se crediate in lui, avrete la vitaโ (Gv 20,31). Allora, Giovanni scrisse tutto il vangelo per portare i suoi lettori a credere in Cristo.
In Gv 2.11, si legge โepisteusan eis ton autonโ. Che cosa significa questa espressione? A. Serra ci offre tre modi di usare il verbo โpisteueinโ:
- (โpisteuein tiniโ) significa credere โa qualcunoโ. Cioรจ accettare come vera la sua parola: 2,22; 4,21-50; 1 Gv 3,23.
- (โpisteuein eis tinaโ) significa credere โin qualcunoโ. Questo implica lโadesione alla persona; 2,11 (รจ il nostro brano); 3,16. 18. 36; 4,39.
- (โpisteuein eis to onoma tinosโ) รจ la formula piรน perfetta della fede.
Significa โcredere nel nome di qualcunoโ33
Nel v. 12 leggiamo โโฆdiscese a Cafarnao lui, sua madre, i suoi fratelli e i suoi discepoliโฆโ
โLโinizio del racconto presentava la Vergine da una parte, Gesรน e i suoi discepoli dallโaltra, come due gruppi, che sembravano sopraggiungere alla festa per vie diverse. Al termine dellโepisodio, la Vergine, i fratelli e i discepoli di Gesรน appaiono invece come un solo gruppo, stretto attorno a lui. Con molta probabilitร , lโevangelista sembra voler dire che il motivo di tale fusione รจ la fede in Gesรน, dimostrata sia dalla Vergine (v. 5), sia dai discepoli (v. 11). Anzi, sul piano della fede non vโรจ differenza tra i parenti (madre e fratelli) e i discepoliโ.34 Siamo consapevole che Maria รจ la prima credente. Per questo i sinottici dicono: โBeata Colei che ha credutoโ. Naturalmente, il punto di partenza, per chi vuol salvarsi lโanima, รจ di aver fede. La fede รจ come gli occhi dellโanima.
Le dimensioni dellโamore
Ora raccogliamo dalla pagina evangelica che abbiamo meditato alcuni spunti di riflessione sulle dinamiche dellโamore.
Qui voglio riportare un riassunto delle parole dellโenciclica โDeus Caritas estโ del Santo Padre Benedetto XVI:
โโฆlโamoreโ รจ il valore fondamentale della vita dellโuomo. La psicologia ci ricorda che lโuomo viene al mondo per amare ed essere amato e la sua felicitร dipende dalla possibilitร che gli viene offerta di attingere allโamore. Oggi si parla sovente di amore. Questa parola รจ usata con molteplici significati: lโamore di patria, lโamore tra amici, lโamore per la professione e il lavoro, lโamore tra i genitori e i figli โฆ Il significato piรน alto, perรฒ, รจ connesso al rapporto uomo-donna, comunione di corpo e di anima, portatore di una irresistibile promessa di felicitร . Allโesperienza dellโamore si collegano anche delle deviazioni che vanno sotto il nome di erotismo, quali la pornografia, lโesposizione del corpo, lโesaltazione del piacere, il rapporto fisico tra partner slegato da ogni responsabilitร . Il cristianesimo viene spesso sollecitato da domande sullโamore, molte delle quali si potrebbero riassumere nellโaccusa che Friedrich Nietzsche fa al cristianesimo di aver dato da bere del veleno allโโerosโ, che pur non morendone, ne avrebbe tratto la spinta a degenerare in vizio. Altri si chiedono se possa esistere un elemento unificante delle varie accezioni del termine โamoreโ o se queste sono destinate a restare delle realtร totalmente divise tra di loroโ35
Conclusione
Lโepisodio di Cana ha un ruolo fondamentale nellโintero vangelo di Giovanni. Questo episodio รจ programmatico, e perciรฒ in stretto parallelo con Gv 19,25-27 (Gesรน al Calvario) in cui Gesรน da compimento alla sua opera. In 2,1-2 Gesรน inizia la sua opera e in 19,25-27 la compie. In tutte due scene la madre di Gesรน รจ presente. Giovanni, presentando la madre di Gesรน in queste scene importantissime, ci fa capire il ruolo che Maria riveste nella vita di Gesรน.
Questo episodio รจ un invito a credere in Gesรน. La fede รจ la risposta allโamore di Dio manifestato in Gesรน. Siamo chiamati ad aderirsi a Gesรน. Maria ci ha lasciato un grande esempio di seguire Gesรน con amore e fede.
Note
1 Per il testo piรน elaborato, cfr. DENIS S. KULANDAISAMY, โThe first โSignโ of Jesus at the wedding at Cana. An Exegetical Study on the Function and Meaning of John 2.1-12โ, in Marianum 68 (2006) 17-116.
2 Cfr. lโintroduzione del documento: PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA, Lโinterpretazione della Bibbia nella Chiesa, Cittร del Vaticano 1993.
3 G. ZEVINI, Vangelo Secondo Giovanni. Vol. I, Roma 1984, 105.
4 L. ORLANDO, Il Vangelo di Giovanni. Lettura Teologica, Taranto 2003, 115.
5 Mons. D. COLETTI, โVi fu uno sposalizio a Cana di Galileaโ: Lectio divina su Gv 2.1-12, in www.chiesadimilano.it/or/ADMI/esy/objects/docs/72924/Coletti.doc (13 dic 2006).
6 L. ORLANDO, Il Vangelo di Giovanni. Lettura Teologica, Taranto 2003, 116.
7 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, Terza edizione, Roma 1991, 13-14.
8 Ibid. (Cfr. Es 19,1; Es 19, 10-11. 16).
9 Ibid.
10 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 54.
11 Ibid, 55.
12 Ibid.
13 L. ORLANDO, op. cit., 115-116.
14 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 55.
15 Ibid, 56.
16 Si veda a questo riguardo, DENIS S. KULANDAISAMY, โThe first โSignโ of Jesus at the wedding at Cana. An Exegetical Study on the Function and Meaning of John 2.1-12โ, in Marianum 68 (2006), nota 12, p. 23: โDown through the years, there has been a lot of disagreement among the scholars upon the translation of v. 4. Most scholars, seeing the indicative mood of the verb ฤkei, prefer to render the translation as follows: โMy hour has not yet comeโ. But this contradicts the fact that Jesus acts positively to the request of his mother. In order to resolve this problem, some take these words of Jesus as a rhetorical question and translate: โHas not my hour come?โ. T. Stramare (BibOr 44 [2002] 179-192) suggests that given the context, the correct translation would be: โCiรฒ che รจ mio รจ tuo. Donna, รจ giunta la mia ora!โ. Though this translation of T. Stramare (Eโ giunta la mia ora) seems to contradict the majority of the translations (โMy hour has not yet comeโ), it is grammatically correct and also fits well in the context. E. J. Goodspeed (BT 3 [1952] 70-71) suggests that the word โgunaiโ be left untranslated, because in his opinion there is no adequate English translation for โgunaiโ. And he translates: โDo not try to direct me. It is not yet time for me to actโ. H. M. Buck (BT 7 [1956] 149-50) suggests that it be translated, โMadam, why is that our concern?โ. Here is a list of a few different translations from various versions: Latin Vulgate: quid mihi et tibi est mulier?; Luther Unrevidierte (1545) (German): Weib, was habe ich mit dir zu schaffen?; King James Version (1611): Woman, what have I to do with thee?; Peshitta โ James Murdock Translation (1852): What is [in common] to me and thee?; Youngโs Literal Translation (1862/1898): What to me and to thee, woman?; The Douay-Rheims American Edition (1899): Woman, what is that to me and to thee?; The New American Bible: Woman, how does your concern affect me?; Revised Standard Version (1951): O woman, what have you to do with me?; The Bible in Basic English (1949/64): Woman, this is not your business?; New King James Version (1982): Woman, what does your concern have to do with Me?; New International Version (1984) (US): Dear woman, why do you involve me?; Revidierte Lutherbibel (1984) (German): Was gehtโs dich an, Frau, was ich tue? La Biblia de Las Americas (1986): Mujer, ยฟquรฉ nos va a ti y a mรญ en esto?; Reina-Valera Actualizada (1989): ยฟQuรฉ tiene que ver eso conmigo y contigo, mujer?; New American Standard Bible (1995): Woman, what does that have to do with us?; Spanish Reina-Valera Update (1995): ยฟQuรฉ tiene que ver esto con nosotros, mujer?; NVB San Paolo Edizione (1995) (Italian): Che vuoi da me, o donna?; French Bible en franรงais courant (1997): Mรจre, est-ce ร toi de me dire ce que jโai ร faire?; Mรผnchener NT (1998) with Strongโs: Was (ist zwischen) mir und dir, Frau?; English Standard Version (2001): Woman, what does this have to do with me?; New Living Translation: How does that concern you and me?; New Revised standard Version: Woman, what concern is that to you and to me?; For further details regarding the translation of this verse, see C. P. CEROKE, โThe problem of Ambiguity in John 2.4โ, CBQ 21 (1959) 316-40; J. MICHL, โBemerkungen zu Jo. 2.4โ, Bib 36 (1955) 492-509; J. C. QUIRANT, โLas Bodas de Canร : La respuesta de Cristo e su Madre: Jn 2.4โ, Mar 20 (1958) 157-58; J. N. RHODES, โWhat do you want from me? (John 2.4)โ, BT 52 (2001) 445-47; A. VANHOYE, โInterrogation johannique et exรจgรฉse de Cana (Jn 2,4)โ, Bib 55 (1974) 157-67.
E. ZOLLI, โQuid mihi et tibi, mulier?โ Mar 8 (1946) 3-15โ.
17 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 55.
18 Per un ulteriore approfondimento, cfr. A. Serra, Maria a Cana e presso la croce, 56ss.
19 I. DE LA POTTERIE, โLa Madre di Gesรน e il mistero di Canaโ, in La Civiltร Cattolica, 130/4 (1979) 431.
20 T. STRAMARE, โLa risposta di Gesรน a Maria alle nozze di Cana. Il test della ragionevolezzaโ, in Biblica et Orientalia 44 (2002) 179-192
21 G. ZEVINI, op. cit., 107, nota 46.
22 T. STRAMARE, art. cit., 44 (2002) 179-192.
23 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 61.
24 I. DE LA POTTERIE, art. cit., 433.
25 D. COLETTI, art. cit., 3.
26 A. SERRA, โVi erano lร sei giareโฆโ in IDEM, Nato da donnaโฆ, Roma 1992, 141-188.
27 D. COLETTI, art. cit., 3-4.
28 G. ZEVINI, op. cit., 111.
29 Si veda a tal riguardo, DENIS S. KULANDAISAMY, art. cit., 73-75.
30 G. ZEVINI, op. cit., 113.
31 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 66.
32 G. MLAKUZHYIL, The Christocentric Literary Structure of the Fourth Gospel, Roma 1987, 288.
33 A. SERRA, Maria a Cana e presso la croce, 70.
34 Ibid., 71.
35 SEVERINO POLETTO, โSintesi della Lettera enciclica di Benedetto XVI presentata allโArcidiocesi di Torino come Messaggio per la Quaresima 2006โ, in http://www.diocesi.torino.it/archivio2006/poletto_messaggio_quaresima.htm (13 dic 2006)