Le canzoni di Chiesa sono…rock! Laura Pausini su Edicola Fiorello

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È raro vedere Fiorello spiazzato. Per questo è tanto più bello e godibile che sia successo con un fuori programma sui canti di Chiesa grazie alla verve di Laura Pausini. Rilanciato a più non posso grazie alla forza della Rete. La cantante, ospite dell’edicola più famosa d’Italia, ha intonato a sorpresa “Servo per amore”, un classico della musica parrocchiale. E non solo la Pausini, ma tutti i presenti hanno cantato in coro a più riprese, senza incertezze e con allegria, tra lo sconcerto sorridente di Fiorello che non si capacitava della prontezza con cui a poche note è subito seguito un canto unanime, spontaneo e gioioso.
I canti parrocchiali hanno segnato la crescita di tutti e sono radicati indelebilmente nella nostra memoria, per riaffiorare in un attimo anche se ci si è allontanati per un po’ dalla pratica della Messa. Basta fare un rapido test tra amici e conoscenti. Provate a intonare a trenta/quarantenni “Tu sei la mia vita” e immediatamente risponderanno “altro io non ho”, perché Symbolum è il primo degli evergreeen. Oppure rilanciate con “Mentre trascorre la vita”, seguirà un convinto “solo tu non sei mai”, perché la Madonna ci accompagna in ogni cammino. E che dire di “Resta qui con noi, il sole scende già” ovvero di “Io lo so Signore, che vengo da lontano”.
Peggio di Battisti/Mogol: bastano le prime due note e parte il coro in automatico. Certo, l’oratorio, i campi estivi e le celebrazioni in montagna, hanno cementato sane tradizioni canterine, però è bello quando anche in un contesto insolito e decisamente poco “istituzionale” perfetti sconosciuti intonano insieme e senza paura il segno di un’appartenenza a una comunità di credenti. Chi l’ha detto che i canti di Chiesa non sono rock?

Fonte: SIR

C’è da aggiungere anche l’appello che la Pausini ha rivolto nei confronti di Papa Francesco per un concerto in favore della Madonna.

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