Vedere la stella, cercare il Signore
L’ Epifania è la grande solennità della manifestazione del Signore, Re delle genti, unico Dio di tutta la terra: l’adorazione dei Magi, narrata solo nel Vangelo di Matteo, è accompagnata, nella liturgia, dalla profezia di Isaia, che vede i popoli muoversi alla luce del vero Dio, da un salmo regale che ribadisce gli onori che i sovrani di tutta la terra tributeranno al vero Re e Signore, principe della Pace, e dalla riflessione di san Paolo agli Efesini, per cui tutte le genti sono chiamate, in Cristo, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e a essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.
La salvezza è per tutti, non solo per alcuni: i Magi, venuti da Oriente per offrire in dono oro, incenso e mirra al re dei Giudei che è nato, rappresentano questa totalità, sono la primizia della moltitudine che non si può contare, di ogni tribù, lingua, popolo e nazione che Dio ha chiamato e riscattato con il sangue dell’Agnello, come ricorda l’Apocalisse.
Questi sapienti ci insegnano come si cerca il Signore, come e dove lo si può incontrare: ci attende nella casa, con Maria sua madre. Non si trova in situazioni eccezionali, ma nella quotidianità della nostra vita. Per trovarlo lì, però, dobbiamo metterci in cammino, dare le spalle a quello che sembra luce ma non lo è (i Magi vengono da Oriente, da dove sorge il sole) e riconoscere i segni della vera Luce, di cui Lui, per farsi trovare proprio lì, dissemina la nostra storia personale.
La luce è tema centrale della festa di oggi: ricorre in tutte le letture perché è elemento cardine del mistero del Natale, e nel Vangelo guida i Magi lungo la via attraverso l’astro visto in Oriente, che li fa muovere per adorare il Signore. […]
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