Appuntamento con il Dio della storia
Proseguiamo l’itinerario di Avvento accompagnati dall’evangelista Luca, che scrive per le comunità di origine pagana e mira a mostrare come la venuta del Cristo risponda alle attese di tutti i popoli e di ogni cultura. La storia corre verso la pienezza dei tempi, come dirà san Paolo. E il tempo è pieno solo quando in esso percepiamo di sfuggire alla sua precarietà, condividiamo con i fratelli la bellezza e la gioia di essere in vita, sentiamo di costruire il Regno operando per il vero bene nostro e delle persone che ci sono affidate, nell’ottica del presente, spazio in cui Dio concretamente ci salva, e dell’eternità, spazio per il quale siamo salvati.
Il tempo è pieno perché il Signore, Dio della storia, è con noi, in un modo tangibile: nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio, mentre diverse singole persone ricoprivano specifiche cariche politiche nelle varie regioni del regno di Israele e avevano responsabilità di guida sacrale per il popolo santo di Dio, la Parola scende su Giovanni.
I nomi che ricorrono nel Vangelo dicono la situazione complessa in cui i Giudei vivevano, ma anche la concretezza della salvezza che, proprio in quel tempo martoriato, il Signore ha preparato per loro e per tutto il mondo: allora, e non in un altro momento astratto e lontano, la Parola di Dio, unica salvezza, scende su un uomo amato da Dio, fedele alla sua volontà e fiducioso nelle sue promesse. È Giovanni il Battista, nato come un miracolo da genitori sterili e avanti negli anni, a mostrare che la vita è dono gratuito del Signore; un uomo mosso dallo Spirito, che agisce come Dio vuole e prepara l’oggi della salvezza. […]
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