Laura Paladino – Commento al Vangelo del 26 Marzo 2023

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Collaborare alla salvezza di tutti

Siamo alle porte della Santa Settimana: questa domenica precede la Domenica delle Palme. La Chiesa ci ha guidati a rileggere con serietà la nostra esistenza alla luce della fede, a riconoscere in Cristo il centro della nostra vita e l’esempio dell’umanità perfetta, come pensata dal Padre al momento della creazione: a Lui siamo chiamati a conformarci, consapevoli della vocazione all’eternità che in Lui si è spalancata alle nostre esistenze, per quanto ferite.

La fede del cristiano è fede nella vita che non muore e trova il suo centro nella Resurrezione del Cristo, «primizia di coloro che sono morti»; «se Egli non fosse risorto, la nostra fede sarebbe vana» (cfr. 1Corinzi 15). L’itinerario che abbiamo percorso lungo quattro domeniche, insieme a personaggi biblici e segni battesimali di valore capitale, trova oggi l’apice mettendo a tema, sul finire della Quaresima, la Resurrezione dai morti, mistero e grazia che ci attende.

La profezia di Ezechiele 37 (I lettura) è chiara: «Il Signore apre i nostri sepolcri e ci fa uscire dalle nostre tombe», perché noi siamo il «suo popolo» ed Egli vuole «ricondurci nella terra» della Promessa. «Lui ci redime da tutte le colpe» (Salmo 129, Responsorio), che mortificano la nostra umanità e ci tengono lontani dalle sorgenti della Vita. «Colui che ha resuscitato Cristo dai morti darà vita anche ai nostri corpi mortali per mezzo del Suo Spirito che abita in noi» (II lettura, Roma ni 8). […]

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