Laura Paladino – Commento al Vangelo del 23 Gennaio 2022

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Oggi si è compiuta la Scrittura

Per volontà di papa Francesco la terza domenica del tempo ordinario, nella seconda metà di gennaio, è dedicata alla Parola di Dio: una giornata, che cade nel contesto della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, in cui si mette al centro e si celebra la Scrittura, la Parola viva che il Signore ha pronunciato per il suo popolo. La Parola di Dio incarnata è Cristo: la Scrittura lo profetizza e ne prepara la manifestazione, a Lui si riferisce in ogni pagina e, attraverso personaggi, eventi, racconti, mostra il dispiegarsi della Salvezza nella storia dell’uomo.

I libri biblici sono un dono per la comunità: tutta la liturgia di oggi mostra questo aspetto e celebra la Parola che risuona in mezzo al popolo santo di Dio. La prima lettura presenta il sacerdote Esdra mentre legge il libro della Torah davanti a uomini, donne e chiunque sia in grado di intendere, dall’alba a mezzogiorno: la Parola di Dio si manifesta nella luce, essa stessa è luce, disvela la verità e fa vedere la strada, è lampada al cammino dell’uomo (Sal 118).

Tutti prestano orecchio: il salmo mostra come essa sia perfetta, guidi gli uomini a pensieri retti e azioni giuste. San Paolo manifesta ai Corinzi l’unità cui è chiamato il popolo di Dio, che costituisce il corpo mistico di Cristo, la sua Chiesa. La pagina evangelica giustappone due passi di Luca. Nel prologo, costituito dai primi versetti del capitolo 1, l’evangelista, con sensibilità occidentale, parla a Teofilo – il destinatario dei suoi scritti, che porta il nome significativo, adattabile a tutti noi che ascoltiamo, di “amico di Dio” – e chiarisce di aver voluto indagare come uno storico i fatti relativi a Gesù, tramandati dai testimoni oculari e da quelli che sono diventati ministri della Parola, “servitori del logos” che è Cristo.[…]

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