Laura Paladino – Commento al Vangelo del 23 Aprile 2023

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Testimoniare con coraggio il Risorto

Caratterizza questa III Domenica di Pasqua la testimonianza. La I lettura (Atti) ci offre il discorso di Pietro, rivestito di Spirito Santo, alzatosi in piedi «con gli Undici» per annunciare al mondo la divinità di Gesù, che «Dio ha risuscitato»: «noi tutti ne siamo testimoni». La stessa testimonianza l’apostolo rende nella sua I Lettera (II lettura).

Il Salmo 15 (Responsorio) attesta che Dio «non abbandona la nostra vita negli inferi né lascia che il suo fedele veda la fossa». La fede del cristiano si fonda sulla consapevolezza gloriosa della Risurrezione del Signore, primizia e promessa della nostra Risurrezione, dono ineffabile di Dio, che ama la Vita, ne «indica il sentiero» e si compiace delle sue creature.

La pagina evangelica ci colloca ancora nella giornata di Pasqua, sul far della sera: c’è sempre da superare una notte ma siamo sempre, e per sempre, nel giorno glorioso di 50 giorni, nel tempo pieno della Vittoria di Cristo che trasfigura tutta la Storia. Due discepoli lasciano Gerusalemme, la città della Promessa, intenzionati a scendere fino a un villaggio altrimenti ignoto e oscuro: contrariamente a quanto chiederà Gesù (Luca 24,49) i due si muovono, seppure insieme (cfr. Luca 10), per abbandonare il Monte di Dio e inabissarsi, percorrendo una distanza simbolica di «settanta stadi», che dice completezza e definitività.

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Discutono e «insieme cercano di capire» «ciò che è accaduto»: Gesù, che per loro è il «profeta potente in opere e parole» dal quale «speravano che liberasse Israele», è stato crocifisso. Le donne, ultime tra gli ultimi, dicono che Lui è vivo, ma nessuno lo ha visto, c’è solo un sepolcro vuoto: troppo poco! La delusione li ha indotti ad andare via, forse a tornare alle loro case e alla vita di prima. Gesù si avvicina e «si mette a camminare insieme a loro»: li accompagna lungo un «sentiero» che non è di Vita, condivide i passi, i dubbi, la ricerca, lo scandalo che la Croce ha provocato in loro. […]

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