Laura Paladino – Commento al Vangelo del 22 Maggio 2022

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La Pace vera, dono del Risorto

Prosegue nella VI Domenica di Pasqua la lettura del discorso eucaristico del Vangelo di Giovanni. Gesù  ammaestra gli apostoli nella suprema cena, lascia loro il comandamento nuovo di amarsi come ama Lui e  chiarisce come si esprima l’amore verso di Lui: chi lo ama ascolta le sue parole, e Dio è con lui, vive in  lui. 

C’è una differenza grande tra la pace che dà il Signore e quella che sa dare il mondo: il mondo ne  parla, ma non la possiede, perché è dono del Risorto; altrimenti è una illusione, è semplice assenza di  problemi contingenti che, come tale, chiede di essere conservata, dunque non rende liberi, come fa la  Pace, ma al contrario è foriera di preoccupazioni e fatiche.

La Pace di Cristo viene dal riposare in Lui,  «come bimbo svezzato in braccio a sua madre» (Salmo 131): nessun male lo toccherà, egli lo sa, per  questo si abbandona in pace! Ma noi, viviamo nella Pace? Siamo sereni come ogni bambino con la sua  mamma?

Gli Atti degli apostoli, che raccontano le tribolazioni, persecuzioni e sofferenze per chi ha  deciso di spendere la sua vita per annunciare Gesù, notano che, in mezzo a questi grandi dolori, «la  Chiesa era in Pace». È sorprendente! La Chiesa era in Pace: sì, in Pace, perché riposava in Dio, era certa  di essere con il Vivente, con il Signore Onnipotente, dalla parte della vita senza fine e della vittoria  gloriosa della Risurrezione. Gli apostoli lo sapevano, era questo il deposito inestimabile della fede che essi tramandavano.  […]

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