Una salvezza per tutte le genti
Gesù è in cammino verso Gerusalemme: Egli sa di andare incontro al sacrificio della Croce, preludio e via per la gloria della Resurrezione. L’intera liturgia insiste sulla chiamata universale alla santità, a una salvezza «preparata davanti a tutti i popoli» attraverso il sacrificio di Cristo, «luce per illuminare le genti e gloria» del popolo di Israele (cfr. Luca 2,32).
La I lettura (Isaia 66), appartenente alla terza e ultima parte del libro profetico, sezione che ha respiro universale, ci offre la promessa del Signore: «Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno, vedranno la mia gloria» e la «annunceranno»; «anche tra loro mi prenderò sacerdoti leviti».
La salvezza, e con essa la vocazione ad annunciarla, non è vincolata a una appartenenza o a un privilegio, ma dipende da una scelta gratuita di Dio, che non ha confini ed è rivolta, in Cristo, a ogni creatura umana: ognuno di noi è chiamato, in forza del Battesimo, a «essere santo» (cfr. Levitico 19,2; 1Pietro 1,16), a portare Cristo e a essere ministro e annunciatore della salvezza. Il Salmo 116 (Responsorio) invita tutti i popoli: «Genti tutte, lodate il Signore, perché forte è il suo amore per noi e la sua fedeltà dura per sempre».
- Pubblicità -
Gesù nel Vangelo conferma ciò che la Scrittura ha profetizzato nel corso dei secoli: «Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel Regno di Dio». […]
CONTINUA SU FAMIGLIA CRISTIANA