Celebrare il Re, riconoscerlo in croce
La 34ma domenica del Tempo Ordinario, solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, è l’ultima dell’anno liturgico. Egli è «il Primo e l’Ultimo, il Vivente» (cfr. Apocalisse 1,17-18), ci libera dalla morte e ci coinvolge nella sua eternità: celebrando il suo Avvento apriamo ogni anno il tempo della liturgia e, contemplando la sua gloria, lo concludiamo.
Il Salmo 121 (Responsorio), uno dei cosiddetti “Salmi delle Ascensioni”, che venivano pregati in occasione dei pellegrinaggi a Gerusalemme per le grandi feste liturgiche dell’ebraismo, ci presenta le parole di lode di quanti, in ogni tempo, si sono recati al monte del Signore, al luogo santo che evoca la sua gloria, la sua potenza, la sua regalità infinita: «Quale gioia, quando mi dissero: Andremo alla casa del Signore! Ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme! Là salgono insieme le tribù del Signore. Là sono i troni della casa di Davide», il Re dal quale discende la famiglia del Messia Salvatore.
Sono le stesse parole di gratitudine di quanti tra noi proprio oggi, in viaggio con Famiglia Cristiana, fanno tappa a Gerusalemme e contemplano in essa le vestigia del passaggio sulla terra del Signore Gesù, «immagine del Dio invisibile, primogenito della creazione; in Lui, per mezzo di Lui, in vista di Lui furono create tutte le cose e tutte in Lui sussistono. […]
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