Laura Paladino โ€“ Commento al Vangelo del 2 Ottobre 2022

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Vivere per la fede, agire con caritร 

ยซIl giusto vivrร  per la sua fedeยป: cosรฌ ci ammonisce il profeta Abacuc (I lettura), offrendoci la chiave per entrare nella liturgia di oggi. La Chiesa ci invita ad approfondire il tema della fede e a interrogarci con onestร  sulla nostra, su come la viviamo, su quanto sia autentica e sincera. Essa รจ ยซdono di Dioยป (II lettura, Seconda Lettera a Timoteo), grande e prezioso: siamo chiamati a ยซravvivarloยป quotidianamente, per ยซdare testimonianzaยป e ยซcustodirne il buon depositoยป lungo il tempo; siamo chiamati a pregare, come fanno gli apostoli, perchรฉ il Signore ci conservi la fede che ci ha donato e la ยซaccresca in noiยป (Vangelo).

Non si tratta di idee e pensieri astratti, ma della concretezza della nostra vita. Tutta la liturgia insiste su questo aspetto; il Salmo 94 (Responsorio) invita a prostrarsi al Signore e ad adorarlo, consapevoli delle sue grandi opere, e a non agire come i reduci dalla schiavitรน dellโ€™Egitto, che mostrarono di non avere fede ยซpur avendo vistoยป la potenza liberatrice di Dio.

La Parola che il Vangelo ci consegna oggi รจ essenziale ed esigente: se avessimo fede quanto un granellino di senape potremmo ordinare a un albero di sradicarsi e buttarsi nel mare ed esso ci obbedirebbe.

Non รจ unโ€™iperbole, รจ il miracolo che compie la fede autentica! Colpisce, nelle parole di Gesรน, il contrasto tra lโ€™estrema piccolezza del seme, quasi invisibile eppure capace di dinamismo vitale (cfr. Luca 13,19, ove lo stesso seme, il granellino di senape, รจ usato come simbolo del Regno di Dio) e lโ€™imponenza dellโ€™albero evocato, il gelso o, in greco e in ebraico, anche il sicomoro, che puรฒ arrivare a piรน di 10 metri di altezza ed รจ capace, per la sua robustezza, di sopportare la presenza di animali e di uomini su di sรฉ (cfr. Luca 19,4).[โ€ฆ]

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