Forti nella speranza della Risurrezione
Per antichissima tradizione la Chiesa celebra allโinizio di novembre, subito dopo la solennitร di Tutti i Santi, una giornata penitenziale dedicata alla memoria orante di tutti i fedeli che ยซci hanno preceduto nel segno della fede e dormono il sonno della paceยป.
Madre e Maestra, la Chiesa sa gioire con chi รจ nella gioia e piangere con chi รจ nel lutto: il distacco dai propri cari, che la morte del corpo impone per il tempo dellโesistenza terrena, รจ faticoso e doloroso, perchรฉ comporta lโesperienza della mancanza. ร sempre difficile accogliere la morte, ma lo รจ maggiormente quando essa giunge anzitempo, per ragioni impreviste e imprevedibili, per mano violenta, per la malvagitร degli uomini, per causa della guerra, delle malattie, delle persecuzioni: la sapienza della Chiesa, alla luce della fede, ci insegna perรฒ che la morte non รจ la fine, ma la porta per la vita che non finisce, lโunica via data allโuomo perchรฉ entri nella gloria del suo Signore.
Anche Gesรน lโha attraversata, e ยซlโuomo vecchio che รจ in noi รจ stato crocifisso con Lui, perchรฉ fosse reso inefficace questo corpo di peccato e noi non fossimo piรน schiavi del peccato. Infatti, chi รจ morto รจ libero dal peccatoยป (Romani 6,6). La morte รจ stata collocata da Dio come confine dellโesistenza terrena, estremo atto di misericordia dopo la disubbidienza dellโadam, che aveva valicato il limite creaturale e fatto entrare nellโesperienza umana il male. Questo non puรฒ essere eterno! Solo Dio รจ eterno, ed รจ eterna la vita che Lui รจ e dร ! Proprio โsorella morteโ ci conduce alla nascita vera, quella al cielo, e alla vita che non ha fine, quando, tersa ogni lacrima (cfr. Apocalisse 21, II Lettura Messa III), gioiremo per sempre alla presenza di Colui che abbiamo cercato lungo la strada dellโesistenza ยซcome la cerva anela ai corsi dโacquaยป (Salmo 41, Responsorio Messa III). […]
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