Laura Paladino – Commento al Vangelo del 2 Aprile 2023

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Viene il Re! Osanna al Figlio di Davide!

La liturgia delle Palme ci introduce nel Mistero pasquale: Gesù entra in Gerusalemme, la «città del grande Re» (Salmo 48), con i segni della regalità davidica, individuati dalle Scritture e richiamati da Matteo nel suo Vangelo, attento a mostrare che Cristo è il compimento delle Promesse. Un’asina e il suo puledro, animali destinati, nella Bibbia, ad offrire la cavalcatura ai re di Israele, si trovano legati insieme e attendono di essere liberati.

Essi rimangono insieme anche nel servire il Signore: Egli non distrugge le relazioni fondative, ma viene a sciogliere ciascuno dai vincoli che gli impediscono di fiorire e di realizzare il progetto pensato per lui, nel quale trova pienezza la dignità di ogni uomo e si disegna l’eternità cui ci chiama Dio. In quest’ora la città si interroga: «Chi è costui?».

Nella risposta a questa domanda si gioca la vita di ognuno: è questa l’ora della luce e delle tenebre, della fede e del rifiuto, della perseveranza e del rinnegamento.

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Ognuno, in ogni tempo, è chiamato in quest’ora a decidersi per il Signore, a riconoscerlo in Gesù e a seguirlo non solo tra la folla osannante ma anche, poco dopo, di fronte a chi lo flagella (Isaia 50, I Lettura), tra la moltitudine che urla «Via, via, crocifiggilo», tra quanti lo insultano e lo umiliano fino alla croce.

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