Formarsi alla scuola di Giuseppe
Le letture della IV domenica di Avvento fanno respirare il Mistero del Natale, ormai prossimo: nell’anno A, dedicato al Vangelo di Matteo, è annunciato in modo speciale l’Emmanuele.
Con la certezza che il Signore è con noi, si apre e si chiude l’opera matteana (Matteo 1,23, citazione di Isaia 7,14, I lettura; Matteo 28,20, ultimo versetto del libro, ove Gesù promette di restare «con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo»).
Al centro della liturgia oggi è la figura di Giuseppe, lo sposo di Maria, padre e custode della Santa Famiglia, maestro di discernimento docile e silenzioso: la relazione viva e autentica che ha con il Signore gli consente di mettere nelle sue mani le preoccupazioni e di cercare la via migliore per risolverle a beneficio di tutti.
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Turbato dalla gravidanza inattesa della sua sposa, di cui non conosce ancora l’origine divina, Giuseppe pone al centro del proprio discernimento il dovere di rispettare la persona umana, quella del bambino che sta nascendo e quella della madre, alla quale si era legato con il vincolo coniugale: decide così di non «esporre Maria al pubblico ludibrio e di licenziarla segretamente». […]
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