I tempi della fine, la luce della fede
Meditiamo nella penultima domenica del Tempo ordinario dellโanno B la sezione finale del discorso escatologico che Gesรน, in Marco, pronuncia sul finire del terzo giorno della grande settimana della Redenzione: uscito dal Tempio di Gerusalemme, dopo le dispute con i diversi notabili, il Signore si reca con i discepoli al Monte degli Ulivi.
Alla vigilia della Passione, prima di tornare per lโultima volta a Betania ove riceverร lโunzione da una donna senza nome, capace di riconoscerlo vero Re e vero Dio (Marco 14,3-9),ย Gesรน ricerca il silenzio, la pace, lโintimitร con i suoi;ย guarda il Tempio da lontano, stando ยซsedutoยป, in atteggiamento autorevole, di giudizio e di profezia, perchรฉ Egli รจ il Figlio cui tutto รจ stato sottomesso: ยซAvendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si รจ assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piediยป (II Lettura, Ebrei 10).
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Sollecitato dai discepoli fratelli, ยซPietro, Giacomo, Giovanni e Andrea, in disparteยป (Marco 13,3), sul giorno e sull’ora in cui avverrร la catastrofe che ha profetizzato (Marco 13, 1-2), Il Signore sceglie di parlare apertamente a tutti i suoi, ribadisce che a nessuno spetta conoscere quel giorno e quellโora se non al Padre, e invita a custodire umiltร e mansuetudine, preparandosi piuttosto con perseveranza al ยซprincipio dei dolori del parto: vi porteranno nei tribunali, vi percuoteranno nelle sinagoghe, per causa mia dovrete comparire davanti a governanti e re, per rendermi testimonianza dinanzi a loroยป (Marco 13,8-9).
ยซVerranno falsi messia e falsi profeti che faranno segni miracolosi per ingannare, se possibile, anche quelli che Dio si รจ scelto: ma io vi ho avvisati in tuttoยป (Marco 13,22). […]
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