Laura Paladino – Commento al Vangelo del 1 Maggio 2022

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Amare fino a dare la vita

Terza domenica di Pasqua: le letture (Atti e Apocalisse) ribadiscono che Cristo è il Signore, Agnello immolato per la salvezza del mondo. Gli uomini lo hanno crocifisso, Dio lo ha risuscitato: a Lui onore e gloria! Chi ha incontrato il suo amore lo annuncia, non tace se minacciato, dà la vita, sa che il Signore risolleva dalla morte (Salmo 29).

Così gli apostoli subiscono la flagellazione “lieti di essere stati giudicati degni di oltraggi nel nome di Gesù”. E Gesù stesso, nella pagina evangelica, evoca il martirio con cui Pietro glorificherà Dio. Sulla riva del “mare” di Galilea, dove avevano incontrato per la prima volta Gesù e avevano ricevuto da Lui la chiamata a seguirlo, sono presenti sette discepoli, simbolo della totalità di quelli che, in ogni tempo, con Pietro, seguono il Maestro.

Sono pieni di nostalgia e si sentono scoraggiati; Pietro decide di andare a pescare, di tornare alla vita di prima, come se niente fosse accaduto nel tempo trascorso con Gesù, che aveva riconosciuto come il Cristo e per il quale, alla promessa di diventare pescatore di uomini, aveva lasciato la barca.

Tutti seguono Pietro, che proprio lì Gesù aveva costituito capo della Chiesa, e vanno a pesca, ma quella notte non prendono nulla. In questa situazione si manifesta il Risorto: nella nostra delusione, nello scoramento, quando tutto sembra inutile.[…]

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