Camminare nel tempo, nel segno dell’Eterno
Continuiamo a contemplare il Natale del Signore! La Chiesa, madre e maestra, invita ogni anno a celebrare la nascita di Gesù, vero «Sole che sorge» per «visitarci dall’alto» (cfr. Benedictus, Luca 1,78), quasi contemporaneamente al solstizio d’inverno: in tal modo si mettono in luce i simbolismi potenti individuabili nelle stesse evidenze scientifiche, espressione di Dio, “Padre Onnipotente, Creatore”, “Signore degli eserciti e delle schiere celesti”, cui obbediscono le stelle, i venti, i mari e la natura tutta, che ha creato l’intelligenza umana e la rispetta, come scintilla della sua Sapienza infinita, in ogni uomo, anche il più lontano dalla fede; d’altra parte, diverse indicazioni contenute nelle Scritture e nelle tradizioni antiche, non ultime le ricostruzioni sui tempi assegnati nel Tempio di Gerusalemme agli uffici liturgici del sacerdote Zaccaria, il padre del Battista (cfr. Luca 1,5-26), sembrano confermare fortemente le date individuate dalla tradizione cristiana per la celebrazione del Natale, evento grandioso nella storia dell’umanità, che riannoda il cielo e la terra e ogni uomo al suo vero Dio.
Tutti gli anni, durante questo solenne Tempo liturgico e proprio nella ricorrenza dell’Ottava di Natale, cade anche il primo giorno dell’anno civile, che segna simbolicamente il rinnovarsi del ciclo della vita e della storia. «Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti gli fu messo nome Gesù», che significa “Dio Salva” (Vangelo, Luca 2).
Noi cristiani viviamo nel segno della Salvezza acquistataci da Cristo e sappiamo che il nostro tempo è nelle mani di Dio: Egli ci ha creati per l’eternità; Egli, l’Infinito, si è incarnato nel tempo, è entrato nel tempo per dare al tempo il respiro dell’Eterno; in Lui solo, e nella sua incarnazione, il nostro tempo si fa Eternità […]
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