ยซChe tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo?ยป. Questa รจ la domanda che vive al cuore della Lettera enciclica di Papa Francesco Laudato siโ. Sulla cura della casa comune (LS). Non una domanda ideologica, nรฉ ยซtecnicaยป, ma un interrogativo forte che pone la questione ecologica come centrale per la nostra umanitร . E cosรฌ prosegue il Pontefice: ยซQuesta domanda non riguarda solo lโambiente in modo isolato, perchรฉ non si puรฒ porre la questione in maniera parziale. Quando ci interroghiamo circa il mondo che vogliamo lasciare in ereditร , ci riferiamo soprattutto al suo orientamento generale, al suo senso, ai suoi valori. Se non pulsa in esse questa domanda di fondo, non credo che le nostre preoccupazioni ecologiche possano ottenere effetti importantiยป (LS 160; corsivo nostro). E diciamolo subito: la prospettiva di questa enciclica non รจ esclusivamente ยซecologicaยป nel senso che il suo contenuto non si limita a fenomeni โ peraltro molto importanti โ quale il cambiamento climatico. Laudato siโ, come vedremo, รจ una vera e propria enciclica sociale a tutto campo.
Il documento: struttura, domande, linee tematiche e prospettiva globale
La prospettiva olistica, globale, ampia di un creato inteso come ยซcasa comuneยป, ambiente di vita e non semplice ยซoggettoยป da usare, caratterizza la proposta del Pontefice, al di lร di ogni parzialitร . Abbiamo davanti un universo visto come luogo in cui si ritrovano ยซla molteplicitร e la varietร ยป e dove tutto รจ in relazione, unito da legami invisibili e ยซconnessoยป (cfr LS 16; 86; 89; 92; 138). Il mondo รจ una rete di relazioni.
Le domande che motivano la scrittura dellโenciclica sono dunque quelle sul senso della vita e del nostro abitare la terra: ยซA che scopo passiamo da questo mondo? Per quale fine siamo venuti in questa vita? Per che scopo lavoriamo e lottiamo? Perchรฉ questa terra ha bisogno di noi?ยป (LS 160). In questo senso Francesco raccoglie e rilancia la proposta dei suoi predecessori, fondando il motivo per il quale un Pontefice non solo puรฒ, ma deve occuparsi di ecologia. ยซAlla radice dellโinsensata distruzione dellโambiente naturale cโรจ un errore antropologico, purtroppo diffuso nel nostro tempo. Lโuomo, che scopre la sua capacitร di trasformare e, in un certo senso, di creare il mondo col proprio lavoro, dimentica che questo si svolge sempre sulla base della prima originaria donazione delle cose da parte di Dioยป, aveva scritto san Giovanni Paolo II nella Centesimus annus del 1ยฐ maggio 1991. La questione, dunque, non รจ piรน se i cattolici debbano affrontare questioni di ecologia in una prospettiva di fede. La vera domanda riguarda il come bisognerebbe farlo. Ed รจ a questa domande che Papa Francesco intende rispondere.
ยซLaudato siโ, miโ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herbaยป รจ lโinvocazione di san Francesco dโAssisi nel Cantico delle creature. Lโaccento sulla lode รจ una conferma dellโapproccio globale e indica lโatteggiamento dello spirito da tenere. Ci ricorda che la terra ยซรจ anche come una sorella, con la quale condividiamo lโesistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue bracciaยป (LS 1). Noi stessi ยซsiamo terraยป (cfr Gen 2,7). ยซIl nostro stesso corpo รจ costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria รจ quella che ci dร il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristoraยป (LS 2). San Francesco ha dato una testimonianza cristiana di ecologia integrale che ci collega con lโessenza dellโumano: ยซCosรฌ come succede quando ci innamoriamo di una persona, ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali piรน piccoli, la sua reazione era cantare, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creatureยป (LS 11).
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Dallo scenario luminoso della lode perรฒ, proprio allโinizio del grande affresco che apre questa enciclica, si sente salire il grido della madre terra che protesta per il danno che le provochiamo, e si unisce a quello dei poveri, interpellando la nostra coscienza e ยซinvitandoci a riconoscere i peccati contro la creazioneยป (LS 8). Il Papa ce lo ricorda riprendendo le parole del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, che cosรฌ entrano a far parte integrante del magistero della Chiesa cattolica: ยซChe gli esseri umani distruggano la diversitร biologica nella creazione di Dio; che gli esseri umani compromettano lโintegritร della terra e contribuiscano al cambiamento climatico, spogliando la terra delle sue foreste naturali o distruggendo le sue zone umide; che gli esseri umani inquinino le acque, il suolo, lโaria: tutti questi sono peccatiยป (LS 8). Il giudizio duro e drammatico del Patriarca รจ pronunciato perรฒ a partire da una visione del mondo come ยซsacramento di comunione, come modo di condividere con Dio e con il prossimo in una scala globale. ร nostra umile convinzione che il divino e lโumano si incontrino nel piรน piccolo dettaglio della veste senza cuciture della creazione di Dio, persino nellโultimo granello di polvere del nostro pianetaยป (LS 9).
Il percorso dellโenciclica Laudato siโ si sviluppa attorno al concetto di ยซecologia integraleยป, ed รจ descritto quasi allโinizio (cfr LS 15) come una sorta di ยซmappaยป, di guida alla lettura. In primo luogo, il Pontefice compie ยซun breve percorso attraverso vari aspetti dellโattuale crisi ecologica allo scopo di assumere i migliori frutti della ricerca scientifica oggi disponibile, lasciarcene toccare in profonditร e dare una base di concretezza al percorso etico e spirituale che segueยป (LS 15). Sarร questo il primo capitolo.
A partire da tale panoramica, il Pontefice riprende ยซalcune argomentazioni che scaturiscono dalla tradizione giudeo-cristiana, al fine di dare maggiore coerenza al nostro impegno per lโambienteยป: sarร il secondo capitolo.
Poi Francesco prova ยซad arrivare alle radici della situazione attuale, in modo da coglierne non solo i sintomi ma anche le cause piรน profondeยป: il terzo capitolo. Cosรฌ puรฒ ยซproporre unโecologia che, nelle sue diverse dimensioni, integri il posto specifico che lโessere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtร che lo circondaยป.
Alla luce di tale riflessione, nel quarto capitolo, il Pontefice compie ยซun passo avanti in alcune ampie linee di dialogo e di azione che coinvolgano sia ognuno di noi, sia la politica internazionaleยป.
Su questa base, Papa Francesco propone nel quinto capitolo ยซalcune linee di maturazione umana ispirate al tesoro dellโesperienza spirituale cristianaยป, perchรฉ รจ ยซconvinto che ogni cambiamento ha bisogno di motivazioni e di un cammino educativoยป.
Lโenciclica si chiude offrendo il testo di due preghiere: la prima da condividere con i credenti di altre religioni e la seconda con i cristiani, riprendendo quindi lโatteggiamento di contemplazione orante con cui si era aperta.
Ciascun capitolo affronta una tematica propria con un suo metodo specifico, ma il testo nella sua globalitร รจ attraversato da alcune linee tematiche fondamentali che gli conferiscono una forte unitarietร . Esse sono riassunte e presentate dallo stesso Pontefice: ยซlโintima relazione tra i poveri e la fragilitร del pianeta; la convinzione che tutto nel mondo รจ intimamente connesso; la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; lโinvito a cercare altri modi di intendere lโeconomia e il progresso; il valore proprio di ogni creatura; il senso umano dellโecologia; la necessitร di dibattiti sinceri e onesti; la grave responsabilitร della politica internazionale e locale; la cultura dello scarto e la proposta di un nuovo stile di vitaยป (LS 16).
Se รจ la scienza lo strumento privilegiato per ascoltare il grido della terra, il metodo di Francesco รจ anche fortemente impregnato del dialogo ampio. Innanzitutto quello collegiale. Vi sono molti riferimenti al magistero dei suoi predecessori e ad altri documenti vaticani (in particolare del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace). Tuttavia, cosรฌ come รจ avvenuto nellโEvangelii gaudium (EG), sono citate prese di posizione di numerose Conferenze episcopali di tutti i continenti. Ma il dialogo รจ anche ecumenico e interreligioso. Per questo, oltre al Patriarca Bartolomeo, il Papa si pone in dialogo con il grande pensatore protestante francese Paul Ricลur (cfr LS 85) e con il mistico islamico Ali AlโKhawwas (cfr LS 233). Notiamo infine il riferimento a p. Pierre Teilhard de Chardin, pensatore gesuita che aveva ricevuto un ยซMonitoยป del SantโUffizio nel 1962, ma che giร Giovanni Paoยญlo II e Benedetto XVI avevano citato in testi di minore rilevanza magisteriale (cfr LS 83).
Che cosa sta accadendo alla nostra casa comune?
Il primo capitolo dellโenciclica assume le piรน recenti acquisizioni scientifiche in materia ambientale per ascoltare il grido della creazione. Per il Papa รจ necessario ยซtrasformare in sofferenza personale quello che accade al mondo, e cosรฌ riconoscere qual รจ il contributo che ciascuno puรฒ portareยป (LS 19). Occorre vedere con i propri occhi e riconoscere i sintomi.
Inquinamento e cultura dello scarto (LS 20-22). ยซLa terra, nostra casa, sembra trasformarsi sempre piรน in un immenso deposito di immondiziaยป (LS 21). Alla radice di queste dinamiche troviamo la ยซcultura dello scartoยป, che dovremmo contrastare adottando modelli di produzione basati sul riutilizzo e sul riciclo, limitando lโuso di risorse non rinnovabili. Invece, ยซla mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle รจ un segno della perdita di quel senso di responsabilitร per i nostri simili su cui si fonda ogni societร civileยป (LS 25). E, purtroppo, ยซi progressi in questa direzione sono ancora molto scarsiยป (LS 22).
I cambiamenti climatici. I cambiamenti climatici sono ยซun problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per lโumanitร ยป (LS 25). Se ยซil clima รจ un bene comune, di tutti e per tuttiยป (LS 23), lโimpatto piรน pesante della sua alterazione ricade sui piรน poveri. ยซMolti di coloro che detengono piรน risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomiยป (LS 26).
La questione dellโacqua. Lo scenario descritto dal Pontefice รจ drammatico: intere popolazioni, e specialmente i bambini, si ammalano e muoiono per il consumo di acqua non potabile, mentre continua lโinquinamento delle falde acquifere a causa degli scarichi di fabbriche e cittร . Per Francesco ยซlโaccesso allโacqua potabile e sicura รจ un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perchรฉ determina la sopravvivenza delle persone e per questo รจ condizione per lโesercizio degli altri diritti umaniยป (LS 30). Privare i poveri dellโaccesso allโacqua significa negare ยซil diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignitร ยป (ivi).
La perdita di biodiversitร nella connessione globale del cosmo. ยซPoichรฉ tutte le creature sono connesse tra loro, di ognuna devโessere riconosciuto il valore con affetto e ammirazione, e tutti noi esseri creati abbiamo bisogno gli uni degli altriยป (LS 42), scrive il Pontefice mostrando unโimmagine del cosmo che rifugge da uno stretto antropocentrismo, e puntando a una visione armonica e interconnessa del creato. Le diverse specie non sono solo eventuali ยซrisorseยป sfruttabili: hanno un valore in se stesse e non in funzione dellโessere umano. E invece, ยซogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo piรน conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre. La stragrande maggioranza si estingue per ragioni che hanno a che fare con qualche attivitร umana. Per causa nostra, migliaia di specie non daranno gloria a Dio con la loro esistenza nรฉ potranno comunicarci il proprio messaggio. Non ne abbiamo il dirittoยป (LS 33). Spesso gli interessi economici transnazionali ostacolano questa tutela dellโarmonia cosmica (cfr LS 38).
Deterioramento della qualitร della vita umana, decadenza sociale. Lโesperienza urbana del Pontefice quando era arcivescovo di Buenos Aires deve aver molto influito sulla percezione adeguata del vissuto nelle grandi metropoli e del degrado urbano a causa delle emissioni tossiche, ma anche del caos urbano, dei problemi del trasporto e dellโinquinamento visivo e acustico (cfr LS 44). Il modello di sviluppo che conosciamo condiziona direttamente la qualitร della vita della maggior parte dellโumanitร , mostrando che ยซla crescita degli ultimi due secoli non ha significato in tutti i suoi aspetti un vero progresso integraleยป (LS 46). ยซMolte cittร sono grandi strutture inefficienti che consumano in eccesso acqua ed energiaยป (LS 44), diventando invivibili dal punto di vista della salute, mentre il contatto con la natura รจ limitato, fatta eccezione per spazi riservati a pochi privilegiati (cfr LS 45).
Inequitร planetaria. Sono i piรน deboli, gli esclusi, a essere colpiti dal deterioramento dellโambiente e della societร (cfr LS 48). Essi non sono ยซun mero danno collateraleยป (LS 49). Il grido della terra รจ lo stesso grido dei poveri (ivi). La soluzione non รจ la riduzione della natalitร , ma contrastare ยซil consumismo estremo e selettivoยป di una minoranza della popolazione mondiale (LS 50). Da qui emerge lโesigenza della disponibilitร a cambiare stili di vita, produzione e consumo (cfr LS 59).
La luce offerta dalla fede
Dopo aver ยซvistoยป i sintomi della crisi ecologica, il Pontefice intende meditare e riflettere nella prospettiva di fede. Per questo nel secondo capitolo dellโenciclica rilegge i racconti della Bibbia e offre una visione complessiva che viene dalla tradizione ebraico-cristiana. ร sua convinzione che la complessitร della crisi ecologica implica un dialogo multiculturale e multidisciplinare che includa la spiritualitร e la religione. La fede offre ยซmotivazioni alte per prendersi cura della natura e dei fratelli e sorelle piรน fragiliยป (LS 64). I doveri verso la natura sono dunque parte integrante della fede cristiana.
Lโuniverso, linguaggio dellโamore di Dio. Nella Bibbia, ยซil Dio che libera e salva รจ lo stesso che ha creato lโuniversoยป (LS 73). Il racconto della creazione ci aiuta a riflettere sul rapporto tra lโessere umano e le altre creature, ma anche sul valore in sรฉ di ogni creatura: ยซTutto lโuniverso materiale รจ un linguaggio dellโamore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto รจ carezza di Dioยป (LS 84). Con san Giovanni Paolo II ยซpossiamo dire che โaccanto alla rivelazione propriamente detta contenuta nelle Sacre Scritture cโรจ, quindi, una manifestazione divina nello sfolgorare del sole e nel calare della notteโยป (LS 85). Nellโinsieme dellโuniverso e nella sua complementaritร si esprime lโinesauribile ricchezza di Dio; esso รจ luogo della sua presenza, che ci invita allโadorazione.
Il mondo e lโincontro con Dio. Ma il Papa non parla solamente in generale. Tiene a precisare che il mondo รจ il luogo del nostro incontro con Dio, dove lui รจ allโopera. Ci aiuta persino a compiere, secondo gli Esercizi Spirituali ignaziani, una sorta di ยซcomposizione vedendo il luogoยป del nostro incontro con Dio: ยซLa storia della propria amicizia con Dio si sviluppa sempre in uno spazio geografico che diventa un segno molto personale, e ognuno di noi conserva nella memoria luoghi il cui ricordo gli fa tanto bene. Chi รจ cresciuto tra i monti, o chi da bambino sedeva accanto al ruscello per bere, o chi giocava in una piazza del suo quartiere, quando ritorna in quei luoghi si sente chiamato a recuperare la propria identitร ยป (LS 84).
Il peccato rompe lโequilibrio di tutta la creazione nel suo insieme. I racconti biblici suggeriscono che lโesistenza umana si basa su tre relazioni fondamentali strettamente connesse: la relazione con Dio, quella con il prossimo e quella con la terra. ยซSecondo la Bibbia, queste tre relazioni vitali sono rotte, non solo fuori, ma anche dentro di noi. Questa rottura รจ il peccatoยป (LS 66).
La creazione: dono da custodire, non possesso da dominare. Il Papa lamenta il fatto che ยซqualche volta i cristiani hanno interpretato le Scritture in modo non correttoยป (LS 67) a questo riguardo, dipingendo lโuomo come un signore assoluto, un dominatore dispotico del mondo. Oggi invece ยซdobbiamo rifiutare con forza che dal fatto di essere creati a immagine di Dio e dal mandato di soggiogare la terra si possa dedurre un dominio assoluto sulle altre creatureยป (LS 67). ยซNoi non siamo Dio. La terra ci precede e ci รจ stata dataยป, e allโessere umano spetta la responsabilitร di ยซโcoltivare e custodireโ il giardino del mondo (cfr Gen 2,15)ยป (ivi).
La creazione non รจ un possesso e ยซpuรฒ essere compresa solo come un dono che scaturisce dalla mano aperta del Padre di tuttiยป (LS 76). ยซDalle opere create si ascende โfino alla sua amorosa misericordiaโยป (LS 77). ยซLโuniverso non รจ sorto come risultato di unโonnipotenza arbitraria, di una dimostrazione di forza o di un desiderio di autoaffermazione. La creazione appartiene allโordine dellโamoreยป (cfr LS 77). E il creato in Cristo risorto cammina fino alla pienezza di Dio (cfr LS 83). In questa comunione universale lโessere umano, dotato di intelligenza e identitร personale, rappresenta ยซuna novitร non pienamente spiegabile dallโevoluzione di altri sistemi apertiยป (LS 81). ร responsabile del creato affidato alle sue cure, e la sua libertร รจ un mistero che puรฒ promuoverne lo sviluppo o causarne il degrado.
Tutte le creature avanzano verso Dio. ยซLo scopo finale delle altre creature non siamo noi. Invece tutte avanzano, insieme a noi e attraverso di noi, verso la meta comune, che รจ Dioยป (LS 83). In queste parole cโรจ un capovolgimento di prospettiva. Non si vede lโuniverso come convergente verso lโuomo e inteso in funzione sua, ma lโuomo dentro la rete di relazioni globali fra tutte le creature. Tutto nel mondo รจ intimamente connesso, infatti. Lโuomo semmai ha un valore peculiare e ha una responsabilitร fondamentale a ยซproteggere la sua fragilitร ยป (LS 90). In questa prospettiva, ogni maltrattamento verso qualsiasi creatura ยซรจ contrario alla dignitร umanaยป (LS 92). Se nel cuore non cโรจ ยซtenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri umaniยป (LS 91), lโimpegno ecologico diventa monco, ideologico, schizofrenico. Serve la consapevolezza di una comunione universale: ยซcreati dallo stesso Padre, noi tutti esseri dellโuniverso siamo uniti da legami invisibili e formiamo una sorta di famiglia universaleยป, la quale ci spinge a ยซun rispetto sacro, amorevole e umileยป (LS 89).
Il valore sociale di questa visione biblica รจ chiaro: ยซLa terra รจ essenzialmente una ereditร comune, i cui frutti devono andare a beneficio di tuttiยป, e chi ne possiede una parte รจ chiamato ad amministrarla nel rispetto dellโยซipoteca socialeยป che grava su qualsiasi forma di proprietร (LS 93).
Il destino dellโintera creazione passa attraverso il mistero di Cristo. Conclude il capitolo il cuore della rivelazione cristiana: ยซGesรน terrenoยป con la ยซsua relazione tanto concreta e amorevole con il mondoยป รจ ยซrisorto e glorioso, presente in tutto il creato con la sua signoria universaleยป (LS 100). Egli ยซviveva una piena armonia con la creazioneยป (LS 98). Dunque il destino del creato ยซpassa attraverso il mistero di Cristo, che รจ presente fin dallโorigineยป (LS 99) e che, alla fine dei tempi, consegnerร al Padre tutte le cose. ยซIn tal modo, le creature di questo mondo non ci si presentano piรน come una realtร meramente naturale, perchรฉ il Risorto le avvolge misteriosamente e le orienta a un destino di pienezzaยป (LS 100). Colpisce lโenfasi che Papa Francesco pone sul mistero della paternitร di Dio che si esprime nel suo rapporto con la sua creazione. Gesรน stesso invitava ยซa riconoscere la relazione paterna che Dio ha con tutte le creatureยป (LS 96). ยซLa potenza infinita di Dioยป, dunque, ยซnon ci porta a sfuggire alla sua tenerezza paterna, perchรฉ in Lui affetto e forza si coniuganoยป (LS 73).
Le radici della crisi ecologica
Il terzo capitolo dellโenciclica presenta unโanalisi della situazione attuale, in modo da coglierne non solo i sintomi โ giร individuati nel primo capitolo โ, ma anche le cause piรน profonde, in un dialogo con la filosofia e le scienze umane. I due nuclei della riflessione sono il rapporto tra la globalizzazione del paradigma tecnocratico e il potere (cfr LS 102โ114) prima, e quindi le conseguenze dellโantropocentrismo moderno quali il relativismo pratico, la crisi del lavoro e le sfide poste dallโinnovazione biologica (cfr LS 115โ136).
Tecnologia e potere. Il Papa apprezza e riconosce i benefici del progresso tecnologico per il suo contributo a uno sviluppo sostenibile. Con gratitudine riconosce lโapporto al miglioramento delle condizioni di vita (cfr LS 102โ103). La tecnoscienza, afferma Francesco, รจ in grado di produrre cose che migliorano la qualitร della vita dellโessere umano (oggetti di uso domestico, mezzi di trasporto, ponti, edifici, spazi pubbliciโฆ). Ma รจ ยซanche capace di produrre il bello e di far compiere allโessere umano, immerso nel mondo materiale, il โsaltoโ nellโambito della bellezza. Si puรฒ negare la bellezza di un aereo, o di alcuni grattacieli?ยป (LS 103).
Ma il Pontefice riconosce il potente impatto della tecnologia sulla vita. Essa dร ยซa coloro che detengono la conoscenza e soprattutto il potere economico per sfruttarla un dominio impressionante sullโinsieme del genere umano e del mondo interoยป (LS 104). La mentalitร tecnocratica dominante concepisce tutta la realtร come un oggetto illimitatamente manipolabile. ร un riduzionismo che coinvolge tutte le dimensioni della vita. La tecnologia non รจ neutrale: opera ยซscelte attinenti al tipo di vita sociale che si intende sviluppareยป (LS 107). Il paradigma tecnocratico domina anche lโeconomia e la politica; in particolare, ยซlโeconomia assume ogni sviluppo tecnologico in funzione del profittoยป (LS 109). Ma il mercato da solo ยซnon garantisce lo sviluppo umano integrale e lโinclusione socialeยป (ivi). Fare affidamento solo sulla tecnica per risolvere ogni problema significa ยซnascondere i veri e piรน profondi problemi del sistema mondialeยป (LS 111), visto ยซche il progresso della scienza e della tecnica non equivale al progresso dellโumanitร e della storiaยป (LS 113). Cโรจ bisogno di una ยซrivoluzione culturaleยป (LS 114) per recuperare i valori. Allโumanitร occorrono ยซunโetica adeguatamente solida, una cultura e una spiritualitร ยป (LS 105).
Le conseguenze dellโantropocentrismo moderno. Sempre ragionando sulle motivazioni della crisi, il Papa riconosce nellโepoca moderna un eccesso di antropocentrismo (cfr LS 116): lโessere umano non riconosce piรน la propria giusta posizione rispetto al mondo e assume una posizione autoreferenziale, centrata esclusivamente su di sรฉ e sul proprio potere. Perde di vista il suo ruolo di ยซamministratore responsabileยป (ivi). La conseguenza dellโantropocentrismo deviato รจ che ยซtutto diventa irrilevante se non serve ai propri interessi immediatiยป (LS 122), i cui frutti sono il degrado ambientale e il degrado sociale, ยซperchรฉ quando รจ la cultura che si corrompe e non si riconosce piรน alcuna veritร oggettiva o principi universalmente validi, le leggi verranno intese solo come imposizioni arbitrarie e come ostacoli da evitareยป (LS 123). La correzione dellโantropocentrismo smisurato รจ unโantropologia che mantenga in primo piano ยซil valore delle relazioni tra le personeยป (LS 119) e la tutela di ogni vita umana (cfr LS 120).
Occorre frenare la dilagante cultura dello scarto e la sua logica ยซusa e gettaยป che giustifica ogni tipo di rapporto utilitaristico dellโuomo o dellโambiente. ร questa logica dello scarto che porta a sfruttare i bambini, ad abbandonare gli anziani, a ridurre altri in schiavitรน, a sopravvalutare la capacitร del mercato di autoregolarsi, a praticare la tratta di esseri umani, il commercio di pelli di animali in via di estinzione e di ยซdiamanti insanguinatiยป (LS 123). ร la stessa logica di molte mafie, dei trafficanti di organi, del narcotraffico e dello scarto dei nascituri perchรฉ non corrispondono ai progetti dei genitori (cfr ivi).
Nellโecologia integrale tutti devono poter accedere al lavoro, perchรฉ il lavoro ยซรจ parte del senso della vita su questa terra, via di maturazione, di sviluppo umano e di realizzazione personaleยป (LS 128). Il Pontefice fa appello alla difesa del lavoro, proprio perchรฉ esso vince lo scarto. E aggiunge che, affinchรฉ tutti possano davvero beneficiare della libertร economica, ยซa volte puรฒ essere necessario porre limiti a coloro che detengono piรน grandi risorse e potere finanziarioยป (LS 129).
Altro problema cruciale per il mondo di oggi รจ lโinnovazione biologica a partire dalla ricerca. Il riferimento principale รจ alla questione degli organismi geneticamente modificati (ogm). Anche se ยซin alcune regioni il loro utilizzo ha prodotto una crescita economica che ha contribuito a risolvere alcuni problemi, si riscontrano significative difficoltร che non devono essere minimizzateยป (LS 134), a partire dalla ยซconcentrazione di terre produttive nelle mani di pochiยป (LS 134). Papa Francesco pensa in particolare ai piccoli produttori e ai lavoratori rurali, alla biodiversitร , alla rete di ecosistemi. ร quindi necessario ยซun dibattito scientifico e sociale che sia responsabile e ampio, in grado di considerare tutta lโinformazione disponibile e di chiamare le cose con il loro nomeยป (LS 135).
La proposta: una ยซecologia integraleยป
Il quarto capitolo dellโenciclica contiene il cuore della proposta: lโecologia che sia un nuovo paradigma di giustizia e ยซche integri il posto specifico che lโessere umano occupa in questo mondo e le sue relazioni con la realtร che lo circondaยป (LS 15). La visione di Francesco, lo abbiamo notato piรน volte, รจ globale, olistica: non possiamo ยซconsiderare la natura come qualcosa separato da noi o come una mera cornice della nostra vitaยป (LS 139). ร antropologica, ma non antropocentrica. Il Papa discerne un legame forte tra questioni ambientali e questioni sociali e umane che non puรฒ mai essere spezzato: ยซOggi lโanalisi dei problemi ambientali รจ inseparabile dallโanalisi dei contesti umani, familiari, lavorativi, urbani, e dalla relazione di ciascuna persona con se stessaยป (LS 141); di conseguenza รจ ยซfondamentale cercare soluzioni integrali, che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali. Non ci sono due crisi separate, una ambientale e unโaltra sociale, bensรฌ una sola e complessa crisi socioโambientaleยป (LS 139).
Per questo Francesco articola una proposta che considera unโecologia ambientale, economica e sociale (LS 138โ142); unโecologia culturale (LS 143โ146) e unโecologia della vita quotidiana (LS 147โ155) alla luce del principio del bene comune (LS 156โ158) e di quello della giustizia tra le generazioni (LS 159โ162).
Ecologia ambientale, economica e sociale. La visione complessa e unitaria di Francesco, per il quale tutto รจ connesso, restituisce unโimmagine del cosmo per cui tempo e spazio, componenti fisici, chimici e biologici del pianeta formano una rete che non finiremo mai di capire: ยซIn questo universo, composto da sistemi aperti che entrano in comunicazione gli uni con gli altri, possiamo scoprire innumerevoli forme di relazione e partecipazioneยป (LS 79).
Anche lo studio non puรฒ essere frammentato, atomizzato: le conoscenze devono integrarsi in una visione piรน ampia che consideri ยซlโinterazione tra gli ecosistemi e tra i diversi mondi di riferimento socialeยป (LS 141) e investa anche il livello istituzionale, perchรฉ ยซlo stato di salute delle istituzioni di una societร comporta conseguenze per lโambiente e per la qualitร della vita umanaยป (LS 142).
Ecologia culturale. Se teniamo conto della complessitร della crisi ecologica e delle sue cause, dobbiamo ยซricorrere anche alle diverse ricchezze culturali dei popoli, allโarte e alla poesia, alla vita interiore e alla spiritualitร ยป (LS 63). Lโecologia infatti ยซrichiede anche la cura delle ricchezze culturali dellโumanitร ยป (LS 143) nella loro varietร e nel loro significato piรน ampio. ยซร necessario assumere la prospettiva dei diritti dei popoli e delle culture, e in tal modo comprendere che lo sviluppo di un gruppo sociale suppone un processo storico allโinterno di un contesto culturale e richiede il costante protagonismo degli attori sociali locali a partire dalla loro propria culturaยป (LS 144).
Ecologia della vita quotidiana. La questione ecologica รจ questione di vita quotidiana, non solamente di grandi sistemi. Lโenciclica riserva unโattenzione specifica allโambiente urbano, al quale il Papa รจ fortemente legato per nascita e vissuto. In questo contesto, ยซle megastrutture e le case in serie esprimono lo spirito della tecnica globalizzata, in cui la permanente novitร dei prodotti si unisce a una pesante noiaยป (LS 113). Eppure lโessere umano ha una grande capacitร di adattamento e tende alla bellezza e allโarmonia. Il Papa resta sorpreso e ammirato per ยซla creativitร e la generositร di persone e gruppi che sono capaci di ribaltare i limiti dellโambiente, modificando gli effetti avversi dei condizionamenti, e imparando ad orientare la loro esistenza in mezzo al disordine e alla precarietร ยป (LS 148). Francesco nota come anche lรฌ dove ยซle facciate degli edifici sono molto deteriorate, vi sono persone che curano con molta dignitร lโinterno delle loro abitazioni, o si sentono a loro agio per la cordialitร e lโamicizia della genteยป (ivi). Lโumanitร , il calore umano, il senso di comunitร possono far sรฌ che qualsiasi luogo smetta di essere un inferno e diventi il contesto di una vita degna. Ciรฒ nonostante, uno sviluppo autentico presuppone un miglioramento integrale nella qualitร della vita umana: spazi pubblici, abitazioni, trasporti ecc. (cfr LS 150โ154).
Il principio del bene comune e la giustizia tra le generazioni sono i riferimenti della proposta del Pontefice. Lโecologia integrale, infatti, ยซรจ inseparabile dalla nozione di bene comuneยป (LS 158). E impegnarsi per il bene comune significa: fare scelte solidali sulla base di ยซuna opzione preferenziale per i piรน poveriยป (ivi); pensare alle generazioni future: ยซnon si puรฒ parlare di sviluppo sostenibile senza una solidarietร fra le generazioniยป (LS 159).
Come agire? Lโimportanza del dialogo
Il quinto capitolo di Laudato siโ pone la domanda circa lโazione: che cosa possiamo e dobbiamo fare? Le analisi non possono bastare: ci vogliono proposte ยซdi dialogo e di azione che coinvolgano sia ognuno di noi, sia la politica internazionaleยป (LS 15), e ยซche ci aiutino ad uscire dalla spirale di autodistruzione in cui stiamo affondandoยป (LS 163). Non servono proposte ideologiche. Il Pontefice sa bene che ยซci sono discussioni, su questioni relative allโambiente, nelle quali รจ difficile raggiungere un consensoยป (LS 188). Dโaltra parte ยซla Chiesa non pretende di definire le questioni scientifiche, nรฉ di sostituirsi alla politica, ma invita ad un dibattito onesto e trasparente, perchรฉ le necessitร particolari o le ideologie non ledano il bene comuneยป (ivi). Dunque รจ indispensabile il dialogo, pilastro dellโazione. Ma dialogo su quali elementi? Nellโenciclica si segnalano almeno cinque ambiti di discussione: il dialogo sullโambiente nella politica internazionale (LS 164โ175); il dialogo verso nuove politiche nazionali e locali (LS 176โ181); il dialogo e la trasparenza nei processi decisionali (LS 182โ188); la politica e lโeconomia in dialogo per la pienezza umana (LS 189โ198); le religioni nel dialogo con le scienze (LS 199โ201). Qui lโenciclica non teme di essere esplicita o di fare denunce.
Il dialogo sullโambiente nella politica internazionale. Scrive il Papa: ยซLโinterdipendenza ci obbliga a pensare a un solo mondo, ad un progetto comuneยป, proponendo soluzioni ยซa partire da una prospettiva globale e non solo in difesa degli interessi di alcuni Paesiยป (LS 164). Lโenciclica non teme di formulare un giudizio severo sulle dinamiche internazionali recenti: ยซI Vertici mondiali sullโambiente degli ultimi anni non hanno risposto alle aspettative perchรฉ, per mancanza di decisione politica, non hanno raggiunto accordi ambientali globali realmente significativi ed efficaciยป (LS 166; corsivo nostro). E si chiede con decisione: ยซPerchรฉ si vuole mantenere oggi un potere che sarร ricordato per la sua incapacitร di intervenire quando era urgente e necessario farlo?ยป (LS 57). Servono dunque forme e strumenti efficaci di governance globale (cfr LS 175): ยซabbiamo bisogno di un accordo sui regimi di governance per tutta la gamma dei cosiddetti beni comuni globaliยป (LS 174).
Il dialogo verso nuove politiche nazionali e locali. Il Papa mette il dito nella piaga politica: ยซRispondendo a interessi elettorali, i governi non si azzardano facilmente a irritare la popolazione con misure che possano intaccare il livello di consumo o mettere a rischio investimenti esteri. La miope costruzione del potere frena lโinserimento dellโagenda ambientale lungimirante allโinterno dellโagenda pubblica dei governiยป (LS 178). A livello locale occorre promuovere ยซuna maggiore responsabilitร , un forte senso comunitario, una speciale capacitร di cura e una creativitร piรน generosaยป (LS 179) per la propria terra. La societร , dunque, anche ยซattraverso organismi non governativi e associazioni intermedie, deve obbligare i governi a sviluppare normative, procedure e controlli piรน rigorosiยป (ivi). La partecipazione dei cittadini รจ intesa come indispensabile.
Dialogo e trasparenza nei processi decisionali. ร necessario favorire lo sviluppo di processi decisionali onesti e trasparenti, per poter ยซdiscernereยป quali politiche e iniziative imprenditoriali potranno portare ยซad un vero sviluppo integraleยป (LS 185). In particolare, lo studio dellโimpatto ambientale di un nuovo progetto ยซrichiede processi politici trasparenti e sottoposti al dialogo, mentre la corruzione che nasconde il vero impatto ambientale di un progetto in cambio di favori spesso porta ad accordi ambigui che sfuggono al dovere di informare ed a un dibattito approfonditoยป (LS 182). In ogni discussione riguardante unโiniziativa imprenditoriale โ scrive il Pontefice โ si devono porre domande chiare per poter discernere se porterร a un vero sviluppo integrale: ยซPer quale scopo? Per quale motivo? Dove? Quando? In che modo? A chi รจ diretto? Quali sono i rischi? A quale costo? Chi paga le spese e come lo farร ?ยป (LS 185).
Politica ed economia in dialogo per la pienezza umana. ยซLโambiente รจ uno di quei beni che i meccanismi del mercato non sono in grado di difendere o di promuovere adeguatamenteยป (LS 190). Dunque va sviluppata ยซuna nuova economia piรน attenta ai princรฌpi eticiยป, e va attuata ยซuna nuova regolamentazione dellโattivitร finanziaria speculativaยป (LS 189). Piรน radicalmente: occorre ยซridefinire il progressoยป (LS 194), legandolo al miglioramento della qualitร reale della vita delle persone. Al tempo stesso ยซnon si puรฒ giustificare unโeconomia senza politicaยป (ivi), chiamata ad assumere un nuovo approccio integrale.
Le religioni in dialogo con le scienze. Come รจ stato chiaro sin dallโinizio, la scienza non basta a se stessa per comprendere la vita dellโuomo e offrire soluzioni tecniche, le quali saranno inefficaci ยซse si dimenticano le grandi motivazioni che rendono possibile il vivere insieme, il sacrificio, la bontร ยป (LS 200). Ed รจ a questo livello che le religioni si rivelano importanti, cosรฌ come il dialogo tra esse e le scienze. Le religioni โ scrive il Papa โ devono entrare in ยซun dialogo tra loro orientato alla cura della natura, alla difesa dei poveri, alla costruzione di una rete di rispetto e di fraternitร ยป (LS 201), mentre il dialogo tra le scienze aiuta a superare lโisolamento disciplinare.
ยซLa gravitร della crisi ecologica โ conclude il Pontefice โ esige da noi tutti di pensare al bene comune e di andare avanti sulla via del dialogo che richiede pazienza, ascesi e generositร , ricordando sempre che โla realtร รจ superiore allโideaโยป (ivi).
Educazione e conversione ecologica
Il sesto e ultimo capitolo dellโenciclica di Papa Francesco va al cuore della ยซconversione ecologicaยป. Le radici della crisi culturale agiscono in profonditร , e non รจ facile ridisegnare abitudini e comportamenti. Lโeducazione e la formazione restano sfide centrali: ยซogni cambiamento ha bisogno di motivazioni e di un cammino educativoยป (LS 15) che coinvolga ยซla scuola, la famiglia, i mezzi di comunicazione, la catechesiยป (LS 213).
Scrive il Papa: ยซMolte cose devono riorientare la propria rotta, ma prima di tutto รจ lโumanitร che ha bisogno di cambiare. Manca la coscienza di unโorigine comune, di una mutua appartenenza e di un futuro condiviso da tutti. Questa consapevolezza di base permetterebbe lo sviluppo di nuove convinzioni, nuovi atteggiamenti e stili di vita. Emerge cosรฌ una grande sfida culturale, spirituale e educativa che implicherร lunghi processi di rigenerazioneยป (LS 202).
In questo capitolo dunque il Pontefice si esprime esortando decisamente a puntare su un altro stile di vita (LS 203โ208), educando allโalleanza tra lโumanitร e lโambiente (LS 209โ215). Dopo aver definito in che cosa consiste la ยซconversione ecologicaยป (LS 216โ221), ne esprime i frutti di gioia e pace (LS 222โ227), di amore civile e politico (LS 228โ232). Da qui si apre una ricca e ispirata riflessione teologica che affronta i segni sacramentali e il riposo celebrativo (LS 233โ237), la Trinitร e la relazione tra le creature (LS 238โ240), concludendo con Maria, Regina di tutto il creato (LS 241โ242), fino a contemplare la vita eterna ยซal di lร del soleยป (LS 243โ246).
Puntare su un altro stile di vita. Nonostante il relativismo pratico e la cultura consumista, ยซnon tutto รจ perduto, perchรฉ gli esseri umani, capaci di degradarsi fino allโestremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi, al di lร di qualsiasi condizionamento psicologico e sociale che venga loro impostoยป (LS 205). E ยซquando siamo capaci di superare lโindividualismo, si puรฒ effettivamente produrre uno stile di vita alternativo e diventa possibile un cambiamento rilevante nella societร ยป (LS 208).
Educazione per lโalleanza tra umanitร e ambiente. Percorsi di educazione ambientale sono capaci di incidere su gesti e abitudini quotidiane: la riduzione del consumo di acqua, la raccolta differenziata dei rifiuti, lo spegnere le luci inutili (cfr LS 211). ยซUnโecologia integrale รจ fatta anche di semplici gesti quotidiani nei quali spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento, dellโegoismoยป (LS 230). ร lโatteggiamento interiore a produrre il cambiamento: ยซla conversione ecologica lo conduce a sviluppare la sua creativitร e il suo entusiasmoยป (LS 220).
La conversione ecologica. Il titolo dellโenciclica รจ chiaro nel suo riferimento francescano. Il Pontefice ribadisce che ยซla grande ricchezza della spiritualitร cristiana, generata da venti secoli di esperienze personali e comunitarie, costituisce un magnifico contributo da offrire allo sforzo di rinnovare lโumanitร ยป (LS 216). La fede e la spiritualitร cristiane offrono profonde motivazioni per alimentare una passione per la cura del mondo, e ยซnon sarร possibile impegnarsi in cose grandi soltanto con delle dottrine, senza una mistica che ci animiยป (ivi). Dunque ยซla crisi ecologica รจ un appello a una profonda conversione interioreยป (LS 217). Richiede una vera e propria conversione ecologica. Essa ยซcomporta il lasciar emergere tutte le conseguenze dellโincontro con Gesรน nelle relazioni con il mondo che li circonda. Vivere la vocazione di essere custodi dellโopera di Dio รจ parte essenziale di unโesistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dellโesperienza cristianaยป (ivi).
Questa conversione genera un ยซmodo alternativo di intendere la qualitร della vita, e incoraggia uno stile di vita profetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionati dal consumoยป (LS 222). Dโaltra parte, nessuna persona puรฒ maturare in una felice sobrietร , se non รจ in pace con se stessa: ยซLa pace interiore delle persone รจ molto legata alla cura dellโecologia e al bene comune, perchรฉ, autenticamente vissuta, si riflette in uno stile di vita equilibrato unito a una capacitร di stupore che conduce alla profonditร della vitaยป (LS 225). Questo stile di vita si concretizza in ยซsemplici gesti quotidiani nei quali spezziamo la logica della violenza, dello sfruttamento, dellโegoismoยป (LS 230).
Lโappello del Papa รจ a una fraternitร universale (LS 228) che porta a intervenire nella dinamiche sociali con la cultura della cura (LS 231). Anche i piccoli gesti di cura reciproca hanno un valore civile e politico. ร interessante il fatto che Papa Francesco proponga lโesempio di santa Teresa di Lisieux, che ยซci invita alla pratica della piccola via dellโamore, a non perdere lโopportunitร di una parola gentile, di un sorriso, di qualsiasi piccolo gesto che semini pace e amicizia. Unโecologia integrale รจ fatta anche di semplici gesti quotidianiยป (LS 230). E accanto a lei, il Papa ricorda anche san Benedetto da Norcia (LS 126) e il beato Charles de Foucauld (LS 125), oltre ovviamente a Francesco dโAssisi.
I segni sacramentali e il riposo celebrativo. Incontriamo Dio non solo nellโintimitร , ma anche nei sacramenti, che mostrano in modo privilegiato come la natura sia stata assunta da Dio. Il cristianesimo non rifiuta la materia e la corporeitร , ma le valorizza pienamente: ยซAttraverso il culto siamo invitati ad abbracciare il mondo su un piano diverso. Lโacqua, lโolio, il fuoco e i colori sono assunti con tutta la loro forza simbolica e si incorporano nella lodeยป (LS 235). In particolare nellโEucaristia ยซil creato trova la sua maggiore elevazioneยป (LS 236). Una delle pagine spiritualmente piรน dense dellโenciclica รจ proprio quella che riguarda lโEucaristia. Usando accenti che richiamano alla memoria Pierre Teilhard de Chardin e la sua Messa sul mondo, Francesco scrive: ยซIl Signore, al culmine del mistero dellโIncarnazione, volle raggiungere la nostra intimitร attraverso un frammento di materia. Non dallโalto, ma da dentro, affinchรฉ nel nostro stesso mondo potessimo incontrare Lui. NellโEucaristia รจ giร realizzata la pienezza, ed รจ il centro vitale dellโuniverso, il centro traboccante di amore e di vita inesauribile. Unito al Figlio incarnato, presente nellโEucaristia, tutto il cosmo rende grazie a Dioยป (LS 236). E prosegue: ยซLโEucaristia unisce il cielo e la terra, abbraccia e penetra tutto il creato. Il mondo, che รจ uscito dalle mani di Dio, ritorna a Lui in gioiosa e piena adorazioneยป (ivi). Ecco perchรฉ ยซlโEucaristia รจ anche fonte di luce e di motivazione per le nostre preoccupazioni per lโambiente, e ci orienta ad essere custodi di tutto il creatoยป (ivi).
Piรน in lร del sole. A partire dallโEucaristia il discorso di Francesco si fa ascensionale: un percorso che ha toni che richiamano Dante Alighieri, per altro citato esplicitamente (cfr LS 77). Guardando alla Trinitร , il Papa afferma che anche la persona umana รจ chiamata ad assumere ยซquel dinamismo trinitario che Dio ha impresso in lei fin dalla sua creazione. Tutto รจ collegato, e questo ci invita a maturare una spiritualitร della solidarietร globale che sgorga dal mistero della Trinitร ยป (LS 240).
ร nel corpo glorificato di Maria, Madre e Regina del creato, insieme a Cristo risorto, che ยซparte della creazione ha raggiunto tutta la pienezza della sua bellezzaยป (LS 241). Al suo fianco, Giuseppe appare nel Vangelo come uomo giusto e lavoratore, pieno di quella tenerezza propria di chi รจ veramente forte. ยซAnche lui puรฒ insegnarci ad aver cura, puรฒ motivarci a lavorare con generositร e tenerezza per proteggere questo mondo che Dio ci ha affidatoยป (LS 242). Maria e Giuseppe possono insegnarci e motivarci a proteggere questo mondo che Dio ci ha consegnato.
In prospettiva escatologica, alla fine ci troveremo di fronte allโinfinita bellezza di Dio: ยซLa vita eterna sarร una meraviglia condivisa, dove ogni creatura, luminosamente trasformata, occuperร il suo posto e avrร qualcosa da offrire ai poveri definitivamente liberatiยป (LS 243).
Alla fine della sua riflessione, che il Papa stesso definisce ยซgioiosa e drammatica insiemeยป, sono proposte due preghiere. La prima รจ tale da poter essere condivisa con tutti quelli che credono in un Dio creatore onnipotente. La seconda รจ affinchรฉ i cristiani ยซsappiamo assumere gli impegni verso il creato che il Vangelo di Gesรน ci proponeยป (LS 246). E si conclude cosรฌ, chiudendo la stessa enciclica: ยซSignore, prendi noi col tuo potere e la tua luce, per proteggere ogni vita, per preparare un futuro migliore, affinchรฉ venga il tuo Regnoโจdi giustizia, di pace, di amore e di bellezza. Laudato siโ!โจAmenยป.
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Aggiungendo alla voce dei suoi predecessori la sua โ e nella forma specifica dellโenciclica โ, Papa Francesco solleva domande e ragionamenti sulla casa comune che รจ il creato. Confidiamo che molti, accogliendo la sfida in termini di fede e di scelte operative, saranno profondamente ispirati allโazione dal fatto che un leader mondiale qual รจ Papa Francesco abbia avuto il coraggio di richiamare tutti a un futuro piรน sostenibile e inclusivo.
Il tempismo della nuova enciclica รจ significativo. Il 2015 รจ un anno decisivo e ricco di appuntamenti: si terrร la III Conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo, ad Addis Abeba; lโAssemblea Generale delle Nazioni Unite dovrebbe trovare un accordo su una nuova serie di obiettivi di sviluppo sostenibile fino al 2030; la Conferenza sui cambiamenti climatici a Parigi acquisirร i piani e gli impegni di ogni Governo per rallentare o almeno ridurre il riscaldamento globale. Lโenciclica mostra come la preoccupazione per lโecologia umana e ambientale sia una dimensione molto importante della fede cosรฌ come viene vissuta oggi per la salvezza dellโuomo e per la costruzione del vivere sociale. Essa รจ dunque parte della dottrina sociale della Chiesa. Ed รจ per questo che era giunto il momento di avere una Lettera enciclica intera sul tema ecologico inteso come parte della dottrina sociale della Chiesa.
Fonte: La Civiltร Cattolica