Un gesto storico quello di Papa Francesco a Betlemme il 25 maggio 2014, quando lungo la barriera di cemento che divide i territori palestinesi da quelli israeliani, in un fuori programma, fece fermare l’auto e a capo chino poggiò la mano sulla barriera restando in silenzio per alcuni istanti.
Un gesto spontaneo che ricorda alcune sue considerazioni sulla forza della preghiera riportate in questo libro. L’invito “Pregate per me“, che egli rivolge a tutti quelli che incontra, quasi un ritornello a cui siamo abituati, è solo uno dei tanti riferimenti alla preghiera fatti in quattro anni di pontificato e non sempre ripresi dai media. Perché?
È possibile che la natura, il senso, i modi della preghiera, siano argomenti lontani dagli interessi della gente?
A questi e a molti altri interrogativi rispondono le pagine di questo libro, che riporta le conversazioni sulla preghiera effettuate dall’autore, alla Radio Vaticana, con noti esperti, avendo per riferimento stralci di omelie e di discorsi di Francesco, spesso da lui accompagnati da colorite metafore, di cui quella sull’arma è tra le più realistiche in un mondo avvolto da violenze di ogni tipo.
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“La preghiera è essenzialmente un dialogo d’amore, ed è questo che il Signore desidera fare con noi”
Anna Maria Canopi, abbadessa del monastero benedettino dell’isola di San Giulio sul lago d’Orta.
“La preghiera cristiana ha la possibilità di fare l’esperienza dell’incontro con il Risorto. Spetta a noi mantenere vivo il dialogo con Colui che come luce è venuto al mondo per donarci la vita”.
Chiara Amirante
“Il tema della preghiera è attuale e duro, urgente per il nostro tempo. Chiamare Dio Padre nel contesto odierno, significa riscoprire la dinamica della figliolanza di cui oggi ha tanto bisogno soprattutto l’uomo occidentale”
don Giuseppe De Virgilio