Il testo del prof. Cantone che viene trattato in questo articolo narra la vita di Sant’Antonio Abate, padre del monachesimo, focalizzandosi sulla sua profonda ascesi e sulla lotta contro le tentazioni demoniache. Descrive la sua rinuncia ai beni materiali, la sua scelta di vita solitaria nel deserto, e i numerosi miracoli e insegnamenti che lo resero famoso. Viene evidenziata la sua forte fede cristiana e il suo desiderio di martirio, sottolineando la sua saggezza e la sua capacitร di ispirare altri alla vita ascetica. Infine, si accenna alla sua influenza sullo sviluppo del monachesimo in Egitto.
Riepilogo del documento
Il Professor Saverio Cantone presenta la vita di Sant’Antonio Abate, un testo fondamentale della letteratura cristiana scritto da Sant’Atanasio nel 357. Il testo, un “best-seller”, celebra Sant’Antonio come il padre del monachesimo, festeggiato il 17 gennaio con la benedizione degli animali domestici e grandi falรฒ. Il Santo, invocato anche contro il “fuoco di Sant’Antonio”, protegge tutti coloro che hanno a che fare con il fuoco. La sua leggenda narra di un viaggio agli inferi per contendere le anime dei peccatori al demonio.
Il Professor Cantone ripercorre la vita di Sant’Antonio, nato in Egitto da genitori nobili e cristiani. Antonio ricevette un’educazione cristiana e, sin dalla giovinezza, aspirรฒ ad una vita semplice e devota.
Dopo la morte dei genitori, Antonio si prese cura della sorella e, ispirato dalla lettura del Vangelo, decise di donare i suoi beni ai poveri e dedicarsi alla vita ascetica.
Seguendo l’esempio di un vecchio asceta, Antonio iniziรฒ la sua vita di preghiera e meditazione fuori dal villaggio. Il diavolo, invidioso della sua devozione, lo tentรฒ con pensieri di ricchezza, famiglia e piaceri carnali. Antonio, con fede e preghiera, respinse le tentazioni e fortificรฒ il suo spirito. Il diavolo, non riuscendo a piegarlo, lo aggredรฌ fisicamente in un sepolcro, lasciandolo dolorante.
Antonio, con l’aiuto divino, si riprese e continuรฒ la sua vita ascetica, resistendo alle apparizioni demoniache di fiere e rettili. La sua fede in Cristo lo protesse come uno scudo. Dio, vedendo la sua lotta, gli apparve in una visione, promettendogli aiuto e fama.
Dopo vent’anni di solitudine, Antonio, ormai trentacinquenne, accolse i discepoli desiderosi di seguirne l’esempio. Guarรฌ gli ammalati, liberรฒ gli indemoniati e, con il dono della parola, esortรฒ all’amore per Cristo.
Durante la persecuzione di Massimino, Antonio assistette i martiri, desideroso del martirio ma pronto ad obbedire alla volontร divina. Con il suo coraggio, sfidรฒ il giudice e testimoniรฒ la fede cristiana.
Antonio, pur privo di istruzione formale, dimostrรฒ grande saggezza in un dialogo con dei filosofi, affermando che la mente sana non ha bisogno delle lettere.
Il Professor Cantone conclude sottolineando la semplicitร , la cordialitร e la saggezza di Antonio, un uomo che ha ispirato molti con la sua vita ascetica.
La memoria di Sant’Antonio Abate viene celebrata il 17 gennaio.
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