La Universale Esaltazione della Santa e Vivificante Croce (14 Settembre)

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Per cancellare la memoria dei luoghi della Passione, venerati dai primi Cristiani, l’imperatore Adriano aveva fatto costruire sul Golgota un tempio dedicato a Venere. Il vescovo di Gerusalemme Macario aveva chiesto all’imperatore Costantino di radere al suolo il tempietto per cercare il sepolcro di Cristo. Dirigeva gli scavi Elena, madre di Costantino, che aveva dato libertà di culto ai cristiani. Nel 326 Elena trovò i resti del sepolcro e i resti del patibolo con la scritta della Crocifissione. Sul luogo è sorta la Basilica della Anastasis (Resurrezione o del Santo Sepolcro), consacrata il 13 settembre 335. Il giorno dopo è stata istituita la festa della santa Croce.

Nella Croce i Cristiani trovano la loro forza, in essa si riconoscono. Possiamo essere veri “stavrofori”, portatori della croce, come strumento si salvezza, solo se siamo suoi veri testimoni.

TROPARIO:

“Salva o Signore, il tuo popolo * e benedici la tua eredità, * donando vittorie ai Re contro i Barbari * e proteggendo con la tua Croce la tua città.”

LETTURE:

  • Esodo 15, 22-16,1; Proverbi 3, 11-18; Isaia 60, 11-16
  • 1 Cor. 1, 18-24
  • Gv. 12, 28-36; Gv. 19, 6-35

PREGHIERE:

“O Tu che sei stato innalzato sulla Croce volontariamente, * al tuo popolo denominato nuovo,* i tuoi sentimenti di pietà dona, *Cristo o Dio:*rallegra nella tua forza *i fedeli regnanti nostri *, fornendo loro vittorie* contro gli avversari. *Possano avere l’alleanza tua*, arma di pace, * invitto trofeo.” (Kontakion della Festa)

“La croce esaltata di colui che in essa fu innalzato, induce tutto il creato a celebrare l’immacolata passione: poiché, ucciso con essa colui che ci aveva uccisi, egli ridiede vita ai morti e ci diede bellezza e ci rese degni, come compassionevole, per bontà somma, di prender cittadinanza nei cieli; perciò lieti esaltiamo il suo nome e magnifichiamo la sua suprema condiscendenza.”

“Tendendo le mani in alto e mettendo in rotta Amalek, il tiranno, Mosè prefigurò te, croce preziosa, vanto dei fedeli, sostegno degli atleti, decoro degli apostoli, difesa dei giusti, salvezza di tutti i santi: perciò, vedendoti innalzata, il creato gioisce e festeggia, glorificando Cristo, che per te riunì ciò che era diviso, per sua bontà somma.” (Stichirà del Vespero)

“Venite, genti tutte, adoriamo il legno benedetto per cui si compì l’eterna giustizia: poiché colui che con l’albero ingannò il progenitore Adamo, viene adescato dalla croce e cade travolto in una funesta caduta, lui che si era tirannicamente impadronito di una creatura regale. Col sangue di Dio viene lavato il veleno del serpente ed è annullata la maledizione della giusta condanna per l’ingiusta condanna inflitta al giusto: poiché con un albero bisognava risanare l’albero e con la passione dell’impassibile distruggere nell’albero le passioni del condannato. Gloria dunque, o Cristo Re, alla tua tremenda economia per noi con cui salvasti tutti, perché sei buono e amico degli uomini.” (Doxasticon degli stichirà)

“Il gesto del patriarca Giacobbe incrociante le mani per benedire la sua progenie preparava il segno sovrano della tua croce: possedendo in essa una protezione efficace, respingiamo con vigore le forze diaboliche e atterrando l’orgoglio di Beliar, mettiamo in fuga le forze distruttrici del nemico Amalek. Ed ora che la croce è esaltata, noi fedeli la presentiamo piamente alla tua bontà per l’espiazione dei nostri peccati, esclamando a gran voce: Signore, incarnato da una Vergine, abbi pietà; tu che sei buono, abbi compassione della creatura formata con sapienza dalle tue mani.” (Stichirà della Litì)

“Colui che, rapito in paradiso oltre il terzo cielo udì parole ineffabili e divine che non è lecito alla lingua dire, scrive ai Galati e voi, amanti delle Scritture, lo avete letto e lo sapete: Non ci sia per me altro vanto se non nella sola croce del Signore, sulla quale egli, con la sua passione, ha ucciso le passioni. Anche noi dunque afferriamoci tutti saldamente alla croce del Signore, nostro vanto: è per noi strumento di salvezza questo legno, uno scudo di pace, un trofeo invincibile.” (Ikos del mattutino)

“Croce, custode di tutta la terra! Croce, splendore della Chiesa; croce, fortezza dei re; croce, saldezza dei fedeli; o croce, gloria degli angeli e dei demoni disfatta.” (Exapostillarion)

Intenzioni di preghiera e meditazione proposta dal Monastero Santa Barbara.

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Ogni proposta mensile presenterà la festa che ricorre, il suo Tropario, le relative Letture dall’Antico e Nuovo Testamento, alcuni testi tratti dalla innologia della festa.[/box]

[box type=”note” align=”” class=”” width=””]TROPARIO: Nella liturgia bizantina, breve preghiera ritmica composta di pochissime frasi. È l’elemento costitutivo dell’innografia greca cristiana. Se ne hanno diverse forme, variamente classificabili a seconda del contenuto, o per il posto che occupano nell’Ufficio: la principale è l’apolytìkion, che si recita alla fine dell’officiatura e riassume l’oggetto del mistero o le virtù di un santo.[/box]