Gesù abbatte le barriere dell’incomunicabilità e mette un sordomuto in relazione con il mondo. Ma a che servirebbe aprire gli orecchi e sciogliere la lingua, se non guarisce il cuore?
Spesso la vera patologia è quella interiore: quando non abbiamo più il gusto di metterci in ascolto, non abbiamo più stima per le persone, non abbiamo più voglia di parlare perché siamo convinti che nessuno ci ascolta.
Lo Spirito è chiamato «dito di Dio». Perciò mettere le dita negli orecchi è aprire per mezzo dei doni dello Spirito Santo il cuore di quell’uomo alla fede, alla fiducia, quindi alla relazione, alla condivisione. Cristo ci ha liberato dalla prigione dell’io e ci ha fatti entrare nella casa della comunione!
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A cura di fra Simone dal suo canale Telegram (https://t.me/centoparole)
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