Non a caso la liturgia di questa domenica affianca questo Vangelo alla prima lettera ai Tessalonicési dove san Paolo dice: “vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero”. L’ostacolo più grande all’amore di Dio e del prossimo, sono proprio gli idoli!
L’idolo è un pretesto per porre se stessi al centro della realtà, nell’adorazione dell’opera delle proprie mani. Il grande lavoro di Dio è togliere l’idolatria dal nostro cuore! Il comandamento dell’amore è confidare soprattutto in Dio, riporre in Lui le nostre sicurezze, lasciare che sia Lui a dare vera profondità ai desideri del nostro cuore.
Questo permette di sostenere anche la debolezza, l’incertezza e la precarietà. Senza primato di Dio si cade facilmente nell’idolatria e ci si accontenta di misere rassicurazioni. Guardiamo al Crocifisso: riconosciamo che in Lui debole, disprezzato e spogliato di ogni possesso c’è il vero volto di Dio, la gloria dell’amore e non quella di un inganno luccicante.
A cura di fra Simone dal suo canale Telegram (https://t.me/centoparole)
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 22,34-40
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