“Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato”. Gesù fa oggi una distinzione tra discepoli e folla. Qui si corre il pericolo di attribuire la differenza al merito degli uni e al “peccato” degli altri. Invece in quel “a voi è dato”, più che il merito è presente la categoria del dono!
Gesù non dice che i discepoli hanno “meritato” la conoscenza dei misteri, ma che appunto tale conoscenza è stata data loro in dono! Data, non meritata o conquistata. Perchè questa nuova sapienza non è raggiungibile o conquistabile: può solo essere ricevuta in dono dal Signore stesso.
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