Per la nostra mentalità è faticoso accettare il richiamo, anche quando esso è svolto nella maniera più delicata, abituati come siamo ad autoassolverci e a relativizzare le nostre colpe. L’evangelista Matteo è però consapevole che proprio perché non esiste una comunità di perfetti è necessaria la correzione.
Correggere e ammonire sono azioni che chiamano in causa la nostra capacità di amare: solo se amo veramente e liberamente, senza dipendere dall’altro e dalla sua approvazione, posso avere il coraggio di andare oltre un adattamento passivo per aiutare l’altro a mettere in discussione la propria vita e a crescere. Chiediamo oggi a Gesù questa libertà dalla logica del mondo e dai suoi condizionamenti!
A cura di fra Simone dal suo canale Telegram (https://t.me/centoparole)
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