Chiedendogli se vuole essere guarito, Gesù invita quest’uomo malato a guardarsi dentro. Questo lo aiuta a scoprire che nella sua vita non c’è solo la malattia ma anche un’estrema solitudine: “non ho nessuno che mi immerga in piscina quando l’acqua si agita”.
Egli si rende conto che non può salvarsi da solo e che non c’è nessuno che lo vuole aiutare. La solitudine è il suo dolore più grande, e lo racconta quasi come se niente fosse.
Gesù dà voce a questo sommesso dolore e si rivela come Colui che vede, Colui che non lascia mai soli. “Alzati”, gli dice, perché ora non sei più solo. Ci sono io con te.
A cura di fra Simone dal suo canale Telegram (https://t.me/centoparole)
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