La Nascita secondo la carne del nostro Signore Gesù Cristo – Il Santo Natale (25 dicembre)

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Fino al VI secolo la festa della nascita di Gesù si festeggiava il 6 gennaio (come avviene ancora in alcune Antiche Chiese Orientali), insieme con il Battesimo del Signore. Per sottolineare la natura umana di Cristo, fu istituita la festa del Natale. La icona della Natività è dominata dalla montagna che si apre in una grotta, simbolo degli inferi. Maria è il roveto ardente che ha partorito Cristo, ffasciato come un morto e deposto nella culla-sepolcro. L’asino ed il bue rappresentano i giudei ed i pagani, la stella e gli angeli la presenza della Trinità, i magi le donne al sepolcro con gli aromi. Giuseppe tentato dal demone pastore e anche Salomé con Eva al bagno, rappresentano la umanità incredula e dubbiosa.

Per la Natività i Cristiani di oggi devono vincere la incredulità, guardare i propri fratelli e le proprie Chiese e comprendere che la nuova nascita è solo l’inizio per un Bene più grande.

TROPARIO:

“La Tua nascita, o Cristo Dio nostro, * ha fatto sorgere al mondo, la luce della conoscenza;* con essa infatti gli adoratori degli astri,* da una stella sono stati istruiti, *ad adorare Te, il sole di giustizia, *e a conoscere te, Oriente dall’alto,* Signore, gloria a Te.”

LETTURE:

  • Gen. 1, 1-13; Is. 9, 5 segg.; Is. 7, 10-16; 8, 1-9
  • Gal. 4, 4-7
  • Mt. 1, 18-25; Mt. 2, 1-12

PREGHIERE:

“La Vergine oggi, * genera il trascendente, * e la terra offre, * una grotta all’inaccessibile. * Gli Angeli – con i pastori, * cantano gloria. * I maghi poi, * con le stelle fanno il percorso. * Per noi infatti è nato, * Bambino nuovo, * il Dio pre-eterno.” (Kontakion della Festa)

“Nato il Signore Gesù dalla Santa Vergine, tutto il creato è stato illuminato: mentre i pastori vegliano i campi, i magi adorano e gli angeli inneggiano, Erode resta turbato. Poiché Dio è apparso nella carne, Salvatore delle nostre anime.”

“Che cosa ti offriremo, o Cristo? Tu per noi sei apparso, uomo, sulla terra! Ciascuna delle creature da te fatte ti offre il rendimento di grazie: gli angeli, l’inno; i cieli, la stella; i magi, i doni; i pastori, lo stupore; la terra, la grotta; il deserto, la mangiatoia; ma noi ti offriamo la Madre Vergine. O Dio prima dei secoli, abbi pietà di noi.” (Stichirà del Vespero)

“Sei nato nascosto in una grotta, ma il cielo ti ha annunciato a tutti, usando come bocca la stella, o Salvatore. Ed essa ti ha condotto i magi, che con fede ti adorano: con loro, anche di noi abbi pietà.”

“Sei sorto, o Cristo, dalla vergine, spirituale sole di giustizia; la stella ha indicato te, che nulla può contenere, racchiuso in una grotta, guidando i magi, perché venissero ad adorarti: con loro noi ti magnifichiamo, o datore di vita, gloria a Te.” (Tropari delle Profezie)

“Cristo nasce, glorificate; Cristo scende dai cieli, andategli incontro; Cristo è sulla terra, elevatevi. Cantate al Signore da tutta la terra e con letizia celebratelo, o popoli, perché si è glorificato.”

“Al Figlio che prima dei secoli immutabilmente dal Padre è stato generato e negli ultimi tempi dalla Vergine, senza seme, si è incarnato, a Cristo Dio acclamiamo: Tu che hai innalzato la nostra fronte, santo tu sei, Signore.”

“Virgulto dalla radice di Iesse e fiore che da essa procede, o Cristo, dalla Vergine sei germogliato, dal boscoso monte adombrato, o degno di lode: sei venuto incarnato da una Vergine ignara d’uomo, tu, immateriale e Dio. Gloria alla tua potenza, Signore.”

“Dio della pace, Padre delle misericordie, tu ci hai inviato l’angelo del tuo gran consiglio per donarci pace; guidati dunque alla luce della conoscenza di Dio, vegliando sin dai primi albori, noi ti glorifichiamo, amico degli uomini.”

“Il mostro marino, dalle sue viscere, ha espulso come embrione Giona, quale lo aveva ricevuto; il Verbo, dopo aver dimorato nella Vergine e avere assunto la carne, da lei è uscito, custodendola incorrotta: poiché egli ha preservato la madre indenne dalla corruzione cui non era sottostata.”

“I fanciulli allevati nella pietà, disprezzando un empio comando, non si lasciarono atterrire dalla minaccia del fuoco, ma stando tra le fiamme cantavano: o Dio dei padri, tu sei benedetto.”

“La fornace che effondeva rugiada è stata immagine di una meraviglia che oltrepassa la natura: essa infatti non bruciò i giovani che aveva ricevuto, come neppure il fuoco della divinità bruciò il grembo della Vergine in cui era disceso; noi dunque inneggiando cantiamo: Tutta la creazione benedica il Signore e lo sovraesalti per tutti i secoli.”

“Vedo un mistero strano e portentoso: cielo, la grotta, trono di Cherubini, la Vergine, e la greppia, spazio in cui è stato posto a giacere colui che nulla può contenere, il Cristo Dio, che noi celebriamo e magnifichiamo.” (Katavasie del Natale)

Oggi il Cristo nasce a Betlemme dalla Vergine. Oggi colui che è senza principio assume un principio, e il Verbo si incarna. Le potenze dei cieli esultano e la terra si rallegra con gli uomini. I magi offrono doni. I pastori proclamano il prodigio. E noi incessantemente acclamiamo: Gloria A Dio nel più alto dei cieli, pace sulla terra e per gli uomini benevolenza!” (Doxasticon delle Lodi)

Intenzioni di preghiera e meditazione proposta dal Monastero Santa Barbara.

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Ogni proposta mensile presenterà la festa che ricorre, il suo Tropario, le relative Letture dall’Antico e Nuovo Testamento, alcuni testi tratti dalla innologia della festa.[/box]

[box type=”note” align=”” class=”” width=””]TROPARIO: Nella liturgia bizantina, breve preghiera ritmica composta di pochissime frasi. È l’elemento costitutivo dell’innografia greca cristiana. Se ne hanno diverse forme, variamente classificabili a seconda del contenuto, o per il posto che occupano nell’Ufficio: la principale è l’apolytìkion, che si recita alla fine dell’officiatura e riassume l’oggetto del mistero o le virtù di un santo.[/box]