Griffin gira da quasi un anno con le ceneri del padre nel bagagliaio dell’auto, mentre sua madre è più viva che mai e tutt’altro che restia a chiamarlo sul cellulare. Lo fa, per l’ennesima volta, mentre Griffin è diretto a Cape Cod, dove lui e sua moglie Joy si stanno recando per una festa di nozze. Per Griffin è un vero tuffo nel passato, perché è lì che andava da bambino durante le vacanze estive con mamma e papà, due professori frustrati che odiavano tutto e tutti tranne il Cape, status symbol dello snobismo newyorkese. Ed è anche il luogo in cui lui e Joy hanno trascorso la luna di miele, nel corso della quale è stato steso il Grande Accordo di Truro, un programma di vita che ha ora più di trent’anni e che si è in gran parte avverato. Griffin ha abbandonato la carriera di sceneggiatore per una cattedra prestigiosa nel genere di college a cui quegli snob dei suoi genitori avevano sempre vanamente aspirato; lui e la moglie abitano nel Connecticut in una vecchia casa ricca di fascino e hanno una figlia. Fatto, tutto realizzato. Ma attenzione a ciò che desideri, specialmente se riesci a ottenerlo. Perché alla fine del delizioso weekend il passato ha sommerso il presente al punto che all’improvviso il futuro si fa incerto. E quando, un anno dopo, sulla costa del Maine si celebrerà il matrimonio dell’amata figlia, Griffin si metterà in viaggio con due urne cinerarie nel baule, e si troverà ad affrontare la grande, sregolata famiglia di Joy con una nuova compagna.
Ascolta l’intervista fatta da Radio Vaticana all’autore
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