“La Falce spezzata. Morte e immortalità in J. R. R. Tolkien”

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Copertina del libroStudiare Tolkien “in italiano”

Questo libro nasce da un’esigenza: quella di iniziare anche in Italia una riflessione seria e approfondita sulle opere di J.R.R. Tolkien. L’Italia è stato il quarto paese al mondo a tradurre Il Signore degli Anelli quasi quaranta anni fa (1970) e nel giro di pochi anni seguirono le versioni italiane delle altre opere dello scrittore inglese. Ma da allora, e fino all’uscita della trilogia cinematografica di Peter Jackson nel 2001, sono state poche e di non più facile reperibilità le traduzioni di testi critici; ancor meno sono stati gli studi di autori italiani incentrati sulla produzione tolkieniana.
Il motivo principale di questa situazione è che in Italia, fino all’uscita dei film, contrariamente a quanto accadeva nei paesi anglosassoni, Tolkien è stato relegato tra gli autori per bambini, il mondo accademico non se n’è mai occupato perché le sue opere erano considerate marginali. Come dire che Lewis Carroll o Jonathan Swift non debbano essere oggetto di uno studio approfondito perché le loro opere sono lette da bambini e ragazzi.
Ora, il punto nodale è che le opere di Tolkien sono destinate anche, ma non solo, a un pubblico giovane. Dal 2001 a oggi qualcosa è cambiato, soprattutto per merito di editori illuminati come Marietti, grazie ai quali è ora possibile leggere in Italia i più importanti critici delle opere tolkieniane; scorrendo l’elenco dei volumi della collana “Tolkien e dintorni”,infatti, ci si accorge che sono presenti i maggiori tra gli studiosi più accreditati all’estero in questo campo. Senza volersi attribuire un ruolo non loro, i curatori della collana hanno saputo mantenere il difficile equilibrio tra divulgazione e diffusione della cultura, pubblicando opere fondamentali per la critica tolkieniana senza spaventare troppo il lettore che si avvicina per la prima volta a un saggio di questo genere. Nel loro complesso i volumi pubblicati offrono un panorama delle problematiche delle opere di Tolkien e i punti di vista dei diversi studiosi stranieri. Il lavoro è ancora lungo, ma le lacune maggiori sono state colmate.
Leggendo questi libri ci si accorge che Tolkien è un autore per adulti, uno scrittore che si è interrogato su molte tematiche, uno studioso serissimo, inserito in quel filone che lo lega al Romanticismo da un lato – forti i legami con William Morris, come ammette lui stesso in alcune lettere – e prosegue nel Novecento dall’altro, con autori poco noti in Italia come G.K. Chesterton, ma anche C.S. Lewis.
La collana si apre ora agli studi in italiano, a testimonianza che anche da noi la critica tolkieniana è ormai matura e può contribuire a quella riflessione collettiva che tante opere importanti ha dato agli appassionati del Professore di Oxford.
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Guarda l’intervista ad uno dei curatori ed allo scrittore Andrea Monda

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