La Domenica dei Bambini – 21 novembre 2010 – XXXIV dom. T. Ord.

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Il Tempo Ordinario. «Oltre ai tempi che hanno proprie caratteristiche, ci sono trentatré o trentaquattro settimane durante il corso dell’anno, le quali sono destinate non a celebrare un particolare aspetto dei mistero di Cristo, ma nelle quali tale mistero è piuttosto venerato nella sua globalità, specialmente nelle domeniche. Questo periodo si chiama Tempo Ordinario. Comincia il lunedì che segue alla domenica dopo il 6 gennaio e si protrae fino al martedì prima della Quaresima; riprende poi con il lunedì dopo la Pentecoste per terminare prima dei primi Vespri della I domenica di Avvento» (Norme Generali per l’ordinamento dell’Anno Liturgico e del Calendario 1969, nn. 43-44).

Nelle celebrazione delle domeniche del Tempo Ordinario del ciclo C si legge il Vangelo di Luca.

INIZIO CELEBRAZIONE

Nel tempo ‘ordinario’ si può, alcune volte, iniziare la celebrazione senza processioni particolari. È bene farlo notare ai bambini, anche agli adulti!

Invitiamo i bambini a fare bene l’atto penitenziale. Il celebrante può variare la formula, importante sia semplice. È anche molto interessante far cantare ai bambini il Gloria insieme a tutta la comunità, dopo i bambini e i ragazzi escono per la loro attività domenicale.

PROCLAMAZIONE DEL VANGELO

È il momento importante e dobbiamo celebrarlo il meglio possibile.

Prepariamo i bambini ad ascoltare la parola di Gesù (Vangelo) e chiediamo loro di:

  • Fare silenzio e stare bene in piedi
  • Acclamare con il canto ALLELUIA! prima di ascoltare la Parola di Gesù
  • Fare i tre piccoli segni di croce mentre rispondono GLORIA A TE, SIGNORE alla proclamazione dell’animatrice: DAL VANGELO SECONDO…

Raccomandiamo di non utilizzare foglietti, ma un Evangelario o un Lezionario. Alla fine della lettura, l’animatrice bacia il Lezionario e chiede ai bambini di fare lo stesso.

Tutti questi atteggiamenti e gesti, compiuti bene, aiuteranno i bambini a capire l’importanza della Parola di Gesù che ascoltiamo nel Vangelo!

IL VANGELO (Lc 23,35-43)

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo san Luca
Gloria a te, Signore!

Insieme con Gesù venivano condotti a morte anche due malfattori.
Quando furono arrivati sul posto detto “luogo del Cranio”, prima crocifissero Gesù e poi i due malfattori: uno alla sua destra e l’altro alla sua sinistra.
Gesù diceva: Padre, perdona loro perché non sanno quel che fanno.
I soldati intanto si divisero le vesti di Gesù, tirandole a sorte.

La gente stava a guardare (dopo che ebbero crocifisso Gesù). I capi del popolo invece si facevano beffe di Gesù e gli dicevano: “Ha salvato tanti altri, ora salvi se stesso, se egli è veramente il Messia scelto da Dio”. Anche i soldati lo schernivano: si avvicinavano a Gesù, gli davano da bere aceto e gli dicevano: “Se tu sei davvero il re dei Giudei salva te stesso!”.
Sopra il capo di Gesù avevano messo un cartello con queste parole: “Quest’uomo è il re dei Giudei“.
Uno dei malfattori crocifissi ai lati di Gesù cominciò a insultarlo: «Dici di essere il Messia? Allora salva te stesso e salva anche noi!».
Ma l’altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio, benché condannato alla stessa pena?
Noi riceviamo una giusta punizione per il male che abbiamo fatto. Ma lui non ha fatto nulla di male».
E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
Gesù gli rispose: «Ti assicuro che oggi sarai con me in paradiso».
Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo.

PER LA RIFLESSIONE

Chi è che chiama Gesù ‘re’?

I soldati che scherniscono Gesù, e lo chiamano re dei Giudei.
La parola si trova anche nell’iscrizione posta sopra il suo capo: «È il re dei Giudei».

Uno malfattore gli chiede di ricordarsi di lui nel suo regno.
I re hanno sempre un trono. Il Vangelo parla di trono?

Gesù è un re senza trono?
Non si parla di trono, ma c’è! Qual è il trono di Gesù?

Un trono ‘strano’ per un re.

Che tipo di re può uno che ‘usa’ la croce come trono?
Quali sono le domande di coloro che sono vicino a Gesù?
Chi fa le domande? Che cosa chiedono?

I capi dei Giudei chiedono a Gesù di dimostrare che è re salvando se stesso.

Il primo malfattore gli chiede di salvare se stesso e lui.
Una sola persona lo guarda con rispetto: il «buon ladrone». Dice a Gesù: «Tu sei Re. Ricordati di me».
Quali sono le parole di Gesù che vengono riportate nel brano di Vangelo?

Che cosa ci fanno capire?
La croce è un vero trono, un luogo di autorità. Sulla croce Gesù sta vincendo la morte, la fa morire. Ma solamente coloro che lo riconoscono come Dio passano con lui dalla morte alla vita, come il «buon ladrone».

ATTIVITÀ

Chiediamo alle animatrici o animatori di prende visione di ciò che hanno a disposizione e di decidere ciò che ‘possono’ fare bene nel tempo a loro disposizione. Non sempre si riesce a fare tutto!!

La crocifissione

Scaricate e consegnate ai ragazzi l’allegato seguente:

Crocifissione (file PDF).

Prima di colorare, facciamo descrivere il disegno. Domandiamo, per esempio:

  • Ci sono diversi protagonisti in questa scena, quali sono?
  • Riusciamo ad individuare il ‘buon’ ladrone? Che cosa ci aiuta?
  • Chi sono il gruppo di persone alla sinistra di Gesù? E quelli alla destra?
  • Chiediamo ai ragazzi di scegliere i colori adatti per un momento così doloroso.

Il segno di croce
I cristiani si fanno riconoscere dal segno di croce. Con questo segno, ben fatto, noi diciamo che crediamo che Gesù è veramente il nostro re e il suo trono è la croce.
Si può utilizzare il poster che abbiamo più volte proposto!

Cantiamo insieme
Nel nostro gruppo, abbiamo preso la decisione di far cantare i bambini. A loro piace (li ripetono a casa) e ci siamo accorti che sono contenti quando cantano insieme a tutta la gente e il coro.

Noi vi proponiamo:

Gioia nel cuore, tratto da La Famiglia cristiana nella casa del Padre, n. 648. Ascolta il canto in Mp3.

[powerpress]

I bambini possono imparare solo il ritornello. Se non conoscete il canto, vi invitiamo ad utilizzare l’mp3 per ascoltarlo e impararlo.

Si può scegliere anche uno dei canti proposti in Canti a Messa.

I bambini tornano nella comunità degli adulti che sta celebrando l’Eucaristia, prima del Padre nostro. La comunità domenicale si ricompone! Tutti portano la loro attività e aiutati dal sacerdote ‘spiegano’ quello che hanno fatto.