La Chiesa Copta Cattolica

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Le fonti bibliche (Atti e Lettere) non parlano dell’evangelizzazione dell’Egitto. La tradizione attribuisce all’evangelista Marco la fondazione di questa Chiesa.
Ma la Chiesa Copta ha anche il merito di aver dato vita, nel IV secolo, al movimento monastico. Un fenomeno impressionante che dall’Egitto si diffuse prima in Oriente (Palestina, Siria, Cappadocia) e poi in tutto l’Occidente.
Le statistiche dei copti in Egitto, dicono che su una popolazione di circa 75 milioni di abitanti, il numero di cristiani copti cambia a seconda se a fornirlo è il governo musulmano o la chiesa. I copti ortodossi si stima che siano trai 6 a 9 milioni.
I fedeli copti cattolici sono circa 250mila, suddivisi in sette diocesi in Egitto e 13 parrocchie all´estero. Sono serviti da nove vescovi, assistiti da 200 sacerdoti e religiosi francescani, in 174 parrocchie in Egitto, ma anche in Europa, Nord America, Australia e MedioOriente.
A partire dal VII secolo, la lingua copta fu spesso rimpiazzata dalla lingua araba, e oggi i libri liturgici presentano un testo bilingue, copto e arabo, misto qua e là con delle formule greche, resti della lingua originaria.
La formazione di comunità cattoliche copte in Egitto deriva dall’opera di predicazione svolta prima dai francescani, che nel 1630 fondarono una missione al Cairo, e in seguito, nel1675, anche dai Gesuiti.
“La Chiesa d’Egitto è passata attraverso periodi molto più difficili e più duri. Periodi di vera persecuzione”. Ad affermarlo S. B Mons. Antonio Naguib,
Patriarca Copto Cattolico – che prosegue: “ma ne è uscita più forte e più dinamica. Quanto al futuro, ancora una volta, ci mettiamo tra le mani di Dio, con molta fiducia e speranza”.

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