L’ apocalisse dei templari – Missione e destino dell’ordine religioso e cavalleresco piĆ¹ misterioso del Medioevo

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Nel XIII secolo i templari consegnarono a un affresco di grande forza simbolica, dipinto sulla controfacciata della chiesa perugina di San Bevignate, il compito di delineare i tratti salienti e piĆ¹ enigmatici del loro ordine religioso. Dipingendo un itinerario immaginario dalla terra al cielo, i frati del Tempio rappresentarono, in quattro scene sovrapposte, ciascuna contrassegnata da un animale – il cavallo, il leone, il pesce, l’aquila che tiene fra gli artigli l’ultimo libro della Bibbia -, il cuore della loro missione e visione del mondo: la battaglia contro gli avversari del Santo Sepolcro, la sfida al nemico interiore dello spirito, il legame con la Chiesa di Cristo e la prospettiva apocalittica.
Simonetta Cerrini, autorevole studiosa dei templari, assume l’affresco di San Bevignate come bussola narrativa per addentrarsi nei territori inesplorati della loro storia. Affidandosi a molteplici strumenti d’indagine – dall’arte figurativa all’analisi documentale – e con uno stile che fonde l’attendibilitĆ  storica e il gusto per la curiositĆ  e l’aneddoto, l’autrice ricostruisce le imprese della prima congregazione di religiosi laici in armi della cristianitĆ , che mosse i suoi passi in un’etĆ  permeata dall’ansia della Fine dei tempi.
Il lettore affronterĆ  cosƬ il deserto degli eremiti, ritroverĆ  le tracce della reliquia piĆ¹ prestigiosa, la Sindone, dopo aver recuperato in Spagna quella di Bevignate, il misterioso santo templare. AssisterĆ  al dialogo sulla “vera fede” tra il patriarca di Baghdad e il califfo alMahdi.
E con il cuore e gli occhi alla CittĆ  Santa – gli stessi di quei crociati che partirono convinti che lĆ  si sarebbero compiute le profezie sull’anticristo e sul ritorno salvifico del Signore – non potrĆ  restare insensibile all’attesa escatologica che non abbandonĆ² mai i cavalieri dalla veste bianca, capaci di immaginare un “nuovo mondo” dopo la cocente disillusione seguita al fallimento delle ragioni ideali delle crociate.
“I templari nacquero da un momento di crisi profonda, personale e collettiva: dopo la conquista della Gerusalemme terrena, si sentirono senza meta, privi della strada per la Gerusalemme celeste. Il loro mondo era finito. Si risollevarono pensando a una sola cosa: “C’ĆØ bisogno di noi”. Anche noi siamo alla Fine di un’epoca. I templari possono forse indicarci la strada per uscirne.”

Ascolta l’intervista all’autrice Cerrini Simonetta

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