Juan Luis Caballero – Commento al Vangelo del 22 Gennaio 2022

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La sobria ma accurata narrazione di Marco dice molto in poche parole: Gesù torna a casa, ma anche lì non può riposare. La folla ha bisogno di sentirlo e di chiedergli guarigioni al più presto, come se stesse per scomparire dalla loro vita e non ci fosse più tempo. Che forza di attrazione ha avuto la sola presenza di Gesù! Che trasformazione interiore ha dovuto subire chi lo ha ascoltato con cuore aperto! È la forza travolgente della santità, della vita divina, la stessa della quale il Signore vuole renderci tutti partecipi.

Il corpo umano non può resistere molto senza cibo. Il testo biblico ci dice che per Gesù non è stato facile soddisfare una necessità così chiara. Ma non ha avuto problemi a occuparsi per prima cosa di altri tipi di cibo. Come si inseriscono bene le sue parole in questo contesto: Gesù disse loro “Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura” (Gv 4,34-36).

Non possiamo sapere come Gesù ha vissuto il trascorrere del tempo. Ma conosciamo il suo ardore: Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! (Lc 12, 49). Questo era incomprensibile per alcuni. Tra loro, anche alcuni parenti di Gesù stesso. È difficile che tra le persone che non capiscono il fuoco dell’amore che ribolle nei nostri cuori ci siano dei parenti.

Ma, come immaginiamo Gesù sempre accogliente e vicino a loro, viviamo la nostra fede con la convinzione che il modo migliore per aiutarli è quello di essere ogni giorno un po’ più vicini al Signore, rendendoli così partecipi, con il nostro amore e la nostra preghiera, dei doni che Gesù ci offre e ai quali cerchiamo di rispondere con umiltà e gratitudine.

Juan Luis Caballero


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