Juan Luis Caballero – Commento al Vangelo del 16 Giugno 2021

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Nel giorno in cui celebriamo la Santissima Vergine del Carmelo, il vangelo della Messa ci presenta una scena, che a prima vista ci può sconcertare, ma, nella quale, Gesù ci parla della grandezza di sua Madre benedetta.

Racconta san Marco che Gesù stava predicando in mezzo a molta gente quando «ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli». Come sappiamo bene “fratelli”, nel vicino Oriente, è il modo usuale di chiamare tutti i parenti stretti. Non erano figli di Maria, la quale, oltre a concepire e dare alla luce, in modo verginale, Gesù, rimase sempre vergine. Di qualcuno di questi parenti, da altre parti del Vangelo, conosciamo il nome: Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda (Cfr. Mt 13, 55).

La risposta di Gesù a quelli che erano andati ad informarlo che stavano cercandolo è provocatoria: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Appare eccessivamente tagliente o dura, come se rifiutasse i suoi cari, però non è così. Sant’Agostino si chiedeva: «Non fece forse la volontà del Padre la vergine Maria, la quale per la fede credette, per la fede concepì, fu scelta perché da lei la salvezza nascesse per noi tra gli uomini, e fu creata da Cristo prima che Cristo fosse creato nel suo seno? Santa Maria fece la volontà del Padre e la fece interamente; e perciò vale di più per Maria essere stata discepola di Cristo anziché madre di Cristo»[1].

In realtà, la domanda retorica di Gesù aiuta a mettere maggiore attenzione in ciò che sta per dire di seguito e che è un insegnamento molto profondo anche per noi: «chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». La maggiore grandezza di ogni creatura è compiere con fedeltà i piani che Dio ha disposto per lei.

Senza dubbio, per Maria, come per ogni buona madre, costituiva un grande sacrificio non poter godere ogni giorno della vicinanza del Figlio, impegnato nel compiere la missione redentrice per la quale era venuto nel mondo. Anche Gesù sapeva amare e gli dispiaceva la separazione da sua Madre, ma sopra tutti i più nobili affetti umani vi è il compimento dei disegni divini. Per questo, il Catechismo della Chiesa Cattolica ci insegna che «i genitori accoglieranno e rispetteranno con gioia e rendimento di grazie la chiamata rivolta dal Signore a qualcuno dei loro figli»[2].

Che la Santissima Vergine, che oggi veneriamo con il titolo del Monte Carmelo, ci aiuti ad accogliere con gioia, come ha fatto lei, la chiamata che il Signore fa a ognuno di noi, obbedendo ai piani divini, predisposti per ciascuno.

[1] S. Agostino, Sermone 72 A, 3, 7.
[2] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2233.


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