José María García Castro – Commento al Vangelo del 15 Gennaio 2022

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Tutta la folla veniva a lui, molti lo seguivano… Che cosa avrà avuto il volto di Gesù, come sarà stato il suo sguardo e quali le sue parole perché tanti uomini e donne peccatori restassero estasiati dalla sua umanità santissima? Oggi Gesù vuole continuare a fare miracoli in tanti cuori e si affida al volto, allo sguardo e alle parole dei cristiani. Abbiamo bisogno di imitarlo se vogliamo essere suoi collaboratori.

Il vangelo della vocazione di Matteo ci mostra un tesoro del cuore di Gesù, una caratteristica del suo modo di essere. Il Signore non escludeva nessuno. Il Maestro si lasciava invitare, e anche si auto-invitava, a pranzare nella casa di quei collettivi o gruppi umani che erano considerati “di scarto”. Gesù non fa domande, non si preoccupa delle ideologie, né delle razze, né di altro. Semplicemente mira al cuore con tenerezza, bussa alla porta e, se gli aprono, entra.

Così entrò nella casa di Matteo, il pubblicano, con tutto ciò che questo significa… Essere pubblicano, infatti, comportava essere disprezzabile. Un pubblicano era un giudeo esattore delle imposte, un collaborazionista del potere romano, straniero, ed era generalmente un uomo corrotto e taglieggiatore. Era molto mal visto dalle autorità e dalla gente comune coltivare relazioni con lui.

Però Gesù non viene frenato né dal “che diranno” né dal peccato di chicchessia, perché Egli è il Salvatore dell’umanità. Gesù ama Matteo e tanto basta.

José María García Castro


Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo 

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