José Antonio Loarte – Commento al Vangelo del 8 Settembre 2021

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Molti secoli erano passati da quando Dio, nei primi tempi del Paradiso, aveva promesso ai nostri progenitori l’arrivo del Messia. Centinaia di anni, durante i quali la speranza del popolo di Israele, depositario della promessa divina, era concentrata su una vergine della stirpe di Davide, che concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele ( Is 7, 14), che significa Dio con noi. Generazione dopo generazione, i pii israeliti aspettavano la nascita della Madre del Messia, colei che deve partorire , come spiegava Michea tenendo conto della profezia di Isaia (cfr. Mic 5, 2).

Al ritorno dall’esilio di Babilonia, l’aspettativa messianica si era fatta più intensa in Israele. Un’ondata emotiva attraversava quelle terre negli anni immediatamente precedenti all’era cristiana. Molte antiche profezie sembravano puntare verso questa direzione: uomini e donne aspettavano con ansia l’arrivo del Desiderato dalle nazioni. A uno di essi, l’anziano Simeone, lo Spirito Santo aveva rivelato che non sarebbe morto prima che i suoi occhi avessero veduto la realizzazione della promessa (cfr. Lc 2, 26). Anna, una vedova avanti negli anni, supplicava con digiuni e preghiere la redenzione di Israele. Entrambi godettero dell’immenso privilegio di vedere e di prendere fra le braccia Gesù bambino (cfr. Lc 2, 25-38).

Anche nel mondo pagano – come affermano alcuni racconti dell’antica Roma – non mancavano i segnali che qualcosa di molto grande stava per accadere. La stessa pax romana , la pace universale proclamata dall’imperatore Ottaviano Augusto pochi anni prima della nascita di Nostro Signore, era un presagio che l’autentico Principe della pace stava per venire sulla terra. I tempi erano maturi per ricevere il Salvatore.

Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli ( Gal 4, 4-5). Dio mette ogni cura nello scegliere colei che è sua Figlia, Sposa e Madre. E la Vergine Santa, la nobilissima Madonna, la creatura più amata da Dio, concepita senza peccato originale, venne sulla nostra terra. Nacque circondata da un profondo silenzio. Si dice in autunno, quando i campi riposano. Nessuno dei suoi contemporanei si rese conto di quello che stava accadendo. Solo gli angeli del cielo fecero festa.


Delle due genealogie di Cristo che compaiono nei vangeli, quella che riporta san Luca è molto probabilmente la genealogia di Maria. Sappiamo che era di stirpe illustre, discendente di Davide, come aveva indicato il profeta parlando del Messia – un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici ( Is 11, 1) – e come conferma san Paolo quando scrive ai Romani intorno a Gesù, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne ( Rm 1, 3).


Uno scritto apocrifo del II secolo, conosciuto con il nome di Protovangelo di san Giacomo , ci ha trasmesso i nomi dei suoi genitori – Gioacchino e Anna -, che la Chiesa ha iscritto nel calendario liturgico. Diverse tradizioni collocano il luogo della nascita di Maria in Galilea o, con maggiore probabilità, nella città santa di Gerusalemme, dove sono state trovate le rovine di una basilica bizantina del V secolo, edificata sulla cosiddetta casa di Sant’Anna , molto vicina alla piscina probatica. A ragion veduta, la liturgia mette sulle labbra di Maria una frase dell’Antico Testamento: mi sono stabilita in Sion. Nella città amata mi ha fatto abitare; in Gerusalemme è il mio potere ( Sir 24, 15).

Sino alla nascita di Maria la terra era rimasta al buio, avvolta nelle tenebre del peccato. Con la sua nascita è sorta nel mondo l’aurora della salvezza, come un presagio dell’avvicinarsi del giorno. Lo riconosce la Chiesa nella festa della Natività della Beata Vergine Maria: Con la tua nascita, Vergine Madre di Dio, hai annunciato la gioia a tutti: da te è nato il Sole di giustizia, Cristo nostro Dio (Ufficio delle Lodi).

Ma il mondo, allora, non lo seppe. La terra dormiva.

J. A. Loarte


Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo 

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