Il Vangelo di oggi ci trasferisce a Nain. Appena arrivato, Gesù incontrò un corteo funebre. Il fatto è che, come accade in molte città, il cimitero si trova al di fuori delle mura e in luoghi così è invalsa l’abitudine che tutto il popolo partecipi alla sepoltura.
Gesù si trova in mezzo al corteo e domanda chi vanno a seppellire. Glielo dicono: una donna vedova va a seppellire il suo figlio unico. Il dolore di quella donna è immenso. Forse aveva seppellito il marito poco tempo prima e ora le tocca seppellire il figlio. In quale tremenda solitudine rimaneva!
Il cuore di Gesù si commuove e le dice una cosa che appare sorprendente: non piangere. Probabilmente quella donna avrà detto a Gesù: come posso non piangere, con un dolore tanto grande che ho?
Le stava anticipando quello che stava per fare, il miracolo. Per questo le diceva di non piangere.
Gesù non è indifferente al nostro dolore, alla nostra sofferenza. Si commuove e ci consola. Davanti al mistero del dolore ci dobbiamo avvicinare al Signore per condividerlo con Lui, e che sia Lui a consolarci.
Quando ci avviciniamo in questo modo a Gesù, Egli dirà quello che ha detto al figlio della vedova di Nain: Ragazzo, dico a te, alzati. Che, in altre parole, sarebbe come dirci: la sofferenza che tu hai deve essere motivo di crescita nell’Amore a Dio e agli altri, conto su di essa. Alzati e continua a crescere nell’Amore. La sofferenza non dev’essere occasione di morte, ma di vita, anche se spesso piangerai. Però, quando ci dovesse toccare di piangere, facciamolo con il Signore e Gesù asciugherà le nostre lacrime.
Javier Massa
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo
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