1) Da Prefetto della Congregazione per il Clero, quali sono le sue aspettative e speranze per il summit sugli abusi?
Dal punto di vista della Congregazione per il Clero, lโauspicio principale dopo i lavori di questi giorni รจ che ci sia un rinnovato interesse di tutta la comunitร ecclesiale โ pastori e fedeli laici โ per la formazione iniziale in Seminario, in modo da garantire per il futuro una piรน efficace prevenzione contro il rischio di abusi tramite una migliore selezione dei candidati al sacerdozio.
Occorre comunque non farsi trascinare dai toni โapocalitticiโ di quanti pretenderebbero di โrivoluzionareโ lโintero sistema della formazione in Seminario. A mio avviso, si tratta di farlo funzionare meglio, con la nomina da parte dei Vescovi di formatori preparati e pienamente dedicati a tale ministero, capaci, in un contesto di quotidiana vita comunitaria, di cogliere in un seminarista โstranezzeโ o โsegniโ che potrebbero indicare una affettivitร immatura, problematica o anche veri e propri โviziโ, o forme patologiche, cosรฌ da poter intervenire tempestivamente con gli interventi stimati necessari per ogni caso (dimissione, percorsi alternativi, supporto specifico, etc.).
In tale senso, quindi, รจ essenziale che si eviti la formazione โfai-da-teโ, in Seminari con numeri troppo esigui (si potrebbe dire โquattro amici al barโ, piรน che una vera comunitร ), o addirittura nelle parrocchie, dovendosi preferire i Seminari interdiocesani, per la possibilitร di una vita comunitaria con numeri adeguati e con formatori allโaltezza del loro compito.
2) Nella sfida della prevenzione, si avverte la necessitร di norme ยซriguardanti i seminaristi e i candidati al sacerdozioยป, come ha scritto il Papa nei 21 spunti di riflessione, con ยซprogrammi di formazione per consolidare la loro maturitร umana, spirituale e psicosessualeยป: Lei che cosa ne pensa? Quali bisogni urgenti avverte nel mondo dei seminari?
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Le norme e le linee formative di riferimento sono quelle della Ratio fundamentalis del 2016, un testo base per orientare le Conferenze Episcopali nella redazione della loro Ratio Nationalis; altre materie โ come, ad esempio, i nuovi accessi in Seminario dopo una precedente uscita, o dimissione da esso โ sono affidate dal Codice di Diritto Canonico alla valutazione e alla produzione normativa delle stesse Conferenze Episcopali.
Circa i โprogrammi di formazioneโ, in una visione integrale di essa, la dimensione umana deve avere oggi una attenzione prioritaria, in considerazione dei contesti famigliari e sociali da cui in non pochi casi proviene il giovane candidato.
La cura in special modo della formazione umana nel corso degli anni di Seminario costituisce una โpalestraโ in cui il seminarista, accompagnato dai formatori, si cimenta con la propria persona, scoprendo punti di forza, ma anche trovandosi di fronte a debolezze e precarietร ; ciascuno รจ chiamato a un dialogo con il proprio passato e il proprio presente, per aiutare il seme della vocazione a crescere e, in prospettiva futura, gettare solide fondamenta per il ministero sacerdotale. Infatti, in Seminario si vive una prova della personalitร , che permette al seminarista di prepararsi a una missione che lo impegnerร per tutta la vita.
In modo particolare, nellโambito affettivo, occorrerร presentare sempre piรน e meglio il celibato nel suo valore relazionale e nella sua positivitร , aiutando i seminaristi a comprenderlo, interiorizzarlo e viverlo giร prima di giungere allโordinazione.
Il tema del celibato, mi sembra, dovrebbe essere uno dei principali โcapitoliโ nellโambito della direzione spirituale negli anni del Seminario; esso costituisce un vero โbanco di provaโ della tenuta spirituale di un giovane, in quanto un celibato serenamente vissuto produce stabilitร emozionale, disciplina personale e un perseverante amore alla propria vocazione. Giova ricordare che, in passato, la stessa Congregazione dei Seminari richiedeva ai direttori spirituali un tempo comprovato di precisa osservanza della castitร personale, indicandolo come un requisito indispensabile per quella โtenutaโ successiva allโordinazione che รจ imposta dalla promessa formale di celibato. Di fatto, invece, oggi in vari casi la direzione spirituale prescinde dal trattare queste tematiche affettive e di castitร personale, rinunciando quindi a quellโesercizio di fedeltร alla continenza e, di fatto, alla propria vocazione, che conducono poi a sviluppare una vera paternitร spirituale.
In sintesi, quindi, riterrei di poter considerare โbisogni urgentiโ per i Seminari la presenza di vere comunitร , accompagnate da formatori preparati e disponibili, in cui la vita comunitaria abitui alla relazione e al servizio reciproco, e la direzione spirituale sappia guidare i giovani verso la maturitร umana e vocazionale della conformazione a Cristo.
3) Si parla anche di una ยซvalutazione psicologicaยป, che per molti potrebbe essere un elemento di svolta positiva: che cosa ne pensa?
Come ricorda la Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis del 2016, per la formazione nei Seminari รจ importante il contributo di esperti in psicologia/psichiatria che, al bisogno, possano offrire ai formatori elementi tecnici per inquadrare la personalitร di un seminarista โstranoโ, โdifficileโ, โrigidoโ, e magari dare un nome scientifico a tale situazione, nellโinteresse del candidato stesso e per una piรน corretta valutazione circa la possibilitร che prosegua nel cammino formativo. Ovviamente, non รจ un test psicologico che decide della vocazione, ma esso puรฒ rivelarsi un utile sussidio per una piรน accurata comprensione della situazione interiore del seminarista, in alcuni casi sino a far emergere le problematiche piรน profonde.
Piรน che una โsvoltaโ, quindi, mi sembra che si tratti di uno strumento prezioso per i formatori, per contribuire al discernimento della vocazione e alla crescita umana del seminarista, con in piรน la possibilitร di offrire a chi ne ha bisogno un accompagnamento specifico, un aiuto psicologico per situazioni pregresse non risolte, connesse magari con la famiglia di origine o con eventuali traumi della fanciullezza.
In ogni caso, un sussidio psicologico potrร essere utile al momento dellโammissione in Seminario e, successivamente, durante gli anni della formazione, quando lo esiga una situazione particolare, soprattutto in prossimitร dellโordinazione.
4) Come risponde allโaccusa di chi dice che i seminari oggi non preparano i futuri sacerdoti a ยซstare nel mondo realeยป?
Io direi che oggi i seminaristi conoscono il mondo reale anche troppo bene, avendo vissuto in esso prima di entrare in Seminario, dal momento che spesso si tratta di vocazioni adulte, persone con titoli universitari ed esperienze nel mondo del lavoro, che si preparano al sacerdozio a partire da una maturitร e da una visione del mondo diverse rispetto al passato.
Posto in questi termini, quindi, mi sembra un problema non piรน attuale, fittizio, a meno che non si voglia pensare a giovani che fuggono il mondo e cercano un โporto sicuroโ in Seminario, per non confrontarsi con la realtร e non assumere responsabilitร . Tali giovani provengono spesso da fallimenti affettivi, o situazioni lavorative incompiute, e vedono nel Seminario un comodo โpiano bโ; si tratta ovviamente di persone non idonee a ricevere lโordine sacro, che devono essere aiutate a maturare, per vivere da laici nel mondo la loro appartenenza ecclesiale.
Dโaltra parte, รจ essenziale non fare del Seminario un ambiente chiuso, con dinamiche autoreferenziali e sganciate dalla vita concreta del popolo di Dio. A tal fine, si puรฒ profittare, ad esempio, dei tirocini pastorali per mettere i seminaristi a contatto con famiglie e con donne, in modo che possano imparare a relazionarsi non solo in un ambiente tutto maschile, spesso di soli coetanei, o quasi. Le problematiche vissute dalle famiglie e lโesempio da loro offerto costituiranno un arricchimento e una crescita per i seminaristi, mentre la sensibilitร femminile potrร aiutarli ad avere uno sguardo piรน ampio sulla realtร . Per altro, il contatto con persone che vivono al di fuori del Seminario servirร anche a far emergere e a correggere quei tratti di โclericalismoโ che potrebbero svilupparsi in un giovane che vivesse la formazione solo con altri preti e seminaristi.
Vaticano, 22 Febbraio 2019