XV ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA
I GIOVANI, LA FEDE
E IL DISCERNIMENTO VOCAZIONALE
INSTRUMENTUM LABORIS
Cittร del Vaticano
2018
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INDICE
- Abbreviazioni
- Presentazione
- Introduzione
- Le finalitร del Sinodo
- Il metodo del discernimento
- La struttura del testo
I PARTE
RICONOSCERE:
LA CHIESA IN ASCOLTO DELLA REALTร
- Pubblicitร -
Capitolo I: Essere giovani oggi
- Unโarticolata varietร di contesti
- Di fronte alla globalizzazione
- Il ruolo delle famiglie
- I rapporti intergenerazionali
- Le scelte di vita
- Educazione, scuola e universitร
- Lavoro e professione
- Giovani, fedi e religioni
Capitolo II: Esperienze e linguaggi
- Impegno e partecipazione sociale
- Spiritualitร e religiositร
- I giovani nella vita della Chiesa
- La trasversalitร del continente digitale
- La musica e le altre forme di espressione artistica
- Il mondo dello sport
Capitolo III: Nella cultura dello scarto
- La questione del lavoro
- I giovani migranti
- Le diverse forme di discriminazione
- Malattia, sofferenza ed esclusione
Capitolo IV: Sfide antropologiche e culturali
- Il corpo, lโaffettivitร e la sessualitร
- Nuovi paradigmi conoscitivi e ricerca della veritร
- Gli effetti antropologici del mondo digitale
- La delusione istituzionale e le nuove forme di partecipazione
- La paralisi decisionale nella sovrabbondanza delle proposte
- Oltre la secolarizzazione
Capitolo V: In ascolto dei giovani
- La fatica di ascoltare
- Il desiderio di una โChiesa autenticaโ
- Una Chiesa โpiรน relazionaleโ
- Una comunitร โimpegnata per la giustiziaโ
- La parola dei seminaristi e dei giovani religiosi
II PARTE
INTERPRETARE:
FEDE E DISCERNIMENTO VOCAZIONALE
Capitolo I: La benedizione della giovinezza
- Cristo โgiovane tra i giovaniโ
- La chiamata universale alla gioia dellโamore
- Vigore fisico, fortezza dโanimo e coraggio di rischiare
- Incertezza, paura e speranza
- Caduta, pentimento e accoglienza
- Disponibilitร allโascolto e necessitร dellโaccompagnamento
- Maturazione della fede e dono del discernimento
- Progetto di vita e dinamica vocazionale
Capitolo II: La vocazione alla luce della fede
- La vita umana nellโorizzonte vocazionale
- Chiamati in Cristo
- Ad uscire da se stessi
- Verso la pienezza della gioia e dellโamore
- La vocazione a seguire Gesรน
- La vocazione battesimale
- La chiamata degli apostoli
- La vocazione della Chiesa e le vocazioni nella Chiesa
- I diversi percorsi vocazionali
- La famiglia
- Il ministero ordinato
- La vita consacrata
- Professione e vocazione
- Lโinedita condizione dei โsingleโ
Capitolo III: Il dinamismo del discernimento vocazionale
- La richiesta di discernimento
- Il discernimento nel linguaggio ordinario e nella tradizione cristiana
- La proposta del discernimento vocazionale
- Riconoscere, interpretare, scegliere
- Il ruolo della coscienza
- Il confronto con la realtร
Capitolo IV: Lโarte di accompagnare
- โAccompagnamentoโ si dice in molti modi
- Accompagnamento spirituale
- Accompagnamento psicologico
- Accompagnamento e sacramento della riconciliazione
- Accompagnamento familiare, formativo e sociale
- Accompagnamento nella lettura dei segni dei tempi
- Accompagnamento nella vita quotidiana e della comunitร ecclesiale
- Le qualitร di coloro che accompagnano
- Lโaccompagnamento dei seminaristi e dei giovani consacrati
III PARTE
SCEGLIERE: CAMMINI DI CONVERSIONE PASTORALE E MISSIONARIA
Capitolo I: Una prospettiva integrale
- Il discernimento come stile di una Chiesa in uscita
- Popolo di Dio in un mondo frammentato
- Una Chiesa generativa
Capitolo II: Immersi nel tessuto della vita quotidiana
- Lโaccompagnamento scolastico e universitario
- Lโesigenza di uno sguardo e di una formazione integrali
- La specificitร e la ricchezza delle scuole e universitร cattoliche
- Economia, lavoro e cura della casa comune
- Alla ricerca di nuovi modelli di sviluppo
- Il lavoro di fronte allโinnovazione tecnologica
- Collaborare alla creazione di occupazione per tutti
- Nella trama delle culture giovanili
- Formare alla cittadinanza attiva e alla politica
- Imparare ad abitare il mondo digitale
- La musica tra interioritร e affermazione dellโidentitร
- Sport e competizione
- Lโamicizia e lโaccompagnamento tra pari
- Vicinanza e sostegno nel disagio e nellโemarginazione
- Disabilitร e malattia
- Dipendenze e altre fragilitร
- Con i giovani carcerati
- In situazioni di guerra e di violenza
- Giovani migranti e cultura dellโaccoglienza
- Di fronte alla morte
- Accompagnamento e annuncio
Capitolo III: Una comunitร evangelizzata ed evangelizzatrice
- Unโidea evangelica di comunitร cristiana
- Unโesperienza familiare di Chiesa
- La cura pastorale per le giovani generazioni
- La famiglia, soggetto privilegiato dellโeducazione
- In ascolto e in dialogo con il Signore
- Alla scuola della Parola di Dio
- Il gusto e la bellezza della liturgia
- Nutrire la fede nella catechesi
- Accompagnare i giovani verso il dono gratuito di sรฉ
- Comunitร aperta e accogliente verso tutti
Capitolo IV: Animazione e organizzazione della pastorale
- Il protagonismo giovanile
- La Chiesa nel territorio
- Lโapporto della vita consacrata
- Associazioni e movimenti
- Reti e collaborazioni a livello civile, sociale e religioso
- La progettazione pastorale
- Il rapporto tra eventi straordinari e vita quotidiana
- Verso una pastorale integrata
Seminari e case di formazione
Conclusione
- La vocazione universale alla santitร
- La giovinezza, un tempo per la santitร
- Giovani santi e giovinezza dei santi
- Preghiera per il Sinodo
________________________
ABBREVIAZIONI
PRESENTAZIONE
Il 6 ottobre 2016 il Santo Padre annunciava il tema della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi: โI giovani, la fede e il discernimento vocazionaleโ.
Il cammino sinodale รจ iniziato immediatamente con la redazione del Documento preparatorio (DP), pubblicato il 13 gennaio 2017 insieme a una โLettera ai giovaniโ del Santo Padre. Il DP comprendeva un Questionario, destinato principalmente alle Conferenze Episcopali, ai Sinodi delle Chiese Orientali Cattoliche e ad altri organismi ecclesiali, con quindici domande per tutti, tre specifiche per ciascun continente e la richiesta di condividere tre โbuone praticheโ.
Dallโ11 al 15 settembre 2017 si รจ tenuto un Seminario internazionale sulla condizione giovanile con la presenza di molti esperti e di vari giovani, che ha aiutato a mettere a fuoco la situazione dei giovani nel mondo di oggi dal punto di vista scientifico.
A fianco di queste iniziative destinate a coinvolgere la Chiesa nel suo insieme, non sono mancate occasioni di ascolto della voce dei giovani, perchรฉ fin da subito si รจ inteso renderli protagonisti. In primo luogo รจ stato predisposto un Questionario on line in diverse lingue e tradotto da alcune Conferenze Episcopali, che ha raccolto le risposte di oltre centomila giovani. Il materiale raccolto รจ immenso. Inoltre, ha avuto luogo la Riunione presinodale (Roma, 19-24 marzo 2018), che si รจ conclusa la domenica delle Palme con la consegna al Santo Padre di un Documento finale. A questa iniziativa hanno partecipato circa trecento giovani provenienti dai cinque Continenti e anche quindicimila giovani attraverso i social media. Lโevento, espressione del desiderio della Chiesa di mettersi in ascolto di tutti i giovani, nessuno escluso, ha ottenuto notevole risonanza.
Il materiale raccolto da queste quattro fonti principali โ a cui si aggiungono alcune โOsservazioniโ giunte direttamente alla Segreteria del Sinodo โ รจ certamente molto vasto. Attraverso alcuni esperti รจ stato ampiamente analizzato, accuratamente sintetizzato e infine raccolto nel presente โStrumento di lavoroโ che รจ stato approvato dal XIV Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, alla presenza del Santo Padre.
Il testo รจ strutturato in tre parti e riprende le tematiche in forma funzionale rispetto allโandamento dellโAssemblea sinodale del prossimo ottobre, secondo il metodo del discernimento: la I Parte, legata al verbo โriconoscereโ, raccoglie in cinque capitoli e secondo diverse prospettive vari momenti di ascolto della realtร , facendo il punto sulla condizione giovanile; la II Parte, orientata dal verbo โinterpretareโ, offre in quattro capitoli alcune chiavi di lettura delle questioni decisive presentate al discernimento del Sinodo; la III Parte, con lโobiettivo di arrivare a โscegliereโ, in quattro capitoli raccoglie diversi elementi per aiutare i Padri sinodali a prendere posizione rispetto agli orientamenti e alle decisioni da prendere.
Il testo si conclude con una significativa attenzione al tema della santitร , in modo che lโAssemblea sinodale riconosca in essa ยซil volto piรน bello della Chiesaยป (GE 9) e lo sappia proporre a tutti i giovani oggi.
Vaticano, 8 maggio 2018
Lorenzo Card. Baldisseri
Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi
* * *
INTRODUZIONE
Le finalitร del Sinodo
1. Prendersi cura dei giovani non รจ un compito facoltativo per la Chiesa, ma parte sostanziale della sua vocazione e della sua missione nella storia. ร questo in radice lโambito specifico del prossimo Sinodo: come il Signore Gesรน ha camminato con i discepoli di Emmaus (cfr. Lc 24,13-35), anche la Chiesa รจ invitata ad accompagnare tutti i giovani, nessuno escluso, verso la gioia dellโamore.
I giovani possono, con la loro presenza e la loro parola, aiutare la Chiesa a ringiovanire il proprio volto. Un filo ideale lega il Messaggio ai giovani del Concilio Vaticano II (8 dicembre 1965) e il Sinodo dei giovani (3-28 ottobre 2018), che il Santo Padre ha esplicitato introducendo la Riunione presinodale: ยซMi viene in mente lo splendido Messaggio ai giovani del Concilio Vaticano II. [โฆ] ร un invito a cercare nuovi cammini e a percorrerli con audacia e fiducia, tenendo fisso lo sguardo su Gesรน e aprendosi allo Spirito Santo, per ringiovanire il volto stesso della Chiesaยป, accompagnando i giovani nel loro percorso di discernimento vocazionale in questo โcambiamento dโepocaโ.
Il metodo del discernimento
2. Nel discernimento riconosciamo un modo di stare al mondo, uno stile, un atteggiamento fondamentale e allo stesso tempo un metodo di lavoro, un percorso da compiere insieme, che consiste nel guardare le dinamiche sociali e culturali in cui siamo immersi con lo sguardo del discepolo. Il discernimento conduce a riconoscere e a sintonizzarsi con lโazione dello Spirito, in unโautentica obbedienza spirituale. Per questa via diventa apertura alla novitร , coraggio di uscire, resistenza alla tentazione di ridurre il nuovo al giร noto. Il discernimento รจ un atteggiamento autenticamente spirituale. In quanto obbedienza allo Spirito, il discernimento รจ anzitutto ascolto, che puรฒ diventare anche spinta propulsiva alla nostra azione, capacitร di fedeltร creativa allโunica missione da sempre affidata alla Chiesa. Il discernimento si fa cosรฌ strumento pastorale, in grado di individuare cammini vivibili da proporre ai giovani di oggi, e di offrire orientamenti e suggerimenti per la missione non preconfezionati, ma frutto di un percorso che permette di seguire lo Spirito. Un cammino cosรฌ strutturato invita ad aprire e non a chiudere, a porre quesiti e suscitare interrogativi senza suggerire risposte prestabilite, a prospettare alternative e sondare opportunitร . In questa prospettiva รจ chiaro che anche la stessa Assemblea sinodale del prossimo ottobre ha bisogno di essere affrontata con le disposizioni proprie di un processo di discernimento.
La struttura del testo
3. LโInstrumentum laboris raccoglie e sintetizza i contributi raccolti nel processo presinodale in un documento strutturato in tre parti, che richiamano esplicitamente lโarticolazione del processo di discernimento scandita da EG 51: riconoscere, interpretare, scegliere. Le parti non sono perciรฒ indipendenti, ma configurano un cammino.
Riconoscere. Il primo passaggio รจ quello dello sguardo e dellโascolto. Richiede di prestare attenzione alla realtร dei giovani di oggi, nella diversitร di condizioni e di contesti nei quali vivono. Richiede umiltร , prossimitร ed empatia, cosรฌ da entrare in sintonia e percepire quali sono le loro gioie e le loro speranze, le loro tristezze e le loro angosce (cfr. GS 1). Lo stesso sguardo e lo stesso ascolto, pieno di sollecitudine e di cura, vanno rivolti verso ciรฒ che vivono le comunitร ecclesiali presenti in mezzo ai giovani in tutto il mondo. In questo primo passaggio lโattenzione si focalizza sul cogliere i tratti caratteristici della realtร : le scienze sociali offrono un contributo insostituibile, peraltro ben rappresentato nelle fonti utilizzate, ma il loro apporto รจ assunto e riletto alla luce della fede e dellโesperienza della Chiesa.
Interpretare. Il secondo passaggio รจ un ritorno su ciรฒ che si รจ riconosciuto ricorrendo a criteri di interpretazione e valutazione a partire da uno sguardo di fede. Le categorie di riferimento non possono che essere quelle bibliche, antropologiche e teologiche espresse dalle parole chiave del Sinodo: giovinezza, vocazione, discernimento vocazionale e accompagnamento spirituale. Risulta perciรฒ strategico costruire un quadro di riferimento adeguato dal punto di vista teologico, ecclesiologico, pedagogico e pastorale, che possa rappresentare un ancoraggio capace di sottrarre la valutazione alla volubilitร dellโimpulso, pur riconoscendo ยซche nella Chiesa convivono legittimamente modi diversi di interpretare molti aspetti della dottrina e della vita cristianaยป (GE 43). Per questo rimane indispensabile assumere un dinamismo spirituale aperto.
Scegliere. Solo alla luce della vocazione accolta รจ possibile comprendere a quali passi concreti ci chiama lo Spirito e in che direzione muoverci per rispondere alla Sua chiamata. In questa terza fase del discernimento occorre passare in esame strumenti e prassi pastorali, e coltivare la libertร interiore necessaria per scegliere quelli che meglio ci consentono di raggiungere lo scopo e abbandonare quelli che si rivelano invece meno capaci di farlo. Si tratta dunque di una valutazione operativa e di una verifica critica, non di un giudizio sul valore o sul significato che quegli stessi mezzi hanno potuto o possono rivestire in circostanze o epoche diverse. Questo passaggio potrร individuare dove รจ necessario un intervento di riforma, un cambiamento delle prassi ecclesiali e pastorali per sottrarle al rischio di cristallizzarsi.
I PARTE
RICONOSCERE:
LA CHIESA IN ASCOLTO DELLA REALTร
4. ยซLa realtร รจ piรน importante dellโideaยป (cfr. EG 231-233): in questa I Parte siamo invitati ad ascoltare e guardare i giovani nelle condizioni reali in cui si trovano, e lโazione della Chiesa nei loro confronti. Non si tratta di accumulare dati ed evidenze sociologiche, ma di assumere le sfide e le opportunitร che emergono nei vari contesti alla luce della fede, lasciando che ci tocchino in profonditร in modo da fornire una base di concretezza a tutto il percorso successivo (cfr. LS 15). Evidenti ragioni di spazio limitano a pochi cenni la trattazione di questioni ampie e complesse: i Padri sinodali sono chiamati a riconoscervi gli appelli dello Spirito.
CAPITOLO I
ESSERE GIOVANI OGGI
5. Ci inseriamo fin da subito nel dinamismo che Papa Francesco ha dato al suo primo incontro ufficiale con i giovani: ยซQuesto primo viaggio รจ proprio per trovare i giovani, ma trovarli non isolati dalla loro vita, io vorrei trovarli proprio nel tessuto sociale, in societร . Perchรฉ quando noi isoliamo i giovani, facciamo unโingiustizia; togliamo loro lโappartenenza. I giovani hanno una appartenenza, unโappartenenza a una famiglia, a una patria, a una cultura, a una fedeยป (Viaggio apostolico a Rio de Janeiro in occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventรน. Incontro con i giornalisti durante il volo papale, 22 luglio 2013).
Unโarticolata varietร di contesti
6. Ci sono nel mondo circa 1,8 miliardi di persone di etร compresa tra i 16 e i 29 anni, che rappresentano poco meno di un quarto dellโumanitร , anche se le proiezioni indicano un progressivo calo della quota dei giovani rispetto allโinsieme della popolazione. Le situazioni concrete in cui i giovani si trovano variano molto da Paese a Paese, come mettono in evidenza le risposte delle Conferenze Episcopali. Vi sono Paesi in cui i giovani rappresentano una fetta consistente della popolazione (oltre il 30%), e altri in cui la loro quota รจ molto inferiore (intorno al 15%, o meno), Paesi in cui la speranza di vita non arriva ai 60 anni e altri in cui si possono in media superare gli 80. Le opportunitร di accedere a istruzione, servizi sanitari, risorse ambientali, cultura e tecnologia, cosรฌ come quelle di partecipazione alla vita civile, sociale e politica, variano in maniera consistente da regione a regione. Anche allโinterno di uno stesso Paese possiamo trovare differenze, talvolta molto profonde, ad esempio tra zone urbane e rurali.
7. Il processo di consultazione presinodale ha evidenziato il potenziale che le giovani generazioni rappresentano, le speranze e i desideri che le abitano: i giovani sono grandi cercatori di senso e tutto ciรฒ che si mette in sintonia con la loro ricerca di dare valore alla propria vita suscita la loro attenzione e motiva il loro impegno. Nel percorso sono emerse anche le loro paure e alcune dinamiche sociali e politiche che, con diversa intensitร nelle varie parti del mondo, ostacolano il loro percorso verso un pieno e armonioso sviluppo, causando vulnerabilitร e scarsa autostima. Ne sono esempio: le forti disuguaglianze sociali ed economiche che generano un clima di grande violenza e spingono alcuni giovani nelle braccia della malavita e del narcotraffico; un sistema politico dominato dalla corruzione, che mina la fiducia nelle istituzioni e legittima il fatalismo e il disimpegno; situazioni di guerra ed estrema povertร che spingono a emigrare in cerca di un futuro migliore. In alcune regioni pesa il mancato riconoscimento delle libertร fondamentali, anche in campo religioso, e delle autonomie personali da parte dello Stato, mentre in altre lโesclusione sociale e lโansia da prestazione spingono una parte del mondo giovanile nel circuito delle dipendenze (droga e alcool in particolare) e dellโisolamento sociale. In molti luoghi povertร , disoccupazione ed emarginazione fanno aumentare il numero dei giovani che vivono in condizioni di precarietร tanto materiale quanto sociale e politica.
Di fronte alla globalizzazione
8. Nonostante le differenze regionali, lโinflusso del processo di globalizzazione sui giovani dellโintero pianeta risulta evidente e richiede loro di articolare livelli diversi di appartenenza sociale e culturale (locale, nazionale e internazionale; ma anche intra ed extra-ecclesiale). In generale assistiamo, come riferiscono alcune CE, alla richiesta di spazi crescenti di libertร , autonomia ed espressione a partire dalla condivisione di esperienze provenienti dal mondo occidentale, magari mutuate dai social media. Altre CE paventano il rischio che, a prescindere dai desideri profondi dei giovani, finisca per prevalere una cultura ispirata a individualismo, consumismo, materialismo ed edonismo, e in cui dominano le apparenze.
9. Molte CE non occidentali si chiedono come accompagnare i giovani ad affrontare questo cambiamento culturale che scardina le culture tradizionali, ricche dal punto di vista della solidarietร , dei legami comunitari e della spiritualitร , e sentono di non avere strumenti adeguati. Inoltre, lโaccelerazione dei processi sociali e culturali aumenta la distanza tra le generazioni, anche allโinterno della Chiesa. Le risposte ricevute dalle CE indicano anche una certa fatica a leggere il contesto e la cultura in cui vivono i giovani. Da parte di alcune di esse, poi, la differenza di cui i giovani sono portatori รจ talvolta salutata non come novitร feconda, ma come decadenza dei costumi di cui lamentarsi.
10. In questo contesto, la prospettiva piรน volte segnalata da Papa Francesco resta un punto di riferimento: ยซCโรจ una globalizzazione poliedrica, cโรจ unโunitร , ma ogni persona, ogni razza, ogni Paese, ogni cultura sempre conserva la propria identitร : รจ lโunitร nella diversitร ยป (Incontro con i giovani dellโUniversitร di Roma Tre, 17 febbraio 2017, Discorso pronunciato a braccio, pubblicato in gina.uniroma3.it/download/1491300733.pdf). Vi fanno eco le dichiarazioni dei giovani, ai cui occhi la diversitร appare come una ricchezza e il pluralismo come una opportunitร allโinterno di un mondo interconnesso: ยซIl multiculturalismo ha il potenziale di facilitare un ambiente favorevole al dialogo e alla tolleranza. Diamo valore alla diversitร di idee nel nostro mondo globalizzato, al rispetto per il pensiero dellโaltro e alla libertร di espressione. [โฆ] Non dovremmo aver paura della nostra diversitร ma valorizzare le nostre differenze e tutto ciรฒ che ci rende uniciยป (RP 2). Al tempo stesso desiderano ยซpreservare la [propria] identitร culturale ed evitare lโuniformitร e la cultura dello scartoยป (RP 2).
Il ruolo delle famiglie
11. In questo contesto di cambiamento, la famiglia continua a rappresentare un riferimento privilegiato nel processo di sviluppo integrale della persona: su questo punto concordano tutte le voci che si sono espresse. Vi รจ dunque un profondo legame tra questo Sinodo e il percorso di quelli immediatamente precedenti, che occorre mettere in risalto. Non mancano perรฒ differenze significative nel modo di considerare la famiglia. Lo affermano i giovani con parole vicine a quelle di varie CE: ยซIn molte parti del mondo, il ruolo degli anziani e la riverenza verso gli antenati sono fattori che contribuiscono alla formazione delle loro identitร . Tuttavia, questo non รจ un dato universalmente condiviso, visto che i modelli di famiglia tradizionale sono in declino in altre areeยป (RP 1). I giovani sottolineano anche come le difficoltร , le divisioni e le fragilitร delle famiglie siano fonte di sofferenza per tanti di loro.
12. Le risposte al Questionario on Line mostrano come la figura materna sia il riferimento privilegiato dei giovani, mentre appare necessaria una riflessione in merito a quella paterna, la cui assenza o evanescenza in alcuni contesti, in particolare quelli occidentali, produce ambiguitร e vuoti che investono anche lโesercizio della paternitร spirituale. Alcune CE segnalano come particolarmente significativo il ruolo dei nonni rispetto alla trasmissione della fede e dei valori ai giovani, aprendo interrogativi rispetto allโevoluzione futura della societร . Si segnala anche lโaumento di famiglie monoparentali.
13. Il rapporto tra i giovani e le loro famiglie non รจ comunque scontato: ยซAlcuni giovani si allontanano dalle tradizioni familiari, sperando di essere piรน originali di ciรฒ che considerano come โbloccato nel passatoโ o โfuori modaโ. In alcune parti del mondo, invece, i giovani cercano la loro identitร radicandosi nelle tradizioni familiari e sforzandosi di essere fedeli allโeducazione ricevutaยป (RP 1). Queste situazioni richiedono di indagare con maggiore profonditร il rapporto tra la cultura giovanile e la morale familiare. Diverse fonti segnalano uno scarto crescente tra di esse; viene tuttavia ribadito da altri che vi sono ancora giovani interessati a vivere relazioni autentiche e durature e che trovano preziose le indicazioni della Chiesa. Matrimonio e famiglia restano per molti tra i desideri e i progetti che i giovani tentano di realizzare.
I rapporti intergenerazionali
14. Tra i tratti del nostro tempo, confermati da molte CE e dal Seminario Internazionale, oltre che da numerose analisi sociali, vi รจ una sorta di rovesciamento nel rapporto tra le generazioni: spesso oggi sono gli adulti a prendere i giovani come riferimento per il proprio stile di vita, allโinterno di una cultura globale dominata da unโenfasi individualista sul proprio io. Come afferma un Dicastero Vaticano, ยซil punto problematico รจ allora la liquidazione dellโetร adulta, che รจ la vera cifra dellโuniverso culturale occidentale. Non ci mancano solo adulti nella fede. Ci mancano adulti โtout courtโยป. Diverse CE affermano che oggi tra giovani e adulti non vi รจ un vero e proprio conflitto generazionale, ma una โreciproca estraneitร โ: gli adulti non sono interessati a trasmettere i valori fondanti dellโesistenza alle giovani generazioni, che li sentono piรน come competitori che come potenziali alleati. In questo modo il rapporto tra giovani e adulti rischia di rimanere soltanto affettivo, senza toccare la dimensione educativa e culturale. Dal punto di vista ecclesiale, il coinvolgimento sinodale dei giovani รจ stato percepito come un segno importante di dialogo intergenerazionale: ยซร stato entusiasmante sentirci presi sul serio dalla gerarchia ecclesiastica, e sentiamo che questo dialogo tra la Chiesa giovane e quella matura รจ un processo di ascolto vitale e fecondoยป (RP 15).
15. A fianco dei rapporti intergenerazionali non vanno dimenticati quelli tra pari, che rappresentano una esperienza fondamentale di interazione con gli altri e di progressiva emancipazione dal contesto familiare di origine. Alcune CE sottolineano il valore fondamentale dellโaccoglienza, dellโamicizia e del sostegno reciproco che caratterizza i giovani oggi. Il rapporto con i coetanei, spesso anche in gruppi piรน o meno strutturati, offre lโopportunitร di rafforzare competenze sociali e relazionali in un contesto in cui non si รจ valutati e giudicati.
Le scelte di vita
16. La giovinezza si caratterizza come tempo privilegiato in cui la persona compie scelte che determinano la sua identitร e il corso della sua esistenza. Ne sono consapevoli i giovani della RP: ยซI momenti cruciali per lo sviluppo della nostra identitร comprendono: decidere il corso di studi, scegliere la professione, decidere in che cosa credere, scoprire la nostra sessualitร e assumere impegni che cambiano il corso dellโesistenzaยป (RP 1). Varia molto, a causa di fattori sociali, economici, politici e culturali, il momento in cui si lascia la famiglia di origine o si compiono le scelte fondamentali. In alcuni Paesi in media ci si sposa, o si sceglie il sacerdozio o la vita religiosa, anche prima dei 18 anni, mentre altrove questo avviene dopo i 30, quando la giovinezza รจ ormai finita. In molti contesti la transizione allโetร adulta รจ diventata un percorso lungo, complicato, non lineare, in cui si alternano passi in avanti e indietro, dove in genere la ricerca del lavoro prevale sulla dimensione affettiva. Ciรฒ rende piรน difficile per i giovani compiere scelte definitive e, come sottolinea ad esempio una CE africana, ยซevidenzia la necessitร di creare un quadro formale per il loro sostegno personalizzatoยป.
17. Nella fase delle decisioni importanti con le opportunitร e i vincoli derivanti da un contesto sociale in continuo mutamento, che genera precarietร e insicurezza (cfr. DP I, 3 e III, 1), interagiscono le potenzialitร e le difficoltร psicologiche tipiche della condizione giovanile, che vanno riconosciute, elaborate e sciolte durante il processo di crescita, eventualmente con un opportuno sostegno. Tra le difficoltร gli esperti ricordano rigiditร o impulsivitร dei comportamenti, instabilitร negli impegni, freddezza e mancanza di empatia, ridotta intuizione emotiva, incapacitร o eccessiva paura di stabilire legami. Emergono anche, piรน ordinariamente, atteggiamenti che segnalano la necessitร di una purificazione e liberazione: dipendenza affettiva, senso di inferioritร , mancanza di coraggio e forza di fronte ai rischi, inclinazione alla gratificazione sessuale autocentrata, atteggiamenti aggressivi, esibizionismo e bisogno di essere al centro dellโattenzione. Sono invece risorse preziose da coltivare ed esercitare nella concretezza della vita: lโempatia verso le persone che si incontrano, una percezione equilibrata del senso di colpa, il contatto con la propria intimitร , la disponibilitร ad aiutare e a collaborare, la capacitร di distinguere i propri bisogni e le proprie responsabilitร da quelli altrui, di sostenere anche nella solitudine le proprie scelte, di resistere e lottare di fronte alle difficoltร e ai fallimenti, di portare a termine responsabilmente i compiti assunti.
18. La giovinezza si configura quindi non solo come una fase di transizione tra i primi passi verso lโautonomia mossi nellโadolescenza e la responsabilitร dellโetร adulta, ma come il momento di un salto di qualitร dal punto di vista del coinvolgimento personale nelle relazioni e negli impegni e della capacitร di interioritร e solitudine. Certo, รจ un tempo di sperimentazione, di alti e bassi, di alternanza tra speranza e paura e di necessaria tensione tra aspetti positivi e negativi, attraverso cui si apprende ad articolare e integrare le dimensioni affettive, sessuali, intellettuali, spirituali, corporee, relazionali, sociali. Questo cammino, che si snoda tra piccole scelte quotidiane e decisioni di maggiore portata, permette a ciascuno di scoprire la propria singolaritร e lโoriginalitร della propria vocazione.
Educazione, scuola e universitร
19. Le istituzioni educative e formative non sono solo il luogo dove i giovani passano buona parte del loro tempo, ma soprattutto uno spazio esistenziale che la societร mette a disposizione della loro crescita intellettuale e umana e del loro orientamento vocazionale. Non mancano perรฒ i problemi, legati per lo piรน a sistemi scolastici e universitari che si limitano a informare senza formare, che non aiutano la maturazione di uno spirito critico e lโapprofondimento del senso anche vocazionale dello studio. In molti Paesi sono evidenti disparitร nellโaccesso al sistema scolastico, divari di opportunitร formative tra zone rurali e urbane e tassi di abbandono allarmanti: insieme rappresentano una minaccia per il futuro dei giovani e della societร . Ugualmente preoccupante in alcuni Paesi รจ il fenomeno di coloro che nรฉ lavorano nรฉ studiano (i cosiddetti โNEETโ), che richiede attenzione anche in termini pastorali.
20. In molti Paesi in cui il sistema formativo รจ carente, la Chiesa e le sue istituzioni educative svolgono un fondamentale ruolo di supplenza, mentre altrove faticano a tenere il passo con gli standard qualitativi nazionali. Un ambito di particolare delicatezza รจ la formazione professionale, che vede in molti Paesi le istituzioni scolastiche cattoliche svolgere un ruolo molto importante: non si limitano a trasmettere competenze tecniche, ma aiutano gli alunni a scoprire come mettere a frutto le proprie capacitร , a prescindere da quali e quante siano. Di grande importanza, specie nei contesti di maggiore povertร e deprivazione, sono le iniziative di formazione a distanza o informale, che offrono opportunitร di rimediare ai divari di accesso alla formazione scolastica.
21. Non cโรจ solo la scuola: come afferma la RP, ยซlโidentitร dei giovani รจ anche formata dalle interazioni esterne e dallโappartenenza a gruppi, associazioni e movimenti specifici, attivi anche al di fuori della Chiesa. Talvolta le parrocchie non sono piรน luoghi di incontroยป (RP 1) . Resta grande anche il desiderio di trovare modelli positivi: ยซRiconosciamo anche il ruolo di educatori e amici, quali i responsabili dei gruppi giovanili, che possono diventare buoni esempi. Abbiamo bisogno di modelli attraenti, coerenti e autenticiยป (RP 1).
Lavoro e professione
22. Il passaggio alla vita lavorativa e professionale resta di grande importanza, e la distanza che in alcuni luoghi si registra tra itinerario scolastico e universitario e richieste del mondo del lavoro lo rende ancora piรน delicato. I giovani che hanno risposto al QoL dichiarano che avere un lavoro stabile รจ fondamentale (82,7%), perchรฉ comporta stabilitร economica e relazionale, e possibilitร di realizzazione personale (89,7%). Il lavoro รจ il mezzo necessario, anche se non sufficiente, per realizzare il proprio progetto di vita, come avere una famiglia (80,4%) e dei figli.
23. Le preoccupazioni sono maggiori dove la disoccupazione giovanile รจ particolarmente elevata. Nei contesti piรน poveri, il lavoro acquista anche un significato di riscatto sociale, mentre la sua mancanza รจ tra le principali cause dellโemigrazione allโestero. In particolare in Asia i giovani crescono misurandosi con una cultura del successo e del prestigio sociale e con unโetica del lavoro che permea le aspettative dei genitori e struttura il sistema scolastico, generando un clima di grande competizione, un orientamento fortemente selettivo e carichi di lavoro molto intensi e stressanti. I giovani โ afferma la RP โ restano convinti della necessitร di ยซaffermare la dignitร intrinseca del lavoroยป (RP 3), ma segnalano anche la fatica di coltivare la speranza e i sogni in condizioni socioeconomiche di estrema durezza, che generano paura (cfr. RP 3). Andrebbe indagato meglio โ segnalano alcune CE โ anche il rapporto tra vocazione e professione e la diversa โintensitร vocazionaleโ delle varie professioni.
Giovani, fedi e religioni
24. Varietร e differenze riguardano anche il contesto religioso in cui i giovani crescono: vi sono Paesi in cui i cattolici rappresentano la maggioranza, mentre in altri non sono che una sparuta minoranza, a volte socialmente accettata, altre discriminata e perseguitata fino al martirio. Ci sono contesti in cui il cristianesimo deve misurarsi con le conseguenze di scelte passate, anche politiche, che ne minano la credibilitร , altri in cui i cattolici si confrontano con la ricchezza culturale e spirituale di altre tradizioni religiose o delle culture tradizionali; ci sono contesti secolarizzati, che considerano la fede come qualcosa di puramente privato, e altri in cui cresce a dismisura lโinfluenza di sette religiose o proposte spirituali di altro genere (new age, ecc.). Ci sono regioni in cui il cristianesimo e la religione sono considerati un retaggio del passato, altre in cui rappresentano ancora lโasse strutturante della vita sociale. In alcuni Paesi la comunitร cattolica non รจ omogenea, ma comprende minoranze in termini etnico-culturali (comunitร indigene) e anche religiosi (pluralitร di riti); in altri รจ chiamata a fare spazio ai fedeli in arrivo da percorsi di migrazione.
25. Come mostrano le ricerche sociologiche, il contesto รจ variegato anche rispetto al rapporto con la fede e lโappartenenza confessionale. Come si รจ evidenziato nel SI, ยซuna parte del disinteresse e dellโapatia dei giovani in tema di fede (e del minor appealing delle Chiese) รจ imputabile alla difficoltร delle grandi istituzioni religiose nel sintonizzarsi con la coscienza moderna; e ciรฒ in contesti sociali che pur pongono alle persone nuove e laceranti domande di senso, a fronte delle molte incertezze che gravano sulla vita individuale e collettiva. Del resto, in un mondo giovanile assai differenziato al proprio interno, non mancano i segni di vitalitร religiosa e spirituale, riscontrabili sia nelle grandi Chiese che al di fuori di esseยป. E ancora: ยซQuesta diffusa compresenza di credenti, non credenti e โdiversamente credentiโ, piรน che generare tensioni e conflitti sembra favorire โ a certe condizioni โ situazioni di reciproco riconoscimento. Ciรฒ vale in particolare quando si รจ di fronte da un lato a un ateismo o a un agnosticismo dal volto piรน umano, non arrogante, nรฉ presuntuoso; e dallโaltro a una credenza religiosa piรน dialogante che fanaticaยป.
CAPITOLO II
ESPERIENZE E LINGUAGGI
26. Come la RP ha messo plasticamente in evidenza, le giovani generazioni sono portatrici di un approccio alla realtร con tratti specifici, che rappresenta una risorsa e una fonte di originalitร ; tuttavia puรฒ anche generare sconcerto o perplessitร negli adulti. Occorre perรฒ evitare giudizi sbrigativi. Questo approccio si sostanzia nella prioritร della concretezza e dellโoperativitร rispetto allโanalisi teorica. Non si tratta di un attivismo cieco e di un disprezzo per la dimensione intellettuale: nel modo di procedere che risulta spontaneo ai giovani, le cose si capiscono facendole e i problemi si risolvono nel momento in cui si presentano. Altrettanto evidente รจ il fatto che per i giovani il pluralismo, anche radicale, delle differenze, rappresenta un dato di fatto. Questo non equivale a una rinuncia relativista allโaffermazione delle identitร , ma comporta una consapevolezza originaria dellโesistenza di altri modi di stare al mondo e uno sforzo deliberato per la loro inclusione, in modo che tutti possano sentirsi rappresentati dal frutto del lavoro comune.
Impegno e partecipazione sociale
27. Di fronte alle contraddizioni della societร , numerose CE notano una sensibilitร e un impegno dei giovani, anche in forme di volontariato, segno di una disponibilitร ad assumersi responsabilitร e di un desiderio di mettere a frutto talenti, competenze e creativitร di cui dispongono. Tra i temi che piรน stanno loro a cuore emergono la sostenibilitร sociale e ambientale, le discriminazioni e il razzismo. Il coinvolgimento dei giovani segue spesso approcci inediti, sfruttando anche le potenzialitร della comunicazione digitale in termini di mobilitazione e pressione politica: diffusione di stili di vita e modelli di consumo e investimento critici, solidali e attenti allโambiente; nuove forme di impegno e di partecipazione nella societร e nella politica; nuove modalitร di welfare a garanzia dei soggetti piรน deboli. Come mostrano anche alcuni esempi molto recenti in tutti i Continenti, i giovani sono capaci di mobilitarsi, in particolare per cause in cui si sentono direttamente coinvolti e quando possono esercitare un autentico protagonismo e non semplicemente andare a rimorchio di altri gruppi.
28. I giovani sottolineano come rispetto alla promozione della giustizia lโimmagine della Chiesa risulti โdicotomicaโ: da una parte vuole essere presente nelle pieghe della storia a fianco degli ultimi, dallโaltra ha ancora tanto da fare per scardinare situazioni, anche gravi e diffuse, di corruzione, che le fanno correre il rischio di conformarsi al mondo anzichรฉ essere portatrice di unโalternativa ispirata al Vangelo.
29. Come ha evidenziato la RP, la varietร รจ la cifra che meglio esprime anche il rapporto dei giovani nei confronti della fede e della pratica religiosa. In generale si dichiarano aperti alla spiritualitร , anche se il sacro risulta spesso separato dalla vita quotidiana. Molti ritengono la religione una questione privata e si considerano spirituali ma non religiosi (nel senso di appartenenti a una confessione religiosa) (cfr. RP 7). La religione non รจ piรน vista come la via di accesso privilegiata al senso della vita, ed รจ affiancata e talvolta rimpiazzata da ideologie e altre correnti di pensiero, o dal successo personale o professionale (cfr. RP 5).
30. La stessa varietร si riscontra nel rapporto dei giovani con la figura di Gesรน. Molti lo riconoscono come Salvatore e Figlio di Dio e spesso gli si sentono vicini attraverso Maria, sua madre. Altri non hanno con Lui una relazione personale, ma lo considerano come un uomo buono e un riferimento etico. Per altri รจ una figura del passato priva di rilevanza esistenziale, o molto distante dallโesperienza umana (cosรฌ come distante รจ percepita la Chiesa). Le false immagini di Gesรน lo privano di fascino agli occhi dei giovani, cosรฌ come una concezione che considera la perfezione cristiana come al di lร delle capacitร umane conduce a considerare il cristianesimo uno standard irraggiungibile (cfr. RP 6). In diversi contesti i giovani cattolici chiedono proposte di preghiera e momenti sacramentali capaci di intercettare la loro vita quotidiana, ma occorre riconoscere che non sempre i pastori sono capaci di entrare in sintonia con le specificitร generazionali di queste attese.
I giovani nella vita della Chiesa
31. Un certo numero di giovani, variabile a seconda dei diversi contesti, si sente parte viva della Chiesa e lo manifesta con convinzione, attraverso un impegno attivo al suo interno. Ci sono giovani che ยซsperimentano una Chiesa vicina, come nel caso di Africa, Asia ed America Latina, cosรฌ come in diversi movimenti globali. Persino alcuni giovani che non vivono il Vangelo sentono un legame con la Chiesaยป (RP 7). Varie CE notano che i giovani sono e vanno considerati parte integrante della Chiesa e che lโimpegno nei loro confronti รจ una dimensione fondamentale della pastorale. Non รจ raro vedere gruppi giovanili, e anche membri di movimenti e associazioni, poco inseriti nella vita delle comunitร : il superamento di questa dinamica di separazione รจ per alcune CE un traguardo sinodale.
32. Nonostante molti giovani denuncino il rischio di essere relegati in un angolo, sono numerose le attivitร ecclesiali che li vedono attivamente impegnati e anche protagonisti. Spiccano le diverse forme di volontariato, tratto qualificante delle giovani generazioni. Lโanimazione della catechesi e della liturgia, cosรฌ come la cura dei piรน piccoli, sono altri ambiti di azione, che nellโoratorio e in altre strutture pastorali analoghe trovano particolare feconditร . Anche movimenti, associazioni e congregazioni religiose offrono ai giovani opportunitร di impegno e corresponsabilitร . In molti contesti la pietร popolare rimane un accesso importante alla fede per le giovani generazioni, che trovano nel corpo, nellโaffettivitร , nella musica e nel canto canali importanti di espressione. Insieme ad altri incontri nazionali, internazionali e continentali, la GMG svolge un ruolo significativo nella vita di tanti giovani perchรฉ, come afferma una CE, offre ยซuna vivida esperienza di fede e di comunione, che li aiuta ad affrontare le grandi sfide della vita e ad assumersi responsabilmente il loro posto nella societร e nella comunitร ecclesialeยป.
33. Si notano tra i giovani desiderio e capacitร di lavorare in รฉquipe, che costituisce un punto di forza in molte situazioni. Talvolta questa disponibilitร si scontra con un eccessivo autoritarismo degli adulti e dei ministri: ยซSpesso i giovani faticano a trovare uno spazio nella Chiesa in cui possano partecipare attivamente e assumere ruoli di leadership. La loro esperienza li conduce a ritenere che la Chiesa li consideri troppo giovani e inesperti per assumere ruoli di leadership o prendere decisioni, in quanto non farebbero che commettere erroriยป (RP 7). ร altrettanto chiaro che dove i giovani ci sono e sono valorizzati, lo stile di Chiesa e il suo dinamismo acquistano una forte vitalitร capace di attirare lโattenzione.
La trasversalitร del continente digitale
34. ร evidente quanto sia pervasiva la presenza dei media digitali e sociali nel mondo giovanile. Lo affermano con chiarezza i giovani nella RP: ยซLโimpatto dei social media sulla vita dei giovani non puรฒ essere sottovalutato. Sono una parte rilevante della loro identitร e del loro modo di vivere. Gli ambienti digitali hanno un potenziale senza precedenti nella storia per unire persone geograficamente distanti. Lo scambio di informazioni, ideali, valori e interessi comuni รจ oggi piรน possibile di ieri. Lโaccesso a strumenti di formazione online ha aperto opportunitร educative per i giovani che vivono in aree remote e ha reso lโaccesso alla conoscenza a portata di clickยป (RP 4).
35. La rete rappresenta anche un territorio di solitudine, manipolazione, sfruttamento e violenza, fino al caso estremo del โdark webโ. I giovani sono consapevoli della presenza di rischi: ยซLโambiguitร della tecnologia si rende evidente quando favorisce lo sviluppo di alcuni vizi. Questo pericolo si manifesta in forme di isolamento, pigrizia, desolazione e noia. ร evidente che i giovani di tutto il mondo consumano prodotti multimediali in modo ossessivo. Sebbene viviamo in un mondo iperconnesso, la comunicazione tra i giovani rimane limitata a persone tra loro simili [โฆ]. Lโavvento dei social media ha sollevato nuove sfide sul potere che le aziende del settore esercitano sulla vita dei giovaniยป (RP 4). La maturazione della capacitร di un sereno confronto e dialogo con la diversitร ne risulta ostacolata e nei confronti dei giovani questo costituisce una vera e propria sfida educativa. Su questa duplicitร convergono anche le CE, pur accentuando le valutazioni critiche. Anche per ignoranza e scarsa formazione, i pastori e in generale gli adulti stentano a comprendere questo nuovo linguaggio e hanno tendenzialmente paura, sentendosi di fronte a un โnemico invisibile e onnipresenteโ che a volte demonizzano.
La musica e le altre forme di espressione artistica
36. Come notano moltissime CE, la musica รจ un linguaggio fondamentale per i giovani: costituisce la colonna sonora della loro vita, in cui sono costantemente immersi, e contribuisce al cammino di formazione dellโidentitร in una maniera che, pur nella consapevolezza quasi generalizzata della sua importanza, di rado la Chiesa approfondisce. La musica fa provare emozioni, coinvolgendo anche fisicamente, apre spazi di interioritร e aiuta a renderli comunicabili. Allo stesso tempo trasmette messaggi, veicolando stili di vita e valori consonanti o alternativi a quelli proposti da altre agenzie educative. In alcune culture giovanili il mondo della musica puรฒ costituire una sorta di rifugio inaccessibile agli adulti. Data la sua potenza, il mondo della musica รจ facilmente influenzato e manipolato anche da interessi commerciali se non speculativi.
37. La musica e la sua condivisione attivano processi di socializzazione. I concerti radunano migliaia di giovani: non senza ambiguitร , vi si esprime lโesigenza di stare insieme facendo passare in secondo piano le differenze individuali. I grandi eventi musicali possono essere vissuti come esperienza totalizzante: spettacolo visivo e acustico, danza, movimento, vicinanza e contatto fisico che permette di uscire da sรฉ e sentirsi in armonia con altri sconosciuti; allo stesso tempo possono anche essere occasione di ascolto passivo, in cui lโeffetto della musica, a volte amplificato dallโuso di droghe, ha un ruolo spersonalizzante. Anche la pratica musicale ha un valore personale e sociale. Molti giovani compositori e musicisti sentono la responsabilitร di interpretare il vissuto della propria generazione e provano a comunicare ai loro coetanei messaggi su temi sociali rilevanti, dalla sessualitร alle relazioni interpersonali alla valorizzazione delle culture tradizionali.
38. Pur meno pervasiva della musica, la fruizione di molte altre forme di espressione artistica riveste un ruolo fondamentale nella formazione dellโidentitร personale e sociale dei giovani: pittura, scultura, cinema, arti visive, danza, teatro, fotografia, fumetto, grafica, web art, scrittura, poesia, letteratura, ecc. Quando sono praticate attivamente, permettono di esercitare la creativitร personale e partecipare allโelaborazione culturale, in particolare attraverso iniziative sperimentali che sempre piรน spesso prevedono lโutilizzo delle nuove tecnologie. Di grande interesse sono quelle forme di espressione artistica legate alle tradizioni popolari e locali, con particolare riguardo a quelle delle minoranze etniche, che connettono i giovani con lโereditร del passato e offrono occasioni di pratica culturale a prescindere dal livello di scolarizzazione o dalla disponibilitร di strumenti tecnici o tecnologici.
Il mondo dello sport
39. Lo sport รจ un altro grande ambito di crescita e di confronto per i giovani, nel quale la Chiesa sta investendo in molte parti del mondo. Papa Francesco lo inserisce nellโambito dellโeducazione informale, su cui invita a puntare a fronte dellโimpoverimento intellettualista di quella formale (cfr. Discorso ai Partecipanti al Congresso mondiale promosso dalla Congregazione per lโEducazione Cattolica, 21 novembre 2015). Gli esperti ritengono che le nostre siano ormai โsocietร sportivizzateโ, e questo vale in particolare per il mondo giovanile. Vanno interrogati perรฒ i valori e i modelli che, al di lร della retorica, la nostra societร trasmette attraverso la pratica sportiva, assai spesso focalizzata sul successo a ogni costo, anche con lโimbroglio, relegando nellโoblio la fatica e lโimpegno di chi esce sconfitto.
40. Come i grandi concerti, anche gli eventi sportivi di massa costituiscono esperienze di costruzione di identitร collettiva, con caratteri marcatamente rituali. Pure il mondo dello sport non รจ esente da forme di manipolazione commerciale e speculativa, da pratiche contrarie alla dignitร della persona oltre che ai valori del fair play (come il doping, diffuso anche a livello giovanile e amatoriale, o la corruzione) e da contiguitร con forme di violenza su cui pesano anche scontento e tensioni sociali extrasportive. ร anche un potentissimo strumento di integrazione di quanti patiscono forme di esclusione e marginalitร , come provano molte esperienze, ad esempio quella del movimento paraolimpico.
CAPITOLO III
NELLA CULTURA DELLO SCARTO
41. La cultura dello scarto รจ uno dei tratti della mentalitร contemporanea che Papa Francesco non cessa di denunciare. Le CE segnalano come assai frequentemente i giovani siano tra le sue vittime, in diversi ambiti e con diverse modalitร . Al tempo stesso, non bisogna dimenticare che anche i giovani possono essere impregnati di questa cultura e mettere in atto comportamenti che producono lo โscartoโ di altre persone o il degrado dellโambiente a seguito di scelte di consumo irresponsabili. Infine, dobbiamo riconoscere che a volte pure alcuni responsabili ecclesiali sono conniventi con tale modo di pensare e di agire, contribuendo a generare indifferenza ed esclusione.
42. La Chiesa, anche attraverso questo Sinodo, รจ chiamata a rivolgere unโattenzione specifica ai giovani vittime dellโingiustizia e dello sfruttamento, attraverso unโopera fondamentale di riconoscimento: lโapertura di spazi in cui possano esprimersi e soprattutto trovare ascolto costituisce una riaffermazione della loro dignitร personale contro ogni pretesa di negazione, e restituisce un nome e un volto a chi troppo spesso se lo vede negare dalla storia. Questo favorirร lโespressione del potenziale di cui anche i giovani โscartatiโ sono portatori: sono capaci di essere soggetti del proprio sviluppo e il loro punto di vista rappresenta un contributo insostituibile alla costruzione del bene comune, in una dinamica di continua crescita della speranza, a partire dallโesperienza concreta che le pietre scartate dai costruttori possono diventare testate dโangolo (cfr. Sal 118,22; Lc 20,17; At 4,11; 1Pt 2,4).
La questione del lavoro
43. Come evidenziano le CE, sono molti i Paesi in cui la disoccupazione giovanile raggiunge livelli che non รจ esagerato definire drammatici. La conseguenza piรน grave non รจ di tipo economico, perchรฉ spesso le famiglie, i sistemi di welfare o le istituzioni caritative riescono a sopperire in qualche modo ai bisogni materiali dei disoccupati. Il vero problema รจ che ยซil giovane che รจ senza lavoro ha lโutopia anestetizzata, o รจ sul punto di perderlaยป (Francesco, Discorso ai membri della Pontificia Commissione per lโAmerica Latina, 28 febbraio 2014). I giovani della Riunione presinodale si sono espressi con straordinaria consonanza: ยซA volte, finiamo per rinunciare ai nostri sogni. Abbiamo troppa paura, e alcuni di noi hanno smesso di sognare. Ciรฒ รจ legato alle molteplici pressioni socio-economiche che possono inaridire la speranza tra i giovani. A volte non abbiamo neanche piรน lโopportunitร di continuare a sognareยป (RP 3).
44. Un effetto simile lo hanno tutte quelle situazioni in cui le persone, giovani compresi, sono costrette dalla necessitร ad accettare un lavoro che non rispetta la loro dignitร : รจ il caso del lavoro nero e informale โ spesso sinonimo di sfruttamento โ, della tratta di persone e delle tante forme di lavoro forzato e di schiavitรน che interessano milioni di persone nel mondo. Cosรฌ come tanti nel mondo, i giovani della RP hanno espresso preoccupazione nei confronti di un progresso tecnologico che minaccia di rivelarsi nemico del lavoro e dei lavoratori: ยซLโavvento dellโintelligenza artificiale e di nuove tecnologie come la robotica e lโautomazione mette a repentaglio le prospettive occupazionali di intere categorie di lavoratori. La tecnologia puรฒ essere nociva alla dignitร umana se non รจ adoperata con coscienza e prudenza e se la stessa dignitร umana non รจ al centro del suo utilizzoยป (RP 4).
I giovani migranti
45. Tra i migranti, unโalta percentuale รจ costituita da giovani. Le ragioni che spingono a emigrare sono varie, come ha messo in evidenza la RP: ยซI giovani sognano una vita migliore, ma molti sono obbligati a emigrare per trovare migliori condizioni economiche e ambientali. Aspirano alla pace, e sono in particolar modo attratti dal โmito dellโOccidenteโ, cosรฌ come รจ rappresentato dai mediaยป (RP 3); ma anche hanno ยซpaura perchรฉ molti dei nostri Paesi vivono situazioni di instabilitร sociale, politica ed economicaยป (RP 1), e ยซun sogno condiviso che attraversa Continenti e oceani รจ quello di trovare un posto a cui il giovane puรฒ sentirsi di appartenereยป (RP 3).
46. Situazioni di particolare delicatezza sono rappresentate dai minori non accompagnati da un famigliare adulto e da quanti arrivano in un Paese straniero in etร scolare avanzata (cfr. Francesco, Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2017. Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce, 8 settembre 2016). Molti rischiano di finire vittime della tratta di esseri umani e alcuni spariscono letteralmente nel nulla. Ad essi vanno aggiunti i giovani delle seconde generazioni, che sperimentano difficoltร in termini di identitร e di mediazione tra le culture a cui appartengono, particolarmente quando cโรจ un grande divario sociale e culturale tra il Paese di partenza e quello di arrivo.
47. Come numerose CE sottolineano, la migrazione di giovani rappresenta un impoverimento di capitale umano, intraprendente e coraggioso, nei Paesi di origine e una minaccia al loro sviluppo sostenibile. Per le societร โ e le Chiese โ che li ricevono si tratta invece di un enorme potenziale di trasformazione, la cui espressione richiede di essere accompagnata da programmi adeguati e lungimiranti. A riguardo, tuttavia, i giovani della RP esprimono una cautela da cui lasciarci interrogare: ยซNon cโรจ ancora un consenso vincolante sullโaccoglienza di migranti e rifugiati, o sulle cause dei fenomeni migratori, malgrado il riconoscimento dellโimperativo universale di prendersi cura della dignitร di ogni persona umanaยป (RP 2). Insieme a quelli che emigrano, non bisogna dimenticare i tanti giovani che continuano a vivere in condizioni di guerra o di instabilitร politica. I giovani della RP hanno perรฒ tenuto a dire che ยซnonostante i tanti conflitti e le periodiche esplosioni di violenza, i giovani continuano a sperareยป (RP 3).
Le diverse forme di discriminazione
48. Le ricerche internazionali evidenziano che molti giovani affrontano disuguaglianze e discriminazioni a causa del loro genere, classe sociale, appartenenza religiosa, orientamento sessuale, posizione geografica, disabilitร o etnia. Si tratta di un tema a cui i giovani sono molto sensibili e su cui la RP si รจ espressa con grande chiarezza: ยซIl razzismo, a diversi livelli, colpisce i giovani in varie parti del mondoยป (RP 2). Lo stesso fenomeno รจ segnalato da numerosissime CE. Unโattenzione specifica viene riservata dalla RP alle forme di discriminazione che colpiscono le giovani donne, anche in ambito ecclesiale: ยซUn problema diffuso nella societร รจ che alle donne non vengono ancora riconosciute pari opportunitร . Ciรฒ vale anche nella Chiesaยป (RP 5). I giovani quindi si chiedono ยซdove le donne possono realizzarsi allโinterno della Chiesa e della societร ?ยป (RP 5), nella consapevolezza che ยซla Chiesa puรฒ affrontare questi problemi con un franco dibattito e una mente aperta a idee ed esperienze diverseยป (RP 5). Infine, i giovani segnalano il permanere di discriminazioni a base religiosa, in particolare nei confronti dei cristiani. Questo vale sia in quei contesti in cui essi rappresentano una minoranza, esposta alla violenza e alla pressione della maggioranza che pretende la loro conversione, sia in situazioni a elevata secolarizzazione (cfr. RP 2).
Malattia, sofferenza ed esclusione
49. Molte CE e la RP non fanno mistero che molti giovani debbano fare i conti con le conseguenze di eventi traumatici di diversa natura, o con varie forme di malattia, sofferenza e disabilitร . Contano anche sullโaccoglienza e il sostegno da parte della Chiesa, di cui hanno uguale bisogno le loro famiglie. In particolare nei Paesi con tenore di vita elevato risultano sempre piรน diffuse, soprattutto tra i giovani, forme di malessere psicologico, depressione, malattia mentale e disordini alimentari, legati a vissuti di infelicitร profonda o allโincapacitร di trovare una collocazione allโinterno della societร . Vi sono Paesi in cui il suicidio รจ la prima causa di morte nella fascia di etร compresa tra i 15 e i 44 anni.
50. Molte sono le CE, di regioni diverse, che segnalano con grande allarme il diffondersi tra giovani, e anche giovanissimi,, di abusi e dipendenze di vario genere (droghe tradizionali e sintetiche, alcool, ludopatia e dipendenza da Internet, pornografia, ecc.), cosรฌ come di comportamenti devianti di vario genere (bullismo, violenza, abusi sessuali). Per Papa Francesco รจ chiaro come in molti casi queste forme di dipendenza non siano conseguenza del cedimento al vizio, ma un effetto delle dinamiche di esclusione: ยซCโรจ tutto un armamento mondiale di droga che sta distruggendo questa generazione di giovani che รจ destinata allo scarto!ยป (Discorso ai membri della Pontificia Commissione per lโAmerica Latina, 28 febbraio 2014). In tutto ciรฒ viene alla luce non solo la fragilitร di coloro che commettono questi atti, ma anche quella delle vittime, delle famiglie e della societร nel suo insieme. Abusi e dipendenze, cosรฌ come reazioni di violenza o devianza di fronte alle contraddizioni della societร , sono tra le ragioni che portano i giovani, anche minori, in carcere. Viste le difficoltร del sistema penale di fornire occasioni di recupero sociale, รจ alto il rischio che la detenzione di giovani a bassa pericolositร sociale li inserisca in un circuito criminale da cui faticano a uscire, come dimostrano gli alti tassi di recidivitร . ร ugualmente noto come la detenzione colpisca in modo sproporzionato i membri di alcuni gruppi etnici e sociali, come effetto anche di pregiudizi e discriminazioni.
CAPITOLO IV
SFIDE ANTROPOLOGICHE E CULTURALI
51. Le societร e le culture del nostro tempo, anche se in forme diverse, sono segnate da alcuni snodi. Il loro continuo ripresentarsi ce li fa riconoscere come segnali del cambiamento dโepoca che stiamo vivendo a livello antropologico e culturale. I giovani, sentinelle e sismografi di ogni epoca, li avvertono piรน di altri come fonte di nuove opportunitร e di inedite minacce. Alcuni analisti parlano di una โmetamorfosiโ della condizione umana, che pone a tutti, e in particolare ai giovani, enormi sfide nel cammino di costruzione di unโidentitร solida.
Il corpo, lโaffettivitร e la sessualitร
52. Un primo snodo riguarda la corporeitร nelle sue molte sfaccettature. Da sempre il corpo, frontiera e intersezione tra natura e cultura, segnala e custodisce il senso del limite creaturale ed รจ dono da accogliere con gioia e gratitudine. Gli sviluppi della ricerca e delle tecnologie biomediche generano una diversa concezione del corpo. Le prospettive di integrazione sempre piรน spinta tra corpo e macchina, tra circuiti neuronali ed elettronici, che trovano nel cyborg la loro icona, favoriscono un approccio tecnocratico alla corporeitร , anche dal punto di vista del controllo dei dinamismi biologici. Si segnala in proposito che le donatrici di ovuli e le madri surrogate sono preferibilmente giovani. Al di lร delle valutazioni squisitamente etiche, queste novitร non possono non impattare sulla concezione del corpo e della sua indisponibilitร . Alcuni segnalano una fatica delle giovani generazioni a riconciliarsi con la dimensione della propria creaturalitร . In alcuni contesti va segnalato anche il diffondersi del fascino per esperienze estreme, fino al rischio della vita, come occasione di riconoscimento sociale o di sperimentazione di forti emozioni. Inoltre la sessualitร precoce, la promiscuitร sessuale, la pornografia digitale, lโesibizione del proprio corpo on line e il turismo sessuale rischiano di sfigurare la bellezza e la profonditร della vita affettiva e sessuale.
53. In ambito ecclesiale si avverte lโimportanza del corpo, dellโaffettivitร e della sessualitร , ma molte volte non si riesce a farne il perno del cammino educativo e di fede, riscoprendo e valorizzando il significato della differenza sessuale e le dinamiche vocazionali proprie del maschile e del femminile. Gli studi sociologici mostrano che molti giovani cattolici non seguono le indicazioni della morale sessuale della Chiesa. Nessuna CE offre soluzioni o ricette, ma molte sono del parere che ยซla questione della sessualitร deve essere discussa piรน apertamente e senza pregiudiziยป. La RP evidenzia che gli insegnamenti della Chiesa su questioni controverse, quali ยซcontraccezione, aborto, omosessualitร , convivenza, matrimonioยป (RP 5) sono fonte di dibattito tra i giovani, tanto allโinterno della Chiesa quanto nella societร . Ci sono giovani cattolici che trovano negli insegnamenti della Chiesa una fonte di gioia e che desiderano che essa ยซnon solo continui ad attenervisi nonostante la loro impopolaritร , ma che li proclami insegnandoli con maggiore profonditร ยป (RP 5). Quelli che invece non li condividono, esprimono comunque il desiderio di continuare a far parte della Chiesa e domandano una maggiore chiarezza a riguardo. Di conseguenza, la RP chiede ai responsabili ecclesiali di ยซaffrontare in maniera concreta argomenti controversi come lโomosessualitร e le tematiche del gender, su cui i giovani giร discutono con libertร e senza tabรนยป (RP 11).
Nuovi paradigmi conoscitivi e ricerca della veritร
54. Con intensitร in parte diversa, molti Paesi del mondo sono alle prese con il fenomeno delle fake news, ossia della diffusione incontrollabile di notizie false attraverso i mezzi di comunicazione (digitali e non solo) e della crescente difficoltร a distinguerle da quelle vere. Nel dibattito pubblico la veritร e la forza dellโargomentazione sembrano aver perso la capacitร di persuasione. Per questo รจ stato coniato il termine โpost-veritร โ. Come segnala anche una CE, ยซnei social network e nei media digitali non esiste una gerarchia di veritร ยป.
55. I giovani sono particolarmente esposti a questo clima, date le loro abitudini comunicative, e hanno bisogno di essere accompagnati per non rimanere disorientati. Nel mondo della post-veritร , la frase ยซCristo รจ la Veritร che rende la Chiesa diversa da qualsiasi altro gruppo secolare in cui potremmo identificarciยป (RP 11), che la RP utilizza, finisce inevitabilmente per avere una pregnanza diversa rispetto ad altre epoche. Non si tratta di rinunciare allo specifico piรน prezioso del cristianesimo per conformarsi allo spirito del mondo, nรฉ รจ questo che i giovani chiedono, ma occorre trovare il modo per veicolare lโannuncio cristiano in circostanze culturali mutate. In linea con la tradizione biblica, รจ bene riconoscere che la veritร ha una base relazionale: lโessere umano scopre la veritร nel momento in cui la sperimenta da parte di Dio, lโunico veramente affidabile e degno di fiducia. Questa veritร va testimoniata e praticata e non solo argomentata e dimostrata, cosa di cui sono consapevoli anche i giovani della RP: ยซLe storie delle persone che fanno parte della Chiesa sono vie efficaci di evangelizzazione, in quanto sulle esperienze personali non si puรฒ discutereยป (RP 15).
56. ร necessario oggi essere consapevoli che alcuni meccanismi di funzionamento dei media digitali e la necessitร di selezionare a quali tra le infinite offerte di informazioni accedere fanno sรฌ che sempre piรน spesso le persone entrino in contatto solo con chi la pensa allo stesso modo. Anche gruppi, istituzioni e associazioni ecclesiali corrono il rischio di trasformarsi in circuiti chiusi (cfr. GE 115).
Gli effetti antropologici del mondo digitale
57. Da un punto di vista antropologico, lโirruzione delle tecnologie digitali sta cominciando ad avere impatti profondissimi sulla nozione di tempo e di spazio, sulla percezione di sรฉ, degli altri e del mondo, sul modo di comunicare, di apprendere, di informarsi. Un approccio alla realtร che privilegia lโimmagine rispetto allโascolto e alla lettura sta modificando il modo di imparare e lo sviluppo del senso critico. In prospettiva non potrร non interrogare anche le modalitร di trasmissione di una fede che si basa sullโascolto della Parola di Dio e sulla lettura della Sacra Scrittura. Dalle risposte delle CE, si evince che non molte sembrano pienamente consapevoli della metamorfosi in atto.
58. Un uso superficiale dei media digitali espone al rischio di isolamento, anche estremo โ รจ il fenomeno noto con il termine giapponese hikikomori e che interessa un numero crescente di giovani in molti Paesi, in particolare asiatici โ e di rifugio in una felicitร illusoria e inconsistente che genera forme di dipendenza. I giovani della RP ne sono consci: ยซSpesso i giovani tendono a separare i loro comportamenti on-line da quelli off-line. ร necessario offrire formazione ai giovani su come vivere la propria vita digitale. Le relazioni on-line possono diventare disumane. Gli spazi digitali ci rendono ciechi alla fragilitร dellโaltro e ci impediscono lโintrospezione. Problemi come la pornografia distorcono la percezione della sessualitร umana da parte dei giovani. La tecnologia usata in questo modo crea una ingannevole realtร parallela che ignora la dignitร umana. Altri rischi includono: perdita di identitร collegata a una rappresentazione errata della persona, costruzione virtuale della personalitร e perdita del radicamento sociale. Inoltre, i rischi a lungo termine includono: perdita di memoria, cultura e creativitร dinanzi allโimmediatezza dellโaccesso allโinformazione e perdita di concentrazione legata alla frammentazione. Poi, esistono una cultura e una dittatura dellโapparenzaยป (RP 4).
La delusione istituzionale e le nuove forme di partecipazione
59. Un altro tratto che attraversa molte societร contemporanee รจ la debolezza delle istituzioni e la diminuzione della fiducia nei loro confronti, Chiesa compresa. Le risposte al QoL evidenziano come solo una minoranza dei giovani (16,7%) ritenga di avere possibilitร di incidere sulla vita pubblica del proprio Paese: non che non vogliano, ma si trovano con ridotte possibilitร e spazi. La mancanza di una leadership affidabile, a diversi livelli e in ambito tanto civile quanto ecclesiale, รจ molto denunciata dai giovani. Una fragilitร particolarmente evidente รจ generata dal diffondersi della corruzione. Le istituzioni dovrebbero avere a cuore il bene comune e, quando alcuni riescono a piegarle ai propri interessi particolari, subiscono una drammatica erosione di credibilitร . Per questo la corruzione รจ una piaga che intacca nei fondamenti molte societร . La sfida della giustizia sociale passa necessariamente attraverso la costruzione di istituzioni giuste, che si pongano al servizio della dignitร umana in senso integrale.
60. Il disincanto verso le istituzioni puรฒ perรฒ risultare salutare se si apre a percorsi di partecipazione e allโassunzione di responsabilitร senza rimanere prigionieri dello scetticismo. Parecchie CE fanno notare che, in un contesto di insicurezza e di paura del futuro, i giovani si legano non piรน alle istituzioni in quanto tali, ma alle persone che, al loro interno, comunicano valori con la testimonianza della loro vita. A livello sia personale sia istituzionale coerenza e autenticitร risultano fattori fondamentali di credibilitร .
La paralisi decisionale nella sovrabbondanza delle proposte
61. Vari elementi sopra ricordati concorrono a spiegare come mai, in alcune parti del mondo, viviamo ormai immersi in una โcultura dellโindecisioneโ, che considera impossibile o addirittura insensata una scelta per la vita. In un mondo dove le opportunitร e le proposte aumentano esponenzialmente diviene spontaneo reagire con scelte sempre reversibili, anche se questo comporta una continua mortificazione del desiderio. Il processo del discernimento vocazionale, lungo lโasse segnato dalle tappe โriconoscere, interpretare, scegliereโ si arena spesso proprio nel momento della scelta e della sua attuazione. Talora si vorrebbero sicurezze esterne, che non richiedono la fatica di camminare nella fede, consegnandosi alla Parola; altre volte prevale la paura di abbandonare le proprie convinzioni per aprirsi alle sorprese di Dio.
62. Anche lโinsicurezza delle condizioni lavorative e il precariato sociale bloccano ogni progettualitร di medio-lungo periodo. Alcune CE, soprattutto nel mondo occidentale, affermano che รจ assai difficile per i giovani concretizzare un progetto matrimoniale senza mettere a rischio lโautosufficienza economica. Inoltre, come testimoniano le risposte al QoL, molti giovani si domandano come sia possibile una scelta definitiva in un mondo in cui nulla sembra essere stabile, nemmeno la distinzione tra vero e falso. Una delle sfide urgenti che caratterizza il nostro tempo รจ quindi quella della decisione di vita come assunzione responsabile della propria esistenza.
Oltre la secolarizzazione
63. Smentendo le previsioni formulate lungo gli ultimi due secoli, la secolarizzazione non pare affermarsi come il destino ineluttabile dellโumanitร . Con accenti diversi, la letteratura scientifica utilizza correntemente espressioni come โritorno del sacroโ o altre simili. Questo fenomeno convive con il calo delle vocazioni sacerdotali e religiose e lo svuotamento delle chiese che sta avvenendo in alcune parti del mondo: non siamo dunque di fronte a un ritorno al passato, ma allโemergere di un nuovo paradigma di religiositร , descritta come poco istituzionalizzata e sempre piรน โliquidaโ, segnata da una radicale varietร di percorsi individuali anche tra coloro che si dichiarano appartenenti alla stessa confessione. Cosรฌ, nel SI si รจ affermato che ยซin un mondo giovanile assai differenziato al proprio interno, non mancano i segni di vitalitร religiosa e spiritualeยป. Lโinsoddisfazione per una visione del mondo puramente immanente, veicolata dal consumismo e dal riduzionismo scientista, apre il campo alla ricerca del senso della propria esistenza attraverso itinerari spirituali di varia natura. Afferma una CE: ยซMolti giovani dichiarano di essere in cerca del senso della vita, di seguire ideali, di cercare una spiritualitร e una propria fede personale, ma solo raramente si rivolgono alla Chiesaยป. Di questo mutamento di atteggiamento nei confronti della religione occorre mettere a fuoco il profilo, cosรฌ da poterne interpretare le cause e i possibili approdi, identificando quali opportunitร offra per lโannuncio evangelico e quali rischi o ambiguitร possa presentare. In molti luoghi si accompagna infatti al fascino che proposte di matrice integralista o fondamentalista suscitano almeno in alcune fasce del mondo giovanile: i fenomeni dei foreign fighters e della radicalizzazione a vari livelli ne sono solo esempi. In senso totalmente diverso risulta significativo anche quanto notano alcune CE dellโEuropa centro-orientale rispetto al progressivo spostamento delle pratiche religiose e spirituali dallโambito del precetto a quello delle opzioni per il tempo libero: in ciรฒ emerge lโaspetto di scelta personale, ma risulta chiaro che tali pratiche vengono poste in evidente concorrenza con molte altre alternative.
CAPITOLO V
IN ASCOLTO DEI GIOVANI
64. Lโattenzione e cura per i giovani espressa nel DP รจ stata ribadita dalle CE. Le loro risposte alla domanda: ยซChe cosa chiedono concretamente i giovani alla Chiesa del vostro Paese?ยป sono state ampie e articolate. Nel QoL molti giovani si sono espressi con grande libertร , cercando di comunicare il loro pensiero senza filtri. Nella medesima direzione รจ stata interpretata dai giovani lโesperienza della RP. Sono stati molti i modi in cui le CE si sono messe in ascolto dei giovani. Si nota perรฒ che in genere viene privilegiata lโattenzione ai giovani che appartengono alle realtร ecclesiali e vi sono attivi, col rischio di ritenerli rappresentativi dellโintero mondo giovanile. Il QoL, comโera prevedibile, ha visto una partecipazione maggioritaria di giovani giร inseriti in circuiti ecclesiali. ร stato da molti ribadito che il modo migliore per ascoltare i giovani รจ essere lรฌ dove si trovano, condividendo la loro esistenza quotidiana. I partecipanti alla RP hanno affermato con entusiasmo: ยซLa nostra speranza รจ che la Chiesa e le altre istituzioni possano imparare dal processo di questa Riunione presinodale ad ascoltare la voce dei giovaniยป (RP, Introduzione). Anche molti di coloro che sono intervenuti nel QoL hanno espresso gratitudine e apprezzamento per questa opportunitร .
La fatica di ascoltare
65. Come ben sintetizza un giovane, ยซnel mondo contemporaneo il tempo dedicato allโascolto non รจ mai tempo persoยป (QoL) e nei lavori della Riunione presinodale รจ emerso che lโascolto รจ la prima forma di linguaggio vero e audace che i giovani chiedono a gran voce alla Chiesa. Va perรฒ registrata anche la fatica della Chiesa ad ascoltare realmente tutti i giovani, nessuno escluso. Molti avvertono che la loro voce non รจ ritenuta interessante e utile dal mondo degli adulti, in ambito sia sociale sia ecclesiale. Una CE afferma che i giovani percepiscono che ยซla Chiesa non ascolta attivamente le situazioni vissute dai giovaniยป e che ยซle loro opinioni non sono considerate seriamenteยป. ร chiaro, invece, che i giovani, secondo unโaltra CE, ยซdomandano alla Chiesa di avvicinarsi a loro con il desiderio di ascoltarli e accoglierli, offrendo dialogo e ospitalitร ยป. Gli stessi giovani affermano che ยซin alcune parti del mondo, i giovani stanno lasciando la Chiesa in gran numero. Capire i motivi di questo fenomeno รจ cruciale per poter andare avantiยป (RP 7). Certamente tra questi troviamo lโindifferenza e la mancanza di ascolto, oltre al fatto che ยซmolte volte la Chiesa appare come troppo severa ed รจ spesso associata a un eccessivo moralismoยป (RP 1).
Il desiderio di una โChiesa autenticaโ
66. Un numero consistente di giovani, provenienti soprattutto da aree molto secolarizzate, non chiedono nulla alla Chiesa perchรฉ non la ritengono un interlocutore significativo per la loro esistenza. Alcuni, anzi, chiedono espressamente di essere lasciati in pace, poichรฉ sentono la sua presenza come fastidiosa e perfino irritante. Tale richiesta non nasce da un disprezzo acritico e impulsivo, ma affonda le sue radici anche in ragioni serie e rispettabili: gli scandali sessuali ed economici, su cui i giovani chiedono alla Chiesa di ยซrafforzare la sua politica di tolleranza zero contro gli abusi sessuali allโinterno delle proprie istituzioniยป (RP 11); lโimpreparazione dei ministri ordinati che non sanno intercettare adeguatamente la vita e la sensibilitร dei giovani; il ruolo passivo assegnato ai giovani allโinterno della comunitร cristiana; la fatica della Chiesa di rendere ragione delle proprie posizioni dottrinali ed etiche di fronte alla societร contemporanea.
67. Anche quando sono molto critici, in fondo, i giovani chiedono che la Chiesa sia unโistituzione che brilli per esemplaritร , competenza, corresponsabilitร e soliditร culturale. Una CE afferma che ยซi giovani vogliono vedere una Chiesa che condivide la loro situazione di vita alla luce del Vangelo piuttosto che fare predicheยป! In maniera sintetica, i giovani cosรฌ si sono espressi: ยซI giovani di oggi desiderano una Chiesa autentica. Con questo vogliamo esprimere, in particolar modo alla gerarchia ecclesiastica, la nostra richiesta per una comunitร trasparente, accogliente, onesta, attraente, comunicativa, accessibile, gioiosa e interattivaยป (RP 11).
Una Chiesa โpiรน relazionaleโ
68. Molti giovani ritengono decisiva una rinnovata impostazione ecclesiale, soprattutto dal punto di vista relazionale: innumerevoli CE affermano che i giovani desiderano una Chiesa ยซmeno istituzionale e piรน relazionaleยป, capace di ยซaccogliere senza giudicare previamenteยป, una Chiesa ยซamica e prossimaยป, una comunitร ecclesiale che sia ยซuna famiglia dove ci si sente accolti, ascoltati, custoditi e integratiยป. Anche secondo la Riunione presinodale ยซabbiamo bisogno di una Chiesa accogliente e misericordiosa, che apprezza le sue radici e i suoi tesori e ama tutti, anche coloro che non seguono quelli che sono percepiti come standardยป (RP 1).
69. I giovani piรน partecipi della vita della Chiesa hanno espresso varie richieste specifiche. Ritorna spesso il tema della liturgia, che vorrebbero viva e vicina, mentre spesso non consente di fare unโesperienza di ยซalcun senso di comunitร o di famiglia in quanto Corpo di Cristoยป (RP 7), e delle omelie, che molti ritengono inadeguate per accompagnarli nel discernimento della loro situazione alla luce del Vangelo. ยซI giovani sono attratti dalla gioia, che dovrebbe essere un segno distintivo della nostra fedeยป (RP 7), ma che spesso le comunitร cristiane non sembrano in grado di trasmettere.
70. Unโaltra richiesta riguarda lโadozione di uno stile di dialogo interno ed esterno alla Chiesa: i giovani ritengono necessario affrontare alcuni nodi del nostro tempo, come per esempio il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo della donna nella Chiesa e nella societร . Alcuni giovani incoraggiano la Chiesa ad approfondire una elaborazione culturale della fede che permetta un dialogo fecondo con gli altri saperi e le altre tradizioni religiose: ยซIn un mondo globalizzato e inter-religioso, la Chiesa ha bisogno non solo di un modello ma anche di un approfondimento dei riferimenti teologici in vista di un dialogo pacifico e costruttivo con persone di altre fedi e tradizioniยป (RP 2).
Una comunitร โimpegnata per la giustiziaโ
71. In varie parti del mondo poi, afflitte da molte povertร , i giovani chiedono aiuto materiale o un accompagnamento nella guarigione dalle forme di sofferenza che li affliggono. Dove invece la Chiesa รจ considerata come unโistituzione attivamente impegnata per la promozione civile e sociale, essi chiedono che questa sua presenza profetica possa continuare con coraggio e fortezza, nonostante il clima di violenza, oppressione e persecuzione che circonda la vita di non poche comunitร cristiane. Molti giovani chiedono alla Chiesa una concretezza operativa, che tocca vari punti: essere realmente a favore dei poveri, avere a cuore la questione ecologica, fare scelte visibili di sobrietร e trasparenza, essere autentica e chiara, e anche audace nel denunciare il male con radicalitร non solo nella societร civile e nel mondo, ma nella Chiesa stessa. ยซLa Chiesa dovrebbe rafforzare le iniziative che combattono la tratta degli esseri umani e le migrazioni forzate, cosรฌ come il narcotraffico, tema urgente particolarmente in America latinaยป (RP 14).
La parola dei seminaristi e dei giovani religiosi
72. Molti seminaristi, giovani religiosi e religiose in formazione si sono espressi in varie modalitร sul tema del Sinodo, che รจ per loro motivo di grande gioia. Le loro indicazioni e provocazioni ci orientano in tre direzioni precise.
La prima riguarda il tema della fraternitร : provenendo da contesti pesantemente segnati dalla competizione e dallโindividualismo chiedono una vita autenticamente fraterna, che faccia dei legami e degli affetti condivisi il suo fulcro. Desiderano una Chiesa che sia โprofezia di fraternitร โ, una casa in grado di diventare la loro famiglia.
Vi รจ poi la richiesta di spiritualitร , di una Chiesa nel cui centro ci sia la preghiera e lโintimitร con Dio. In alcune parti del mondo vi รจ una spontanea apertura alla trascendenza; in altre, dominate da un โumanesimo esclusivoโ, la richiesta alla Chiesa รจ di essere mistica, capace di aprire spiragli di trascendenza nella vita di uomini e donne. Per questo alcuni vedono la liturgia come occasione di profezia.
Infine, รจ forte la richiesta di radicalitร , anche se non sempre sostenuta da coerenza personale: al di lร di alcuni contesti dove la scelta per la vita consacrata e il ministero ordinato rimandano alla ricerca di sicurezze economiche e sociali, in genere da parte dei giovani che si affacciano a queste forme di vita vi รจ una scelta consapevole di radicalitร evangelica, che richiede accompagnamento specifico e graduale verso il dono generoso di sรฉ per Dio e per il prossimo.
II PARTE
INTERPRETARE:
FEDE E DISCERNIMENTO VOCAZIONALE
73. In questa II Parte siamo chiamati ad approfondire alcuni elementi e dinamiche che ci consentano di interpretare adeguatamente le situazioni esposte nella I Parte. Lโappello di Cristo a vivere secondo le sue intenzioni รจ il nostro orizzonte di riferimento e al tempo stesso rimane fonte di sana inquietudine e di benefica crisi: ยซUna fede che non ci mette in crisi รจ una fede in crisi; una fede che non ci fa crescere รจ una fede che deve crescere; una fede che non ci interroga รจ una fede sulla quale dobbiamo interrogarci; una fede che non ci anima รจ una fede che deve essere animata; una fede che non ci sconvolge รจ una fede che deve essere sconvoltaยป (Francesco, Udienza alla Curia romana in occsione della presentazione degli auguri natalizi, 21 dicembre 2017)
CAPITOLO I
LA BENEDIZIONE DELLA GIOVINEZZA
74. Per comprendere la veritร della giovinezza, che non รจ solo una condizione odierna, ma unโetร specifica della vita che fa parte della condizione umana in quanto tale, รจ opportuno offrire uno sguardo antropologico e biblico, perchรฉ la parola di Dio ci offre elementi per comprendere ed interpretare questo momento decisivo dellโesistenza. Se poi la Chiesa รจ davvero ยซla vera giovinezza del mondoยป, far luce sui tratti caratteristici e universali della giovinezza significa avere elementi preziosi per aiutarla a ยซringiovanire il proprio voltoยป (Concilio Vaticano II, Messaggio ai giovani), perchรฉ il Sinodo ยซsarร anche un appello rivolto alla Chiesa, perchรฉ riscopra un rinnovato dinamismo giovanileยป (Francesco, Discorso alla Riunione presinodale, 2).
Cristo โgiovane tra i giovaniโ
75. La giovinezza รจ una etร della vita originale ed entusiasmante, attraverso la quale Cristo stesso รจ passato, santificandola con la sua presenza. Ireneo di Lione ci aiuta a far luce su questa realtร , quando afferma che ยซGesรน non rifiutava nรฉ oltrepassava la natura umana, nรฉ aboliva in se stesso la legge del genere umano, ma santificava ogni etร per la somiglianza che ciascuna aveva con lui. Egli รจ venuto a salvare tutti per mezzo di se stesso; intendo dire tutti coloro che rinascono in Dio: infanti, fanciulli, ragazzi, giovani e adulti. E per questo รจ passato attraverso ogni etร : si รจ fatto infante per gli infanti, per santificare gli infanti; fanciullo tra i fanciulli, per santificare coloro che avevano questa stessa etร divenendo contemporaneamente per loro esempio di pietร , di giustizia e di sottomissione; giovane tra i giovani per divenire esempio per i giovani e consacrarli al Signoreยป (Contro le eresie, II,22,4). Gesรน dunque, โgiovane tra i giovaniโ, vuole incontrarli camminando con loro, cosรฌ come fece con i discepoli di Emmaus (cfr. Lc 24,13-35). Desidera ancora oggi offrire se stesso perchรฉ ognuno di loro abbia la vita in abbondanza (cfr. Gv 10,10).
La chiamata universale alla gioia dellโamore
76. Rispondendo al QoL, un giovane assicura che ยซcredere in Dio รจ fonte di amore e di gioia, non di tristezza!ยป. Un motivo ricorrente nel tempo della giovinezza รจ quello della gioia: ยซGodi, o giovane, della tua giovinezza, e si rallegri il tuo cuore nei giorni della tua gioventรนยป (Qo 11,9; cfr. Sap 2,6). Lโimperativo della gioia abita la giovinezza con una certa naturalitร , facendo perno intorno alla bellezza fisica che diventa attenzione e attrazione per lโaltro. Il corpo nella sua piena luminositร e pienezza diviene lo spazio dellโamore, percepito come lo stesso mistero dellโessere umano, destinato allโeternitร proprio perchรฉ intessuto di amore. Per questo amore che ยซtutto speraยป (1Cor 13,7), ogni giovane รจ chiamato a divenire un annunciatore di risurrezione (cfr. Mc 16,6). Tutto il Cantico dei Cantici celebra lโamore tra due giovani che si cercano e si desiderano come il simbolo reale dellโamore concreto tra Dio e il suo popolo, mostrando come la vocazione alla gioia attraverso lโamore sia universale e insopprimibile. Molti rilevano la necessitร che la Chiesa rinvigorisca la propria chiamata ad essere collaboratrice della gioia dei giovani in forma gratuita e disinteressata (cfr. 2Cor 1,24).
Vigore fisico, fortezza dโanimo e coraggio di rischiare
77. ยซVanto dei giovani รจ la loro forzaยป (Pr 20,29). Un atteggiamento naturalmente propositivo nei confronti dellโesistenza caratterizza la giovinezza: momento di massima espansione della propria energia fisica, porta con sรฉ una fortezza unica nellโaffrontare le sfide della vita e nellโosare sentieri nuovi. Nella figura biblica di Giosuรจ, servitore di Mosรจ fin dallโadolescenza, emergono queste caratteristiche, proprio nel momento in cui รจ chiamato a guidare il popolo alla conquista della Terra promessa. Varie volte gli viene ripetuto lโinvito ยซsii forte e coraggiosoยป, sia da parte di Mosรจ (Dt 31,7.23) che da parte di Dio (Gs 1,6.7.9). Questa stessa parola la Chiesa desidera rivolgere ad ogni giovane che si affaccia verso le sfide e i rischi della vita, seguendo lโindicazione dellโapostolo Giovanni: ยซScrivo a voi, giovani, perchรฉ siete forti e la Parola di Dio rimane in voi e avete vinto il malignoยป (1Gv 2,14). Nella I Parte lโanalisi della situazione ci ha mostrato come sia facile per i giovani dโoggi perdere i tratti della fortezza e del coraggio, tipici di questa etร della vita, lasciandosi vincere dalla paura e dallo sconforto. La Chiesa stessa rischia di smarrire lโentusiasmo che le viene dalla propria chiamata al rischio della fede, rinchiudendosi in false sicurezze mondane. Occorre recuperare questi dinamismi.
Incertezza, paura e speranza
78. Di fronte alla vita, soprattutto nel nostro tempo, i giovani sperimentano la contingenza e la frammentazione esistenziale. La mancanza di sicurezze crea incertezza, la molteplicitร di opzioni disponibili genera confusione e la presenza dellโodio e della violenza riempie di paura le nuove generazioni, abbassando la stima nelle proprie risorse. Come puรฒ un giovane essere profeta di speranza in un mondo dove regnano la corruzione e lโingiustizia? ร la situazione in cui si trova il profeta Geremia, che di fronte alla chiamata ad essere profeta delle nazioni mette davanti al Signore la sua giovane etร : ยซAhimรจ, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perchรฉ sono giovaneยป (Ger 1,6). Sente il bisogno di un Dio vicino che attraverso la Sua grazia porti una speranza affidabile nella sua fragile esistenza.
La giovinezza, dโaltra parte, รจ portatrice di inesperienza e quindi di un giusto timore e di unโincertezza strutturale di fronte ai grandi compiti che la vita riserva. Ogni giovane chiede compagnia, sostegno, vicinanza, prossimitร . Geremia si pacifica solo nel momento in cui Dio stesso gli rivolge questa parola: ยซNon aver paura di fronte a loro, perchรฉ io sono con te per proteggertiยป (Ger 1,8). Tanti giovani chiedono per questo una Chiesa che sia madre e che non si dimentichi mai di loro (cfr. Is 49,15-16).
Caduta, pentimento e accoglienza
79. La messa a punto della capacitร di amare resta la bellezza e il rischio della giovinezza, perchรฉ lโamore, nel momento in cui รจ cercato e vissuto in modo disordinato, puรฒ diventare una passione sregolata e una pulsione distruttiva, portando alla tristezza. Il male e il peccato abitano anche la vita dei giovani e la loro richiesta di accoglienza e di perdono รจ un grido che dobbiamo percepire. Una delle parabole piรน note del Vangelo, che narra la storia di due figli e fratelli, รจ quella del โpadre misericordiosoโ, che si potrebbe chiamare anche โparabola del padre che esce due volteโ (Lc 15,11-32): una prima volta ad accogliere il figlio minore dopo il tempo della spensieratezza e della sregolatezza, e una seconda per pregare il figlio maggiore, il cui cuore si รจ irrigidito e spento, a rientrare per far festa e condividere la gioia del ritorno del fratello. Il Padre di questa parabola รจ la vera figura di โadultoโ che tanti giovani cercano nella loro esistenza e che purtroppo non trovano. Questa parabola ha a che fare con un padre coraggioso, che permette ai propri figli di sperimentare il rischio della libertร , senza imporre dei gioghi che ne mortifichino le scelte. Insieme รจ un padre il cui cuore รจ tanto grande da non escludere nessuno e da voler reintegrare tutti nella sua casa. La Chiesa รจ chiamata a far sรฌ che tutti i giovani che incontra sul suo cammino sperimentino questi atteggiamenti paterni e materni.
Disponibilitร allโascolto e necessitร dellโaccompagnamento
80. Nel DP la figura di Giovanni e quella di Maria hanno offerto unโimmagine efficace a proposito della disponibilitร allโascolto e della volontร di intraprendere un cammino di discernimento vocazionale che non si compie in un atto puntuale, ma diventa un percorso esistenziale accompagnato continuamente dalla presenza di Gesรน, che si fa maestro, modello e amico di ogni giovane.
81. Una delle chiamate bibliche che riguarda direttamente un giovane รจ quella di Samuele (cfr. 1Sam 3,1-21). Qui si vede molto bene che il tempo della giovinezza รจ il tempo dellโascolto, ma insieme anche quello dellโincapacitร di comprendere da soli la parola della vita e la stessa Parola di Dio. Rispetto a un adulto, al giovane manca lโesperienza: gli adulti infatti, dovrebbero essere coloro che ยซmediante lโesperienza, hanno le facoltร esercitate a distinguere il bene e il maleยป (Eb 5,14). Essi dovrebbero quindi brillare soprattutto per la loro retta coscienza, che viene dallโesercizio continuo di scegliere il bene ed evitare il male. Lโaccompagnamento delle giovani generazioni non รจ un optional rispetto al compito di educare ed evangelizzare i giovani, ma un dovere ecclesiale e un diritto di ogni giovane. Solo la presenza prudente e saggia di Eli permette a Samuele di dare la corretta interpretazione alla parola che Dio gli sta rivolgendo. In questo senso i sogni degli anziani e le profezie dei giovani accadono solo insieme (cfr. Gl 3,1), confermando la bontร delle alleanze intergenerazionali.
Maturazione della fede e dono del discernimento
82. La fede รจ prima di tutto un dono da accogliere e la sua maturazione un cammino da percorrere. Certamente, perรฒ, a monte di tutto questo va riaffermato che ยซallโinizio dellโessere cristiano non cโรจ una decisione etica o una grande idea, bensรฌ lโincontro con un avvenimento, con una Persona, che dร alla vita un nuovo orizzonte e, con ciรฒ, la direzione decisivaยป (DC 1; EG 7). Da questo incontro prende corpo unโesperienza che trasforma lโesistenza, orientandola in forma dialogica e responsabile. Crescendo, ogni giovane si rende conto che la vita รจ piรน grande di lui, che egli non controlla tutto della sua esistenza; prende coscienza che egli รจ quello che รจ grazie alla cura che altri, in prima battuta i suoi genitori, gli hanno riservato; si convince che per vivere bene la sua storia deve diventare responsabile di altri, riproponendo quegli atteggiamenti di cura e servizio che lo hanno fatto crescere. Soprattutto รจ chiamato a chiedere il dono del discernimento, che non รจ una competenza che ci si puรฒ costruire da soli, ma prima di tutto un dono da ricevere, che poi implica esercizio prudente e sapiente perchรฉ si sviluppi. E un giovane che ha ricevuto e sa far fruttificare il dono del discernimento รจ fonte di benedizione per altri giovani e per il popolo intero.
83. Il giovane re Salomone, nel momento in cui viene invitato a chiedere a Dio ciรฒ che vuole in vista del suo decisivo ruolo, domanda ยซun cuore docileยป (1Re 3,9). E lโapprezzamento di Dio non si fa attendere: ยซPoichรฉ hai domandato per te il discernimento nel giudicare, ecco, faccio secondo le tue paroleยป (1Re 3,11-12).
Effettivamente ogni giovane รจ in qualche modo โreโ della propria esistenza, ma ha bisogno di essere aiutato perchรฉ possa chiedere il discernimento, e di essere accompagnato perchรฉ giunga a pienezza nel dono di sรฉ. Istruttiva, a questo proposito, รจ anche la vicenda della giovane regina Ester che, accompagnata e sostenuta dalla preghiera del popolo (cfr. Est 4,16), rinuncia ai suoi privilegi e mette a repentaglio con coraggio la propria esistenza per la salvezza della sua gente, dimostrando fin dove puรฒ arrivare lโardimento giovanile e la dedizione femminile.
Progetto di vita e dinamica vocazionale
84. Nella fase della giovinezza prende corpo la costruzione della propria identitร . In questo tempo, segnato da complessitร , frammentazione e incertezza per il futuro, progettare la vita diventa faticoso, se non impossibile. In questa situazione di crisi, lโimpegno ecclesiale รจ molte volte orientato a sostenere una buona progettualitร . Nei casi piรน fortunati e laddove i giovani sono piรน disponibili, questo tipo di pastorale li aiuta a scoprire la loro vocazione, che rimane, in fondo, una parola per pochi eletti e dice il culmine di un progetto. Ma questo modo di procedere non rischia di ridurre e compromettere la veritร piena del termine โvocazioneโ?
A questo proposito รจ molto utile richiamare alla nostra attenzione lโincontro tra Gesรน e il giovane ricco (Mt 19,16-22; Mc 10,17-22; Lc 10,25-28). Qui vediamo che il Maestro di Nazareth non sostiene il progetto di vita del giovane e nemmeno ne propone il coronamento; non consiglia un impegno in piรน e nemmeno, in fondo, vuole colmare un vuoto del giovane, che pure aveva chiesto: ยซChe altro mi manca?ยป; perlomeno, non vuole colmarlo confermando la logica progettuale del giovane. Gesรน non riempie un vuoto, ma chiede al giovane di svuotarsi, di fare spazio ad una nuova prospettiva orientata al dono di sรฉ attraverso una nuova impostazione della propria vita generata dallโincontro con colui che รจ ยซla via, la veritร e la vitaยป (cfr. Gv 14,6). In tal modo, attraverso un vero e proprio disorientamento, Gesรน chiede al giovane una riconfigurazione della propria esistenza. ร una chiamata al rischio, a perdere il giร acquisito, alla fiducia. ร provocazione a rompere con la mentalitร progettuale che, se esasperata, porta al narcisismo e alla chiusura in se stessi. Gesรน invita il giovane a entrare in una logica di fede, che mette in gioco la propria vita nella sequela, preceduta e accompagnata da un intenso sguardo dโamore: ยซGesรน fissรฒ lo sguardo su di lui, lo amรฒ e gli disse: โUna cosa sola ti manca: vaโ, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimiโยป (Mc 10,21).
CAPITOLO II
LA VOCAZIONE ALLA LUCE DELLA FEDE
85. I giovani, nel documento finale della RP, affermano: ยซCerchiamo una Chiesa che ci aiuti a trovare la nostra vocazione, in tutti i suoi significatiยป (RP 3). Per fare questo รจ necessario chiarire il senso del termine โvocazioneโ. Avendo a cuore tutti i giovani, nessuno escluso, al Sinodo รจ chiesto di illuminare in maniera convincente lโorizzonte vocazionale dellโesistenza umana in quanto tale. I giovani stessi chiedono alla Chiesa di aiutarli a ยซtrovare una semplice e chiara comprensione del significato di โvocazioneโยป (RP 8). Dalle risposte delle diverse CE, e anche da tante parole dei giovani stessi, si evince che il termine vocazione รจ generalmente utilizzato per indicare le vocazioni al ministero ordinato e quelle di speciale consacrazione. Una CE afferma che una ยซdebolezza della pastorale nel discernimento della vocazione dei giovani risiede nel fatto che restringe la comprensione della vocazione solo alla scelta del sacerdozio ministeriale o della vita consacrataยป.
86. Se confrontiamo questa visione โristrettaโ anche solo con il cammino dei due precedenti Sinodi, dove si afferma che ยซil matrimonio รจ una vocazioneยป e che quindi ยซla decisione di sposarsi e di formare una famiglia devโessere frutto di un discernimento vocazionaleยป (AL 72), non รจ difficile comprendere che una visione riduttiva del termine โvocazioneโ crea un forte pregiudizio nei giovani, che vedono nella pastorale vocazionale unโattivitร finalizzata esclusivamente al โreclutamentoโ di sacerdoti e religiosi. A partire da questo immaginario ecclesiale condiviso, vi รจ quindi la necessitร di mettere le basi per una โpastorale giovanile vocazionaleโ di ampio respiro capace di essere significativa per tutti i giovani.
La vita umana nellโorizzonte vocazionale
87. Il Concilio Vaticano II ha recuperato chiaramente lโorizzonte vocazionale dellโumanitร quando ha utilizzato tale terminologia per esprimere sia la destinazione di tutti gli uomini alla comunione con Cristo (cfr. LG 3.13; GS 19.32) sia la chiamata universale alla santitร (cfr. LG 39-42), inserendo poi in tale orizzonte interpretativo la comprensione delle singole vocazioni: quelle al ministero ordinato e alla vita consacrata come pure la vocazione laicale (cfr. LG 31), specialmente nella forma coniugale (cfr. LG 35; GS 48.49.52). Su questa linea si รจ mosso anche il magistero successivo, che riconosce anche il carattere analogico del termine โvocazioneโ e le molte dimensioni che connotano la realtร che esso designa in ordine alla missione personale di ciascuno e in vista della comunione tra tutte le persone.
Chiamati in Cristo
88. Affermando che tutte le cose sono state create per mezzo di Cristo e in vista di Lui (cfr. Col 1,16), la Scrittura orienta a leggere il mistero della vocazione come una realtร che segna la stessa creazione di Dio, illuminando cosรฌ misteriosamente lโesistenza di ogni uomo e di ogni donna. Se giร il Beato Paolo VI aveva affermato che ยซogni vita รจ vocazioneยป (PP 15), Benedetto XVI ha insistito sul fatto che lโessere umano รจ creato da Dio come essere dialogico: la Parola creatrice ยซchiama ciascuno in termini personali, rivelando cosรฌ che la vita stessa รจ vocazione in rapporto a Dioยป (VD 77). In questo senso solo unโantropologia vocazionale sembra essere adeguata per comprendere lโumano in tutta la sua veritร e pienezza. ร stato significativo che durante la RP alcuni giovani non credenti e di altre religioni abbiano testimoniato il loro desiderio di discernere la loro vocazione nel mondo e nella storia (cfr. RP 8).
Ad uscire da se stessi
89. Parlare della vita come vocazione consente di evidenziare alcuni elementi che sono molto importanti per la crescita di un giovane: significa escludere che essa sia determinata dal destino o frutto del caso, come anche che sia un bene privato che si puรฒ gestire in proprio. Se nel primo caso non cโรจ vocazione perchรฉ non cโรจ il riconoscimento di una destinazione degna dellโesistenza, nel secondo un essere umano pensato โsenza legamiโ diventa โsenza vocazioneโ. Il discernimento vocazionale in questa direzione assume i tratti di un cammino di riconciliazione con il proprio corpo e il proprio sรฉ, con gli altri e con il mondo.
Verso la pienezza della gioia e dellโamore
90. Positivamente la concezione della vita come vocazione invita lโessere umano a rinunciare alla menzogna dellโautofondazione e allโillusione dellโautorealizzazione narcisistica, per lasciarsi interpellare attraverso la storia dal disegno con cui Dio ci destina gli uni al bene degli altri. Si tratta cosรฌ di dare origine a una rinnovata cultura vocazionale, che รจ sempre legata alla gioia della comunione dโamore che genera vita e speranza. La pienezza della gioia infatti si puรฒ sperimentare solo nel momento in cui si scopre di essere amati e di conseguenza personalmente chiamati ad amare a propria volta nelle circostanze concrete in cui ciascuno vive (famiglia, lavoro, impegno sociale e civile).
91. Lโevento cristologico porta a compimento la creazione poichรฉ รจ il Mistero che la muove fin da principio: ยซSolamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dellโuomo [โฆ] Cristo, che รจ il nuovo Adamo, proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente lโuomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazioneยป (GS 22). In Gesรน ci si scopre chiamati ad andare oltre se stessi; lโascolto della Sua parola invita, infatti, a ยซprendere il largoยป (cfr. Lc 5,4) e ad aprirsi a orizzonti che con le proprie sole forze non si potrebbero nemmeno immaginare.
La vocazione battesimale
92. Nel Nuovo Testamento, perรฒ, la chiamata riguarda anche lโinvito ad alcune persone a seguirlo piรน da vicino. Il racconto evangelico dellโincontro di Gesรน con i primi discepoli (cfr. Gv l,36-39), presentato nel DP, rimane paradigmatico di questa chiamata. La meta della chiamata di Gesรน infatti si dischiude solo dallโinterno della sequela, che รจ dialogo e relazione con il Maestro. Essa non puรฒ stagliarsi davanti nitida fin dallโinizio, quasi fosse lโesito di un progetto di cui siamo padroni e di cui possediamo la chiave, cosรฌ da poterne prevedere tutti i dettagli. Essa si profila allo sguardo della fede che, come ha scritto Papa Francesco, ยซโvedeโ nella misura in cui cammina, in cui entra nello spazio aperto dalla Parola di Dioยป (LF 9).
93. Non si puรฒ trascurare poi che ogni percorso vocazionale, affondando le sue radici nellโesperienza di filiazione divina donata nel battesimo (cfr. Rm 6,4-5; 8,14-16), รจ un cammino pasquale, che implica lโimpegno a rinnegare se stessi e a perdere la vita, per riceverla rinnovata. Il Cristo che ci chiama a seguirlo รจ Colui che ยซdi fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dioยป (Eb 12,2). Il credente dunque, anche quando sperimenta che il discepolato implica rinunce e una sofferta fedeltร , non si perde dโanimo e continua a seguire il Signore, che ci ha preceduti alla destra del Padre e ci accompagna con il suo Spirito.
La chiamata degli apostoli
94. Tra coloro che lo seguono, Gesรน ne sceglie alcuni per uno speciale ministero. ร ciรฒ che si ritrova con evidenza nella vocazione degli apostoli: ยซNe costituรฌ Dodici โ che chiamรฒ apostoli โ, perchรฉ stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demรฒniยป (Mc 3,14-15), invitandoli a prendersi cura del suo gregge (cfr. Gv 21, 15-19); cosรฌ pure Paolo, ยซservo di Gesรน Cristo, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il Vangelo di Dioยป (Rm 1,1; cfr. 1Cor1,1). Nei testi che si riferiscono a una chiamata speciale per la missione viene sottolineata con forza la libera e gratuita elezione di Dio, la scelta fin dal grembo materno, la rivelazione al chiamato del mistero di Cristo e lโincarico storico salvifico. Talvolta tale vocazione รจ accompagnata dalla designazione del chiamato con un nome nuovo.
95. ร importante sottolineare che le โchiamateโ particolari sono comprensibili soltanto entro lโorizzonte โvocazionaleโ della Chiesa intera. Nello stesso nome ecclesia, infatti, รจ indicata la fisionomia vocazionale della comunitร dei discepoli, la sua identitร di assemblea di convocati (cfr. 1Cor 1,26; PdV 34). Al suo interno le vocazioni a un compito speciale non hanno il senso di introdurre un privilegio, ma piuttosto di rendere evidente, con il conferimento di una peculiare missione, la grazia con cui Dio chiama tutti alla salvezza: cosรฌ, mentre Gesรน dice ยซseguimiยป al pubblicano Levi facendone un apostolo della Chiesa (Mc 2, 14), annuncia a tutti di non essere venuto ยซa chiamare i giusti, ma i peccatoriยป (Mc 2,17).
La vocazione della Chiesa e le vocazioni nella Chiesa
96. La vocazione della Chiesa trova la sua anticipazione reale e la sua piena realizzazione nella persona di Maria, giovane donna che con il suo โsรฌโ ha reso possibile lโincarnazione del Figlio e, di conseguenza, ha creato le condizioni perchรฉ ogni altra vocazione ecclesiale possa essere generata. Il โprincipio marianoโ precede ed eccede ogni altro principio ministeriale, carismatico e giuridico nella Chiesa e tutti li sostiene e li accompagna.
97. Non รจ poi possibile intendere in pienezza il significato della vocazione battesimale se non si considera che essa รจ intrinsecamente connessa alla missionarietร della Chiesa, che ha come finalitร fondamentale la comunione con Dio e tra tutte le persone. Le diverse vocazioni ecclesiali sono, infatti, espressioni molteplici e articolate attraverso cui essa realizza la sua chiamata a essere segno reale del Vangelo accolto in una comunitร fraterna. La pluralitร delle forme di sequela di Cristo articolano, ciascuna a modo proprio, la missione di testimoniare lโevento di Gesรน, nel quale ogni uomo e ogni donna trovano la salvezza.
98. San Paolo ritorna piรน volte nelle sue lettere su questo tema, richiamando lโimmagine della Chiesa come corpo costituito da varie membra e ponendo in risalto che ciascun membro รจ necessario e allo stesso tempo relativo allโinsieme, poichรฉ solo lโarmonica unitร di tutti rende il corpo vivente e armonico. Lโorigine di questa comunione รจ trovata dallโApostolo nello stesso mistero della Santissima Trinitร . Scrive infatti Paolo ai Corinti: ยซVi sono diversi carismi, ma uno solo รจ lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo รจ il Signore; vi sono diverse attivitร , ma uno solo รจ Dio che opera tutto in tuttiยป (1Cor 12, 4-6).
99. Le diverse forme di vita cristiana, dunque, non possono essere pensate nรฉ comprese in modo autonomo, ma solo nella reciprocitร che disegnano e nello scambio di doni che realizzano (cfr. CL 55; VC 31). Solo in questo modo รจ possibile per la Chiesa divenire unโimmagine integrale del volto di Gesรน nella storia degli uomini. La recente lettera Iuvenescit Ecclesia, sulla relazione tra doni gerarchici e carismatici per la vita e la missione della Chiesa, ha offerto indicazioni preziose per elaborare una corretta teologia dei carismi, in modo da accogliere con riconoscenza e valorizzare con sapienza i doni di grazia che lo Spirito fa continuamente sorgere nella Chiesa per ringiovanirla.
I diversi percorsi vocazionali
100. Lโelaborazione di una prospettiva vocazionale di ampio respiro ci invita infine ad avere unโattenzione al discernimento vocazionale che non escluda potenzialmente nessuno perchรฉ, come dice Papa Francesco, ยซparlare di pastorale vocazionale รจ affermare che ogni azione pastorale della Chiesa รจ orientata, per sua stessa natura, al discernimento vocazionale. [โฆ] Il servizio vocazionale deve essere visto come lโanima di tutta lโevangelizzazione e di tutta la pastorale della Chiesaยป (Messaggio ai partecipanti al convegno internazionale sul tema: ยซPastorale vocazionale e vita consacrata. Orizzonti e speranzeยป, 25 novembre 2017).
La famiglia
101. I due recenti Sinodi per la famiglia e lโEsortazione Apostolica Amoris Laetitia hanno offerto un ricco contributo circa la vocazione della famiglia nella Chiesa e lโapporto insostituibile che le famiglie sono chiamate a dare alla testimonianza del Vangelo attraverso lโamore reciproco, la generazione e lโeducazione dei figli. ร importante riprendere tale messaggio in ottica vocazionale e renderlo comprensibile per i giovani, allโinterno della cultura affettiva in cui sono inseriti. Riflettere sui percorsi di preparazione al matrimonio e accompagnare le giovani coppie sembrano essere i due punti strategici su cui investire energie pastorali.
Il ministero ordinato
102. La Chiesa ha da sempre riconosciuto le vocazioni al ministero ordinato come decisive in ordine alla vita cristiana e alla salvezza di tutti gli uomini. Per questo ha avuto unโattenzione singolare per la cura, la formazione e lโaccompagnamento dei candidati a questo stato di vita. ร anche innegabile la preoccupazione di molte Chiese per il calo numerico dei candidati; ciรฒ rende necessaria una rinnovata riflessione sulla vocazione al ministero ordinato e su una pastorale vocazionale che sappia far sentire il fascino della chiamata di Gesรน a divenire pastori del suo gregge.
La vita consacrata
103. Anche la testimonianza profetica della vita consacrata ha bisogno di essere riscoperta e meglio presentata ai giovani nel suo incanto originario, come antidoto alla โparalisi della normalitร โ e come apertura alla grazia che scompiglia il mondo e le sue logiche. Risvegliare il fascino della radicalitร evangelica nelle giovani generazioni, cosรฌ da poter riscoprire la profezia della castitร , povertร e obbedienza come anticipazione del Regno e realizzazione piena della propria vita รจ un aspetto che non puรฒ essere messo in secondo piano in un tempo dominato da logiche consumistiche e mercificanti.
Professione e vocazione
104. Chiamato alla santitร e unto dallo Spirito, il cristiano impara a cogliere in ottica vocazionale tutte le scelte dellโesistenza, anzitutto quella centrale dello stato di vita, ma anche quelle di carattere professionale. Per questo motivo alcune CE si augurano che il Sinodo possa trovare le vie per aiutare tutti i cristiani a riscoprire il legame tra professione e vocazione in tutta la sua feconditร per la vita di ognuno e in vista dellโorientamento professionale dei giovani in ottica vocazionale.
Lโinedita condizione dei โsingleโ
105. Infine, alcune CE si chiedono qual รจ la collocazione vocazionale di persone che scelgono di rimanere โsingleโ senza alcun riferimento ad una consacrazione particolare nรฉ al matrimonio. Visto il loro aumento numerico nella Chiesa e nel mondo, รจ importante che il Sinodo rifletta sulla questione.
CAPITOLO III
IL DINAMISMO DEL DISCERNIMENTO VOCAZIONALE
La richiesta di discernimento
106. Durante la Riunione presinodale un giovane ha ben espresso lโimportanza del discernimento per la vita: ยซOggi, come migliaia di altri giovani, credenti o non credenti, devo fare delle scelte, soprattutto per quanto riguarda il mio orientamento professionale. Tuttavia, sono indeciso, perso e preoccupato. [โฆ] Mi trovo ora come di fronte a un muro, quello di dare senso profondo alla mia vita. Penso di aver bisogno di discernimento di fronte a questo vuotoยป. Il lavoro di quei giorni ha confermato, articolato, approfondito a piรน riprese la sua domanda, oltre a mettere in evidenza le difficoltร che i giovani incontrano: ยซMolti giovani non sanno rispondere quando si chiede loro quale sia il senso della vita. Non sempre fanno un collegamento tra vita e trascendenzaยป (RP 5). Spesso infatti i giovani si muovono tra approcci estremi quanto ingenui: dal considerarsi in balia di un destino giร scritto e inesorabile, al sentirsi sopraffatti da un astratto ideale di eccellenza, in un quadro di competizione sregolata e violenta. In questa situazione รจ possibile riconoscere una opportunitร per la Chiesa, anche se i giovani faticano a percepirla come in grado di fornire aiuto: ยซMolti giovani non sanno come intraprendere il processo di discernimento, e questo offre alla Chiesa lโopportunitร di accompagnarliยป (RP 9). Lo ha riconosciuto anche Papa Francesco: ยซDobbiamo dire, su questo punto, che tante comunitร ecclesiali non sanno farlo o manca ad esse la capacitร di discernimento. ร uno dei problemi che noi abbiamo, ma non bisogna spaventarsiยป (Francesco, Riunione presinodale, risposta alla domanda n. 2)
Il discernimento nel linguaggio ordinario e nella tradizione cristiana
107. I giovani della Riunione presinodale fanno presente anche la difficoltร a comprendere il termine discernimento, che non rientra nel loro linguaggio, anche se il bisogno a cui esso si riferisce รจ sentito: ยซDiscernere la propria vocazione puรฒ essere una sfida, specialmente alla luce degli equivoci che circondano questa parola. Ma i giovani saranno allโaltezza di questa sfida. Discernere la propria vocazione puรฒ essere unโavventura che accompagna il corso della vitaยป (RP 9).
108. In effetti cโรจ una pluralitร di accezioni del termine discernimento, che non si contrappongono ma nemmeno coincidono. In un senso piรน ampio discernimento indica il processo in cui si prendono decisioni importanti; in un secondo, piรน proprio della tradizione cristiana, corrisponde alla dinamica spirituale attraverso cui una persona, un gruppo o una comunitร cercano di riconoscere e di accogliere la volontร di Dio nel concreto della loro situazione. Inoltre, come giร ricordava il DP, il termine si applica a una pluralitร di situazioni e pratiche diverse: ยซVi รจ infatti un discernimento dei segni dei tempi, che punta a riconoscere la presenza e lโazione dello Spirito nella storia; un discernimento morale, che distingue ciรฒ che รจ bene da ciรฒ che รจ male; un discernimento spirituale, che si propone di riconoscere la tentazione per respingerla e procedere invece sulla via della pienezza di vita. Gli intrecci tra queste diverse accezioni sono evidenti e non si possono mai sciogliere completamenteยป (DP II, 2).
La proposta del discernimento vocazionale
109. Una pluralitร di livelli entra in gioco anche nello specifico del discernimento vocazionale. Come evidenzia anche lโintervento di Papa Francesco alla Riunione presinodale, cโรจ un livello che accomuna tutti gli uomini e le donne: ยซTutti noi abbiamo bisogno del discernimento. Per questo nel titolo del Sinodo cโรจ questa parola, non รจ cosรฌ? E quando cโรจ questo vuoto, questa inquietudine, bisogna discernereยป (Francesco, Riunione presinodale, risposta alla domanda n. 2). In questo senso fin dallโinizio il Sinodo intende occuparsi di ยซtutti i giovani, nessuno esclusoยป (DP 2), offrendo la disponibilitร ad accompagnarli nel processo che conduce a fare chiarezza e veritร su se stessi, accogliere il dono della vita e trovare il contributo che si รจ chiamati a offrire alla societร e nel mondo. Il Santo Padre ha inoltre messo in evidenza come la Chiesa fondi su una convinzione di fede la proposta del discernimento che rivolge a tutti: ยซDio ama ciascuno e a ciascuno rivolge personalmente una chiamata. ร un dono che, quando lo si scopre, riempie di gioia (cfr. Mt 13,44-46). Siatene certi: Dio ha fiducia in voi, vi ama e vi chiama. E da parte sua non verrร meno, perchรฉ รจ fedele e crede davvero in voiยป (Francesco, Discorso a Riunione presinodale, 2).
110. Per i giovani credenti, la prospettiva del discernimento assume un altro spessore, in quanto si colloca allโinterno di una dinamica di relazione personale con il Signore: punta quindi esplicitamente a scoprire le possibili strade per dare risposta allโamore di Dio, partecipando come membri della Chiesa alla missione di annunciare e testimoniare la Buona Notizia. La prospettiva รจ dunque ben piรน ampia e piรน fondamentale di quella riduttiva che, come mostrano le risposte di tante CE, conduce responsabili ecclesiali e molti fedeli a identificare il discernimento vocazionale con il percorso di scelta dello stato di vita (matrimonio, sacerdozio, vita consacrata). Il discernimento vocazionale puรฒ riguardare anche la scelta dellโimpegno sociale o politico, o quella della professione.
111. Soprattutto il discernimento vocazionale non termina con lโassunzione della decisione tra alternative, ma si prolunga nel tempo accompagnando i passi concreti con cui la si mette in atto. In questo senso, il discernimento รจ anche uno stile di vita: ยซร necessario non solo in momenti straordinari, o quando bisogna risolvere problemi gravi, oppure quando si deve prendere una decisione cruciale. ร uno strumento di lotta per seguire meglio il Signore. Ci serve sempre: per essere capaci di riconoscere i tempi di Dio e la Sua grazia, per non sprecare le ispirazioni del Signore, per non lasciar cadere il suo invito a crescere. Molte volte questo si gioca nelle piccole cose, in ciรฒ che sembra irrilevante, perchรฉ la magnanimitร si rivela nelle cose semplici e quotidianeยป (GE 169). Il discernimento รจ dono e rischio, e questo puรฒ spaventare.
Riconoscere, interpretare, scegliere
112. Come abbiamo visto, per la Chiesa la possibilitร del discernimento si basa su una convinzione di fede: lo Spirito di Dio agisce nellโintimo โ nel โcuoreโ, dice la Bibbia; nella โcoscienzaโ, secondo la tradizione teologica โ di ogni persona, a prescindere dal fatto che professi esplicitamente la fede cristiana, attraverso sentimenti e desideri, suscitati da ciรฒ che accade nella vita e che si legano a idee, immagini e progetti. Proprio dallโattenzione ai dinamismi interiori vengono i tre โpassaggiโ del discernimento che Papa Francesco indica in EG 51 e il DP riprende: riconoscere, interpretare, scegliere.
113. Riconoscere significa โdare nomeโ alla grande quantitร di emozioni, desideri e sentimenti che abitano ciascuno. Giocano un ruolo fondamentale e non vanno occultati o sopiti. Lo ricordava il Papa: ยซร importante aprire tutto, non truccare i sentimenti, non mimetizzare i sentimenti. I pensieri che vengono su siano [portati] nel discernimentoยป (Riunione presinodale, risposta alla domanda n. 2). Un percorso di discernimento vocazionale richiede quindi di prestare attenzione a ciรฒ che emerge nelle diverse esperienze (famiglia, studio, lavoro, amicizie e rapporti di coppia, volontariato e altri impegni, ecc.) che la persona compie, oggi sempre piรน spesso lungo itinerari non lineari e progressivi, con i successi e i fallimenti che inevitabilmente si registrano: dove un giovane si sente a casa? Dove prova un โgustoโ piรน intenso? Questo perรฒ non basta, perchรฉ i vissuti sono ambigui e se ne possono dare interpretazioni diverse: qual รจ lโorigine di questo desiderio? Sta effettivamente spingendo verso la โgioia dellโamoreโ? Sulla base di questo lavoro di interpretazione diventa possibile operare una scelta che non รจ solo frutto delle pulsioni o delle pressioni sociali, ma esercizio di libertร e responsabilitร .
114. In quanto atto della libertร umana, il discernimento รจ esposto al rischio dellโerrore. Come ricordava il DP, ยซil cuore umano, per via della propria fragilitร e del peccato, si presenta normalmente diviso perchรฉ attratto da richiami diversi, o persino oppostiยป (DP II, 4). ร cosรฌ indispensabile infatti che la persona che discerne continui a formare la propria affettivitร , la propria intelligenza, il proprio stile.
115. Per chi la accoglie e vi si ispira, la sapienza cristiana offre strumenti preziosi tra cui la scuola della Parola, lโinsegnamento della Chiesa, lโaccompagnamento spirituale; sono tutti aiuti per confrontarsi con la norma vivente che รจ Gesรน, per conoscerlo intimamente e arrivare ad โavere il suo cuoreโ. Un autentico percorso di discernimento richiede quindi un atteggiamento di ascolto e di preghiera, la docilitร verso un maestro e la disponibilitร ad assumere una decisione che costa. ร di questo che parlano anche i giovani della Riunione presinodale: ยซDedicare tempo al silenzio, allโintrospezione e alla preghiera, cosรฌ come leggere la Scrittura e approfondire la conoscenza di sรฉ sono opportunitร di cui pochissimi giovani si avvalgono. Cโรจ bisogno di essere meglio introdotti in questi ambiti. Anche far parte di gruppi, movimenti e comunitร di ispirazione cristiana puรฒ sostenere i giovani nel loro discernimentoยป (RP 9). Fondamentale in questa direzione รจ quellโesercizio che la tradizione chiama โesame di coscienzaโ e che punta proprio a rendere la persona attenta ai segni della presenza di Dio e capace di riconoscerne la voce nella concretezza della vita quotidiana. Per questo Papa Francesco lo ripropone oggi a tutti i cristiani, e a maggior ragione ai giovani che cercano la loro strada: ยซChiedo a tutti i cristiani di non tralasciare di fare ogni giorno, in dialogo con il Signore che ci ama, un sincero esame di coscienzaยป (GE 169). Allโinterno di questo dialogo con Cristo, Via, Veritร e Vita, puรฒ avvenire quanto auspicato per i giovani da un DV: ยซUna formazione della loro affettivitร , che li aiuti a legarsi piรน al bene e alla veritร che non ai loro comodi e interessiยป.
Il ruolo della coscienza
116. Per il discernimento รจ dunque centrale il ruolo della coscienza. Come ricorda un DV, ยซse formazione deve essere (e deve essere!), essa puรฒ solo configurarsi come educazione alla libertร e alla coscienzaยป. Mentre Papa Francescosottolinea come la coscienza ยซdevโessere meglio coinvolta nella prassi della Chiesaยป (AL 303), le risposte delle CE mostrano come spesso nei fatti si stenti a darle spazio. Il ruolo della coscienza non si riduce al riconoscimento di essere nellโerrore o nel peccato: nella consapevolezza dei limiti personali o della situazione, e di tutte le difficoltร a orientarsi, essa aiuta a riconoscere quale dono possiamo offrire e quale contributo portare, anche se magari non pienamente allโaltezza degli ideali.
117. La coscienza, come ricorda il Concilio Vaticano II, รจ ยซil nucleo piรน segreto e il sacrario dellโuomo, dove egli รจ solo con Dio, la cui voce risuona nellโintimitร ยป (GS 16). A partire da questa prospettiva di fede, risulta chiaro come lโesercizio della coscienza rappresenti un valore antropologico universale: interpella ogni uomo e ogni donna, non soltanto i credenti, e tutti sono tenuti a risponderle. Ogni persona, grazie allโesperienza di essere amata nella propria unicitร allโinterno della rete di relazioni sociali che sostengono la sua vita, scopre e riceve la chiamata ad amare, che interpella la sua coscienza come esigenza imperativa, facendosi norma. Questa valorizzazione della coscienza si radica nella contemplazione del modo di agire del Signore: รจ nella propria coscienza che Gesรน, in dialogo intimo con il Padre, prende le decisioni, anche quelle piรน dure e laceranti, come quella dellโOrto degli Ulivi. ร lui la vera norma di ogni agire cristiano e di ogni vocazione particolare.
118. I giovani sperimentano i limiti della propria libertร e quindi del discernimento: ยซMolti fattori influenzano la capacitร di un giovane di discernere la propria vocazione: la Chiesa, le differenze culturali, le esigenze lavorative, il mondo digitale, le aspettative delle famiglie, la salute mentale e lo stato dโanimo, il rumore, la pressione dei coetanei, gli scenari politici, la societร , la tecnologia, ecc.ยป (RP 9). Ma proprio questa realtร concreta, che prima di tutto รจ un dono e unโalteritร che ci attraversa, con i vincoli che impone, รจ lo strumento attraverso cui trovare conferma a quanto si รจ intuito nellโintimo del cuore: anche per il discernimento vale il principio che la realtร รจ superiore allโidea. In termini teologici, ogni desiderio, anche il piรน sublime, รจ chiamato a incarnarsi in una scelta concreta e coerente, necessariamente limitata, aprendo lo spazio a quellโascesi senza cui non vi รจ cammino verso la santitร e la pienezza di vita.
119. Il confronto con la quotidianitร puรฒ svolgere un ruolo di stimolo in particolare quando le circostanze impongono una sorta di โsospensioneโ o โrallentamentoโ nella marcia verso il raggiungimento dei propri traguardi. ร quanto sperimentano oggi i giovani di molti Paesi, vuoi per la mancanza di reali opportunitร di mettere a frutto le proprie competenze e talenti, vuoi per la necessitร di tempi anche lunghi per cominciare a emergere nella propria carriera. Queste circostanze possono rivelarsi molto feconde, obbligando la persona ad attraversare una tappa di salutare โdisincantoโ e a prendere coscienza che nessun successo professionale o traguardo esistenziale soddisfa la sete di vita, di pienezza, di eternitร che porta nel cuore. Nasce cosรฌ la spinta a una ricerca piรน profonda della propria autenticitร e della propria vocazione. Uno dei problemi del nostro tempo รจ che le circostanze portano spesso a rinviare questa fase, collocandola in un momento in cui la persona ha giร assunto decisioni vincolanti, ad esempio dal punto di vista affettivo, o definito il proprio stile di vita e preso impegni โ anche finanziari โ da cui non รจ possibile o agevole recedere.
CAPITOLO IV
LโARTE DI ACCOMPAGNARE
120. Lโintera tradizione della spiritualitร insiste su quanto sia fondamentale lโaccompagnamento, in particolare durante il processo di discernimento vocazionale. I giovani della RP hanno a piรน riprese espresso lo stesso bisogno, sottolineando in modo particolare lโimportanza della testimonianza e dellโumanitร degli accompagnatori. Anche molte CE sottolineano che i giovani chiedono la disponibilitร a questo servizio da parte dei responsabili ecclesiali ed evidenziano che spesso questi hanno difficoltร ad assicurarlo.
โAccompagnamentoโ si dice in molti modi
121. ยซTutti i giovani, nessuno escluso, hanno diritto a essere accompagnati nel loro camminoยป (DP III, 2). Lโaccompagnamento vocazionale รจ un processo in grado di liberare la libertร , la capacitร di dono e di integrazione delle diverse dimensioni della vita in un orizzonte di senso. Per questo un accompagnamento autentico si sforzerร di presentare la vocazione non come un destino prefissato, un compito da svolgere, un copione giร scritto, da accettare scoprendo come esserne buoni esecutori. Dio prende sul serio la libertร che ha donato agli esseri umani e rispondere alla sua chiamata รจ un impegno che esige lavoro, fantasia, audacia, disponibilitร a procedere anche per tentativi.
122. Le risposte ricevute mostrano che alcune CE intendono lโaccompagnamento in modo โampioโ (comprendendo quindi incontri occasionali, buoni consigli, momenti di confronto su temi diversi), per altre รจ qualcosa di molto specifico nellโottica di un โcoaching cristianoโ. Coloro che accompagnano possono essere uomini e donne, religiosi e laici, coppie; inoltre la comunitร svolge un ruolo decisivo. Lโaccompagnamento dei giovani da parte della Chiesa assume cosรฌ una varietร di forme, dirette e indirette, interseca una pluralitร di dimensioni e ricorre a molteplici strumenti, a seconda del contesto in cui si colloca e del grado di coinvolgimento ecclesiale e di fede di chi รจ accompagnato.
Accompagnamento spirituale
123. Molte CE vedono lโaccompagnamento spirituale personale come luogo privilegiato se non unico del discernimento vocazionale. ร di fatto lโoccasione per imparare a riconoscere, interpretare, scegliere in una prospettiva di fede, in ascolto di quanto lo Spirito suggerisce allโinterno della vita di ogni giorno (cfr. EG 169-174). Nella relazione personale di accompagnamento รจ importante essere consapevoli delle differenze tra un approccio maschile e uno femminile, sia per quanto riguarda gli accompagnatori, sia nei confronti di coloro che sono accompagnati. In questo va salvaguardata e approfondita la ricchezza della tradizione che parla di paternitร e maternitร spirituali.
124. Lโaccompagnamento spirituale ha tratti caratteristici che lo distinguono da altre forme di accompagnamento personalizzato quali counseling, coaching, mentoring, tutoria, ecc. Vi sono perรฒ anche rapporti e connessioni. Per evitare di smarrire lโunitร della persona e lโintegralitร della relazione di accompagnamento, occorre piuttosto esplorare la complementaritร tra lโaccompagnamento spirituale in senso stretto e le altre forme di vicinanza in cui, allโinterno della vita quotidiana, possono emergere figure capaci di aiutare a discernere e di contribuire alla formazione della coscienza e della libertร .
Accompagnamento psicologico
125. Come insegna Papa Francesco, ยซil discernimento spirituale non esclude gli apporti delle sapienze umane, esistenziali, psicologiche, sociologiche o morali. Perรฒ le trascendeยป (GE 170). In particolare รจ bene segnalare che cosa distingue lโaccompagnamento spirituale da quello psicologico o psicoterapeutico, che pure, se aperto alla trascendenza, puรฒ rivelarsi fondamentale per un cammino di integrazione e crescita. Il secondo focalizza lโattenzione sulle risorse, i limiti e lโevoluzione della persona nel realizzare i propri desideri. Lโaccompagnamento spirituale, invece, punta piรน specificamente a innescare nella preghiera un dialogo intimo tra la persona e Dio, a partire dal Vangelo e da tutta la Scrittura, per trovare il modo piรน personale per rispondere alla chiamata del Signore. Una pedagogia attenta permetterร di integrare la dimensione psicologica nellโaccompagnamento spirituale: non solo ascolto ed empatia, ma anche discernimento nel confronto con la Parola; non solo fiducia, ma anche lotta riconoscendo che la gioia del Vangelo risveglia la grandezza del desiderio; non solo coltivazione di sogni, ma passi concreti nelle strettoie della vita.
Accompagnamento e sacramento della riconciliazione
126. Il carisma dellโaccompagnamento spirituale non รจ necessariamente legato al ministero ordinato. Nellโantica tradizione, padri e madri spirituali sono laici, spesso monaci, ma non chierici. La prassi che lo colloca tra i ruoli del presbitero rischia di restringerlo a un dialogo che spesso si sovrappone alla celebrazione del sacramento della penitenza. Pur nella vicinanza, ministro della riconciliazione e accompagnatore spirituale hanno finalitร , modalitร e linguaggi differenti. Lโaccompagnamento vocazionale in senso stretto non รจ โmateriaโ specifica e propria del sacramento della riconciliazione, che รจ il perdono dei peccati; lโincontro nel sacramento con la misericordia di Dio รจ perรฒ indispensabile per procedere nel cammino. Va infine riconosciuto che nel rapporto tra accompagnamento e sacramento le molteplici tradizioni spirituali hanno maturato sensibilitร differenti.
Accompagnamento familiare, formativo e sociale
127. I contesti in cui si svolge la vita ordinaria offrono numerose opportunitร per una vicinanza che si fa accompagnamento al percorso di crescita, in senso specificamente spirituale o piรน ampiamente umano. Ci sono situazioni in cui questo accompagnamento rientra tra i compiti istituzionali di chi lo svolge, e altre in cui si fonda sulla disponibilitร , la capacitร e lโimpegno delle persone coinvolte.
Varie CE segnalano il ruolo indispensabile che la famiglia svolge nel discernimento vocazionale, soprattutto quando i genitori rappresentano un modello di fede e di dedizione che รจ fonte di ispirazione: i genitori sono sempre i primi testimoni, e lo sono ancora di piรน nei contesti segnati dalla scarsitร di ministri ordinati. Si segnalano perรฒ anche casi opposti, quando cioรจ lโenfasi che la famiglia pone sul successo in termini economici o di carriera finisce per ostacolare la possibilitร di un serio cammino di discernimento vocazionale. Talvolta il fallimento familiare porta i giovani a disilludersi sulla possibilitร di progettare il futuro in termini di speranze a lungo termine.
Lโaccompagnamento, anche sotto nomi diversi, รจ al centro dellโattenzione di molti sistemi formativi, in ambito sia scolastico sia universitario. Prima che un compito di alcune figure specifiche, รจ un atteggiamento pedagogico di fondo e una mentalitร che permea lโintera comunitร educante. Anche il tutoraggio nella formazione professionale, nellโottica dellโavviamento al lavoro, รจ assai prezioso. Come specificano varie CE, questi tipi di accompagnamento sono ยซil canale piรน importante attraverso cui scuole, universitร e altre istituzioni educative contribuiscono al discernimento vocazionale dei giovaniยป, oltre che una opportunitร di stimolare un approccio critico alla realtร a partire da una prospettiva cristiana e dallโascolto della voce di Dio.
Vi sono infine molti altri contesti, ruoli e professioni in cui gli adulti che entrano in contatto con i giovani, magari a partire da problemi specifici, possono esercitare un ruolo di accompagnamento che favorisce la loro maturazione umana o la soluzione di nodi problematici: possiamo pensare al ruolo degli allenatori in ambito sportivo, a chi ha compiti educativi o comunque opera in alcuni tipi di istituzioni (carceri, comunitร di accoglienza di vario genere, consultori e ambulatori) o svolge determinate professioni (medici, psicologi, insegnanti, ecc.). Pur nello specifico delle loro funzioni, anche professionali, bisogna riconoscere che queste forme di accompagnamento possono avere pure una valenza spirituale e svolgere un ruolo in un processo di discernimento vocazionale.
Accompagnamento nella lettura dei segni dei tempi
128. I giovani sono interpellati dalla realtร sociale a cui si affacciano e che spesso suscita in loro emozioni molto forti: la loro lettura richiede un accompagnamento e puรฒ diventare uno strumento per identificare i segni dei tempi che lo Spirito indica allโattenzione dei giovani e della Chiesa. La rabbia dei giovani di fronte alla corruzione dilagante, alla crescente disuguaglianza strutturale, al disprezzo per la dignitร umana, alla violazione dei diritti umani, alla discriminazione delle donne e delle minoranze, alla violenza organizzata, allโingiustizia non sembra essere tenuta in debita considerazione dalle risposte delle CE. Nelle comunitร cristiane sembrano mancare spazi per discutere questi problemi. In molte parti del mondo, poi, i giovani si trovano in mezzo alla violenza, come attori o come vittime, e facilmente sono preda della manipolazione da parte degli adulti. Responsabili religiosi e politici senza scrupoli sanno sfruttare le aspirazioni idealistiche dei giovani per il proprio tornaconto. In altri contesti la persecuzione religiosa, il fanatismo religioso e la violenza politica stanno sradicando dal cuore dei giovani la speranza di un futuro pacifico e prospero. Anche queste sono frontiere su cui deve misurarsi la capacitร profetica di accompagnamento della Chiesa.
Accompagnamento nella vita quotidiana e della comunitร ecclesiale
129. Vi รจ infine un accompagnamento quotidiano, spesso silenzioso ma non per questo di secondaria importanza, offerto da tutti coloro che con la loro testimonianza interpretano la vita in maniera pienamente umana. Altrettanto fondamentale, anche in prospettiva vocazionale, รจ lโaccompagnamento da parte della comunitร cristiana nel suo insieme, che, attraverso la rete di relazioni che genera, propone uno stile di vita e affianca chi si mette in cammino verso la propria forma di santitร . Come afferma un DV, ยซlโaspetto individuale dellโaccompagnamento nel discernimento potrร essere fecondo soltanto se inserito in unโesperienza cristiana teologale, fraterna e feconda. Dalla comunitร nasce infatti il desiderio del dono di sรฉ, presupposto al giusto discernimento dei modi specifici di viverloยป.
Le qualitร di coloro che accompagnano
130. Chi accompagna รจ chiamato a rispettare il mistero che ogni persona racchiude e ad avere fiducia che il Signore sta giร operando in lei. Lโaccompagnatore รจ invitato a essere consapevole di rappresentare un modello che influisce con quello che รจ, prima che con quello che fa e propone. La profonda interazione affettiva che si crea nello spazio dellโaccompagnamento spirituale โ non a caso la tradizione si esprime parlando di paternitร e maternitร spirituali, dunque di una relazione generativa profondissima โ richiede allโaccompagnatore una solida formazione e la disponibilitร a lavorare prima di tutto su di sรฉ sotto il profilo spirituale e in qualche misura anche psicologico. Solo in questo modo potrร autenticamente mettersi al servizio, nellโascolto e nel discernimento, ed evitare i rischi piรน frequenti del suo ruolo: sostituirsi a chi รจ accompagnato nella ricerca e nella responsabilitร delle scelte, negare o rimuovere lโemergere della problematica sessuale e, infine, varcare i confini coinvolgendosi in modo improprio e distruttivo con chi sta aiutando nel cammino spirituale, fino alla possibilitร di veri e propri abusi e dipendenze. Quando ciรฒ accade, oltre ai traumi generati nelle persone coinvolte, si diffonde un clima di sfiducia e di paura, che scoraggia la pratica dellโaccompagnamento.
131. Un certo numero di CE รจ consapevole che lโaccompagnamento รจ un servizio esigente dal punto di vista delle qualitร personali di chi lo svolge: ยซI giovani chiedono [โฆ] accompagnatori efficaci, affidabili, pieni di fede; imitatori di Cristo che vivono una vita autenticamente felice promuovendo una relazione con Dio e la Chiesaยป. Papa Francescoricordava come lโaccompagnatore deve saper suscitare fiducia ed essere una persona saggia, ยซche non si spaventa di nulla, che sa ascoltare e che ha il dono del Signore per dire la parola giusta al momento giustoยป (Riunione presinodale, risposta alla domanda n. 2).
132. I giovani della Riunione presinodale descrivono con precisione il profilo dellโaccompagnatore: ยซEssere un cristiano fedele impegnato nella Chiesa e nel mondo; essere in continua ricerca della santitร ; essere un confidente che non giudica; ascoltare attivamente i bisogni dei giovani e dare risposte adeguate; essere pieno dโamore e di consapevolezza di sรฉ; riconoscere i propri limiti ed essere esperto delle gioie e dei dolori della vita spiritualeยป (RP 10). Ai loro occhi รจ di particolare importanza il riconoscimento della propria umanitร e fallibilitร : ยซA volte gli accompagnatori vengono messi su un piedistallo, e la loro caduta puรฒ avere effetti devastanti sulla capacitร dei giovani di continuare a impegnarsi nella Chiesaยป (RP 10). Aggiungono anche che ยซgli accompagnatori non dovrebbero guidare i giovani come se questi fossero seguaci passivi, ma camminare al loro fianco, consentendo loro di essere parte attiva del viaggio. Dovrebbero rispettare la libertร che fa parte del processo di discernimento di un giovane, fornendo gli strumenti per compierlo al meglio. Un accompagnatore dovrebbe essere profondamente convinto della capacitร di un giovane di prendere parte alla vita della Chiesa e coltivare i semi della fede nei giovani, senza aspettarsi di vedere immediatamente i frutti dellโopera dello Spirito Santo. Il ruolo di accompagnatore non รจ e non puรฒ essere riservato solo a sacerdoti e religiosi, ma anche i laici devono ricevere gli strumenti per ricoprirlo. Tutti gli accompagnatori dovrebbero ricevere una solida formazione e impegnarsi nella formazione permanenteยป (RP 10).
Lโaccompagnamento dei seminaristi e dei giovani consacrati
133. ยซLโaccompagnamento personale rappresenta un indispensabile strumento della formazioneยป (RFIS 44) dei seminaristi, ma la stessa considerazione puรฒ essere facilmente estesa alle religiose e ai religiosi in formazione. Si tratta in primo luogo di un servizio al discernimento vocazionale e allโautenticazione dei carismi: tanto le singole persone quanto la Chiesa hanno infatti bisogno di sottoporre a verifica la scelta compiuta. A questo scopo รจ indispensabile che chi accompagna custodisca in sรฉ un reale spazio di libertร : dare fiducia richiede di rinunciare a forme di controllo poco trasparenti, mentre la scoperta dellโopportunitร di interrompere il cammino formativo e lโaiuto a scoprire una diversa collocazione non possono essere esclusi a priori, nรฉ considerati una sconfitta, anche in situazioni di carenza di ministri ordinati e di consacrate e consacrati. Al tempo stesso questo accompagnamento risulterร un servizio alla maturazione umana e cristiana di quanti sono in formazione e un vero investimento formativo, che punterร a rendere disponibili donne e uomini in possesso delle qualitร per poter a loro volta accompagnare altri a scoprire la propria vocazione e a seguirla. Lโaccompagnamento si impara innanzi tutto accettando di essere accompagnati.
134. Lโesperienza dei formatori mostra che i candidati al ministero ordinato e alla vita consacrata sono giovani del nostro tempo e condividono con i loro coetanei i tratti caratteristici di una cultura e di un approccio al mondo, a partire dalla pervasivitร dei social media e della comunicazione digitale. Lโaccompagnamento dovrร puntare a un approfondimento della vita spirituale personale, cosรฌ come dello slancio apostolico, promuovendo lโintegrazione di fatiche, delusioni e momenti di ariditร ; laddove emergano difficoltร a livello psicologico, un accompagnamento specifico, che affianchi quello spirituale, risulterร di grande aiuto. Al tempo stesso lโaccompagnamento spirituale mirerร a evitare la dispersione, aiutando la persona a radicarsi nella tappa che sta vivendo, pur provvisoria, e a non vivere nellโattesa di quando la formazione sarร terminata. Lโincontro con il Signore si gioca nellโoggi anche per chi vive in una casa di formazione.
135. Una sfida che il nostro tempo pone in modo sempre piรน intenso รจ quella dellโintegrazione delle differenze. Specie in quei contesti formativi che riuniscono persone di Paesi e culture diverse, i giovani dovranno essere accompagnati ad affrontare il confronto interculturale, allenandosi cosรฌ a quello che lโambiente sociale richiederร loro terminata la formazione. Se da una parte i giovani sono predisposti allโincontro con altre culture, dallโaltra hanno reali difficoltร a misurarsi con la differenza, in quanto provengono da una societร che fa uso di potenti strumenti di immunizzazione verso le diversitร , pretendendo a volte di negarle, uniformarle o svalutarle.
136. Lโaccompagnamento risulterร cruciale anche per tenere adeguato conto degli itinerari di provenienza, oggi sempre piรน differenziati per etร allโingresso, grado di istruzione, percorsi formativi, esperienze professionali e affettive pregresse, provenienza ecclesiale (parrocchie, associazioni, movimenti, ecc.). Lโaccompagnamento รจ uno strumento chiave per permettere una reale personalizzazione del percorso formativo che i giovani mostrano di apprezzare, mentre trovano mortificanti proposte standardizzate. Questo potrร riguardare anche lo specifico dellโaccompagnamento didattico nel percorso degli studi.
III PARTE
SCEGLIERE:
CAMMINI DI CONVERSIONE PASTORALE E MISSIONARIA
137. Sulla base degli elementi interpretativi del contesto emersi nella II Parte, ora si tratta di concentrarsi sulla determinazione della prospettiva, dello stile e degli strumenti piรน opportuni per permettere alla Chiesa di adempiere alla propria missione nei confronti dei giovani: aiutarli a incontrare il Signore, sentirsi da Lui amati e rispondere alla Sua chiamata alla gioia dellโamore. In questa dinamica di discernimento la Chiesa stessa, mentre si impegna ad accompagnare tutti i giovani, potrร riappropriarsi di un rinnovato e gioioso slancio apostolico, attraverso un cammino di conversione pastorale e missionaria.
CAPITOLO I
UNA PROSPETTIVA INTEGRALE
Il discernimento come stile di una Chiesa in uscita
138. Papa Francesco, incontrando i giovani allโinizio della RP, ha dichiarato che il Sinodo รจ ยซanche un appello rivolto alla Chiesa, perchรฉ riscopra un rinnovato dinamismo giovanile. [โฆ] Anche nella Chiesa dobbiamo imparare nuove modalitร di presenza e di vicinanzaยป (Discorso alla Riunione presinodale, 3). Con grande chiarezza una CE afferma che ยซi giovani chiedono alla Chiesa un monumentale cambiamento di atteggiamento, orientamento e praticaยป. Unโaltra, rendendo conto dei cammini di rinnovamento in atto nel proprio territorio, scrive: ยซLa vera domanda che sta dietro a questi tentativi riguarda piรน in generale la forma di Chiesa che stiamo cercando e che intendiamo proporre: la formula โChiesa in uscitaโ individua in modo pertinente il problema generale, ma siamo ancora in ricerca di indicazioni operative utili alla sua attuazioneยป. Ciรฒ richiede ยซun deciso processo di discernimento, purificazione e riformaยป (EG 30) e anche un onesto e approfondito ascolto dei giovani che partecipano a pieno titolo del sensus fidei fidelium.
139. In questa prospettiva, โscegliereโ non significa dare risposte una volta per tutte ai problemi incontrati, ma innanzi tutto individuare passi concreti per crescere nella capacitร di compiere come comunitร ecclesiale processi di discernimento in vista della missione. Del resto, non possiamo pensare che la nostra offerta di accompagnamento al discernimento vocazionale risulti credibile per i giovani a cui รจ diretta se non mostreremo di saper praticare il discernimento nella vita ordinaria della Chiesa, facendone uno stile comunitario prima che uno strumento operativo. Proprio come i giovani, molte CE hanno espresso la difficoltร di orientarsi in un mondo complesso di cui non hanno la mappa. In questa situazione, questo stesso Sinodo รจ un esercizio di crescita in quella capacitร di discernimento evocata nel suo tema.
Popolo di Dio in un mondo frammentato
140. Il percorso sinodale, in quanto โcammino fatto insiemeโ, contiene un invito pressante a riscoprire la ricchezza dellโidentitร di โpopolo di Dioโ che definisce la Chiesa un segno profetico di comunione in un mondo spesso lacerato da divisioni e discordie. Questo popolo ยซha per condizione la dignitร e la libertร dei figli di Dio, nel cuore dei quali dimora lo Spirito Santo come in un tempio. Ha per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati (cfr. Gv13,34). E finalmente, ha per fine il regno di Dioยป (LG 9). Nella sua concretezza storica, il popolo di Dio รจ un popolo dai molti volti, poichรฉ ยซsi incarna nei popoli della Terra, ciascuno dei quali ha la propria culturaยป (EG 115). Al suo interno, lo Spirito Santo ยซsuscita una molteplice e varia ricchezza di doni e al tempo stesso costruisce unโunitร che non รจ mai uniformitร ma multiforme armonia che attraeยป (EG 117). Questa identitร dinamica spinge la Chiesa in direzione del mondo, la rende Chiesa missionaria e in uscita, non abitata dalla preoccupazione di ยซessere il centroยป (EG 49), ma da quella di riuscire, con umiltร , a essere fermento anche al di lร dei propri โconfiniโ, consapevole di avere qualcosa da dare e qualcosa da ricevere nella logica dello scambio di doni.
In questo movimento la Chiesa non potrร che assumere il dialogo come stile e come metodo, favorendo la consapevolezza dellโesistenza di legami e connessioni in una realtร complessa ma che sarebbe riduttivo considerare composta di frammenti, e la tensione verso una unitร che, senza trasformarsi in uniformitร , permetta la confluenza di tutte le parzialitร salvaguardando lโoriginalitร di ciascuna e la ricchezza che essa rappresenta per il tutto (cfr. EG 236). Nessuna vocazione, in particolare allโinterno della Chiesa, puรฒ collocarsi al di fuori di questo dinamismo di uscita e di dialogo e ogni autentico sforzo di accompagnamento al discernimento vocazionale non potrร fare a meno di misurarsi con questo orizzonte, riservando unโattenzione privilegiata ai piรน poveri e ai piรน vulnerabili.
Una Chiesa generativa
141. Questo dinamismo di uscita da sรฉ per dare la vita e spendersi al servizio della possibilitร che tutti, singolarmente e insieme, incontrino la gioia dellโamore, attraversa anche il modo in cui la Chiesa esercita lโautoritร che le รจ stata affidata, in modo che sia autenticamente generativa e quindi creatrice di comunione. Secondo alcune analisi, in senso etimologico lโautorevolezza รจ proprio la capacitร di โfar crescereโ (augeo, in latino, da cui auctor e auctoritas) ogni creatura in quella originalitร che il Creatore ha pensato e voluto per lei. Esercitare lโautoritร diventa assumere la responsabilitร di un servizio allo sviluppo e alla liberazione della libertร , non un controllo che tarpa le ali e mantiene incatenate le persone.
142. Di conseguenza, la Chiesa โsi faโ con i giovani, permettendo loro un reale protagonismo e non mettendoli di fronte a un โsi รจ sempre fatto cosรฌโ. Questa prospettiva, che determina uno stile pastorale e anche un modo di organizzarsi e di essere istituzionale, รจ in grande consonanza con la richiesta di autenticitร che i giovani rivolgono alla Chiesa. Costoro si aspettano di essere accompagnati non da un giudice inflessibile, nรฉ da un genitore timoroso e iperprotettivo che genera dipendenza, ma da qualcuno che non ha timore della propria debolezza e sa far risplendere il tesoro che, come vaso di creta, custodisce al proprio interno (cfr. 2Cor 4,7). Altrimenti, finiranno per rivolgersi altrove, specie in un tempo in cui le alternative non mancano (cfr. RP 1.7.10).
143. Per essere generativo lโaccompagnamento al discernimento vocazionale non puรฒ che assumere una prospettiva integrale. La vocazione infatti non รจ mai un principio di alienazione, ma piuttosto un fulcro di integrazione di tutte le dimensioni della persona, che renderร feconde: dai talenti naturali al carattere con le sue risorse e i suoi limiti, dalle passioni piรน profonde alle competenze acquisite attraverso lo studio, dalle esperienze di successo ai fallimenti che ogni storia personale contiene, dalla capacitร di entrare in relazione e di amare fino a quella di assumere il proprio ruolo con responsabilitร allโinterno di un popolo e di una societร . Per questo il servizio dellโaccompagnamento si misura con una serie di elementi che solo in apparenza risultano disparati o poco spirituali e non puรฒ prescindere dallโalleanza tra istanze formative.
CAPITOLO II
IMMERSI NEL TESSUTO DELLA VITA QUOTIDIANA
144. La chiamata alla gioia e alla vita in pienezza si colloca sempre allโinterno di un contesto culturale e di relazioni sociali. ร di fronte alle circostanze della vita quotidiana che i giovani desiderano essere accompagnati, formati, resi protagonisti. Per questo la Chiesa รจ chiamata a ยซuscire, vedere, chiamareยป (DP III, 1.3), cioรจ a investire tempo per conoscere e misurarsi con i vincoli e le opportunitร dei diversi contesti sociali e culturali e a farvi risuonare in modo comprensibile la chiamata alla gioia dellโamore. Allo stesso tempo le relazioni sociali e interpersonali e le dinamiche della vita quotidiana (amicizia, affettivitร , rapporto con il tempo e il denaro, ecc.) favoriscono lโemergere di desideri, idee, emozioni e sentimenti che un percorso di accompagnamento aiuterร a riconoscere e interpretare. Una prospettiva integrale richiede di assumere i nessi che collegano ambiti e contesti in cui si svolge la vita dei giovani, esigenze di conversione delle prassi pastorali e bisogni formativi degli accompagnatori.
145. In particolare, lโesperienza o lโincontro con le fragilitร personali, proprie e altrui, di un gruppo o di una comunitร , di una societร o di una cultura sono tanto faticosi quanto preziosi. Per i giovani puรฒ essere lโoccasione per scoprire risorse nascoste e per far nascere interrogativi anche in prospettiva vocazionale, spingendoli a uscire da una ricerca continua di piccole sicurezze. Accompagnando questi percorsi la Chiesa scoprirร nuove frontiere e nuove risorse per compiere la propria missione.
Lโaccompagnamento scolastico e universitario
146. Praticamente tutte le CE sottolineano la rilevanza che scuola, universitร e istituzioni formative di vario genere hanno nellโaccompagnamento dei giovani nel loro percorso di ricerca di un progetto personale di vita e per lo sviluppo della societร . In molte regioni sono il principale, se non lโunico, luogo non dichiaratamente ecclesiale in cui molti giovani entrano in contatto con la Chiesa. In alcuni casi diventano persino unโalternativa alle parrocchie, che molti giovani non conoscono nรฉ frequentano. Anche i giovani della Riunione presinodale sottolineano lโimportanza dellโimpegno della Chiesa in questi contesti: ยซLe risorse investite in questi campi non sono mai sprecate: si tratta dei luoghi in cui molti giovani trascorrono la maggior parte del loro tempo e spesso si confrontano con persone di diversa estrazione sociale ed economicaยป (RP 13). In particolare รจ richiesta attenzione per i numerosi giovani che abbandonano la scuola o non hanno possibilitร di accedervi.
Lโesigenza di uno sguardo e di una formazione integrali
147. In molte scuole e universitร , anche cattoliche, istruzione e formazione sono finalizzate in chiave eccessivamente utilitaristica, enfatizzando la spendibilitร delle nozioni acquisite nel mondo del lavoro piรน che la crescita delle persone. Occorre invece collocare le competenze tecniche e scientifiche in una prospettiva integrale, il cui orizzonte di riferimento รจ la โcultura ecologicaโ (cfr. LS 111). ร necessario, tra lโaltro, coniugare intelletto e desiderio, ragione e affettivitร ; formare cittadini responsabili, capaci di affrontare la complessitร del mondo contemporaneo e di dialogare con la diversitร ; aiutarli a integrare la dimensione spirituale nello studio e nellโimpegno culturale; renderli capaci di discernere non solo percorsi di senso personali, ma traiettorie di bene comune per le societร di cui sono parte.
148. Questa concezione integrale dellโeducazione richiede una conversione sistemica, che coinvolge tutti i membri delle comunitร educanti e anche le strutture materiali, economiche e istituzionali di cui si servono. Insegnanti, professori, tutor e tutte le figure coinvolte nei percorsi educativi, in particolare coloro che operano in zone abbandonate e disagiate, svolgono un servizio prezioso, di cui la Chiesa รจ grata. ร necessario un rinnovato investimento nella loro formazione integrale, per facilitare cammini di riscoperta e riappropriazione di quella che รจ unโautentica vocazione: sono chiamati non solo a trasmettere contenuti, ma a essere testimoni di una maturitร umana, avviando dinamiche generative di paternitร o maternitร spirituale in grado di rendere i giovani soggetti e protagonisti della loro stessa avventura.
La specificitร e la ricchezza delle scuole e universitร cattoliche
149. Non poche CE di tutto il mondo esprimono apprezzamento per scuole e universitร cattoliche. Il loro obiettivo, come ha detto Papa Francesco, non รจ fare proselitismo, ma ยซportare avanti i giovani, i bambini nei valori umani in tutta la realtร , e una di queste realtร รจ la trascendenzaยป (Discorso ai partecipanti al Congresso mondiale promosso dalla Congregazione per lโEducazione cattolica, 21 novembre 2015). Questa prospettiva le impegna a collaborare con le altre agenzie educative del territorio, e al tempo stesso mostra come, allโinterno di societร libere e aperte che hanno la necessitร di far dialogare diverse identitร , non abbiano piรน senso chiusure ideologiche nei loro confronti.
150. La fedeltร alla loro missione esige da parte di tali istituzioni lโimpegno a verificare lโeffettiva recezione da parte degli alunni dei valori proposti e a promuovere una cultura della valutazione e autovalutazione continua. Al di lร delle dichiarazioni astratte, dobbiamo chiederci quanto le nostre scuole aiutino i giovani a considerare la loro preparazione scolastica come una responsabilitร per i problemi del mondo, per i bisogni dei piรน poveri e per la cura dellโambiente. Per le universitร cattoliche โ lo diceva Papa Francesco a quella portoghese โ non basta analizzare e descrivere la realtร , ma occorre creare ยซspazi di vera ricerca, dibattiti che generino alternative per i problemi di oggiยป e ยซincludere la dimensione morale, spirituale e religiosa nella loro ricerca. Scuole e universitร cattoliche sono invitate a mostrare in pratica in che cosa consista una pedagogia inclusiva e integraleยป (Udienza alla Comunitร dellโUniversitร Cattolica Portoghese, 26 ottobre 2017).
151. In particolare per universitร , facoltร e istituti ecclesiastici โ ma analogamente per tutte le scuole e universitร cattoliche โ รจ importante tener conto di alcuni criteri ispiratori: la contemplazione spirituale, intellettuale ed esistenziale del kerygma; il dialogo a tutto campo; lโinter-disciplinaritร esercitata con sapienza e creativitร ; la necessitร urgente di โfare reteโ (cfr. VG 4).
Economia, lavoro e cura della casa comune
Alla ricerca di nuovi modelli di sviluppo
152. Lโaccompagnamento verso la piena maturitร umana include la dimensione della cura della casa comune. Questo richiede anche alla Chiesa e alle sue istituzioni di assumere la prospettiva della sostenibilitร e di promuovere stili di vita conseguenti, oltre che combattere i riduzionismi oggi dominanti (paradigma tecnocratico, idolatria del profitto, ecc.). Laudato Siโ ci invita ad aver fiducia che la conversione ecologica รจ possibile. Per generare un dinamismo di cambiamento duraturo questa deve coinvolgere non solo le scelte individuali, ma anche quelle comunitarie e sociali, includendo forme di pressione sui leader politici. Per questo lโapporto dei giovani รจ indispensabile, come afferma una CE africana: ยซMolti responsabili ecclesiali riconoscono il dinamismo dei giovani del nostro Paese, il loro coinvolgimento responsabile nella Chiesa e nelle politiche di sviluppo socialeยป. Promuovere la sostenibilitร richiede di invitare i giovani ad applicarvi le loro risorse intellettuali, nelle varie discipline oggetto dei loro studi, e a orientare in tale direzione le successive scelte professionali.
153. Risulta cruciale il contributo specifico che la Chiesa puรฒ dare allโelaborazione di una spiritualitร che sappia riconoscere il valore dei piccoli gesti e possa ispirare le scelte secondo una logica diversa dalla cultura dello scarto. Come ricorda Papa Francesco, ยซtutte le comunitร cristiane hanno un ruolo importante da compiere in questa educazione. Spero altresรฌ che nei nostri seminari e nelle case religiose di formazione si educhi ad una austeritร responsabile, alla contemplazione riconoscente del mondo, alla cura per la fragilitร dei poveri e dellโambienteยป (LS 214).
Il lavoro di fronte allโinnovazione tecnologica
154. I processi di innovazione e di penetrazione delle tecnologie digitali e informatiche nel mondo produttivo generano il fenomeno globalmente noto come โIndustria 4.0โ, con ricadute anche sul mondo del lavoro. Le comunitร cristiane sono invitate a interrogarsi maggiormente su questi aspetti nel loro impegno educativo e di accompagnamento dei giovani. In uno scenario segnato da cambiamenti costanti, dalla impossibilitร di tracciare oggi il profilo delle competenze che saranno necessarie domani e dal rischio che coloro che non sapranno adeguarsi rimarranno tagliati fuori, la formazione e lโaccompagnamento professionale emergono come ambiti di responsabilitร perchรฉ i talenti di tutti i giovani possano esprimersi e nessuno sia lasciato indietro o considerato inutile. Lโobiettivo รจ che lo sviluppo delle competenze professionali e della capacitร di dare senso al proprio lavoro e di difendere il diritto di tutti a un lavoro dignitoso tenga il passo dellโinnovazione tecnologica. Le giovani generazioni sono portatrici di un approccio alla realtร che puรฒ recare importanti contributi allโumanizzazione del mondo del lavoro: stile collaborativo, cultura del rispetto delle differenze e della loro inclusione, capacitร di lavoro di squadra, armonizzazione tra impegno lavorativo e altre dimensioni della vita.
Collaborare alla creazione di occupazione per tutti
155. La promozione di un modello economico nuovo richiede di favorire lo sviluppo di quelle alternative che spontaneamente nascono nelle periferie e tra i gruppi che patiscono le conseguenze della cultura dello scarto, ma che conservano valori e pratiche di solidarietร che altrove sono andati smarriti. Sostenere queste esperienze, permettendo la creazione di opportunitร di lavoro in particolare per i giovani, specie in quei contesti dove รจ piรน elevata la disoccupazione giovanile, richiede innanzi tutto di cercare risorse. Come รจ emerso da alcune osservazioni ricevute, in alcuni Paesi si chiede di individuare forme attraverso cui la Chiesa possa partecipare a questa ricerca con i suoi patrimoni fondiari, immobiliari e artistici, in modo da valorizzarli con iniziative e progetti imprenditoriali di giovani, e renderli cosรฌ โgenerativiโ in termini sociali, al di lร del semplice ritorno economico.
Nella trama delle culture giovanili
Formare alla cittadinanza attiva e alla politica
156. Alcune CE segnalano la sensibilitร dei giovani verso i temi di etica sociale (libertร , giustizia, pace, ecologia, economia, politica), che richiede di essere accompagnata, sostenuta e incoraggiata. Il comandamento dellโamore ha una valenza intrinsecamente sociale, che comprende lโopzione preferenziale per i poveri e lโimpegno per lโedificazione di una societร meno corrotta e piรน giusta. Lโimpegno sociale e politico costituiscono, almeno per alcuni, una vera e propria vocazione, la cui maturazione richiede di essere accompagnata anche dal punto di vista spirituale. In ogni caso, nessun discernimento vocazionale puรฒ focalizzarsi solo sulla ricerca del proprio posto nel mondo, senza mettere a tema in maniera creativa anche lโidentificazione del contributo specifico che ciascuno รจ chiamato a dare al bene comune.
157. Attraverso lโimpegno sociale, molti giovani si interrogano e (ri)scoprono un interesse per la fede cristiana. Inoltre lโimpegno per la giustizia e con i poveri รจ occasione di incontro e dialogo con non credenti e persone che professano altre fedi. Molte CE praticano o ricercano nuove modalitร di formazione allโimpegno civile, sociale e politico in particolare stimolando la partecipazione e lโassunzione di responsabilitร da parte dei giovani e il confronto tra pari. Emerge lโimportanza di alcuni elementi: valorizzare le competenze professionali e il percorso di studi dei giovani, fornendo opportunitร di protagonismo; offrire esperienze concrete di servizio e di contatto con gli ultimi e con ambienti sociali diversi da quelli di provenienza, comprese esperienze internazionali e di cura dellโambiente e della natura; fornire elementi per la lettura e la valutazione del contesto, a partire da una migliore comprensione della dottrina sociale della Chiesa โ di cui anche la RP sottolinea il valore (cfr. RP 3) โ e dellโecologia integrale; favorire la maturazione di una spiritualitร della giustizia, valorizzando lโaiuto che la Bibbia offre allโinterpretazione delle dinamiche sociali; sostenere percorsi di cambiamento degli stili di vita, che mettano a tema lโimportanza dei gesti quotidiani senza perdere di vista lo sbocco alla dimensione strutturale e istituzionale.
158. Inoltre, i giovani sono generalmente molto sensibili alla lotta contro la corruzione e alla questione delle discriminazioni. In modo particolare, la RP afferma con convinzione che ยซla Chiesa puรฒ rivestire un ruolo di vitale importanza per garantire che questi giovani non siano esclusi, ma si sentano accettatiยป (RP 5), indicando come primo ambito di impegno la promozione della dignitร delle donne. Societร sempre piรน multiculturali, segnate da fenomeni migratori o dalla presenza di minoranze etniche, culturali o religiose richiedono la predisposizione di percorsi che aiutino a combattere i pregiudizi e a superare le diverse forme di discriminazione razziale o di casta.
159. Sempre rispetto allโimpegno sociale e civile, il percorso presinodale ha sottolineato anche alcuni ambiti a cui prestare attenzione. Il primo รจ quello dei giovani inseriti nelle forze armate e di polizia, che vanno aiutati ad appropriarsi di alcuni valori e a integrare la dimensione di servizio alla popolazione implicita nella loro funzione, che alcune circostanze mettono in particolare evidenza (missioni di pace, disastri naturali, ecc.). Un secondo ambito รจ quello dei giovani che compiono esperienze di servizio a tempo pieno, che nel mondo assumono denominazioni diverse (servizio civile, gap year, anno di volontariato sociale, ecc.); come sottolinea la RP, sono spesso anche un tempo propizio di discernimento sul proprio futuro (cfr. RP 15). Va evitato il rischio di considerare i giovani impegnati in queste esperienze come manodopera a buon mercato a cui affidare i compiti che nessuno vuole o puรฒ svolgere.
Imparare ad abitare il mondo digitale
160. Tanto molte CE quanto la RP riconoscono la necessitร di affrontare con decisione la questione dellโaccompagnamento a un uso consapevole delle tecnologie digitali. La RP ha suggerito una strada: ยซIn primo luogo, impegnandosi in un dialogo con i giovani, la Chiesa dovrebbe approfondire la propria comprensione della tecnologia in modo da poterci accompagnare a discernere come utilizzarla. Inoltre la Chiesa dovrebbe considerare la tecnologia โ in particolare Internet โ come un terreno fertile per la Nuova Evangelizzazione. [โฆ] In secondo luogo, la Chiesa dovrebbe affrontare la diffusa crisi della pornografia, senza tralasciare gli abusi in rete sui minori e il cyberbullismo, e le loro pesantissime conseguenze dal punto di vista umanoยป (RP 4).
161. Molte CE riconoscono le potenzialitร di Internet come strumento di contatto pastorale e anche di orientamento vocazionale, in particolare dove per varie ragioni la Chiesa fatica a raggiungere i giovani con altri mezzi. In questo senso le competenze dei nativi digitali sono da valorizzare anche allโinterno della Chiesa. Non si puรฒ invece ancora considerare acquisito che social media e universo digitale non sono solo strumenti da utilizzare per la pastorale, nรฉ rappresentano una realtร virtuale da contrapporre a quella reale, ma costituiscono un luogo di vita con una propria cultura da evangelizzare. Pensiamo solamente allโambito dei โvideo-giochiโ, che in alcuni Paesi rappresenta una sfida di primordine per la societร e per la Chiesa, perchรฉ plasma nei giovani una visione discutibile dellโessere umano e del mondo, che alimenta uno stile relazionale improntato alla violenza.
La musica tra interioritร e affermazione dellโidentitร
162. Tra tutti i linguaggi artistici, la musica รจ in modo particolare connessa con la dimensione dellโascolto e dellโinterioritร . Il suo impatto sulla sfera emotiva puรฒ rappresentare una opportunitร di formazione al discernimento. Inoltre, la scelta dei generi e dei musicisti che si ascoltano รจ uno degli elementi che definiscono lโidentitร , soprattutto sociale, dei giovani. Si apre uno spazio per una produzione musicale che aiuti lo sviluppo della spiritualitร . Vi รจ inoltre la necessitร di curare il canto e la musica allโinterno della vita e del cammino di fede della comunitร , come giร avviene in alcuni contesti. Alcuni giovani sono attratti dalla qualitร della musica delle diverse tradizioni cristiane (come il canto gregoriano, quello del monachesimo ortodosso o il gospel). A volte, invece, le proposte che emulano i linguaggi musicali contemporanei piรน commerciali non favoriscono il raccoglimento e lโascolto interiore. Alcune CE fanno notare che le proposte di altre confessioni e religioni risultano attraenti per i giovani, anche cattolici, in virtรน di un linguaggio piรน semplice e immediato, grazie a ยซmusica vivace e di alta qualitร ยป.
163. Unโattenzione particolare va rivolta anche ai grandi eventi musicali: andrebbero promosse occasioni per riscoprire il valore autenticamente festivo e socializzante della musica, a partire da produzioni che gli stessi giovani riconoscono essere di qualitร . Le GMG e i grandi eventi nazionali o regionali possono rappresentare la proposta di un modo alternativo di intendere i grandi eventi, integrando la musica in un programma di incontro ecclesiale tra i giovani.
Sport e competizione
164. Visto lโinflusso dello sport, molte CE suggeriscono la necessitร di valorizzarlo in chiave educativa e pastorale. La cura e la disciplina del corpo, la dinamica di squadra che esalta la collaborazione, il valore della correttezza e del rispetto delle regole, lโimportanza dello spirito di sacrificio, generositร , senso di appartenenza, passione, creativitร , fanno dello sport una occasione educativa promettente per percorrere un vero cammino di unificazione personale. Successo e insuccesso scatenano dinamiche emotive che possono diventare palestre di discernimento. Perchรฉ questo accada occorre che siano proposte ai giovani esperienze di sana competizione, che sfuggano al desiderio di successo a tutti i costi, e che permettano di trasformare la fatica dellโallenamento in una occasione di maturazione interiore. Occorrono quindi societร sportive โ e questo vale in particolare per quelle che fanno riferimento alla Chiesa โ che scelgano di essere autentiche comunitร educanti a tutto tondo, e non solo centri che erogano servizi. Per questo รจ fondamentale sostenere la consapevolezza del ruolo educativo di allenatori, tecnici e dirigenti, curando la loro formazione continua. Al di lร della sfera strettamente agonistica, sarebbe opportuno pensare a nuove configurazioni dei luoghi educativi che contribuiscano a rinsaldare il riconoscimento reciproco, il tessuto sociale e i legami comunitari, soprattutto in ambito interculturale.
Lโamicizia e lโaccompagnamento tra pari
165. ร importante riconoscere il gruppo dei coetanei come uno strumento di emancipazione dal contesto familiare, di consolidamento dellโidentitร e di sviluppo di competenze relazionali. Grande rilievo hanno le occasioni di crescita nellโamicizia, come i momenti di tempo libero o di vacanza condivisi, nonchรฉ le occasioni che permettono ai giovani di diventare a loro volta accompagnatori di coetanei o di chi รจ ancora piรน giovane, scoprendo la bellezza della responsabilitร e il gusto del servizio. Il legame di comunanza, la condivisione di riferimenti, la facilitร a identificarsi nellโaltro e a comunicare sono alla base del successo delle iniziative di peer education, e delle โcomunitร di apprendimentoโ che generano. In particolare esse sono utili quando riguardano questioni su cui la parola degli adulti risulterebbe piรน lontana, meno credibile (sessualitร , prevenzione delle dipendenze, ecc.) e quindi meno capace di produrre un cambiamento nei comportamenti.
Vicinanza e sostegno nel disagio e nellโemarginazione
Disabilitร e malattia
166. Nella vita di tanti giovani il dolore segna il corpo e anche lโanima in maniera imprevedibile e incomprensibile. Malattie e deficit psichici, sensoriali e fisici possono talvolta spegnere la speranza e trasformare affettivitร e sessualitร in una fonte di sofferenza. Come raccontava nel suo contributo al percorso presinodale un giovane con disabilitร , ยซnon si รจ mai abbastanza preparati a vivere con una disabilitร : spinge a porsi domande sulla propria vita, invita a interrogarsi sulla propria finitudineยป. Anche i giovani che vivono in queste situazioni sono chiamati a scoprire come declinare la chiamata alla gioia e alla missione โ ยซcome si puรฒ portare la gioia del Vangelo quando la sofferenza รจ allโordine del giorno?ยป โ e a scoprire le proprie forze interiori: ยซPiangere puรฒ essere un diritto, ma lottare e amare sono miei doveriยป. Questi giovani contano sullโaiuto dei loro coetanei, ma insegnano ai loro amici a misurarsi con il limite, aiutandoli a crescere in umanitร . Particolarmente benefici sono movimenti e comunitร che sanno integrare i giovani con qualche forma di disabilitร e malattia, sostenendo le loro famiglie e valorizzando lโapporto che essi possono dare agli altri giovani e a tutti. ร inesauribile la creativitร con cui la comunitร animata dalla gioia del Vangelo puรฒ diventare unโalternativa al disagio. Ad esempio in alcuni contesti, soprattutto africani, sono attivi cammini innovativi di integrazione nella pastorale giovanile dei giovani portatori di HIV o affetti da AIDS.
167. Lโutilizzo di droghe, alcool e altre sostanze che alterano gli stati di coscienza, cosรฌ come altre vecchie e nuove dipendenze, rendono schiavi molti giovani e minacciano la loro vita. Alcuni di essi, immersi in tali situazioni di disagio, possono comunque incrociare la buona opportunitร di una ripartenza, anche grazie allโapprodo in istituzioni come case-famiglia, comunitร educative o di recupero. Hanno bisogno di essere accompagnati a riconoscere i propri errori e a discernere come indirizzare diversamente i propri passi, oltre che di sostegno per affrontare il reinserimento in un contesto sociale che spesso tende a stigmatizzarli e ghettizzarli. Lโimpegno di alcune istituzioni ecclesiali su questo fronte รจ notevole e merita di essere sostenuto dalle comunitร cristiane nel loro insieme, superando la tentazione della chiusura. Di grande importanza รจ la formazione degli operatori e dei volontari impegnati in queste strutture, anche dal punto di vista spirituale. Questo impegno comunque non puรฒ esimere dal promuovere una cultura della prevenzione e dal prendere posizione come Chiesa nella lotta ai narcotrafficanti e a chi specula su meccanismi di dipendenza.
Con i giovani carcerati
168. Il recupero dei giovani detenuti richiede di coinvolgerli in progetti personalizzati, stimolando, attraverso unโazione educativa, la rilettura delle esperienze passate, il riconoscimento degli errori commessi, la riconciliazione con i traumi subiti e lโacquisizione di competenze sociali e lavorative in vista del reinserimento. La dimensione spirituale e quella religiosa possono rivestire un ruolo di grande importanza e la Chiesa รจ grata verso quanti operano per renderla presente in questi contesti (cappellani carcerari, volontari, ecc.), svolgendo nei confronti dei detenuti un ruolo di accompagnamento. Tra lโaltro, essi chiedono di trovare le modalitร perchรฉ il Sinodo coinvolga e dia speranza anche ai giovani detenuti. Non va sminuita infine lโimportanza della formazione, umana e professionale, e dellโaccompagnamento di quanti operano allโinterno del sistema penitenziario (guardie carcerarie, psicologi, educatori, ecc.), che si trovano confrontati con situazioni anche di estrema complessitร e difficoltร .
In situazioni di guerra e di violenza
169. Nel mondo sono molto numerosi i giovani che vivono in situazioni di guerra o di conflitti armati di diversa intensitร . Alcuni vengono arruolati a forza o con la manipolazione in gruppi paramilitari o in bande armate, mentre alcune giovani donne vengono rapite e abusate. Coloro che sopravvivono soffrono varie conseguenze psicologiche e sociali. In generale, diventare adulti in contesti di grande violenza rappresenta un ostacolo alla maturazione personale, che richiede uno sforzo educativo e un accompagnamento specifico, specie per la ricostruzione delle capacitร relazionali e il superamento dei traumi subiti. Si tratta di elementi di cui tenere conto anche nei cammini di discernimento vocazionale, perchรฉ la chiamata alla gioia รจ diretta anche a questi giovani. Altrettanto importanti sono i percorsi di riconciliazione a livello locale o nazionale, perchรฉ offrono un contesto in cui le vite dei giovani che hanno vissuto violenze anche brutali possono ritrovare e offrire energie preziose per superare divisioni, rancori, vendette.
Giovani migranti e cultura dellโaccoglienza
170. Il continuo aumento del numero di migranti e rifugiati, e in modo particolare la condizione delle vittime di tratta e sfruttamento, richiedono di attivare percorsi a tutela giuridica della loro dignitร e capacitร di azione e al tempo stesso di promuovere cammini di integrazione nella societร in cui arrivano. Per questo sono di grande importanza le iniziative di molti organismi ecclesiali, e il coinvolgimento di tutta la comunitร cristiana. Lโaccompagnamento dei giovani migranti, di prima e seconda generazione, a trovare la propria strada verso la gioia e la possibilitร di contribuire allo sviluppo della societร rappresenta una sfida peculiare in termini di accompagnamento al discernimento vocazionale, in quanto deve fare i conti con la dimensione dellโinterculturalitร . Con grande delicatezza e attenzione andranno accompagnati anche i percorsi delle coppie miste dal punto di vista culturale e anche religioso, e coloro che provenendo da percorsi migratori si sentono chiamati al sacerdozio ministeriale o alla vita religiosa. Nei contesti che vedono la presenza di culture diverse allโinterno della comunitร cristiana, la pastorale tutta, quindi anche quella giovanile, รจ chiamata a evitare forme di ghettizzazione e promuovere reali occasioni di incontro.
Di fronte alla morte
171. Non รจ purtroppo infrequente imbattersi nellโesperienza della morte dei giovani, come anche in giovani che hanno commesso omicidi. In questo campo la maternitร della Chiesa e la sua capacitร di ascolto e accompagnamento รจ decisiva. La morte รจ talvolta il punto di arrivo del fallimento di un mondo, di una societร e di una cultura che illude, sfrutta e infine scarta i giovani; in altre รจ lโincontro traumatico con il limite della vita umana attraverso lโesperienza della malattia e il mistero del dolore; vi รจ anche la sconvolgente esperienza del suicidio giovanile, che crea in molti ferite difficili a guarirsi; in altre situazioni la morte di giovani a causa della loro fede, vero e proprio martirio, si fa testimonianza profetica e feconda di santitร . In ogni caso la morte, in particolare quella dei giovani, diventa fonte di sommi interrogativi per tutti. Se per la Chiesa questa esperienza รจ sempre motivo per un rinnovato confronto con la morte e la risurrezione di Gesรน, dal punto di vista pastorale alcune CE si chiedono in che modo la morte dei giovani puรฒ divenire motivo di annuncio e invito per tutti alla conversione.
Accompagnamento e annuncio
172. Chi รจ impegnato nei tanti ambiti sociali, educativi e pastorali in cui lโaccompagnamento avviene puรฒ testimoniare come ciascuno dei giovani porti impressa indelebilmente lโimmagine del Creatore e come lo Spirito parli nel cuore di ciascuno di loro, anche quando non sono in grado o non sono disponibili a riconoscerlo. La Chiesa รจ chiamata a collaborare allโopera di Dio, avviando percorsi che aiutino i giovani ad assumere la vita come dono e a lottare contro la cultura dello scarto e della morte. Questo impegno รจ parte integrante della missione di annuncio della Chiesa: ยซLa proposta รจ il Regno di Dio (Lc 4,43) [โฆ]. Nella misura in cui Egli riuscirร a regnare tra di noi, la vita sociale sarร uno spazio di fraternitร , di giustizia, di pace, di dignitร per tuttiยป (EG 180). Proprio per questo la Chiesa non puรฒ accettare di essere soltanto una ONG o unโagenzia filantropica: i suoi membri non possono esimersi dal confessare il nome di Gesรน (cfr. EN 22), rendendo la loro opera un segno eloquente del Suo amore che condivide, accompagna, perdona.
173. Ogni accompagnamento รจ un modo di proporre la chiamata alla gioia e puรฒ cosรฌ diventare il terreno adatto per annunciare la buona notizia della Pasqua e favorire lโincontro con Gesรน morto e risorto: un kerygma ยซche esprima lโamore salvifico di Dio previo allโobbligazione morale e religiosa, che non imponga la veritร e che faccia appello alla libertร , che possieda qualche nota di gioia, stimolo, vitalitร , ed unโarmoniosa completezzaยป (EG 165). Al tempo stesso, ogni servizio di accompagnamento รจ occasione di crescita nella fede per chi lo compie e per la comunitร di cui fa parte. Per questo, il requisito principale del buon accompagnatore รจ aver gustato in prima persona โla gioia dellโamoreโ, che smaschera la falsitร delle gratificazioni mondane e riempie il cuore del desiderio di comunicarla agli altri.
174. Questa inquietudine evangelica preserva dalla tentazione di colpevolizzare i giovani per la loro lontananza dalla Chiesa o di lamentarsene, per parlare invece, come fanno alcune CE, di una โChiesa lontana dai giovaniโ chiamata a intraprendere cammini di conversione, senza far ricadere su altri le proprie mancanze di slancio educativo e di timidezza apostolica. Superare la โsindrome di Gionaโ rimane ancora, per molti aspetti, un traguardo (cfr. GE 134). Mandato ad annunciare agli abitanti di Ninive la misericordia di Dio, il profeta fugge perchรฉ il suo cuore non condivide lโintenzione che anima il cuore di Dio. La vera questione che la vicenda di Giona mette in evidenza รจ quella dellโevangelizzazione degli evangelizzatori e della qualitร cristiana della comunitร dei credenti, poichรฉ solo una comunitร evangelizzata puรฒ evangelizzare.
CAPITOLO III
UNA COMUNITร EVANGELIZZATA ED EVANGELIZZATRICE
Unโidea evangelica di comunitร cristiana
175. Durante il SI si รจ chiarito che lโesperienza comunitaria rimane essenziale per i giovani: se da una parte hanno โallergia alle istituzioniโ, รจ altrettanto vero che sono alla ricerca di relazioni significative in โcomunitร autenticheโ e di contatti personali con โtestimoni luminosi e coerentiโ (cfr. RP 5.1.10). Varie CE hanno manifestato il desiderio che il Sinodo riaffermi la natura aperta e inclusiva della Chiesa, chiamata ad accompagnare i giovani nellโottica della salvaguardia sia dellโintegralitร dellโannuncio che della gradualitร della proposta, rispettando cosรฌ i ritmi di maturazione della loro libertร , che si costituisce in una vicenda storica concreta e quotidiana. Sullโesempio di Gesรน, ยซil primo e il piรน grande evangelizzatoreยป (EN 9; EG 12), anche la comunitร dei credenti รจ chiamata ad uscire e ad incontrare i giovani lรฌ dove sono, riaccendendo i loro cuori e camminando con loro (cfr. Lc 24,13-35).
176. Il rischio di rinchiudersi in unโappartenenza elitaria e giudicante fu giร una grande tentazione presente nella cerchia dei discepoli di Gesรน. Per questo il Signore loda la fede della donna siro-fenicia, che pur non appartenendo al popolo eletto, manifesta una fede grande (Mt 15,22-28); rimprovera aspramente i discepoli che vorrebbero far scendere un fuoco che consumi i samaritani che non accolgono il suo passaggio (Lc 9,51-55); dichiara che unโappartenenza al popolo eletto e unโosservanza legale non offrono un accesso automatico alla salvezza (Lc 18,10-14); mostra che lโesperienza della lontananza puรฒ essere una premessa ad una rinnovata comunione e la vita nella casa del Padre unโesperienza che rende incapaci di amare (Lc 15,11,32). Cosรฌ, mentre Pietro rinnega per tre volte lโamato Maestro e Giuda lo tradisce, il centurione romano lo riconosce per primo come Figlio di Dio (Mc 15,39). La comunitร cristiana รจ chiamata ad uscire dalla presunzione di โvedereโ con i propri occhi (cfr. Gv 9,41) e di giudicare con criteri diversi da quelli che vengono da Dio.
177. Come giร accennava il DP, ยซrispetto al passato, dobbiamo abituarci a percorsi di avvicinamento alla fede sempre meno standardizzati e piรน attenti alle caratteristiche personali di ciascunoยป (DP III, 4). La comunitร cristiana vive cosรฌ di diversi livelli di appartenenza, riconosce con gratitudine i piccoli passi di ognuno e cerca di valorizzare il seme della grazia presente in ciascuno, offrendo a tutti rispetto, amicizia e accompagnamento, perchรฉ ยซun piccolo passo, in mezzo a grandi limiti umani, puรฒ essere piรน gradito a Dio della vita esteriormente corretta di chi trascorre i suoi giorni senza fronteggiare importanti difficoltร ยป (EG 44; AL 305). I giovani stessi quindi, con le loro esperienze di vita frammentate e i loro cammini di fede incerti, aiutano la Chiesa ad assumere la sua naturale forma poliedrica (cfr. EG 236).
Unโesperienza familiare di Chiesa
178. Uno degli esiti piรน fecondi emersi dalla rinnovata attenzione pastorale alla famiglia vissuta in questi ultimi anni รจ stata la riscoperta dellโindole familiare della Chiesa. Lโ affermazione che Chiesa e parrocchia sono ยซfamiglia di famiglieยป (cfr. AL 87.202) รจ forte e orientativa rispetto alla sua forma. Ci si riferisce a stili relazionali, dove la famiglia fa da matrice allโesperienza stessa della Chiesa; a modelli formativi di natura spirituale che toccano gli affetti, generano legami e convertono il cuore; a percorsi educativi che impegnano nella difficile ed entusiasmante arte dellโaccompagnamento delle giovani generazioni e delle famiglie stesse; alla qualificazione delle celebrazioni, perchรฉ nella liturgia si manifesta lo stile di una Chiesa convocata da Dio per essere sua famiglia. Molte CE desiderano superare la difficoltร a vivere relazioni significative nella comunitร cristiana e chiedono che il Sinodo offra elementi concreti in questa direzione. Una CE afferma che ยซnel bel mezzo della vita rumorosa e caotica molti giovani chiedono alla Chiesa di essere una casa spiritualeยป. Aiutare i giovani a unificare la loro vita continuamente minacciata dallโincertezza, dalla frammentazione e dalla fragilitร รจ oggi decisivo. Per molti giovani che vivono in famiglie fragili e disagiate, รจ importante che essi percepiscano la Chiesa come una vera famiglia in grado di โadottarliโ come figli propri.
La cura pastorale per le giovani generazioni
179. Molte CE hanno avvertito con chiarezza lโintima connessione tra evangelizzazione e educazione, ben sviluppata da tanti Istituti di vita consacrata maschili e femminili che da secoli puntano su questo binomio e offrono a tutta la Chiesa unโesperienza feconda di pastorale giovanile connotata da una spiccata attenzione ai percorsi educativi. Parecchie risposte delle CE segnalano che diverse comunitร cristiane e molti pastori hanno una carente sensibilitร educativa. Una di loro dice che in tante situazioni ยซi giovani non sono nel cuore di molti Vescovi, sacerdoti e religiosiยป. Quando una comunitร di credenti รจ invece consapevole del suo compito educativo e si appassiona ad esso, รจ in grado di liberare forze spirituali e materiali che concretizzano una vera e propria โcaritร educativaโ, capace di mettere in campo insospettate energie e passione verso le giovani generazioni.
180. Merita una parola speciale la realtร dellโoratorio o di attivitร pastorali simili, che vedono la Chiesa soggetto proponente di unโesperienza che in vari contesti rappresenta, come dice una CE, ยซla cura specifica di una comunitร cristiana nei confronti delle giovani generazioni. I suoi strumenti sono i piรน diversi e passano attraverso la creativitร di una comunitร educativa che sa mettersi al servizio, ha uno sguardo prospettico sulla realtร e sa affidarsi allo Spirito Santo per agire in modo profeticoยป. Dove cโรจ lโoratorio le giovani generazioni non sono dimenticate e assumono un ruolo centrale e attivo nella comunitร cristiana. Alcune CE si aspettano dal Sinodo un rilancio di questa esperienza.
La famiglia, soggetto privilegiato dellโeducazione
181. Per quanto riguarda il legame tra pastorale giovanile e famiglia sarร importante approfondire in ottica sinodale il capitolo VII di Amoris Laetitia dedicato al tema dellโeducazione dei figli, che merita una piรน adeguata valorizzazione pastorale. ร evidente che ยซla famiglia รจ la prima scuola dei valori umani, dove si impara il buon uso della libertร ยป (AL 274). I giovani stessi, durante la Riunione presinodale, hanno chiaramente affermato che tra i luoghi che aiutano lo sviluppo della propria personalitร , la famiglia occupa una posizione privilegiata (cfr. RP 1). Varie CE hanno preso coscienza che investire energie per formare buone famiglie non significa sottrarre forze alla cura dei giovani. Quindi la predilezione e lโimpegno a favore dei giovani รจ chiamata ad aprirsi decisamente alla pastorale familiare.
182. Molte CE chiedono al Sinodo di approfondire il ruolo indispensabile della famiglia come agente pastorale attivo nellโaccompagnamento e nel discernimento vocazionale dei figli. Molte altre chiedono un aiuto per qualificare lโaccompagnamento dei giovani durante il tempo del fidanzamento, nellโimmediata preparazione al matrimonio e anche nella fase successiva alla celebrazione del sacramento. I dati provenienti dalle CE attestano un panorama di situazioni assai contrastanti circa il ruolo della famiglia rispetto al tema sinodale. Tra i Paesi piรน secolarizzati, in linea di massima, come dice una CE, ยซla maggior parte delle famiglie cattoliche non sono coinvolte โattivamenteโ o โintenzionalmenteโ nel discernimento vocazionale dei loro figli, e alcune sono attivamente contrarieยป. In altri contesti invece, dove la dimensione comunitaria della fede รจ piรน viva, la famiglia svolge un ruolo dinamico e propositivo.
In ascolto e in dialogo con il Signore
183. Molte CE, presentando le loro โbuone praticheโ, hanno privilegiato lโascolto e il dialogo con Dio: giornate di ritiro, esercizi spirituali, momenti di stacco dalla routine quotidiana, pellegrinaggi nazionali e diocesani, esperienze condivise di preghiera. Santuari, centri di spiritualitร e case di Esercizi Spirituali dove vi sia una sensibilitร per lโaccoglienza e lโaccompagnamento dei giovani hanno grande attrattiva in varie parti del mondo. Una CE afferma: ยซSappiamo che il successo non viene da noi stessi ma da Dio e per questo cerchiamo di mostrare ai giovani che la preghiera รจ una leva che cambia il mondoยป. In un tempo di confusione molti giovani si rendono conto che solo la preghiera, il silenzio e la contemplazione offrono il giusto โorizzonte di trascendenzaโ entro cui poter maturare scelte autentiche. Percepiscono che solo al cospetto di Dio si puรฒ prendere posizione con veritร e affermano che ยซil silenzio รจ il luogo dove possiamo ascoltare la voce di Dio e discernere la sua volontร su di noiยป (RP 15).
184. Nella preghiera, che talvolta puรฒ essere unโesperienza di โcombattimento spiritualeโ (cfr. GE 159-165), si affina la propria sensibilitร allo Spirito, ci si educa alla capacitร di intendere i segni dei tempi e si attinge la forza di agire in modo che il Vangelo possa incarnarsi di nuovo oggi. Nella cura della vita spirituale si gusta la fede come felice relazione personale con Gesรน e come dono di cui essergli grati. Non per nulla la vita contemplativa suscita ammirazione e stima tra i giovani. ร quindi evidente che nella qualitร spirituale della vita della comunitร risiedono grandi opportunitร per avvicinare i giovani alla fede e alla Chiesa e nellโaccompagnarli nel loro discernimento vocazionale.
Alla scuola della Parola di Dio
185. Le esperienze pastorali di maggior efficacia evangelizzatrice ed educativa presentate da molte CE mettono al centro il confronto con la forza della Parola di Dio in ordine al discernimento vocazionale: Lectio divina, scuole della Parola, catechesi bibliche, approfondimento della vita di giovani presenti nella Bibbia, uso degli strumenti digitali che facilitano lโaccesso alla Parola di Dio sono pratiche di successo tra i giovani. Per molte CE il rinnovamento della pastorale passa dalla sua qualificazione biblica, e per questo chiedono al Sinodo riflessione e proposte. In territori dove sono presenti altre Chiese o comunitร cristiane, varie CE fanno notare il valore ecumenico della Bibbia, che puรฒ creare convergenze significative e progetti pastorali condivisi.
186. Giร Benedetto XVI, come frutto del Sinodo sulla Parola di Dio, chiedeva alla Chiesa intera di ยซincrementare la โpastorale biblicaโ non in giustapposizione con altre forme della pastorale, ma come animazione biblica dellโintera pastoraleยป (VD 73). Dopo aver affermato che ยซlampada per i miei passi รจ la tua parola, luce sul mio camminoยป (Sal119,105), il salmista si chiede: ยซCome potrร un giovane tenere pura la sua via? Osservando la tua parolaยป (Sal 119,9).
Il gusto e la bellezza della liturgia
187. Una CE afferma che i giovani ยซnon vengono in Chiesa per trovare qualcosa che potrebbero ottenere altrove, ma cercano unโesperienza religiosa autentica e persino radicaleยป. Molte risposte al questionario segnalano che i giovani sono sensibili alla qualitร della liturgia. In maniera provocatoria la RP dice che ยซi cristiani professano un Dio vivente, ma nonostante questo, troviamo celebrazioni e comunitร che appaiono morteยป (RP 7). A proposito del linguaggio e della qualitร delle omelie, una CE fa notare che ยซi giovani sentono mancanza di sintonia con la Chiesaยป, e aggiunge: ยซSembra che non comprendiamo il vocabolario, e quindi anche le necessitร , dei giovaniยป. Indicazioni preziose in merito si trovano in EG 135-144.
188. Tenendo conto che ยซla fede ha una struttura sacramentaleยป (LF 40), alcune CE chiedono che venga sviluppato il legame genetico tra fede, sacramenti e liturgia nella progettazione di percorsi di pastorale giovanile, a partire dalla centralitร dellโEucaristia, ยซfonte e culmine di tutta la vita cristianaยป (LG 11) e ยซfonte e culmine di tutta lโevangelizzazioneยป (PO 5). Varie CE assicurano che dove la liturgia e lโars celebrandi sono ben curate vi รจ sempre una presenza significativa di giovani attivi e partecipi. Considerando che nella sensibilitร giovanile a parlare non sono tanto i concetti quanto le esperienze, non le nozioni quanto le relazioni, alcune CE osservano che le celebrazioni eucaristiche e altri momenti celebrativi โ spesso considerati punti dโarrivo โ possono diventare luogo e occasione per un rinnovato primo annuncio ai giovani. Le CE di alcuni Paesi testimoniano lโefficacia della โpastorale dei ministrantiโ per far gustare ai giovani lo spirito della liturgia; sarร comunque opportuno riflettere su come offrire unโadeguata formazione liturgica a tutti i giovani.
189. Merita anche attenzione il tema della pietร popolare che in vari contesti offre ai giovani un accesso privilegiato alla fede, sia perchรฉ legata alla cultura e alle tradizioni locali, sia anche perchรฉ valorizza il linguaggio del corpo e degli affetti, elementi che talvolta nella liturgia stentano a trovare spazio.
Nutrire la fede nella catechesi
190. Varie CE si sono interrogate, a partire dal tema sinodale, sui percorsi catechistici in atto nella comunitร cristiana. La catechesi non gode sempre di una buona fama tra i giovani, perchรฉ ricorda a molti di loro ยซun percorso obbligato e non scelto nella fanciullezzaยป (QoL). Ponendo attenzione alla necessaria e naturale continuitร con la pastorale degli adolescenti e dei giovani, alcune CE chiedono di rivedere le forme complessive dellโofferta catechistica verificandone la sua validitร per le nuove generazioni.
191. Un DV invita ad evitare lโopposizione tra catechesi esperienziale e contenutistica, perchรฉ ricorda che lโesperienza della fede รจ giร apertura conoscitiva alla veritร e il cammino di interiorizzazione dei contenuti della fede porta a un incontro vitale con Cristo. In tale originaria circolaritร la comunitร ecclesiale svolge un ruolo insostituibile di mediazione.
192. Alcune CE e i giovani stessi consigliano di seguire nella catechesi la โvia della bellezzaโ, valorizzando lโimmenso patrimonio artistico e architettonico della Chiesa, il contatto autentico con la creazione di Dio e lโincanto della liturgia della Chiesa in tutte le sue forme e riti. Ci sono esperienze ben riuscite di catechesi con i giovani. In genere si presentano come un itinerario esperienziale di incontro vivo con Cristo, che diventa fonte di unitร dinamica tra la veritร del Vangelo e la propria esperienza di vita. In tal modo si creano le condizioni per lo sviluppo di una fede forte, che si concretizza in un impegno missionario.
193. In alcuni contesti la catechesi รจ svolta allโinterno dei percorsi scolastici e quindi lโinsegnamento della religione riveste una grande importanza per la maturazione vocazionale dei giovani. Tutto ciรฒ invita il Sinodo a riflettere sul rapporto tra scuola e comunitร cristiana in termini di alleanza educativa.
Accompagnare i giovani verso il dono gratuito di sรฉ
194. Numerose esperienze presentate al termine delle risposte al questionario del DP fanno riferimento a pratiche in cui i giovani sono accompagnati nella logica di una โfede in attoโ che si realizza nel servizio della caritร . Una Chiesa che serve รจ una Chiesa matura che attrae i giovani, perchรฉ testimonia la sua vocazione allโimitazione di Cristo che ยซda ricco che era, si รจ fatto povero per voiยป (2Cor 8,9). Nelle risposte di molte CE รจ stata ben colta e sviluppata la connessione espressa in vari paragrafi del DP tra esperienze di servizio gratuito e discernimento vocazionale. Gli stessi giovani fanno notare che ยซperiodi di tempo spesi in servizio con movimenti e associazioni caritatevoli danno ai giovani unโesperienza di missione e uno spazio dove praticare il discernimento ยป (RP 15). Tante sono, nel QoL, le testimonianze di giovani che hanno riscoperto la vita di fede grazie ad esperienze di servizio e a contatto con la โChiesa che serveโ. Dโaltra parte, la Chiesa potrร rinnovare i suoi dinamismi di servizio confrontandosi con le esigenze dei giovani che spingono verso uno stile trasparente, disinteressato e non assitenzialistico. In sintesi, un DV invita a promuovere una rinnovata โcultura della gratuitร โ.
195. Per molti giovani il โvolontariato internazionaleโ risulta capace di coniugare la sensibilitร alla solidarietร con lโaspirazione al viaggio e alla scoperta di altre culture e mondi sconosciuti: si tratta anche di un luogo di incontro e di collaborazione con giovani lontani dalla Chiesa e non credenti. Il โvolontariato missionarioโ, curato e sviluppato in molti Paesi e da parecchi Istituti di vita consacrata maschili e femminili, รจ un dono particolare che la Chiesa puรฒ offrire a tutti i giovani: la preparazione, lโaccompagnamento e la ripresa in ottica vocazionale di unโesperienza missionaria รจ un campo privilegiato per il discernimento vocazionale dei giovani.
Comunitร aperta e accogliente verso tutti
196. La Riunione presinodale ha visto la partecipazione non solo di giovani cattolici, ma anche di giovani di altre confessioni cristiane, di altre religioni e perfino di non credenti. ร stata un segno che i giovani hanno accolto con gratitudine, perchรฉ ha mostrato il volto di una Chiesa ospitale e inclusiva in grado di riconoscere la ricchezza e lโapporto che puรฒ venire da ciascuno per il bene di tutti. Sapendo che la fede autentica non puรฒ generare un atteggiamento di presunzione verso gli altri, i discepoli del Signore sono chiamati a valorizzare tutti i germi di bene presenti in ogni persona e in ogni situazione. Lโumiltร della fede aiuta la comunitร dei credenti a lasciarsi istruire anche da persone di posizioni o culture diverse, nella logica di un beneficio reciproco in cui si dona e si riceve.
197. Per esempio, nel SI alcuni esperti hanno fatto notare come il fenomeno migratorio possa divenire unโopportunitร per un dialogo interculturale e per il rinnovamento di comunitร cristiane a rischio di involuzione. Alcuni giovani LGBT, attraverso vari contributi giunti alla Segreteria del Sinodo, desiderano ยซbeneficiare di una maggiore vicinanzaยป e sperimentare una maggiore cura da parte della Chiesa, mentre alcune CE si interrogano su che cosa proporre ยซai giovani che invece di formare coppie eterosessuali decidono di costituire coppie omosessuali e, soprattutto, desiderano essere vicini alla Chiesaยป.
Il dialogo ecumenico e interreligioso, che in alcuni Paesi assume i tratti di una vera e propria prioritร per i giovani, nasce e si sviluppa in un clima di reciproca stima e di naturale apertura di una comunitร che si mette in gioco con ยซdolcezza e rispetto, con una retta coscienzaยป (1Pt 3,16). Anche il dialogo con i non credenti e con il mondo secolare nel suo insieme รจ in alcuni contesti decisivo per i giovani, soprattutto in ambito accademico e culturale, dove a volte sentono di essere discriminati in nome della fede che professano: iniziative come quella della โCattedra dei non credentiโ e del โCortile dei gentiliโ sono di grande interesse per le giovani generazioni, perchรฉ li aiutano ad integrare la loro fede nel mondo in cui vivono e anche ad assumere un metodo di dialogo aperto e di confronto fecondo tra posizioni diverse.
CAPITOLO IV
ANIMAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA PASTORALE
198. Per accompagnare i giovani nel loro discernimento vocazionale non servono solo persone competenti, ma anche strutture adeguate di animazione non solo efficienti ed efficaci, ma soprattutto attrattive e luminose per lo stile relazionale e le dinamiche fraterne che generano. Alcune CE sentono il bisogno di una โconversione istituzionaleโ. Rispettando e integrando le nostre legittime differenze, riconosciamo nella comunione la via privilegiata per la missione, senza la quale รจ impossibile sia educare che evangelizzare. Diventa sempre piรน importante quindi verificare, come Chiesa, non solo โche cosaโ stiamo facendo per e con i giovani, ma anche โin che modoโ lo stiamo facendo.
Il protagonismo giovanile
199. A nome di molti altri, un giovane rispondendo al QoL dice: ยซNoi desideriamo essere coinvolti, valorizzati, sentirci corresponsabili in quello che si sta facendoยป. In quanto battezzati, anche i giovani sono chiamati ad essere โdiscepoli missionariโ, e si stanno facendo passi importanti in questa direzione (cfr. EG 106). Sulla scia del documento conciliare Apostolicam Actuositatem, San Giovanni Paolo II affermava che i giovani ยซnon devono essere considerati semplicemente come lโoggetto della sollecitudine pastorale della Chiesa: sono, di fatto, e devono venire incoraggiati ad esserlo, soggetti attivi, protagonisti dellโevangelizzazione e artefici del rinnovamento socialeยป (CL 46). Qui sta per molte CE il vero punto qualificante della pastorale giovanile: passare con coraggio dal fare pastorale โper i giovaniโ a fare pastorale โcon i giovaniโ.
Benedetto XVI ha spesso invitato i giovani a essere protagonisti della missione: ยซCari giovani, voi siete i primi missionari tra i vostri coetanei!ยป (Messaggio per la XXVIII GMG 2013, 18 ottobre 2012), perchรฉ ยซil modo migliore di evangelizzare un giovane รจ arrivare a lui attraverso un altro giovaneยป (QoL). Saranno da individuare i campi privilegiati per il protagonismo giovanile. Alcune CE denunciano la realtร del โclericalismoโ come un problema a volte insormontabile: una CE afferma che ยซmolti dei nostri giovani pensano che la Chiesa sia solo lโinsieme dei ministri ordinati e dei consacrati che la rappresentanoยป. Scardinare questa visione rimane un traguardo che molte CE si augurano venga raggiunto con una presa di posizione chiara da parte del Sinodo.
La Chiesa nel territorio
200. Tutto il popolo di Dio รจ soggetto della missione cristiana (cfr. EG 120) e ciรฒ si esplica con diverse responsabilitร e a vari livelli di animazione.
Il successore di Pietro manifesta continuamente una predilezione per i giovani, che loro stessi riconoscono e apprezzano. Il suo essere centro di unitร visibile della Chiesa e il suo impatto mediatico universale lo mettono in una posizione di guida che riconosce e incoraggia lโapporto di tutti i carismi e le istituzioni a servizio delle giovani generazioni.
Molte CE offrono un servizio centrale qualificato alla pastorale dei giovani, ma il soggetto privilegiato rimane comunque la Chiesa particolare, che il Vescovo presiede e anima con i suoi collaboratori, favorendo sinergie e valorizzando le buone esperienze di comunione tra tutti coloro che si adoperano per il bene dei giovani. Se molte CE affermano che vi รจ un servizio di qualitร in questo ambito della pastorale, in alcune parti del mondo vi รจ molta improvvisazione e poca organizzazione.
Dal punto di vista territoriale la parrocchia, Chiesa tra le case, รจ il luogo ordinario della pastorale e la sua validitร รจ stata chiaramente riaffermata nel nostro tempo (cfr. EG 28). Un giovane nel QoL afferma che ยซdove i sacerdoti sono liberi dalle incombenze finanziarie e organizzative, possono concentrarsi nel lavoro pastorale e sacramentale che tocca la vita delle personeยป. Se alcune CE fanno notare la vitalitร delle parrocchie, per altre queste non sembrano piรน essere uno spazio adeguato per i giovani, che si rivolgono ad altre esperienze di Chiesa che intercettano meglio la loro mobilitร , i loro luoghi di vita e la loro ricerca spirituale.
Lโapporto della vita consacrata
201. Molte CE attestano la loro sincera gratitudine per le tante e qualificate presenze dei consacrati nel loro territorio che sanno โeducare evangelizzando ed evangelizzare educandoโ in tante forme e stili diversi. I consacrati stanno vivendo oggi una fase delicata: se in alcuni Paesi, in special modo nel Sud del mondo, cโรจ unโespansione e una vitalitร che fanno ben sperare, in zone piรน secolarizzate vi รจ una diminuzione numerica consistente e anche una crisi identitaria, generata dal fatto che la societร oggi sembra non avere piรน alcuna necessitร dei consacrati. Alcune CE notano che la vita consacrata รจ un luogo specifico di espressione del โgenio femminileโ. Talvolta vi รจ perรฒ unโincapacitร ecclesiale di riconoscere, dare spazio e incentivare questa creativitร unica e tanto necessaria oggi, e di evitare usi strumentali dei diversi carismi: ciรฒ implica una necessaria e coraggiosa โconversione culturaleโ della Chiesa.
202. Convinti che i giovani sono la vera risorsa per il โringiovanimentoโ dei dinamismi ecclesiali, lโUSG si chiede: ยซSiamo veramente sensibili ai giovani? Comprendiamo le loro necessitร ed attese? Sappiamo capire la loro esigenza di fare esperienze significative? Siamo capaci di superare le distanze che ci separano dal loro mondo?ยป. Dove ai giovani viene offerto ascolto, accoglienza e testimonianza in modo creativo e dinamico, nascono sintonie e simpatie che stanno portando frutto. Per lโUSG sarebbe opportuna lโistituzione di un โOsservatorio permanenteโ sui giovani a livello di Chiesa universale.
Associazioni e movimenti
203. Molti giovani vivono e riscoprono la fede attraverso lโappartenenza convinta e attiva a movimenti e associazioni che offrono loro una intensa vita fraterna, impegnativi cammini di spiritualitร , esperienze di servizio, spazi adeguati per lโaccompagnamento e persone competenti per il discernimento. Per questo la loro presenza รจ in genere apprezzata. Dove la Chiesa fatica a mantenere una presenza visibile e significativa, i movimenti conservano un dinamismo vitale e rimangono un presidio importante; pure in altri luoghi sono una presenza positiva: lo stile comunitario e lo spirito di preghiera, la valorizzazione della Parola di Dio e il servizio ai piรน poveri, lโappartenenza gioiosa e la rivalutazione della sfera corporea ed emotiva, il coinvolgimento attivo e la spinta al protagonismo sono alcuni degli elementi di indubbio interesse che spiegano il loro grande successo tra i giovani. Alcune CE, pur riconoscendo la feconditร di tutto ciรฒ, chiedono che il Sinodo rifletta e offra orientamenti concreti per vincere la tentazione di autoreferenzialitร di alcuni movimenti e associazioni, perchรฉ รจ necessario ยซrendere piรน stabile la partecipazione di queste aggregazioni allโinterno della pastorale dโinsieme della Chiesaยป (EG 105). In questa direzione sarebbe opportuno valorizzare i criteri offerti da IE 18.
Reti e collaborazioni a livello civile, sociale e religioso
204. La Chiesa รจ chiamata ad entrare decisamente in relazione con tutti coloro che hanno la responsabilitร dellโeducazione dei giovani in ambito civile e sociale. Lโattuale sensibilitร verso lโโemergenza educativaโ in atto รจ patrimonio comune della Chiesa e della societร civile e chiede unitร di intenti per ricreare unโalleanza nel mondo degli adulti. โFare reteโ รจ uno dei punti qualificanti da sviluppare nel terzo millennio. In un mondo in cui la Chiesa prende sempre piรน coscienza di non essere lโunico soggetto agente della societร , ma riconosce di essere una โminoranza qualificataโ, diventa necessario imparare lโarte della collaborazione e la capacitร di tessere relazioni in vista di un progetto comune. Lungi dal pensare che entrare in dialogo con diversi organismi sociali e civili significhi la perdita della propria identitร , alcune CE affermano che la capacitร di unire risorse e progettare insieme con altri cammini di rinnovamento aiuta tutta la Chiesa ad assumere un autentico dinamismo โin uscitaโ.
205. Non solo a livello civile e sociale, ma anche in ambito ecumenico e interreligioso alcune CE testimoniano che perseguire obiettivi condivisi in vari campi โ per esempio lโambito dei diritti umani, la salvaguardia del creato, lโopposizione a qualsiasi tipo di violenza e di abuso sui minori, il rispetto della libertร religiosa โ aiutano i diversi soggetti ad aprirsi, conoscersi, stimarsi e cooperare insieme.
La progettazione pastorale
206. Una denuncia trasversale da parte di molte CE รจ la disorganizzazione, lโimprovvisazione e la ripetitivitร . Nella RP รจ stato detto che ยซa volte, nella Chiesa, รจ difficile superare la logica del โsi รจ sempre fatto cosรฌโยป (RP 1). Talvolta viene evidenziata lโimpreparazione di alcuni pastori, che non si sentono allโaltezza per affrontare le complicate sfide del nostro tempo e rischiano cosรฌ di rinchiudersi in visioni ecclesiologiche, liturgiche e culturali ormai superate. Una CE afferma che ยซsi nota spesso assenza di mentalitร per progettare camminiยป e per varie altre sarebbe utile chiedersi come accompagnare le Diocesi in questo campo, visto che oggi, afferma una CE, ยซemerge lโistanza di maggior coordinamento, dialogo, progettualitร e anche studio, in rapporto alla pastorale giovanile vocazionaleยป. Altre CE accennano a una sorta di contrapposizione tra progettazione operativa e discernimento spirituale. In realtร un buon progetto pastorale dovrebbe essere il frutto maturo di un autentico cammino di discernimento nello Spirito, che porta tutti ad andare in profonditร . Ogni membro della comunitร รจ chiamato a crescere nella capacitร di ascolto, nel rispetto della disciplina dellโinsieme che valorizza lโapporto di ciascuno e nellโarte di unire gli sforzi in vista di una progettazione che diventi per i membri della comunitร un processo trasformativo.
Il rapporto tra eventi straordinari e vita quotidiana
207. Molte CE hanno offerto riflessioni sul rapporto tra alcuni โgrandi eventiโ della pastorale giovanile โ in primo luogo la GMG, ma anche raduni giovanili internazionali, continentali, nazionali e diocesani โ e la vita ordinaria di fede dei giovani e delle comunitร cristiane. Vi รจ grande apprezzamento per la GMG perchรฉ, come dice una CE, ยซoffre ottime opportunitร per il pellegrinaggio, lo scambio culturale e la costruzione di amicizie in contesti locali e internazionaliยป. Alcune CE ne chiedono perรฒ una verifica e un rilancio: alcune la ritengono unโesperienza troppo elitaria e altre la desiderano piรน interattiva, aperta e dialogica.
208. Nella RP, i giovani si sono domandati come ยซcolmare il divario tra gli eventi ecclesiali di portata piรน ampia e la parrocchiaยป (RP 14). Se i grandi eventi svolgono un ruolo significativo per tanti giovani, molte volte si fatica a inserire nel quotidiano lโentusiasmo che viene dalla partecipazione a simili iniziative, che rischiano cosรฌ di diventare momenti di evasione e fuga rispetto alla vita di fede ordinaria. Una CE afferma, a questo proposito, che ยซgli eventi internazionali possono diventare parte della pastorale giovanile ordinaria, e non solo eventi unici, se la relazione tra questi eventi diventa piรน chiara e le tematiche sottostanti a questi eventi si traducono in riflessione e in pratica nella vita personale e comunitaria quotidianaยป. Alcune CE mettono in guardia dallโillusione che alcuni eventi straordinari risolvano il cammino di fede e la vita cristiana dei giovani: in questo senso lโattenzione ai processi virtuosi, ai percorsi educativi e agli itinerari di fede appare decisamente necessaria. Perchรฉ, come dice una CE, ยซil modo migliore di proclamare il Vangelo in questa nostra epoca รจ di viverlo nel quotidiano con semplicitร e saggezzaยป, mostrando cosรฌ che esso รจ sale, luce e lievito di ogni giorno.
Verso una pastorale integrata
209. Una CE, come tante altre, a proposito della relazione tra pastorale giovanile e pastorale vocazionale, afferma: ยซAnche se ci sono significative esperienze in proposito, cโรจ una forte necessitร di articolare strutturalmente la pastorale giovanile e la pastorale vocazionale. Inoltre, cโรจ lโesigenza di lavorare insieme con la pastorale familiare, educativa, culturale e sociale attorno alla costruzione del progetto personale di vita di ogni battezzatoยป. Emerge ovunque una ricerca sincera di maggior coordinamento, sinergia e integrazione tra i diversi ambiti pastorali che hanno come obiettivo comune quello di aiutare tutti i giovani a giungere alla ยซmisura della pienezza di Cristoยป (Ef 4,13). Di fronte ad una moltiplicazione di โufficiโ che crea frammentazione progettuale e operativa, difficoltร di chiarificazione delle diverse competenze e fatica a gestire i diversi livelli relazionali, lโidea di โpastorale integrataโ, che fa leva sulla centralitร dei destinatari, sembra essere per alcune CE una direzione di marcia da consolidare e incrementare.
210. La chiave di volta per raggiungere questa unitร integrata รจ per molti lโorizzonte vocazionale dellโesistenza, perchรฉ ยซla dimensione vocazionale della pastorale giovanile non รจ qualcosa che si deve proporre solo alla fine di tutto il processo o a un gruppo particolarmente sensibile a una chiamata vocazionale specifica, ma che si deve proporre costantemente nel corso di tutto il processo di evangelizzazione e di educazione nella fede degli adolescenti e dei giovaniยป (Francesco, Messaggio ai partecipanti al convegno internazionale sul tema: ยซPastorale vocazionale e vita consacrata. Orizzonti e speranzeยป, 25 novembre 2017).
Seminari e case di formazione
211. I giovani candidati al ministero ordinato e alla vita consacrata vivono nelle stesse condizioni degli altri giovani: condividono le risorse e le fragilitร dei loro coetanei, a seconda dei Continenti e dei Paesi in cui risiedono. Per questo รจ necessario offrire indicazioni adatte alle diverse situazioni locali. A livello generale, a proposito del discernimento vocazionale alcune CE individuano due grandi problemi: il narcisismo, che tende a rinchiudere la persona sulle proprie esigenze, e la tendenza a comprendere la vocazione nellโottica esclusiva dellโautorealizzazione. Entrambi hanno una radice comune in una concentrazione potenzialmente patologica su di sรฉ. Due pericoli che anche i cammini di formazione corrono sono lโindividualismo centrato sul soggetto autonomo, che esclude il riconoscimento, la gratitudine e la collaborazione allโazione di Dio; lโintimismo, che chiude la persona nel mondo virtuale e in una falsa interioritร , dove viene esclusa la necessitร di avere a che fare con gli altri e con la comunitร (cfr. PD e GE 35-62). Vanno progettati cammini formativi capaci di liberare la generositร dei giovani in formazione, facendo crescere in loro una profonda coscienza di essere al servizio del popolo di Dio. Si rende necessario garantire รฉquipe formative di qualitร capaci di interagire con le necessitร concrete dei giovani di oggi e con il loro bisogno di spiritualitร e di radicalitร . Lโorganizzazione di tempi, spazi e attivitร nelle case di formazione dovrebbero rendere possibile una vera esperienza di vita comune e fraterna.
CONCLUSIONE
La vocazione universale alla santitร
212. La cifra sintetica e unificante della vita cristiana รจ la santitร , perchรฉ ยซil Signore Gesรน, maestro e modello divino di ogni perfezione, a tutti e ai singoli suoi discepoli di qualsiasi condizione ha predicato la santitร della vita, di cui egli stesso รจ lโautore e il perfezionatoreยป (LG 40). La santitร comprende dal punto di vista qualitativo e globale ogni altra dimensione dellโesistenza credente e della comunione ecclesiale, portate a pienezza secondo i doni e le possibilitร di ciascuno. Per questo San Giovanni Paolo II la proponeva allโinizio del terzo millennio come ยซmisura alta della vita cristiana ordinariaยป (NMI 31). La ripresa del tema in GE offre un approfondimento sulla santitร nel mondo contemporaneo e richiama a tutti la volontร del Signore Gesรน, che ยซci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di unโesistenza mediocre, annacquata, inconsistenteยป (GE 1). Il tutto si gioca chiaramente nella pratica della vita quotidiana: ยซLa forza della testimonianza dei santi sta nel vivere le Beatitudini e la regola di comportamento del giudizio finale. Sono poche parole, semplici, ma pratiche e valide per tutti, perchรฉ il cristianesimo รจ fatto soprattutto per essere praticatoยป (GE 109).
La giovinezza, un tempo per la santitร
213. Convinti che ยซla santitร รจ il volto piรน bello della Chiesaยป (GE 9), prima di proporla ai giovani siamo chiamati tutti a viverla da testimoni, divenendo cosรฌ una comunitร โsimpaticaโ, come narrano in varie occasioni gli Atti degli Apostoli (cfr. GE 93). Solo a partire da questa coerenza diventa importante accompagnare i giovani sulle vie della santitร . Se santโAmbrogio affermava che ยซogni etร รจ matura per la santitร ยป (De Virginitate, 40), senza dubbio lo รจ anche la giovinezza! Nella santitร di numerosi giovani la Chiesa riconosce la grazia di Dio che previene e accompagna la storia di ciascuno, la valenza educativa dei sacramenti dellโEucaristia e della Riconciliazione, la feconditร di cammini condivisi nella fede e nella caritร , la carica profetica di questi โcampioniโ che spesso hanno sigillato nel sangue il loro essere discepoli di Cristo e missionari del Vangelo. Se รจ vero, come hanno affermato i giovani durante la Riunione presinodale, che la testimonianza autentica รจ il linguaggio piรน richiesto, la vita dei giovani santi รจ la vera parola della Chiesa e lโinvito ad intraprendere una vita santa รจ lโappello piรน necessario per i giovani di oggi. Un autentico dinamismo spirituale e una feconda pedagogia della santitร non deludono le aspirazioni profonde dei giovani: il loro bisogno di vita, di amore, di espansione, di gioia, di libertร , di futuro e anche di misericordia e riconciliazione. Per molte CE rimane una grande sfida proporre la santitร come orizzonte di senso accessibile a tutti i giovani e realizzabile nella ferialitร della vita.
Giovani santi e giovinezza dei santi
214. Gesรน invita ogni suo discepolo al dono totale della vita, senza calcolo e tornaconto umano. I santi accolgono questโinvito esigente e si mettono con umile docilitร alla sequela di Cristo crocifisso e risorto. La Chiesa contempla nel cielo della santitร una costellazione sempre piรน numerosa e luminosa di ragazzi, adolescenti e giovani santi e beati che dai tempi delle prime comunitร cristiane giungono fino a noi. Nellโinvocarli come protettori, li indica ai giovani come riferimenti per la loro esistenza. Varie CE chiedono di valorizzare la santitร giovanile per lโeducazione, e i giovani stessi riconoscono di essere ยซpiรน recettivi di fronte a โuna narrativa della vitaโ che a un astratto sermone teologicoยป (RP, Parte II, Introduzione). Visto che i giovani affermano che ยซle vite dei Santi per noi sono ancora rilevantiยป (RP 15), diventa importante presentarli in modo adatto alla loro etร e condizione.
Un posto del tutto speciale spetta alla Madre del Signore, che ha vissuto da prima discepola del suo amato Figlio ed รจ modello di santitร per ogni credente. Nella sua capacitร di custodire e meditare nel proprio cuore la Parola (cfr. Lc2,19.51), Maria รจ per tutta la Chiesa madre e maestra del discernimento.
Merita anche ricordare che accanto ai โSanti giovaniโ vi รจ la necessitร di presentare ai giovani la โgiovinezza dei Santiโ. Tutti i Santi, infatti, sono passati attraverso lโetร giovanile e sarebbe utile ai giovani di oggi mostrare in che modo i Santi hanno vissuto il tempo della loro giovinezza. Si potrebbero cosรฌ intercettare molte situazioni giovanili non semplici nรฉ facili, dove perรฒ Dio รจ presente e misteriosamente attivo. Mostrare che la Sua grazia รจ allโopera attraverso percorsi tortuosi di paziente costruzione di una santitร che matura nel tempo per tante vie impreviste puรฒ aiutare tutti i giovani, nessuno escluso, a coltivare la speranza di una santitร sempre possibile.
PREGHIERA PER IL SINODO
Signore Gesรน,
la tua Chiesa in cammino verso il Sinodo
volge lo sguardo a tutti i giovani del mondo.
Ti preghiamo perchรฉ con coraggio
prendano in mano la loro vita,
mirino alle cose piรน belle e piรน profonde
e conservino sempre un cuore libero.
Accompagnati da guide sagge e generose,
aiutali a rispondere alla chiamata
che Tu rivolgi a ciascuno di loro,
per realizzare il proprio progetto di vita
e raggiungere la felicitร .
Tieni aperto il loro cuore ai grandi sogni
e rendili attenti al bene dei fratelli.
Come il Discepolo amato,
siano anchโessi sotto la Croce
per accogliere tua Madre, ricevendola in dono da Te.
Siano testimoni della tua Risurrezione
e sappiano riconoscerti vivo accanto a loro
annunciando con gioia che Tu sei il Signore.
Amen.
(Papa Francesco)