VEGLIA DI PREGHIERA CON I GIOVANI ITALIANI
DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Circo Massimo
Sabato, 11 agosto 2018
Lโincontro si apre con un saluto da parte di Elena di Modena a nome dei giovani italiani. Al termine del saluto, verrร portato al Papa il dono che i giovani italiani gli faranno come segno di riconoscenza per questo incontro.
Prima domanda
Sarร fatta da due giovani: Letizia, 23 anni e Lucamatteo, 21. Essi esprimono due aspetti della stessa ricerca: quella che riguarda la costruzione della propria identitร personale e dei propri sogni.
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LETIZIA
Caro Papa Francesco, sono Letizia, ho 23 anni e studio allโuniversitร . Vorrei dirle una parola a proposito dei nostri sogni e di come vediamo il futuro. Quando ho dovuto compiere lโimportante scelta di cosa fare alla fine della V superiore, ho avuto paura a confidare quello che realmente sognavo di voler diventare, perchรฉ avrebbe significato scoprirsi completamente agli occhi degli altri e di me stessa.
Avevo deciso di affidarmi al parere di alcuni adulti di cui ammiravo la professione e le scelte. Mi sono rivolta al professore che stimavo di piรน, il prof. di Arte, quello che insegna le cose per me piรน appassionanti. Gli ho detto che volevo seguire la sua strada, diventare come lui. E mi sono sentita rispondere che ormai non era piรน come una volta, che i tempi erano cambiati, che cโera la crisi, che non avrei trovato lavoro, e che piuttosto avrei dovuto scegliere un ambito di studi che meglio rispondesse alle esigenze del mercato. โScegli economiaโ, mi ha detto. Ho sentito una grande delusione; mi sono sentita tradita nel sogno che gli avevo confidato, quando invece cercavo un incoraggiamento proprio da quella figura che avrei voluto imitare. Alla fine, ho scelto la mia strada, ho scelto di seguire la mia passione e studio Arte.
Invece, un giorno, in oratorio dove sono educatrice, una delle mie ragazze mi ha detto di avere fiducia in me, di stimare le mie scelte. Mi ha detto che rappresento quasi un modello per lei e che avrebbe voluto fare quello che facevo io.
Eโ stato lรฌ, in quel momento che ho deciso coscientemente che avrei preso tutto lโimpegno di essere educatrice: non sarei stata quellโadulto traditore e deludente, ma avrei dato tempo ed energie, con tutti i pesi che potrร comportare, perchรฉ una persona a me si era affidata.
LUCAMATTEO
Santo Padre, quando guardiamo al nostro futuro siamo abituati a immaginarlo tinto di colori grigi, scuri, minacciosi. A dirle la veritร a me sembra di vedere una diapositiva bianca, dove non cโรจ nullaโฆ
Qualche volta ho provato a disegnarlo, il mio futuro. Ma alla fine vedo qualcosa che non mi soddisfa. Provo a spiegarmi: io penso che siamo noi che lo disegniamo, ma spesso ci capita di partire da un grande progetto, una specie di grande affresco a cui poi, nostro malgrado, togliamo via via qualche dettaglio, togliamo via dei pezzi. Il risultato รจ che i progetti e i sogni, per paura degli altri e del loro giudizio, finiscono per essere piรน piccoli di quello che erano in partenza.
E soprattutto finisco per creare qualcosa che non sempre mi piaceโฆ
Risposta del Santo Padre
Buonasera. Vi dico la veritร : io conoscevo le domande e ho fatto una bozza di risposta, ma anche โ sentendo loro โ aggiungerei, spontaneamente qualche cosa. Perchรฉ il modo in cui loro hanno fatto le domande va piรน in lร di quello che รจ scritto.
Tu, Letizia, hai detto una parola molto importante, che รจ โil sognoโ. E tutti e due voi ne avete detta unโaltra molto importante: โpauraโ. Queste due parole ci illumineranno un poโ.
I sogni sono importanti. Tengono il nostro sguardo largo, ci aiutano ad abbracciare lโorizzonte, a coltivare la speranza in ogni azione quotidiana. E i sogni dei giovani sono i piรน importanti di tutti. Un giovane che non sa sognare รจ un giovane anestetizzato; non potrร capire la vita, la forza della vita. I sogni ti svegliano, di portano in lร , sono le stelle piรน luminose, quelle che indicano un cammino diverso per lโumanitร . Ecco, voi avete nel cuore queste stelle brillanti che sono i vostri sogni: sono la vostra responsabilitร e il vostro tesoro. Fate che siano anche il vostro futuro! E questo รจ il lavoro che voi dovete fare: trasformare i sogni di oggi nella realtร del futuro, e per questo ci vuole coraggio, come abbiamo sentito da tutti e due. Alla ragazza dicevano. โNo, no: studia economia perchรฉ con questo morirai di fameโ, e al ragazzo che โsรฌ, il progetto รจ buono ma togliamo questo pezzo e questo e questo โฆโ, e alla fine non รจ rimasto niente. No! Portare avanti con coraggio, il coraggio davanti alle resistenze, alle difficoltร , a tutto quello che fa che i nostri sogni siano spenti.
Certo, i sogni vanno fatti crescere, vanno purificati, messi alla prova e vanno anche condivisi. Ma vi siete mai chiesti da dove vengono i vostri sogni? I miei sogni, da dove vengono? Sono nati guardando la televisione? Ascoltando un amico? Sognando ad occhi aperti? Sono sogni grandi oppure sogni piccoli, miseri, che si accontentano del meno possibile? I sogni della comoditร , i sogni del solo benessere: โNo, no, io sto bene cosรฌ, non vado piรน avantiโ. Ma questi sogni ti faranno morire, nella vita! Faranno che la tua vita non sia una cosa grande! I sogni della tranquillitร , i sogni che addormentano i giovani e che fanno di un giovane coraggioso un giovane da divano. Eโ triste vedere i giovani sul divano, guardando come passa la vita davanti a loro. I giovani โ lโho detto altre volte โ senza sogni, che vanno in pensione a 20, 22 anni: ma che cosa brutta, un giovane in pensione! Invece, il giovane che sogna cose grandi va avanti, non va in pensione presto. Capito? Cosรฌ, i giovani.
E la Bibbia ci dice che i sogni grandi sono quelli capaci di essere fecondi: i sogni grandi sono quelli che danno feconditร , sono capaci di seminare pace, di seminare fraternitร , di seminare gioia, come oggi; ecco, questi sono sogni grandi perchรฉ pensano a tutti con il NOI. Una volta, un sacerdote mi ha fatto una domanda: โMi dica, qual รจ il contrario di โioโ?โ. E io, ingenuo, sono scivolato nel tranello e ho detto: โIl contrario di io รจ โtuโโ โ โNo, Padre: questo รจ il seme della guerra. Il contrari di โioโ รจ โnoiโโ. Se io dico: il contrario sei tu, faccio la guerra; se io dico che il contrario dellโegoismo รจ โnoiโ, faccio la pace, faccio la comunitร , porto avanti i sogni dellโamicizia, della pace. Pensate: i veri sogni sono i sogni del โnoiโ. I sogni grandi includono, coinvolgono, sono estroversi, condividono, generano nuova vita. E i sogni grandi, per restare tali, hanno bisogno di una sorgente inesauribile di speranza, di un Infinito che soffia dentro e li dilata. I sogni grandi hanno bisogno di Dio per non diventare miraggi o delirio di onnipotenza. Tu puoi sognare le cose grandi, ma da solo รจ pericoloso, perchรฉ potrai cadere nel delirio di onnipotenza. Ma con Dio non aver paura: vai avanti. Sogna in grande.
E poi, la parola che voi due avete usato: โpauraโ. Sapete? I sogni dei giovani fanno un poโ paura agli adulti. Fanno paura, perchรฉ quando un giovane sogna va lontano. Forse perchรฉ hanno smesso di sognare e di rischiare. Tante volte la vita fa che gli adulti smettano di sognare, smettano di rischiare; forse perchรฉ i vostri sogni mettono in crisi le loro scelte di vita, sogni che vi portano a fare la critica, a criticarli. Ma voi non lasciatevi rubare i vostri sogni. Cโรจ un ragazzo, qui in Italia, ventenne, ventiduenne, che incominciรฒ a sognare e a sognare alla grande. E il suo papร , un grande uomo dโaffari, cercรฒ di convincerlo e lui: โNo, io voglio sognare. Sogno questo che sento dentroโ. E alla fine, se nโรจ andato, per sognare. E il papร lo ha seguito. E quel giovane si รจ rifugiato nel vescovado, si รจ spogliato delle vesti e le ha date al padre: โLasciami andare per il mio camminoโ. Questo giovane, un italiano del XIII secolo, si chiamava Francesco e ha cambiato la storia dellโItalia. Francesco ha rischiato per sognare in grande; non conosceva le frontiere e sognando ha finito la vita. Pensiamo: era un giovane come noi. Ma come sognava! Dicevano che era pazzo perchรฉ sognava cosรฌ. E ha fatto tanto bene e continua a farlo. I giovani fanno un poโ di paura agli adulti perchรฉ gli adulti hanno smesso di sognare, hanno smesso di rischiare, si sono sistemati bene. Ma, come vi ho detto, voi non lasciatevi rubare i vostri sogni. โE come faccio, Padre, per non farmi rubare i sogni?โ. Cercate maestri buoni capaci di aiutarvi a comprenderli e a renderli concreti nella gradualitร e nella serenitร . Siate a vostra volta maestri buoni, maestri di speranza e di fiducia verso le nuove generazioni che vi incalzano. โMa come, io posso diventare maestro?โ. Sรฌ, un giovane che รจ capace di sognare, diventa maestro, con la testimonianza. Perchรฉ รจ una testimonianza che scuote, che fa muovere i cuori e fa vedere degli ideali che la vita corrente copre. Non smettete di sognare e siate maestri nel sogno. Il sogno รจ di una grande forza. โPadre, e dove posso comprare le pastiglie che mi faranno sognare?โ. No, quelle no! Quelle non ti fanno sognare: quelle di addormentano il cuore! Quelle ti bruciano i neuroni. Quelle ti rovinano la vita. โE dove posso comprare i sogni?โ. Non si comprano, i sogni. I sogni sono un dono, un dono di Dio, un dono che Dio semina nei vostri cuori. I sogni ci sono dati gratuitamente, ma perchรฉ noi li diamo anche gratuitamente agli altri. Offrite i vostri sogni: nessuno, prendendoli, vi farร impoverire. Offriteli agli altri gratuitamente.
Cari giovani: โnoโ alla paura. Quello che ti ha detto quel professore! Aveva paura? Eh sรฌ, forse lui aveva paura; ma lui aveva sistemato tutto, era tranquillo. Ma perchรฉ non voleva che una ragazza andasse per la sua strada? Ti ha impaurito. E cosa ti ha detto? โStudia economia: guadagnerai di piรนโ. Questo รจ un tranello, il tranello dellโavere, del sistemarsi in un benessere e non essere un pellegrino sulla strada dei nostri sogni. Ragazzi e ragazze, siate voi pellegrini sulla strada dei vostri sogni. Rischiate su quella strada: non abbiate paura. Rischiate perchรฉ sarete voi a realizzare i vostri sogni, perchรฉ la vita non รจ una lotteria: la vita si realizza. E tutti noi abbiamo la capacitร di farlo.
Il santo Papa Giovanni XXIII diceva: โNon ho mai conosciuto un pessimista che abbia concluso qualcosa di beneโ (intervista di Sergio Zavoli a mons. Capovilla in Jesus, n. 6, 2000). Dobbiamo imparare questo, perchรฉ ci aiuterร nella vita. Il pessimismo ti butta giรน, non ti fa fare niente. E la paura ti rende pessimista. Niente pessimismo. Rischiare, sognare e avanti.
Seconda domanda
Sarร posta da Martina โ 24 anni: riguarda il discernimento nella vita e lโidea di impegno e responsabilitร nei confronti del mondo che i giovani si stanno facendo in questo tempo.
Santo Padre, sono Martina, ho 24 anni. Qualche tempo fa, un professore mi fece riflettere su come la nostra generazione non sia capace neppure di scegliere un programma in tv, figuriamoci di impegnarsi in una relazione per la vitaโฆ
In effetti, io faccio fatica a dire di essere fidanzata. Preferisco, piuttosto, dire che โstoโ: รจ piรน semplice! Comporta meno responsabilitร , almeno agli occhi degli altri!
Nel profondo, perรฒ, sento fortemente di volermi impegnare a progettare e a costruire fin da adesso una vita assieme.
Allora mi chiedo: perchรฉ il desiderio di intessere relazioni autentiche, il sogno di formare una famiglia, sono considerati meno importanti di altri e devono essere subordinati a seguire una realizzazione professionale? Io percepisco che gli adulti si aspettano questo da me: che prima raggiunga una professione, poi inizi ad essere una โpersonaโ.
Abbiamo bisogno di adulti che ci ricordino quanto รจ bello sognare in due! Abbiamo bisogno di adulti che pazientino nello starci vicino e cosรฌ ci insegnino la pazienza di stare accanto; che ci ascoltino nel profondo e ci insegnino ad ascoltare, piuttosto che ad avere sempre ragione!
Abbiamo bisogno di punti di riferimento, appassionati e solidali.
Non pensa che allโorizzonte siano rare le figure di adulti davvero stimolanti? Perchรฉ gli adulti stanno perdendo il senso della societร , dellโaiuto reciproco, dellโimpegno per il mondo e nelle relazioni? Perchรฉ questo tocca qualche volta anche i preti e gli educatori?
Io credo che valga sempre la pena di essere madri, padri, amici, fratelliโฆper la vita! E non voglio smettere di crederci!
Risposta del Santo Padre
Eโ coraggiosa, Martina, eh? Scuote la nostra la stabilitร , e anche parla con fuoco! Io avrei voglia di domandarle, se forse รจ la nipote di San Giovanni Crisostomo per come parla, cosรฌ forte, con tanta forza! Scegliere, poter decidere di sรฉ sembra essere lโespressione piรน alta di libertร . Scegliere e poter decidere di sรฉ. E in un certo senso lo รจ. Ma lโidea di scelta che oggi respiriamo รจ unโidea di libertร senza vincoli, senza impegni e sempre con qualche via di fuga: un โscelgo, perรฒโฆโ. Lei ha messo il dito nella piaga: scegliere quello per tutta la vita, la scelta dellโamore โฆ Anche lรฌ possiamo dire: โScelgo, perรฒ non adesso ma quando finirรฒ gli studiโ, per esempio. Lo โscelgo, perรฒโ: quel โperรฒโ ci ferma, non ci lascia andare, non ci lascia sognare, ci toglie la libertร . Cโรจ sempre un โperรฒโ, che a volte diventa piรน grande della scelta e la soffoca. ร cosรฌ che la libertร si sgretola e non mantiene piรน le sue promesse di vita e felicitร . E allora concludiamo che anche la libertร รจ un inganno e che la felicitร non esiste.
Cari giovani, la libertร di ciascuno รจ un dono grande, un dono che ti รจ dato e che tu devi custodire per farlo crescere, fare crescere la libertร , farla sviluppare; la libertร non ammette mezze misure. E lei puntava sulla libertร piรน grande, che รจ la libertร dellโamore: ma perchรฉ io devo finire la carriera universitaria prima di pensare allโamore? Lโamore viene quando vuole โ il vero amore. Eโ un poโ pericoloso, parlare ai giovani dellโamore? No, non รจ pericoloso. Perchรฉ i giovani sanno bene quando cโรจ il vero amore e quando cโรจ il semplice entusiasmo truccato da amore: voi distinguete bene questo, non siete scemi, voi! E per questo, abbiamo il coraggio di parlare dellโamore. Lโamore non รจ una professione: lโamore รจ la vita e se lโamore viene oggi, perchรฉ devo aspettare tre, quattro, cinque anni per farlo crescere e per renderlo stabile? In questo io chiedo ai genitori di aiutare i giovani a maturare quando cโรจ lโamore, che lโamore maturi, non spostarlo piรน avanti e dire: โNo, perchรฉ se tu ti sposi adesso, poi arriveranno i bambini e non potrai finire la carriera, e tanto sforzo che noi abbiamo fatto per teโ; questa storia la sentiamo tutti โฆ Nella vita, invece bisogna sempre mettere al primo posto lโamore, ma lโamore vero: e lรฌ dovete imparare a discernere, quando cโรจ lโamore vero e quando cโรจ solo lโentusiasmo. โPerchรฉ faccio fatica โ diceva lei โ a dire che sono fidanzata?โ. Cioรจ, a mostrare, a far vedere quella carta dโidentitร nuova nella mia vita? Perchรฉ รจ tutto un mondo di condizionamenti. Ma cโรจ unโaltra cosa che รจ molto importante: โMa tu, vuoi sposarti?โ โ โMa, facciamo una cosa: tu vai avanti cosรฌ, fai finta di non amare, studi, e poi incominci a vivere la doppia vitaโ. Il nemico piรน grande dellโamore รจ la doppia vita: avete capito? O devo essere piรน chiaro? Il nemico piรน grande dellโamore non solo รจ non lasciarlo crescere adesso, aspettare di finire la carriera, ma รจ fare la doppia vita, perchรฉ se tu incominci ad amare la doppia vita, lโamore si perde, lโamore se ne va. Perchรฉ dico questo? Perchรฉ nel vero amore, lโuomo ha un compito e la donna ha un altro compito. Voi sapete qual รจ il piรน grande compito dellโuomo e della donna nel vero amore? Lo sapete? La totalitร : lโamore non tollera mezze misure: o tutto o niente. E per fare crescere lโamore occorre evitare le scappatoie. Lโamore deve essere sincero, aperto, coraggioso. Nellโamore tu devi mettere tutta la carne al fuoco: cosรฌ diciamo noi in Argentina.
Cโรจ una cosa nella Bibbia che a me colpisce tanto: alla fine della Creazione del mondo, dice che Dio ha creato lโuomo a sua immagine e somiglianza, e dice: โLi creรฒ maschio e femmina, tutti e due a sua immagine e somiglianzaโ. Questo รจ lโamore. Quando tu vedi un matrimonio, una coppia di un uomo e una donna che vanno avanti nella vita dellโamore, lรฌ cโรจ lโimmagine e la somiglianza di Dio. Come รจ Dio? Come quel matrimonio. Questa รจ lโimmagine e somiglianza di Dio. Non dice che lโuomo รจ immagine e somiglianza di Dio, la donna รจ immagine e somiglianza di Dio. No: tutti e due, insieme, sono immagine e somiglianza di Dio. E poi continua, nel Nuovo Testamento: โPer questo, lโuomo lascerร suo padre e sua madre, per diventare con sua moglie una sola carneโ. Questo รจ lโamore. E qual รจ il compito, dellโuomo nellโamore? Rendere piรน donna la moglie, o la fidanzata. E qual รจ il compito della donna nel matrimonio? Rendere piรน uomo il marito, o il fidanzato. Eโ un lavoro a due, che crescono insieme; ma lโuomo non puรฒ crescere da solo, nel matrimonio, se non lo fa crescere sua moglie e la donna non puรฒ crescere nel matrimonio se non la fa crescere suo marito. E questa รจ lโunitร , e questo vuol dire โuna sola carneโ: diventano โunoโ, perchรฉ uno fa crescere lโaltro. Questo รจ lโideale dellโamore e del matrimonio.
Voi pensate che un ideale cosรฌ, quando si sente vero, quando รจ maturo, si deve spostare piรน avanti per altri interessi? No, non si deve. Bisogna rischiare nellโamore, ma nellโamore vero, non nellโentusiasmo amoroso truccato da amore.
Allora dobbiamo chiederci: dovโรจ il mio amore, dovโรจ il mio tesoro? Dovโรจ la cosa che io ritengo piรน preziosa nella vita? Gesรน parla di un uomo che aveva venduto tutto quello che aveva per comprare una perla preziosa di altissimo valore. Lโamore รจ questo: vendere tutto per comprare questa perla preziosa di altissimo valore. Tutto. Per questo lโamore รจ fedele. Se cโรจ infedeltร , non cโรจ amore; o รจ un amore malato, o piccolo, che non cresce. Vendere tutto per una sola cosa. Pensate bene allโamore, pensateci sul serio. Non abbiate paura di pensare allโamore: ma allโamore che rischia, allโamore fedele, allโamore che fa crescere lโaltro e reciprocamente crescono. Pensate allโamore fecondo.
Ho visto qui, mentre facevo il giro, alcuni bambini nelle braccia dei genitori: questo รจ il frutto dellโamore, il vero amore. Rischiate sullโamore!
Terza domanda
Sarร fatta da Dario, 27 anni e riguarda il tema della fede e della ricerca di senso.
Santo Padre, mi chiamo Dario, ho 27 anni e faccio lโinfermiere in cure palliative.
Nella vita sono rari i momenti in cui mi sono confrontato con la fede e quelle volte ho capito che i dubbi superano le certezze, le domande che faccio hanno risposte poco concrete e che non posso toccare con mano, a volte penso addirittura che le risposte non siano plausibili.
Mi rendo conto che dovremmo spenderci piรน tempo: รจ cosรฌ difficile in mezzo alle mille cose che facciamo ogni giornoโฆ E non รจ facile trovare una guida che abbia tempo per il confronto e la ricerca.
E poi ci sono le grandi domante: comโรจ possibile che un Dio grande e buono (cosรฌ me lo hanno raccontato) permetta le ingiustizie nel mondo? Perchรฉ i poveri e gli emarginati devono soffrire cosรฌ tanto? Il mio lavoro mi pone quotidianamente davanti alla morte e vedere giovani mamme o padri di famiglia abbandonare i propri figli mi fa chiedere: perchรฉ permettere questo?
La Chiesa, portatrice della Parola di Dio in terra, sembra sempre piรน distante e chiusa nei suoi rituali. Per i giovani non sono piรน sufficienti le โimposizioniโ dallโalto, a noi servono delle prove e una testimonianza sincera di Chiesa che ci accompagni e ci ascolti per i dubbi che la nostra generazione quotidianamente si pone. Gli inutili fasti e i frequenti scandali rendono ormai la Chiesa poco credibile ai nostri occhi.
Santo Padre, con quali occhi possiamo rileggere tutto questo?
Risposta del Santo Padre
Dario ha messo il dito nella piaga e ha ripetuto piรน dโuna volta la parola โperchรฉโ. Non tutti i โperchรฉโ hanno una risposta. Perchรฉ soffrono i bambini, per esempio? Chi mi puรฒ spiegare questo? Non abbiamo la risposta. Soltanto, troveremo qualcosa guardando Cristo crocifisso e sua Madre: lรฌ troveremo una strada per sentire nel cuore qualcosa che sia una risposta. Nella preghiera del Padre Nostro (cfr Mt 6,13) cโรจ una richiesta: ยซNon ci indurre in tentazioneยป. Questa traduzione italiana recentemente รจ stata aggiustata alla precisa traduzione del testo originale, perchรฉ poteva suonare equivoca. Puรฒ Dio Padre โindurciโ in tentazione? Puรฒ ingannare i suoi figli? Certo che no. E per questo, la vera traduzione รจ: ยซNon abbandonarci alla tentazioneยป. Trattienici dal fare il male, liberaci dai pensieri cattiviโฆ A volte le parole, anche se parlano di Dio, tradiscono il suo messaggio dโamore. A volte siamo noi a tradire il Vangelo. E lui parlava, di questo tradire il Vangelo, e ha detto cosรฌ: โLa Chiesa portatrice della Parola di Dio in terra, sembra sempre piรน distante e chiusa nei suoi ritualiโ. Eโ forte quello che ha detto; รจ un giudizio su tutti noi, e anche in modo speciale per โ diciamo cosรฌ โ i pastori; un giudizio su di noi, i consacrati, le consacrate. Ci ha detto che noi siamo sempre piรน distanti e chiusi nei nostri rituali. Ascoltiamo questo con rispetto. Non sempre รจ cosรฌ, ma a volte รจ vero. Per i giovani non sono piรน sufficienti le imposizioni dallโalto: โA noi servono delle prove e una testimonianza sincera che ci accompagni e ci ascolti per i dubbi che la nostra generazione quotidianamente si poneโ. E lui chiede a tutti noi, pastori e fedeli, di accompagnare, di ascoltare, di dare testimonianza. Se io cristiano, sia un fedele laico, una fedele laica, un sacerdote, una suora, un vescovo, se noi cristiani non impariamo ad ascoltare le sofferenze, ad ascoltare i problemi, a stare in silenzio e lasciar parlare e ascoltare, non saremo mai capaci di dare una risposta positiva. E tante volte le risposte positive non si possono dare con le parole: si devono dare rischiando se stessi nella testimonianza. Dove non cโรจ testimonianza non cโรจ lo Spirito Santo. Questo รจ serio.
Dei primi cristiani si diceva: โGuardate come si amanoโ. Perchรฉ la gente vedeva la testimonianza. Sapevano ascoltare, e poi vivevano come dice il Vangelo. Essere cristiano non รจ uno status della vita, uno status qualificato: โTi ringrazio, Signore, perchรฉ sono cristiano e non sono come gli altri che non credono in Teโ. Vi piace questa preghiera? (rispondono: no). Questa รจ la preghiera del fariseo, dellโipocrita; cosรฌ pregano gli ipocriti. โMa, povera gente, non capisce nulla. Non sono andati alla catechesi, non sono andati in un collegio cattolico, non sono andati allโuniversitร cattolica โฆ ma, sono povera gente โฆโ: questo รจ cristiano? Eโ cristiano o no? (rispondono: no) No! Questo scandalizza! Questo รจ peccato. โTi ringrazio, Signore, perchรฉ non sono come gli altri: io vado a Messa la domenica, io faccio questo, io ho una vita ordinata, mi confesso, non sono come gli altri โฆโ. Questo รจ cristiano? (rispondono: no) No. Dobbiamo scegliere la testimonianza. Una volta, in un pranzo con i giovani, a Cracovia, un giovane mโha detto: โIo ho un problema, allโuniversitร , perchรฉ ho un compagno che รจ agnostico. Mi dica, Padre, cosa devo dire a questo compagno agnostico per fargli capire che la nostra รจ la vera religione?โ. Io ho detto: โCaro, lโultima cosa che tu devi fare รจ dirgli qualcosa. Incomincia a vivere come cristiano, e sarร lui a domandarti perchรฉ vivi cosรฌโ.
Continuava, Dario: โGli inutili fasti e i frequenti scandali rendono ormai la Chiesa poco credibile ai nostri occhi. Santo Padre, con quali occhi possiamo rileggere tutto questo?โ. Lo scandalo di una Chiesa formale, non testimone; lo scandalo di una Chiesa chiusa perchรฉ non esce. Lui tutti i giorni deve uscire da se stesso, sia che sia contento, sia che sia triste, ma deve uscire per accarezzare gli ammalati, per dare le cure palliative che facciano meno doloroso il loro transito allโeternitร . E lui sa cosa รจ uscire da se stesso, andare verso gli altri, andare al di lร delle frontiere che mi danno sicurezza. NellโApocalisse cโรจ un passo in cui Gesรน dice: โIo busso alla porta: se voi mi aprite, io entrerรฒ e cenerรฒ con voiโ: Gesรน vuole entrare da noi. Ma io penso tante volte a Gesรน che bussa alla porta, ma da dentro, perchรฉ lo lasciamo uscire, perchรฉ noi tante volte, senza testimonianza, lo teniamo prigioniero delle nostre formalitร , delle nostre chiusure, dei nostri egoismi, del nostro modo di vivere clericale. E il clericalismo, che non รจ solo dei chierici, รจ un atteggiamento che tocca tutti noi: il clericalismo รจ una perversione della Chiesa. Gesรน ci insegna questo cammino di uscita da noi stessi, il cammino della testimonianza. E questo รจ lo scandalo โ perchรฉ siamo peccatori! โ non uscire da noi stessi per dare testimonianza.
Io invito voi a chiedere โ a Dario o a qualcun altro โ che faccia questo lavoro, che sia capace di uscire da se stesso, per dare testimonianza. E poi, riflettere. Quando io dico โla Chiesa non dร testimonianzaโ, posso dirlo anche su di me, questo? Io do testimonianza? Lui puรฒ dirlo, perchรฉ dร testimonianza tutti i giorni, con gli ammalati. Ma io, posso dirlo? Ognuno di noi, puรฒ criticare quel prete, quel vescovo o quellโaltro cristiano, se non รจ capace di uscire da se stesso per dare testimonianza?
Cari giovani โ e questa รจ lโultima cosa che dico โ il messaggio di Gesรน, la Chiesa senza testimonianza รจ soltanto fumo.
Cari giovani,
grazie per questo incontro di preghiera, in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi.
Vi ringrazio anche perchรฉ questo appuntamento รจ stato preceduto da un intreccio di tanti cammini sui quali vi siete fatti pellegrini, insieme ai vostri vescovi e sacerdoti, percorrendo strade e sentieri dโItalia, in mezzo ai tesori di cultura e di fede che i vostri padri hanno lasciato in ereditร . Avete attraversato i luoghi dove la gente vive e lavora, ricchi di vitalitร e segnati da fatiche, nelle cittร come nei paesi e nelle borgate sperdute. Spero che abbiate respirato a fondo le gioie e le difficoltร , la vita e la fede del popolo italiano.
Nel brano del Vangelo che abbiamo ascoltato (cfr Gv 20,1-8), Giovanni ci racconta quella mattina inimmaginabile che ha cambiato per sempre la storia dellโumanitร . Figuriamocela, quella mattina: alle prime luci dellโalba del giorno dopo il sabato, attorno alla tomba di Gesรน tutti si mettono a correre. Maria di Magdala corre ad avvisare i discepoli; Pietro e Giovanni corrono verso il sepolcroโฆ Tutti corrono, tutti sentono lโurgenza di muoversi: non cโรจ tempo da perdere, bisogna affrettarsiโฆ Come aveva fatto Maria โ ricordate? โ appena concepito Gesรน, per andare ad aiutare Elisabetta.
Abbiamo tanti motivi per correre, spesso solo perchรฉ ci sono tante cose da fare e il tempo non basta mai. A volte ci affrettiamo perchรฉ ci attira qualcosa di nuovo, di bello, di interessante. A volte, al contrario, si corre per scappare da una minaccia, da un pericoloโฆ
I discepoli di Gesรน corrono perchรฉ hanno ricevuto la notizia che il corpo di Gesรน รจ sparito dalla tomba. I cuori di Maria di Magdala, di Simon Pietro, di Giovanni sono pieni dโamore e battono allโimpazzata dopo il distacco che sembrava definitivo. Forse si riaccende in loro la speranza di rivedere il volto del Signore! Come in quel primo giorno quando aveva promesso: ยซVenite e vedreteยป (Gv 1,39). Chi corre piรน forte รจ Giovanni, certamente perchรฉ รจ piรน giovane, ma anche perchรฉ non ha smesso di sperare dopo aver visto coi suoi occhi Gesรน morire in croce; e anche perchรฉ รจ stato vicino a Maria, e per questo รจ stato โcontagiatoโ dalla sua fede. Quando noi sentiamo che la fede viene meno o รจ tiepida, andiamo da Lei, Maria, e Lei ci insegnerร , ci capirร , ci farร sentire la fede.
Da quella mattina, cari giovani, la storia non รจ piรน la stessa. Quella mattina ha cambiato la storia. Lโora in cui la morte sembrava trionfare, in realtร si rivela lโora della sua sconfitta. Nemmeno quel pesante macigno, messo davanti al sepolcro, ha potuto resistere. E da quellโalba del primo giorno dopo il sabato, ogni luogo in cui la vita รจ oppressa, ogni spazio in cui dominano violenza, guerra, miseria, lร dove lโuomo รจ umiliato e calpestato, in quel luogo puรฒ ancora riaccendersi una speranza di vita.
Cari amici, vi siete messi in cammino e siete venuti a questo appuntamento. E ora la mia gioia รจ sentire che i vostri cuori battono dโamore per Gesรน, come quelli di Maria Maddalena, di Pietro e di Giovanni. E poichรฉ siete giovani, io, come Pietro, sono felice di vedervi correre piรน veloci, come Giovanni, spinti dallโimpulso del vostro cuore, sensibile alla voce dello Spirito che anima i vostri sogni. Per questo vi dico: non accontentatevi del passo prudente di chi si accoda in fondo alla fila. Non accontentatevi del passo prudente di chi si accoda in fondo alla fila. Ci vuole il coraggio di rischiare un salto in avanti, un balzo audace e temerario per sognare e realizzare come Gesรน il Regno di Dio, e impegnarvi per unโumanitร piรน fraterna. Abbiamo bisogno di fraternitร : rischiate, andate avanti!
Sarรฒ felice di vedervi correre piรน forte di chi nella Chiesa รจ un poโ lento e timoroso, attratti da quel Volto tanto amato, che adoriamo nella santa Eucaristia e riconosciamo nella carne del fratello sofferente. Lo Spirito Santo vi spinga in questa corsa in avanti. La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Abbiamo bisogno! E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci, come Giovanni aspettรฒ Pietro davanti al sepolcro vuoto. E unโaltra cosa: camminando insieme, in questi giorni, avete sperimentato quanto costa fatica accogliere il fratello o la sorella che mi sta accanto, ma anche quanta gioia puรฒ darmi la sua presenza se la ricevo nella mia vita senza pregiudizi e chiusure. Camminare soli permette di essere svincolati da tutto, forse piรน veloci, ma camminare insieme ci fa diventare un popolo, il popolo di Dio. Il popolo di Dio che ci dร sicurezza, la sicurezza dellโappartenenza al popolo di Dioโฆ E col popolo di Dio ti senti sicuro, nel popolo di Dio, nella tua appartenenza al popolo di Dio hai identitร . Dice un proverbio africano: โSe vuoi andare veloce, corri da solo. Se vuoi andare lontano, vai insieme a qualcunoโ.
Il Vangelo dice che Pietro entrรฒ per primo nel sepolcro e vide i teli per terra e il sudario avvolto in un luogo a parte. Poi entrรฒ anche lโaltro discepolo, il quale โ dice il Vangelo โ ยซvide e credetteยป (v. 8). ร molto importante questa coppia di verbi: vedere e credere. In tutto il Vangelo di Giovanni si narra che i discepoli vedendo i segni che Gesรน compiva credettero in Lui. Vedere e credere. Di quali segni si tratta? Dellโacqua trasformata in vino per le nozze; di alcuni malati guariti; di un cieco nato che acquista la vista; di una grande folla saziata con cinque pani e due pesci; della risurrezione dellโamico Lazzaro, morto da quattro giorni. In tutti questi segni Gesรน rivela il volto invisibile di Dio.
Non รจ la rappresentazione della sublime perfezione divina, quella che traspare dai segni di Gesรน, ma il racconto della fragilitร umana che incontra la Grazia che risolleva. Cโรจ lโumanitร ferita che viene risanata dallโincontro con Lui; cโรจ lโuomo caduto che trova una mano tesa alla quale aggrapparsi; cโรจ lo smarrimento degli sconfitti che scoprono una speranza di riscatto. E Giovanni, quando entra nel sepolcro di Gesรน, porta negli occhi e nel cuore quei segni compiuti da Gesรน immergendosi nel dramma umano per risollevarlo. Gesรน Cristo, cari giovani, non รจ un eroe immune dalla morte, ma Colui che la trasforma con il dono della sua vita. E quel lenzuolo piegato con cura dice che non ne avrร piรน bisogno: la morte non ha piรน potere su di Lui.
Cari giovani, รจ possibile incontrare la Vita nei luoghi dove regna la morte? Sรฌ, รจ possibile. Verrebbe da rispondere di no, che รจ meglio stare alla larga, allontanarsi. Eppure questa รจ la novitร rivoluzionaria del Vangelo: il sepolcro vuoto di Cristo diventa lโultimo segno in cui risplende la vittoria definitiva della Vita. E allora non abbiamo paura! Non stiamo alla larga dai luoghi di sofferenza, di sconfitta, di morte. Dio ci ha dato una potenza piรน grande di tutte le ingiustizie e le fragilitร della storia, piรน grande del nostro peccato: Gesรน ha vinto la morte dando la sua vita per noi. E ci manda ad annunciare ai nostri fratelli che Lui รจ il Risorto, รจ il Signore, e ci dona il suo Spirito per seminare con Lui il Regno di Dio. Quella mattina della domenica di Pasqua รจ cambiata la storia: abbiamo coraggio!
Quanti sepolcri โ per cosรฌ dire โ oggi attendono la nostra visita! Quante persone ferite, anche giovani, hanno sigillato la loro sofferenza โmettendoci โ come si dice โ una pietra sopraโ. Con la forza dello Spirito e la Parola di Gesรน possiamo spostare quei macigni e far entrare raggi di luce in quegli anfratti di tenebre.
Eโ stato bello e faticoso il cammino per venire a Roma; pensate voi, quanta fatica, ma quanta bellezza! Ma altrettanto bello e impegnativo sarร il cammino del ritorno alle vostre case, ai vostri paesi, alle vostre comunitร . Percorretelo con la fiducia e lโenergia di Giovanni, il โdiscepolo amatoโ. Sรฌ, il segreto รจ tutto lรฌ, nellโessere e nel sapere di essere โamatoโ, โamataโ da Lui, Gesรน, il Signore, ci ama! E ognuno di noi, tornando a casa, metta questo nel cuore e nella mente: Gesรน, il Signore, mi ama. Sono amato. Sono amata. Sentire la tenerezza di Gesรน che mi ama. Percorre con coraggio e con gioia il cammino verso casa, percorretelo con la consapevolezza di essere amati da Gesรน. Allora, con questo amore, la vita diventa una corsa buona, senza ansia, senza paura, quella parola che ci distrugge. Senza ansia e senza paura. Una corsa verso Gesรน e verso i fratelli, col cuore pieno di amore, di fede e di gioia. Andate cosรฌ!