Quella casa della gioia con la porta stretta
Padre Ermes Ronchi commenta il brano del Vangelo di domenica 21 agosto 2022
Signore, sono pochi quelli che si salvano? โSalvarsiโ: parola che capisce solo chi sta affogando o chi si รจ perso, e di cui non si vede il fondo. Con la โparabolaโ di oggi, Gesรน aggiunge un altro capitolo al suo racconto della salvezza, parla di una porta, di una casa sonante di festa, di gente accalcata che chiede di entrare.
Una casa, prima di tutto: una casa grande, grande quanto il mondo: verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. La salvezza รจ una casa che risuona di una confusione multicolore, dove sono approdate le navi del sud e le carovane dโoriente.
Quella casa sembra quasi il nodo alle trasversali del mondo, il centro di gravitร della storia, lโapprodo. Cosรฌ ci racconta la salvezza, come una casa piena di festa, casa fatta tavola, casa fatta liturgia di volti e di occhi lucenti attorno al profumo del pane e alle coppe del vino: โentra, siediti, รจ in tavola la vita!โ.
Per star bene, tutti noi abbiamo tutti bisogno di poche cose: un poโ pane, un poโ dโaffetto, un luogo dove sentirci a casa (G. Verdi), non raminghi o esuli, non naufraghi o fuggiaschi, ma con il caldo di un fuoco, difesi da una porta che spinge un poโ piรน in lร la notte. [โฆ]
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La porta piccola
Una sottile angoscia ci coglie accalcati a quella porta che Tu dici stretta, disillusione che cresce quando, da stretta, diventa chiusa; quando la voce, che ho ascoltato, che mi รจ familiare, da dentro risponde: ยซNon vi conoscoยป.
Tutta la vita a cercarti, e ora sei Tu che ci allontani?
Due immagini potenti: un angusto pertugio a sbarrare la folla che preme per entrare. Poi, oltre la soglia, una calca multicolore e multietnica: verranno da oriente e da occidente, da nord e da sud e siederanno a mensa.
Porta stretta che stranamente si apre su una festa. Stretta quindi piccola, come i bambini e i poveri, veri principi del Regno; stretta perchรฉ a misura dellโuomo nudo ed essenziale che dovremmo essere, che per passare lascia giรน tutto ciรฒ che gonfia: ruoli, portafogli, elenchi dei meriti e bagagli inutili.
Una porta larga, invece, รจ cercata da chi crede di avere addosso lโodoยญre di Dio, un lasciapassare di incensi, riti e preghiere. Ma quando la grande porta verrร chiusa, inizierร per loro la crisi.
Voi busserete, e il Signore dirร : non so chi siete, avete false credenziali e io non vi conosco. Vantate cose che contano poco: abbiamo mangiato con te, eravamo in piazza ad ascoltarti; perchรฉ non apri? Non so di dove siete, venite da un mondo che non รจ il mio.
Quando รจ fede e quando รจ religione? โFede รจ quando fai te sulla misura di Dio; religione รจ quando fai Dio a tua misuraโ (Turoldo).
Il messaggio รจ chiaro: fatti piccolo, e la porta si farร grande. Non basta mangiare il pane che รจ Gesรน, occorre farsi pane per gli altri. Non basta essere credenti, dobbiamo essere credibili.
Sono pochi quelli che si salvano? Gesรน non risponde sul numeยญro, ma su chi. Quella porta รจ stretta non perchรฉ egli cerchi sforzi e sacrifici. Eโ stretta perยญchรฉ piccola, a misura di bambino. Se guardi i tuoi meriti รจ stretยญtissima e non passi; se guardi alla bontร del Signore, come un bambino che si fida del padre, la stessa porta sarร larยญghissima.
Lโepilogo della piccola parabola racconta una sala piena, dove la piccola porta stretta era sufficiente. Era stretta, ma bella: la grande sala infatti riverbera simboli di festa. Vengono da lontano come folla, ed entrano. Non sono migliori di noi, non hanno piรน meriti di noi. Viene sfatata lโidea della porta stretta solo per i piรน bravi. Tutti possono passare, per la misericordia di Dio.
Non mi illudo, la cruna dellโago non sarร mai alla portata nรฉ dei vicini, nรฉ dei lontani. Ma Cristo non si merita, si accoglie in un mondo finalmente altro, dove Dio gioisce vedendo i figli diventare fratelli alla stessa tavola. E se lo accolgo, diventerรฒ come lui: punto di passaggio, terra attraversata, piccola porta per la quale vita va e vita viene.
AUTORE: p. Ermes Ronchi FONTE: Avvenire e PAGINA FACEBOOK