Alla fine, forse, a catturare la fiducia dei suoi discepoli, fino quasi a turbarli, sarร stata lโonestร del su parlare: ยซMolti infatti verranno nel mio nome dicendo: โSono ioโ (โฆ) Badate di non lasciarvi ingannareยป. Sorprende il loro turbamento: stupisce come la maggioranza delle persone sia turbata dallโonestร , invece che dallโinganno. Cristoddรฌo, invece, allo scadere del tempo quaggiรน, resta chino sul cuore degli amici suoi perchรจ i fatti che si stanno profilando allโorizzonte non li colgano impreparati. Perchรฉ lโinganno รจ sempre in agguato: ยซNon andate dietro a loroยป.
Lโavvisaglia gli nasce spontanea dopo essersi accorto di come gli amici cadevano dentro il piรน piccolo dei tranelli: ogni volta che appariva loro una scorciatoia, loro la imboccavano come fossero alberi senza corteccia. Erano per loro una sorta di innamoramento questi inganni: si accorgevano che cโera lโamo e anche la lenza โ con tutto lโapparecchio pronto per catturarli โ ma sembrava impossibile per loro non inghiottire anche la lenza. Erano quattro poveri-cristi gli amici del Cristo. Certi abbindolamenti, poi, eran orchestrati cosรฌ bene, eran cosรฌ sfacciatamente quotidiani, nascosti tra sorrisi e strette di mano, che parevano cosรฌ naturali da non trovare nemmeno lโesigenza di reagire. Fu per questo che il loro Maestro, prima che le cose accadessero, li mise sullโattenti: ยซNon ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioniยป (C. Collodi). Uomo avvisato, mezzo salvato.
Putacaso che, ascoltandoli, crollasse tutto addosso โ ยซmetteranno le mani su di voi, vi perseguiteranno, consegnandovi alle prigioniยป โ Cristo si premura che non abbiano a terrorizzarsi oltremodo. Perchรฉ รจ necessario che avvengano queste cose, in modo da avere lโoccasione di ยซdare testimonianzaยป. Non vuole nascondere a quelli che gli han dato fiducia finora la miseria che cโรจ nel mondo: gliela anticipa.
Ma il suo impegno รจ quello di assicurare loro che, esattamente dentro questa miseria, sta nascosta una percentuale di bellezza dโincalcolabile fattura, per la quale varrร la pena affrontare tutte le avversitร che sono date in arrivo: โNon cโรจ nulla che sia piรน educativo delle avversitร , amici miei!โ sembra dire Cristoddรฌo a questa ciurma di amici sopraffatti dagli annunci dei profeti di sventura. Falliranno, invece, coloro che, di fronte alle calamitร della vita, vi leggeranno solamente limitazioni al loro diritto di essere felici. Sembrano quasi necessarie, per Cristo, le calamitร : non tanto per vedere un uomo buono lottare contro di esse, ma per accreditarsi la bella possibilitร di scorgere un altro uomo buono venire a soccorrerlo. Comโรจ? Non tutto il male viene per nuocere.
Putacaso, poi, che vedendo tutto andare in frantumi, gli amici pensino di essere stati abbindolati, visto che certe volte pare questa la situazione quando arriva lโalta marea. Tranquilli, sembra garantire il Cristo: ยซNemmeno un capello del vostro capo andrร perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vitaยป. Dโaltronde lโaveva anticipato in tempi non sospetti che non sarebbe valso a nulla salvare il mondo intero se poi si fosse perduta lโanima. Eccolo, giusto allโimbrunire dei tempi, lโincoraggiamento: ยซSe in mezzo alle avversitร il cuore persevera con serenitร , gioia e pace, questo รจ lโamoreยป (T. dโAvila)
Perchรจ, a dare retta a Cristo, pare certo che non ci potranno essere tempi cosรฌ tempestosi da riuscire a spegnere del tutto la luce di una candela. Capiterร il contrario: che certi giorni, come delle candele, gli eventi ci capovolgano, costringendoci al lastrico, in ginocchio. Per quellโoccasione, Cristo chiede di imitare la candela: di continuare a protendersi verso lโalto, anche se capovolti, con la testa in giรน. Non รจ affatto comodo un Dio che chieda allโuomo la perseveranza, quel duro lavoro che ti tocca fare dopo che sei tornato stanco dal lavoro che hai fatto. Resta quel felice sospetto: che i tempi duri non durano mai, le persone toste e innamorate sรฌ. Quelle che vincono alla ventesima volta, dopo aver fallito diciannove volte.
Commento a cura di don Marco Pozza.
(Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo di don Marco)
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