Il Video del Papa – Intenzione di preghiera del mese di Maggio 2020 – Testo e Video

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Il Video del Papa

Per i diaconi

Preghiamo affinché i diaconi, fedeli al servizio della Parola e dei poveri, siano un segno vivificante per tutta la Chiesa.

Questo il testo

I diaconi non sono sacerdoti in seconda.
Fanno parte del clero e vivono la loro vocazione in famiglia e con la famiglia.
Si dedicano al servizio dei poveri che portano in sé il volto di Cristo sofferente.
Sono i guardiani del servizio nella Chiesa.
Preghiamo affinché i diaconi, fedeli al servizio della Parola e dei poveri, siano un segno vivificante per tutta la Chiesa.

Guardiani del servizio nella Chiesa: I diaconi sono i protagonisti de Il Video del Papa di maggio
Ne “Il Video del Papa” di maggio, il Santo Padre mette in primo piano una figura speciale all’interno del clero, i diaconi, e chiede di pregare affinché “siano un segno vivificante per tutta la Chiesa”.

(Città del Vaticano, 5 maggio 2020) – Il nuovo Video del Papa è stato appena pubblicato, come ogni mese, per far conoscere l’intenzione di preghiera che il Santo Padre affida alla Rete Mondiale di Preghiera del Papa. In questa occasione, tratta dei diaconi, “i guardiani del servizio nella Chiesa” e di un rinnovato apostolato nel mondo di oggi. Papa Francesco ci esorta a pregare per loro, affinché “siano un segno vivificante per tutta la Chiesa”.

Il ministero ecclesiastico, che è il ministero degli uomini dedicati al servizio di Dio, comprende tre gradi dell’ordine sacro: vescovi, sacerdoti e diaconi. “I diaconi partecipano in modo speciale alla missione e alla grazia di Cristo. Il sacramento dell’Ordine sacro li segna con un sigillo (“carattere”) che nessuno può togliere e che li configura a Cristo che è diventato “diacono”, cioè il servo di tutti”. Sono stati ordinati ministri e sono un segno, nel cuore della Chiesa, di Cristo Servo. Infatti, la parola greca diakonía significa servizio, ed è questo lo spirito che li definisce nella loro funzione: aiutano attraverso il servizio della parola, il servizio della liturgia e il servizio dei più poveri e svantaggiati. Nelle parole del Papa: “Si dedicano al servizio dei poveri che portano in sé il volto di Cristo sofferente”.

Non tutti sanno che i sacerdoti sono stati ordinati diaconi in vista del servizio alla comunità, e ancor meno si sa che i diaconi permanenti, che vivono anche secondo il carisma e la vocazione del servizio agli altri, sono sposati e vivono “la loro vocazione in famiglia e con la famiglia”. Oggi ce ne sono più di 46.000 nel mondo.

P. Frédéric Fornos, S.J., Direttore Internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (che include il Movimento Eucaristico Giovanile), ci ricorda che “Gesù, nelle sue ultime ore con i suoi discepoli, si è rivelato come il servo di Dio per eccellenza. Attraverso le sue ultime parole, incarnate nel gesto della lavanda dei piedi dei suoi discepoli, si rivela così nel Vangelo secondo Giovanni. Era il suo testamento. Egli si rivela come il Servo sofferente (cfr Is 52,13-53,12). Tutta la sua vita è stata il servizio, il servizio ai più poveri e ai più vulnerabili. Gesù comprende la sua vita in questo modo, come ci dice San Matteo: “il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti” (Mt 20,17-28). Nella Chiesa, tutti noi dovremmo incarnare questo atteggiamento di servizio. I diaconi, segni nella Chiesa di Cristo Servo, ce lo ricordano. Essi sono, come ci dice Francesco, “un segno vivificante per tutta la Chiesa”. La Chiesa ne ha bisogno”.

Il Sinodo dei Vescovi per l’Amazzonia, al punto 104 del suo Documento finale, lo dice con forza: “Il diaconato oggi deve anche promuovere l’ecologia integrale, lo sviluppo umano, la pastorale sociale, il servizio a chi si trova in condizioni di vulnerabilità e povertà, configurandolo a Cristo Servo, diventando una Chiesa misericordiosa, samaritana, solidale e diaconale”.

Preghiamo, come Francesco ci invita ne Il Video del Papa, affinché tutti i diaconi, “fedeli al servizio della Parola e dei poveri, siano un segno vivificante per tutta la Chiesa”.

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