Fidarsi degli altri è già molto difficile per molti di noi, Padre, la fiducia in se stessi è poi quella base che molto spesso diamo per scontata, ma che in verità ci manca.
Lo sdegno di Gesù non a caso sembra rivolto verso il padre disperato, quando invece è rivolto ai propri discepoli, i quali ancora una volta operano senza fiducia in se stessi e in quello a cui sono chiamati, non sono convinti di essere in grado di dare senza paura quello che sono, di poter testimoniare la potenza più grande di cui sono e si fanno strumento. I discepoli ancora non hanno capito di essere figli amati, chiamati ad amare.
Se non sappiamo da dove veniamo, non sappiamo dove siamo e dove stiamo andando.
Soffriamo molto come l’epilettico, che nel bel mezzo di una normale quotidianità si può ritrovare a cadere nel fuoco e nell’acqua, le crisi non sono prevedibili e possono costare la vita e – nel parallelo spirituale – il significato profondo di essa.
L’uomo Gesù ancora una volta testimonia l’onnipotenza nella fermezza e nella fede dinanzi alle avversità, dinanzi alla paura e allo sgomento, dinanzi all’inconsapevolezza:
basta farsi piccoli come un granello di senape, ma sapere di esserlo, comprendere la fecondità alla quale siamo chiamati ed avere fiducia nel buono, anche a volte piccolo, di cui siamo risultato, per compiere il meglio di ciò che siamo. Possiamo.
Mounira Abdelhamid Serra
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
- Quali sono le mie origini? Cosa riconosco di buono in esse e nella mia storia?
- Come mi pongo dinanzi alle avversità oggi?
- Per quali situazione è il momento di avere fede e dare fiducia?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 17, 14-19
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo».
E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net