Oggi contempliamo una situazione quasi surreale: l’uomo reclama le tasse a Dio. Il Re dei re paga le tasse! Ha senso? Egli ha dato tutto, perfino la propria vita. Non siamo noi che dobbiamo rendere tributo a lui?
Gesù non esercita da Dio nella vita. Si he fatto Uomo ed è coerente: fa come tutti. Ma non dimentichiamo che è Dio, e che il più grande tributo che pagò è stato il suo stesso sangue!
[better-ads type=”banner” banner=”84722″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”right” show-caption=”1″][/better-ads]
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 17, 21-26
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.
Quando furono giunti a Cafàrnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».
Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei».
E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi. Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net