Gesù si è preso i nostri pesi e si è addossato le nostre malattie. Accostandosi a una persona fiaccata da tante prove, umiliata dai prepotenti, delusa e amareggiata, si è messo sotto il suo peso e lo ha portato con lei.
Chi ha sperimentato il sollievo di essere aiutato e la gioia di farsi prossimo sa che qui è la vita. Altrove è la morte. Portare dei pesi da soli significa esserne schiacciati. Lasciare che gli altri li portino, o caricarli ancora, è inumano.
Non vogliamo guardare a questa mancanza di umanità e allora ci nascondiamo dietro a delle azioni che, secondo noi, ci rendono giusti. Paghiamo le tasse, siamo onesti, parliamo indicando i mali del nostro tempo. Poiché altre persone questo non lo fanno, noi siamo, in qualche modo, migliori di loro. Abbiamo diritto a considerazione, rispetto, ascolto. Così facendo creiamo confusione, nascondiamo il volto del vero Dio, rendiamo difficile incontrarlo.
Gesù ci stana dal nascondiglio. Chiama le cose per nome, ci dice che noi imponiamo agli altri dei pesi che non vogliamo portare. Eccoci davanti all’alternativa: o camminiamo insieme, condividendo il carico, o ci mettiamo davanti e facciamo inciampare.
Il Signore Gesù ci manifesta il suo immenso amore anche con la forza di un rimprovero.
Stefano Corticelli SJ
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
- Quando per liberarmi di un peso l’ho caricato su qualcun altro?
- In che occasione ho sentito il Signore condividere con me i pesi?
- Con chi sto camminando, condividendo il peso?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 11, 42-46
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net