Una tensione continua tra il fascino della libertà e della forza del figlio dell’uomo e gli scrupoli che incatenano la vita.
Non c’è modo più onesto di amare e di lasciarsi amare di quello di Gesù: essere liberi e salvi, essere amati vuol dire rinunciare alla pace per amore, uscire fuori da se stessi per l’altro, smettere di essere comodi, di avere aspettative, nel senso di aspettarsi qualcosa dall’altro. D’altra parte essere liberi e salvi, amare e vivere vuol dire lasciare con risoluzione tutto ciò che blocca il cammino, ciò che rattrista il cuore e che costringe ad avere il capo torto verso il passato, una sorta di torcicollo che costringe ad una visuale statica, de-finita, parziale.
Chiamati a non temere, oggi bisogna levare lo sguardo al cielo e facendo memoria della piccolezza che è la nostra vita, riposare lo sguardo sul mondo e ri-cominciare a camminare consapevoli della direzione di uno sguardo più ampio, mite ma deciso, sicuro di un amore più grande del quale ogni essere umano fa parte.
L’ascolto della voce che ci mostra un orizzonte di ampio respiro è quella che libera cambiando il corso della storia.
Mounira Abdelhamid Serra
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
- Cosa incatena il mio sguardo al passato?
- In cosa avrei bisogno di un nuovo orizzonte?
- Quando ho saputo scegliere la vera libertà?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Mt 8, 18-22
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva.
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.