Il nemico, che è anche in tutti noi, è solito alzare la voce, screditare la vera identità di Dio manipolando il prossimo, in forza di una verità anche dottrinale-religiosa necrotizzata o politicamente ideologizzata ma senza vita. Giudica e scredita chi invece ha il metro dell’amore misericordioso e onora così il precetto evangelico dell’amore.
Qualsiasi confronto con il “nemico” necessita di una conversione personale, che mette in questione la qualità del mio seguire Gesù e del mio accogliere il prossimo; mette in questione cioè la possibilità di riconoscere creativamente a chi sbaglia un’occasione sempre nuova nel ricominciare il cammino senza il peso di etichette.
Alla scuola di Gesù si impara a lasciare i varchi relazionali dell’umano aperti senza chiuderli per ripicca, antipatia, paura o risentimento, sperimentando sulla propria pelle il significato del passaggio attraverso un varco relazionale umanamente aperto. Si impara dunque a trasgredire il male con il bene, a sorprendere il nemico con la propria libertà, a non rispondere al torto ricevuto con un altro torto, a donare ciò che ha ricevuto: il bene.
Federico Pelicon SJ
Rete Loyola (Bologna)
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
- Chi è e dov’è il mio nemico?
- Amare il mio nemico cosa significa nel mio vissuto? Ci credo, mi fido della Parola o diffido?
- Quale gesto mi riconduce all’amore del Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi…
Recito un “Padre nostro” per congedarmi e uscire dalla preghiera.
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualità ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 6, 27-38
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net