XXXI Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
- Periodo: Sabato
- Il Santo di oggi: Dedicazione Basilica Lateranense (f); S. Elisabetta della Trinità
- Ritornello al Salmo Responsoriale: Un fiume rallegra la città di Dio.
- Letture del giorno: Ez 47, 1-2.8-9.12; Sal 45; Gv 2, 13-22
- Calendario Liturgico di Novembre
Leggi il brano del Vangelo odierno
Gv 2, 13-22
Dal Vangelo secondo Giovanni
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete.
Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!».
I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà».
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Le letture del giorno (prima e Vangelo) e le parole di Papa Francesco da VaticanNews.
Commento al Vangelo a cura dei
Monaci Benedettini
La madre di tutte le chiese…
Da sempre l’uomo religioso ha cercato in tutti i modi rendere presente e visibile la divinità, anche quando la fede dettava loro che si tratta di un Dio invisibile ed inaccessibile alle umane facoltà. Il popolo eletto, per volere divino, costruì il famoso tempio di Gerusalemme per dare una dimora a Dio, godere della sua presenza e testimoniare la reciproca fedeltà all’alleanza.
Nella cristianità, la Chiesa, nuovo tempio del Dio tra noi, ha assunto un significato più profondo: è il luogo dove i fedeli cèlebrano, in comunione di fede, i divini misteri, dove Dio stesso si rende presente in mezzo a noi per intessere un dialogo perenne con i suoi figli e dove, sotto le specie eucaristiche, li nutre con il suo corpo e il suo sangue.
È il luogo dove i misteri divini si svelano nelle celebrazioni liturgiche e dove la chiesa come edificio rende visibile la Chiesa vera, quella intesa come comunione di fedeli che, in Cristo sperimentano la fraternità. È perciò anche il luogo della festa, che trova la più sublime espressione nella celebrazione eucaristica, memoriale della morte risurrezione del Signore. Oggi celebriamo la dedicazione della Basilica di San Giovanni in Laterano, la cattedrale di Roma, madre di tutte le chiese, e cattedrale del Papa.
È il segno, visibile, come proclama il vangelo di oggi, della universalità e della apostolicità della Chiesa, che ci vede tutti uniti nell’unico corpo di Cristo, come adoratori in spirito e verità.